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Autore: _M4h_    12/09/2018    1 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hello ! scusate il ritardo ma é stata una settimana orribile a lavoro e penso che sarà cosi' tutto il mese. Cerchero' comunque di essere il più puntuale possibile!!!
Dunque come si dice... Enjoy...


Sango era incredula, si assentava un solo fine settimana per una gara ed ecco che succedeva di tutto.
Aveva capito subito che era successo qualcosa quando aveva visto Miroku rientrare alle sette di mattina euforico e con quel suo sorriso sornione che non presagiva nulla di buono.
Lo aveva quindi obbligato a raccontarle tutto anche se stava letteralmente cascando dal sonno, infatti inciampo nel suo stesso borsone mentre si stavano dirigendo verso il divano. Per sua fortuna Miroku l’afferò prima che cadesse ed approfittando della vicinanza che si era creata non perse tempo e la baciò. Era da quasi due giorni che non si vedevano, ma non fece in tempo ad approfondire il bacio che lei lo fermò e gli disse “non sperare di poter cambiare discorso cosí facilmente. Su Miroku, raccontami tutto !”.
L’ex-monaco si rassegnò, dopotutto sapeva che la sua Sango era la ragazza più testarda che avesse mai incontraro in tutte le sue vite, ed era l’unica che riusciva a fargli perdere la testa, sorrise a quel pensiero.
“Perché ridi?” chiese la ragazza
“No niente non preoccuparti, allora ecco cosa é successo..” e le racconto per filo e per segno gli avvenimenti di quella serata.

Sesshomaru era appena ritornato nella sua stanza sbattendo la porta.
Sango era visibilmente scioccata come tutti i suoi amici del resto e disse, più a se stessa che agli altri, “é tutto molto più veloce che d’abitudine”
“in che senso Sanguccia?” chiese l’ex-monaco
“non chiamarmi cosi’” rispose la ragazza guardandolo in malo modo, per poi proseguire “intendo dire che le altre volte non erano cosí veloci ad uscire insieme ed innamorarsi, prima lui doveva corteggiarla per un bel pò, convincerla quasi, invece questa volta lei l’ha visto una sola volta, al buio, in una discoteca e bam innamorata diretta? Mi sembra curiosa come cosa. Tutto qui.”
“ma non penso sia già innamorata, l’ha giusto chiamato, magari voleva sapere giusto come stava” disse Miroku.
“Mmh” mugugnò poco convinta Sango.
“Secondo me semplicemente dipende dal fatto che é un’altra epoca” sentrenziò Kagome “voglio dire, l’ultima volta che si sono incontrati cos’era il 1800 qualcosa?”
“il 1893” le rispose Inuyasha
“esatto, quindi é un po’ normale che gli approcci siano cambiati no? E poi non sottovalutare il sex-appeal di Sesshomaru..” concluse Kagome
“EHI!” protestò Inuyasha
“Ma smettila scemo! Lo sai che non é decisamente il mio tipo, troppo freddo e poco dimostrativo.. lo sai quanto mi piacciano le coccole” rispose Kagome accoccolandosi ad Inuyasha, riuscendo a rassicurare un pochino il mezzodemone.
“Si deve essere cosí eppure ho veramente questa strana sensazione che non riesco a far andare via e..” ma il bussare di qualcuno alla porta non permise a Sango di finire la sua frase.
Kagome andò ad aprire la porta e scioccata disse “ehm Sango, Kohaku é qui.. chiede di te”.
Sango corse all’entrata ed appena lo vide abbracciò suo fratello “oddio ma da quanto é che non ci vediamo? Mi sembra un’eternità”.
“Bhe più o meno, sono quarant’anni” rispose Kohaku sorridendo “posso entrare?” chiese infine visto che la sorella non si mosse di un millimetro
“Ah si si certo vieni” rispose Sango facendogli strada verso il salotto dove erano seduti i loro amici “mi fa piacere vederti mi sei mancato cosí tanto.. allora come va? Che mi racconti? Cosa é successo in questi anni?” lo tartasso di domande la ragazza.
“come fai a sapere dove abitiamo?” chiese una fredda voce alle loro spalle. “Sesshomaru.. che piacere” rispose freddo Kohaku.
“Kohaku” lo riprese Sango.
“non mi piace ripetermi. quindi rispondi!” disse Sesshomaru con lo stesso tono accusatorio.
“Miroku lavora nell’università che frequento ed un giorno l’ho seguito fino a casa loro” disse indicando l’ex-monaco e la sorella “ho aspettato, e come immaginavo, poco dopo sono usciti entrambi per venire qui da voi” rispose controvoglia lo sterminatore
“Perché?” chiese Sango scioccata.
“dovevo sapere quanti eravate..” rispose lui
“NO! Perché non ti sei fatto vedere da noi..” gli chiese sua sorella quasi in lacrime
“mi sembrava di averlo già spiegato. Non voglio che Rin muoia!” disse calmo Kohaku
“fratello, non puoi essere serio. Lo sai che Rin non sarà mai tua. Insomma, loro sono Sesshomaru e Rin. Sono destinati a sare insieme. Lo sai. Non é mai stato un problema per te. Cosa? Cosa ti é successo in questi anni? Qual’é il vero problema?” chiese Sango al fratello
“io non.. io non ne posso più di questa situazione!” disse infine Kohaku “Siamo maledetti e non possiamo fare nulla per cambiare le cose. Siamo costretti a guardarvi morire ogni volta! Potete immaginare cosa si prova a vedere tutte le persone che conosci ed ami morire?”
“ci dispiace Kohaku noi non possiamo capire la vostra sofferenza, ma credimi vedervi soffrire é l’ultima cosa che vorremmo. Non dipende dalla nostra volonta, non possiamo farci nulla purtroppo. Ci abbiamo provato più e più volte..” disse Kagome
“non capisci, non solo voi tre. Ma tutte le persone che incontriamo, tutti gli amici che abbiamo, muoiono. Certo non dopo sette anni, ma alla fine muoiono tutti. Sai cosa significa addormentarsi e vedere i volti di tutte le persone importanti che hai incontrato in cinquecento anni? Non ce la faccio più, ormai non ho più la forza di conoscere altra gente perché già sò che li vedrò morire, invecchiare. Mi lascieranno solo. La mia vita é fatta di solitudine. É invivibile. Ma con Rin é diverso, lei mi capisce e sò che anche se morirà non sarà per sempre. Lei tornera” spiegò Kohaku tra il disperato e l’arrabbiato.
“Hai perfettamente descritto la vita da demone o da immortale nel tuo caso. Non serve a nulla accanirsi contro il destino, disperarsi o piangersi addosso. Bisogna semplicemente cercare di approfittarne il più possibile del momento presente. E cercare di trovare la persona che riuscirà a farti dimenticare tutti i tuoi problemi e sofferenze con la sua sola presenza. Ma questa ragazza non é Rin. Lei, la sua anima ed i suoi corpi futuri e passati mi appartengono, come io appartengo a lei. Quindi trovati qualcun altro”.
Tutti si girarono meravigliati verso Sesshomaru, possibile che proprio lui avesse detto una cosa del genere? Ma il demone non era più visibile, era tornato nella sua stanza veloce come era arrivato.
“Kohaku come credi che ci sentiamo noi? Siamo tutti nella stessa situazione. Siamo qui proprio per questo, per affrontare la cosa insieme. Secondo te perché viviamo praticamente tutti insieme? Perché cerchiamo di trovarci il prima possibile? Perché la nostra altra vita, qualla senza i tre mortali, é una mezza vita é incompleta e solitaria. Ma sappiamo che é un passaggio obbligatorio per arrivare alla felicità. Anche se breve. É ingiusta, ma é la vita che ci tocca vivere” gli rispose Inuyasha.
“Kohaku io sò che non posso capire ciò che provi, o meglio ciò che provate voi quattro” disse Kagome guardando tristemente Inuyasha “ma hai pensato a Rin. Voglio dire, pensi che sia giusto escluderla cosí? Senza lasciarle una possibilità di scelta? Ti posso giurare che se fossi nella sua situazione e dovessi decidere se vivere quarant’anni da sola e senza ricordi della mie vite passate oppure sette anni con Inuyasha e tutti voi ragazzi, bah non avrei nessuna esitazione, sceglierei voi senza nenanche pensarci. Mi rendo conto che può sembrare egoistico da parte mia ma .. vi amo troppo, voi siete la mia famiglia pensare di essere lasciata fuori da tutto ciò mi farebbe troppo male ci soffrirei troppo”.
Kohaku si rabbuio e disse “dico di amarla ma non ho pensato al bene di Rin nenanche un attimo. Pensavo che senza ricordi non soffrisse senza pensare che Sesshomaru sente la sua mancanza ed anche tutti voi. No Kagome il vero egoista sono stato io.”
“Mi dispiace dirtelo Kohaku ma la maledizione parla chiaro, alla fine Rin si ricorderà sempre di Sesshomaru, che tu lo voglia o no. Le loro anime sono legate, come le nostre” disse Miroku
“Umpf! E va bene, la chiamo. La faccio venire qui cosi almeno ve la presento come si deve” disse infine Kohaku.
“Pronto?” rispose la ragazza al telefono.
“Rin sono Kohaku. Senti sono con mia sorella e volevo sapere se volevi raggiungerci cosí te la presento”
“Oddio Kohaku mi piacerebbe tantissimo, davvero, ma stasera non posso proprio ho già un appuntamento, ma sarei felicissima d’incontrarla domani o un’altro giorno, se per lei va bene” disse la ragazza speranzosa.
“Uff! Rin, sono a casa di Sesshomaru. Sarebbe un’occasione per vederlo visto che mi sembrava aver capito che ti piacesse..” disse Kohaku triste.
Ci fu un momento di silenzio e poi Rin disse “mah Kohaku, é proprio con Sesshomaru che ho l’appuntamento”.

Continua...

   
 
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