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Autore: xjnicodiangelo    15/09/2018    2 recensioni
[Solangelo AU]
[...] Will aveva vagamente flashbacks di come precisamente un anno prima, quello stesso giorno, stesse girando per il quartiere alla ricerca di qualcuno con cui passare del tempo e divertirsi. Mentre a distanza di un anno, si trovava stravaccato sulla poltrona di casa Di Angelo con il minore dei fratelli –nonché suo fidanzato– sulle gambe, entrambi intenti a leggere il libro che il biondo stava reggendo. Non si trattava di un libro qualsiasi, per carità, ma di un libro assegnato dalla loro adorabile –si fa per dire– professoressa di francese per le vacanze.
–☼–
O anche, i Will e Nico di "Di corse conto il tempo e due di picche a non finire" nello stesso periodo, ma a distanza di un anno.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Procrastination
 
 
Sfortunatamente, anche quell’anno era arrivato quel periodo. Quello che tutti temono ed odiano, che li manda fuori testa e in preda alla follia, quello che arriva –più o meno– a metà settembre, senza via di scampo: il periodo del rientro a scuola.

Will aveva vagamente flashbacks di come precisamente un anno prima, quello stesso giorno, stesse girando per il quartiere alla ricerca di qualcuno con cui passare del tempo e divertirsi1. Mentre a distanza di un anno, si trovava stravaccato sulla poltrona di casa Di Angelo con il minore dei fratelli –nonché suo fidanzato– sulle gambe, entrambi intenti a leggere il libro che il biondo stava reggendo.  Non si trattava di un libro qualsiasi, per carità, ma di un libro assegnato dalla loro adorabile –si fa per dire– professoressa di francese per le vacanze.

Se gli chiedeste come fosse arrivato a procrastinare così tanto, l’americano non avrebbe saputo fornire una risposta, eppure la scuola sarebbe iniziata tra tre giorni e i due non erano arrivati nemmeno a metà. Era sempre stato una persona organizzata e ridursi all’ultimo lo mandava in un spiraglio di ansie, ma forse era semplicemente esausto perché aveva passato tre anni a spaccarsi la schiena sui libri e ne aveva l’ultimo davanti a sé.

Non era nemmeno mancanza di volontà perché non è che non ci avessero provato! Anzi, erano innumerevoli le volte che uno dei due aveva bidonato l’altro con la scusa del “provare a leggere il libro”, per poi cambiare idea dopo pochi minuti ed unirsi all’altro –ma l’intenzione c’era, insomma.

Il loro unico errore era stato quello di lasciare i giorni passare, giorni che poi si erano trasformati in settimane che poi erano diventate mesi fino a quando bam, il rientro a scuola era alle porte e duecentoquaranta delle duecentosessanta pagine del libro dovevano essere ancora lette. Motivo per cui avevano deciso di provare a farlo insieme. Nella speranza di poter supportarsi a vicenda, di non servire come distrazione dell’altro e di –in casi estremi– disperarsi in compagnia. Ma il piano non stava esattamente funzionando, avevate dubbi?

Il più alto scosse la testa per liberare la mente dal flusso di pensieri, consapevole di avere bisogno di una pausa perché era sicuro che perdersi nella propria testa ogni tre parole, non corrispondeva esattamente alla definizione di leggere. E probabilmente il moro si trovava nella sua stessa situazione perché aveva poggiato le mani su quelle dell’altro, che ancora tenevano il libro, chiudendolo lui stesso: «Fermiamoci. Ce la meritiamo una pausa.» aveva dichiarato adagiandosi poi la schiena al petto del suo fidanzato e appoggiandogli la testa sulla spalla con gli occhi chiusi.

Il cosiddetto fidanzato aveva emesso una risata, lasciandosi comunque rilassare poggiando il capo sul poggiatesta della poltrona: «Abbiamo letto cinque pagine, Raggio di sole.» Il volto dell’altro si era contorto in una smorfia: «Sì, in francese, però.» L’altro aveva alzato gli occhi al cielo, depositando le mani –ancora sostenenti il libro e ancora avvolte in quelle dell’altro– sulle cosce del più basso: «Che studiamo da quanto? Tre anni?» L’altro aveva emesso un lamento: «Stai mancando il punto della situazione, Will!»

Il diretto interessato l’aveva guardato perplesso, in attesa di chiarifica da parte dell’altro, che si era tirato su liberandosi le mani e si era voltato leggermente per poter fare incontrare i loro sguardi: «Non è colpa nostra! Siamo studenti! É normale per noi ignorare le nostre responsabilità finché possiamo!» «Ah sì? Non è che noi in particolare siamo demotivati e pigri?» L’italiano l’aveva ignorato di sana pianta per continuare imperterrito il proprio sproloquio: «Il problema sono i professori! Che non dovrebbero assegnare libri! Insomma, è risaputo che tutti li leggano all’ultimo momento!»

Per quanto divertito dal discorso della sua dolce metà ancora occupante le sue gambe, si sentì in dovere di interrompere lo sclero di quest’ultimo: «Hai pienamente ragione, Raggio di sole! Ma non puoi farci niente, se non sottometterti e leggere.» In risposta, lo sguardo del più basso si era assottigliato mentre le sue braccia si incrociavano sul suo petto: «Non prendermi in giro.»

«Non lo stavo facendo.» si era difeso tranquillamente il biondo, senza però prendersi la briga di nascondere il ghigno che aveva preso possesso delle sue labbra. L’italiano l’aveva fulminato con lo sguardo: «Bugiardo! Me ne vado! Vado a leggere da solo!» A quel punto si era voltato ed aveva cercato di alzarsi, ma la parola chiave della frase era cercare. L’americano era entrato subito in azione e incurante della fine che il libro tra le sue mani avrebbe incontrato, aveva allacciato le braccia intorno alla vita del suo fidanzato e stretto tanto abbastanza da non permettergli di tirarsi su. Intrappolato nella sua morsa, Nico aveva cercato di divincolarsi, provando a spostargli le mani (e fallendo miseramente) e implorando la libertà (“Will lasciami! ~Will!”). Questione di minuti e la lotta –non esattamente considerabile come tale– si era trasferita sul tappeto del salotto, con il più piccolo ancora costretto tra le braccia del suo fidanzato che rideva di gusto.

Inutile dire che dopo non ci fu molta lettura di mezzo, affatto.

 
 
[1] Riferimento alla mia altra storia “Di corse contro il tempo e due di picche a non finire”.


 
Ehilà! 
I'm still not dead e questa estate è stata l'apice della mia pigrizia. I literally did nothing: non ho continuato libri, non mi sono messa in pari con le serie tv, non ho finito la valanga di os lasciate a prendere polvere nel computer e non ho nemmeno letto il libro che avrei dovuto leggere per scuola, which by the way era l'unico compito che ci era stato assegnato.
Ovviamente questa storia è kinda autobiografica, bc i still havent finished il libro. I'm now a pagina 113 e devo finirlo entro lunedì bc mercoledì la prof ha minacciato i ragazzi di quarta che avrebbe messo due a chiunque non sapesse parlarne and I'm in quinta, I can't have that. Essere procrastinatori è difficile, okay? Don't judge me :(
Per quanto riguarda la storia, non c'è molto da dire: l'ho sritta mentre stavo scappando dalle mie responsabilità, ovviamente, perché odio il francese e la mia prof. Ultimamente non mi fa impazzire la mia caratterizzazione dei personaggi, perché mi sembrano poco i Solangelo?? I blame tutte le yoonkook fics che leggo lately. I also started to write delle cose in inglese?? And I'm abbastanza proud, ngl. 
E niente, ora la smetto di blaterare! Spero tanto che questa storia vi sia piaciuta e se you didn't like it, it's okay i'm thankful enough per il singolo fatto che sia riuscita a catturare la vostra attenzione! Spero mi lasciate qualche recensione, bc seriamente mi fanno sciogliere and you're all so cute. I'm really sry se non ho risposto alle ultime recensioni but tipo me ne accorgo soltanto dopo weeks and I worry it would seem weird for me to answer that late :(
E niente, idk se dovreste aspettarvi un comeback recentemente o meno [anche se i think che a breve racimolerò abbastanza coraggio da pubblicare l'unica solangelo in inglese che ho completato so also look on my ao3], either way thank you so much for your support, love yall e alla prossima!
  
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