Maka sentì il sangue nero invaderla. Denso, pesante, riempiva le vene. I sensi percepivano più acutamente, il cuore batteva più veloce. Sbattere le palpebre non servì a inumidire gli occhi, secchi e vitrei. Cominciava a sentirsi assente, distante dal proprio corpo. Si sentiva aleggiare intorno a se stessa.
Poi tutto divenne buio, e ciò che sentì fu solo l’eco di una risata roca, diabolica.