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Autore: Laura28    06/09/2018    2 recensioni
La storia si inserisce nella quinta stagione di Once upon a time e va, a parer mio, a riempire dei vuoti non di trama quanto piuttosto di "extra" che mi sarebbe piaciuto vedere per rendere la storia più completa. In un intreccio di flashback a Camelot e scene ambientate nel presente della stagione a Storybrooke, tra scene aggiunte e piccoli rimandi a scene proprie della serie, vediamo Emma dibattersi e cercare di convivere con l'Oscurità che ne influenza le azioni e Uncino che cerca di starle vicino, tuttavia sente qualcosa di strano: è inconsapevole, a Storybrooke, di essere anch'egli un Signore Oscuro, ma io ho voluto lanciare dei piccoli indizi, appunto per completare questa parte di storia. Dunque la trama è una sorta di spaccato di quella stagione con degli approfondimenti al rapporto di Emma e Killian tra di loro e con l'oscurità che minaccia il loro rapporto, condito con varie introspezioni e colpi di scena. Spero vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Jolly Roger

Rimasto solo sulla Jolly Roger dopo aver visto svanire Emma in una nuvola di fumo grigio, Uncino poté finalmente sciogliere la tensione che lo attanagliava. Non sopportava più di stare sottocoperta, così si recò a riflettere sul ponte della nave: la vista dell’oceano aveva sempre avuto un potere tranquillante sulla sua anima tormentata. Eppure stavolta nemmeno la vista di quel pacifico orizzonte riuscì a placare la frustrazione che Killian Jones sentiva dentro di sé, così provò a rifugiarsi nella cara vecchia fiaschetta di rhum.
Gli sembrava incredibile, aveva passato quasi la sua intera esistenza a studiare il Signore Oscuro, eppure in presenza di Emma si era sentito impotente. Emma … Aveva dovuto fare appello a tutte le sue forze poco prima per rimanere lucido e non cedere alla tentazione di assecondarla ed era arrivato al punto di ferirla come mai avrebbe desiderato. Ciononostante, era stato proprio in quell’istante che gli era sembrato di scorgere la sua Salvatrice dietro il velo di freddezza che caratterizza i Signori Oscuri. Dunque questo voleva dire che c’era ancora speranza? E per tentare cosa? Se nemmeno il bacio del Vero Amore, la magia più potente che conoscesse, era riuscito a riportargli la sua Emma, cosa avrebbe potuto farlo?
“Maledizione!” urlò, sferrando un pugno all’albero maestro, ma questo non lo placò:
“Maledizione! Maledizione! Maledizione!” ripeté, accompagnando ogni ingiuria con un pugno. Si sentiva estremamente frustrato, aveva voglia di urlare e sfogare su qualche malcapitato la sua rabbia. In casi come questi era solito trovare rifugio in Emma, che riusciva sempre a placarlo, ma ora dove sarebbe potuto andare? Cercò di concentrarsi sulla donna che amava e non su quel pallido riflesso che aveva visto poco prima e piano piano si calmò.
A mente fredda ripercorse l’incontro avvenuto poco prima con la Signora Oscura. Ci doveva essere qualcosa che gli era sfuggito, i Signori Oscuri non fanno mai niente per niente; oppure davvero quella terribile creatura teneva a lui? Qualsiasi fosse la risposta, ormai l’aveva allontanata per sempre. Le aveva detto che non l’amava più, ma chi voleva prendere in giro? Il suo cuore le sarebbe sempre appartenuto, anche se non fosse riuscito a trovare un modo per stare insieme.
In quel momento la rabbia fece nuovamente capolino, facendogli serrare la mascella: no, non poteva finire così, avrebbe trovato il modo di parlarle ancora e di riavere la donna che amava.
Corse al timone ed invertì la rotta, direzione Storybrooke.
   
 
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