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Autore: lmpaoli94    09/09/2018    1 recensioni
Sei donne.
Tutte diverse tra loro.
Ma c’è una cosa che unisce la loro amicizia: l’amore per i libri e per la lettura.
Ogni domenica si riuniscono nella biblioteca di una loro amica per discutere sul prossimo libro da leggere.
Ma in quei momenti, non perderanno occasione di parlare della loro vita e dei loro problemi di donne.
Genere: Commedia, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo che Anita si era costituita alla polizia, Michela parlò con le sue amiche.
Erano tutte visibilmente scosse.
Il tutto era successo come un fulmine a ciel sereno
«Anita? Un’assassina?» domandò Lucia.
«Tutto ciò è davvero incredibile» ribatté Stefania incredula.
«Non me lo sarei mai aspettato» fece Sandra.
«Nessune di noi se lo sarebbe mai aspettato» mormorò Simona.
«E adesso chi prenderà la sua biblioteca?»
«Davide.»
«Il tuo ragazzo?» domandò maliziosamente Sandra a Michela.
«Non è il mio ragazzo! È il rispettivo titolare di questa libreria» rispose seria la giovane ragazza.
«Va bene. Non ti agitare.»
«E tu non fare domande sciocche.»
«Era solo una domanda…»
«Non fare la furba, Simona. Io ti conosco.»
«Adesso basta litigare» fece Lucia interrompendo la loro conversazione «Piuttosto, cosa ne sarà del nostro romanzo?»
«A che punto siamo arrivate?»
«Che Annalisa sta per andare all’altare con il rivale d’amore di Lorenzo: Alessandro.»
«Bello! Il momento più avvincente della storia!»
«Come fate a pensare al romanzo in un momento del genere? Anita è in prigione! Non riuscite a capirlo?»
«Lo capiamo benissimo, Lucia… Ma Anita vorrebbe che la nostra vita continuasse come se niente fosse.»
«Come se niente fosse? Questo vorrebbe dire abbandonarla!»
«Assolutamente no» ribatté Michela «Anita fa parte di noi. Non potremmo mai farle questo.»
«Ma da come l’hai detto…»
«Ho un’idea! Che ne dite di andarla a trovare tutte assieme?»
«Potremmo andarci questo pomeriggio» propose Stefania.
«O magari quando il nostro romanzo sarà finito» fece Michela «Così vedrà tutti gli sforzi che abbiamo fatto.»
«Ma manca ancora un po’ alla fine del nostro libro.»
«Lasciate fare a me. Ho io in mente un finale adatto» fece Sandra.
«Ovvero?»
«Mica vuoi che finisca male, spero.»
«Certo che no!»
«Chissà cosa ne viene fuori…»
«Ah ah ah, come sei simpatica Simona.»
 
 
Sandra si mise dinanzi al computer della biblioteca fissando intensamente lo schermo.
Doveva preparare il finale perfetto.
Il finale che tutte le persone vorrebbero leggere.
«Tu devi essere Sandra» fece Davide spaventando la ragazza «Scusami… Non volevo.»
«Tranquillo.»
Sandra lo fissava con indifferenza.
Non poteva avercela con lui.
In fondo aveva fatto tutto ciò per giustizia.
«Non vedo l’ora di leggere il vostro romanzo. Come ho detto a Michela, il vostro libro potrebbe essere un nuovo best seller.»
«Sarebbe troppo bello per essere vero» rispose Sandra ritrovando il sorriso «Se abbiamo scritto questo libro, è solo per divertimento.»
«Tutte insieme avete scoperto la passione di scrivere, non è vero?»
«Sì, esatto.»
«E vi state preparando per scrivere il finale?»
«Chi te l’ha detto, scusa?»
«Me ne ha parlato Michela.»
«Ah, certo.»
«Bene, ti lascio sola.»
«Toglimi una curiosità, Davide.»
«Dimmi pure.»
«Sei stato tu ad appiccare l’incendio alla biblioteca?»
Il ragazzo sbiancò di colpo.
«Vedi di non mentirmi. Odio le bugie.»
«Se io ti dicessi di sì?»
«Con quali soldi stai ristrutturando la biblioteca?»
«Con i miei risparmi, è ovvio.»
«Ti confesso che è stato un tentativo davvero subdolo da parte tua.»
«Lo so bene… Ma ognuno di noi commette molti sbagli.»
«Ma non di questo genere.»
«Stai cercando di dirmi qualcosa?»
«No. Volevo solo sapere la tua versione dei fatti… Adesso torno al romanzo… Se ti può interessare, qui ho stampato le pagine del libro. Vuoi leggerle?»
«Perché no? Mi farebbe davvero piacere.»
«Ecco. Prendi» fece Sandra porgendogli una moltitudine di fogli.
«Accidenti! Sono tantissimi!»
«È un romanzo. È normale che sia così lungo.»
«Certo… Puoi rimanere in biblioteca quando vuoi. Fai come se tu fossi a casa tua. Anita avrebbe voluto così.»
«Ti ringrazio» disse infine Sandra tornando al romanzo.
 
 
Era una bellissima giornata di sole.
Annalisa si guardava allo specchio con gli occhi pieni di lacrime.
Stava per sposare un uomo che non avrebbe mai amato.
“Lorenzo… Mi dispiace tanto…”
Non faceva altro che pensare a lui.
Ma suo padre non gliel’avrebbe mai permesso.
Sposare Alessandro avrebbe sistemato la sua rispettiva primogenita.
Alessandro era un uomo ricco, bello e colto.
A parte la sua bellezza.
Sarebbe voluta scappare.
Fuggire da tutta quella falsità.
Ma era in trappola.
Intrappolata nella sua camera mentre le sue lacrime stavano rovinando il trucco.
«Avanti, Annalisa. Il tuo sposo ti sta aspettando.»
Annalisa si alzò per fissare suo padre con sguardo carico d’odio.
«Non guardarmi così. Non lo sopporto.»
«La vostra crudeltà è pari soltanto alla vostra arroganza, padre.»
«Non ti permetto di parlarmi così!»
L’umo stava per mollargli un sonoro schiaffo.
Ma la madre della ragazza entrò appena in tempo a fermare suo marito.
«Nunzio, che cosa stai facendo?»
«Sto solo facendo capire a mia figlia che non può parlarmi in questo modo.»
«Ti sembra questo il momento adatto?»
«Insegnare l’educazione è…»
«Stai zitto. Hai già fatto fin troppi danni» tuonò sua moglie «Vieni con me, tesoro. Devo parlarti ora.»
«Il matrimonio!»
«Lo sposo può aspettare, Nunzio!»
Madre e figlia si rifugiarono al di fuori della chiesa senza che nessuno li potesse disturbare.
«Annalisa, se non vuoi sposare Alessandro, io posso aiutarti nella tua fuga.»
«Madre, ma cosa…»
«Tu ami Lorenzo, non è vero?»
«Più di qualsiasi altra cosa.»
«Molto bene… Allora scappa finché sei in tempo.»
Annalisa rimase in silenzio per alcuni secondi riflettendo.
«Allora? Mi hai sentita?»
«Vi ringrazio per tutto quello che fate per me… Ma mio padre ha ragione. Devo sposare quell’uomo. È la decisione più saggia e più giusta.»
«Più giusta per te? O per tuo padre?»
«Per la nostra famiglia.»
«La nostra famiglia può benissimo andare avanti anche se tu non ti sposi, Annalisa.»
«Ma io…»
«Eccovi qua! Vi stanno aspettando» tuonò l’uomo.
«Arrivo, padre.»
«Annalisa…»
Ma la ragazza non rispose, facendosi prendere sotto braccio dal padre per farsi accompagnare all’altare.
«Annalisa! Non lo fare!»
Gli occhi della ragazza si inondarono di lacrime.
«Smettila di piangere. Questo dovrà essere il giorno più felice della tua vita.»
«Scusatemi, padre.»
La giovane donna si asciugò le sue lacrime frettolosamente, evitando di macchiare il vestito da sposa.
La marcia nuziale partì appena padre e figlia varcarono il portone della chiesa.
Sembrava un cammino lunghissimo.
Un cammino estenuante.
Alessandro fissava tutta la scena con sguardo carico di gioia.
Ma appena vide la tristezza che veleggiava negli occhi della sua promessa sposa, si ricredette immediatamente.
«La lascio a voi, Alessandro.»
«Vi ringrazio» rispose lo sposo all’uomo.
Alessandro avrebbe voluto parlarci.
Capire cosa la stesse affliggendo.
«Va tutto bene?» gli sussurrò.
«Certo.»
Appena il prete iniziò a parlare della parola di Dio, ad Alessandro gli venne in mente cosa gli disse una volta la sua promessa sposa:

“Il mio cuore apparterrà sempre al cavaliere che mi saprà conquistare.”
Il cavaliere in questione era Lorenzo.
Alessandro aveva capito che per lui non c’era posto nel cuore della sua amata.
L’aveva capito prima che fosse troppo tardi.
«Fermatevi» fece l’uomo al prete.
«Come avete detto?»
Annalisa scrutò il suo sposo con sguardo indecifrabile.
«Annalisa, smettiamola di mentirci a vicenda… Tu ami il tuo cavaliere, non è vero?»
La giovane donna rimase allibita dalla domanda del suo sposo.
«Rispondimi, ti prego.»
«Sì. Io amo solo lui.»
«Allora vai. Non potremmo mai rimanere insieme… Io ti amerei, ma tu non ricambieresti mai… Non voglio forzarti di sposarmi. Tu devi seguire il tuo cuore e la tua vita.»
Le poche parole che Alessandro gli sussurrò fecero capire alla ragazza che stava sbagliando tutto.
«Ma la mia famiglia…»
«Segui il tuo cuore e il tuo istinto… Vai.»
Detto questo, Annalisa sorrise ad Alessandro, baciandolo sulla guancia.
«Grazie di tutto» disse infine la ragazza correndo fuori dalla chiesa sotto gli occhi increduli di tutti i presenti.
Il padre e la madre della ragazza non credevano ai loro occhi.
La donna era felicissima della decisione della figlia.
Mentre il padre andò dallo sposo per farsi dare delle spiegazioni.
«Che significa tutto questo?»
«Lei non sarebbe mai stata felice con me… È giusto che sposi lo stalliere.»
«Ma cosa…»
«La faccenda si chiude qui. Che vi piaccia o no» disse infine il ragazzo prima di parlare a tutti i presenti che il suo matrimonio e quello di Annalisa non si sarebbe mai celebrato.

 
 
Annalisa corse verso la tenuta dei Ronghi in cui il suo amato Lorenzo lavorava.
Ella lo vide, intento a pulire la stalla.
Appena i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo, il suo cuore mancò un battito.
Senza dirsi neanche una parola, Annalisa corse verso il suo uomo baciandolo con passione.
«Ma allora… non ti sei sposata…»
«Come potrei sposare un uomo che non amo?»
«Anna... Ti amo.»
«Ti amo anch’io… Ma basta parlare. Baciami» mormorò la ragazza unendo le sue labbra a quelle del suo amato sotto gli occhi di tutti i contadini della tenuta.

 
 
Il romanzo si era concluso nel migliore dei modi.
Sandra era felice del suo operato e di quello delle sue amiche.
Ma mancava ancora qualcosa.
 
 
Ad Anita. Forza e coraggio di questo gruppo.
 
 
«Adesso ti manca da scrivere solo il titolo del romanzo.»
«Hai già letto tutto il libro?»
«Sì, e mi è piaciuto moltissimo.»
«Ne sono felice… Tu hai qualche idea?»
«Potresti chiamarlo così: Nel segno dell’amore. Ti piace?»
«Moltissimo… Grazie dell’aiuto.»
«Figurati.»
«Non vedo l’ora di dirlo alle mie amiche.»
«Non ce ne sarà bisogno» fece Michela alle loro spalle.
Appena Sandra girò lo sguardo, notò che insieme a loro c’era anche Anita.
«E tu cosa…»
«In attesa del processo, mi hanno lasciata libera.»
«Sono davvero contenta di vederti!» esclamò Sandra abbracciando la tua amica.
«Anch’io... Allora? Hai finito il romanzo?»
«Sì. Proprio ora… E ho voluto dedicarlo a te» fece la ragazza facendogli vedere la dedica.
«Grazie Sandra… E grazie ancora per il vostro sostegno. Significa molto per me» fece Anita piangendo dall’emozione prima di venire immersa dall’abbraccio delle sue amiche.
   
 
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