Ciao!
Ho
deciso
di revisionare questa vecchia (ma nemmeno troppo) ff dopo che una
persona (lei
sa) mi ha scritto un messaggio dicendomi che la stava riguardando. Non
mi
andava di lasciarla così, con i capitoli sparsi fra un
account e l’altro, così
ho deciso di ricontrollarla (facevamo un sacco di errori xD) e di
inserire
tutti i capitoli – anche quelli scritti da questa persona
– anche nella mia
parte.
[Infatti
questo capitolo, che leggerete, è di Scarabocchio_.
Il prossimo sarà mio, quello dopo suo e così
via…]
Non
so se
questa persona se ne accorgerà o meno, di questo mio
cambiamento, lo faccio
comunque perché infondo ci tengo a questa ff, ci tengo come
tengo o forse
tenevo a questa persona a cui, ricordo, ho voluto un mondo di bene.
Forse mi
illudevo troppo, allora, poiché non sono riuscita a
mantenere il mio legame con
essa. Non è solo colpa mia e lo sappiamo tutte e due, ma
riconosco i miei
errori e… boh, non so più cosa dire.
So
che le
cose sono cambiate, molto cambiate… Non torneranno
più come prima, ma non
importa. E’ passato, ormai, e non rinnego nulla. Ti ho voluto
bene e ci
credevo. Ti voglio ancora bene, infondo. Forse, non lo so.
In
memoria della nostra amicizia, questa ff.
_Pulse_
______________________________________
Ciao
a tutti, oggi metto una One-shot. Ne
avrei a palate nella mia cartellina, ma punto sulla mia ultima
creazione!
Questa FF è dedicata ad una persona in particolare, la mia
Socia, _Pulse_.
L'idea
mi è venuta ieri notte, non so neanche perché
e oggi l'ho realizzata.
Non voglio rivelare niente, ovviamente spero
che anche altri leggeranno.
Ho messo insieme realtà e invenzione, presente
e futuro ed è venuto fuori questo.
Socia,
spero che questa sorpresa ti piacerà,
se non è di tuo gradimento dillo eh.
È tutto scritto qua dentro e non devo dire
nient'altro. Ti voglio bene.
Voglio
dire che la prima parte è tutta realtà,
le conversazioni e i nomi sono veri e anche quello che faccio,
in più ogni tanto ci saranno delle frasi, quelle sono vere
frasi che ho preso
da alcune conversazioni mie
e di _Pulse_,
che ha detto lei.
Byeee.
***
Distolsi lo sguardo, per la ventesima volta minimo, dal libro di storia.
Non
mi interessava minimamente ciò che c’era
accuratamente scritto e gli appunti della Silvia, beh molto carini e
coincisi,
ok, ma per niente allettanti.
Annoiata e affamata andai in cucina e, aprendo uno sportello, presi un
nuovo
pacchetto di fette biscottate classiche. Mi promisi di mangiarne solo
due o
tre.
Come attirata da una calamita ultrapotente e imbattibile arrivai
davanti al
computer e, iniziando a sgranocchiare, accesi msn.
Silly:
Oi, giorno! Tutto bene?
Virgy: Ciao, tutto ok, tu?
Silly: Bene, bene. Allora trovato qualche ff interessante?
Virgy: Eh? ò_ò
Silly: Il sito che ti ho dato ieri dai, EFP?! Ricordi?! Pronto?!
C’è nessuno?
Virgy: Oh sì, ricordo. Sinceramente ancora non ci sono
andata, studiavo storia.
Silly: Sì, tanto non studieresti comunque, quindi vai a
vedere, ti passi il
tempo.
Virgy: Ora vado capo. Passo e chiudo.
Silly: Buona lettura, bye bye.
«Prendi ordini dagli altri, wow, Virginia stai proprio
cadendo in basso. Molto
in basso ù.ù
Eccoci qua, oh mamma ma quante sono ste ff?
ò_ò
Vediamo, attori… Cantanti…
Manga… No no cantanti, cantanti.
Bene, specifichiamo Tokio Hotel… Uhm
vediamo *scorre vari nomi e
legge introduzioni*
Niente oh, sembrano tutte uguali o sarò
io che non ci capisco,
bah.
Tu-tu-tu *canticchia*
Questa no.
Ehm… Questa carina ma… No.
No.
Non mi va.
Troppi cappy.
Uff, chissà domani se interroga in
epica?
Questa è una one-shot… No.
Naaa, a me non mi interroga.
Uh, questa ò.ò No, la
descrizione è oscena
Quel deficiente di Luca oggi mi ha sfondato il
braccio, mi fa
ancora male.
Questa? Sbuf… No.
Oh, Surf
che passione , ahahah mi ricorda
l’estate, a
prendere botte sulle onde, che culate che davo,
Eppure mi reggevo abbastanza in piedi, boh
proviamo.»
[Dopo qualche giorno]
Silly:
Oooh, allora? L’altro giorno sei morta su EFP?
Virgy: -.-‘ Se sono connessa sono viva, comunque, mi iscrivo
*_*
Silly: Ah, posti qualcosa di tuo? Bello *.*
Virgy: No, non credo, non sono brava come ben sai. Però ho
trovato una ff
troppo
bella e
voglio recensire.
Silly: Ah ok. Potresti almeno provare a mettere qualcosa di tuo, sei
brava!
Virgy: -.- Vedrò, ci vediamo più tardi, baci
tivibi.
Silly: A dopo, tivibi.
Come si dice? Il caso o no, no, no… Il destino? Forse
sì.
Non mi intendo molto di questo e non sono qui a scrivere per dirvi
ciò, ma solo
che dopo aver recensito
ho trovato il contatto di _Pulse_
, la famosa ragazza autrice della ff
“Surf che passione” che ho iniziato tanto ad
adorare.
Ero piuttosto indietro con i capitoli e ogni pomeriggio tornata da
scuola
occupavo la mia ora d’aria a leggere
e a mettermi avanti sempre più curiosa e assetata di
continuo, fino ad arrivare
in pari con i capitoli.
Aggiunsi il contatto, curiosa di scambiare qualche complimento con
questa
ragazza.
Non ho pensato che saremmo potute diventare buone conoscenti, no
assolutamente.
Solo qualche complimento, perché tutte le amicizie che mi
ero creata tramite
uno schermo erano finite allo stesso modo, buttate nel cesso
bruscamente.
Fatto sta che ho cominciato a conoscerla, Arianna.
Dai complimenti e alle discussioni sulle ff siamo passate ad altro,
alla nostra
vita, a cosa facevamo, ai problemi, eccetera.
Fino a sentirci tutte le sere.
Era gentile e sempre pronta ad ascoltare, ma quello che mi
aiutò sicuro era il
suo continuo ottimismo e la forza
che cercava di darmi per migliorare la mia autostima pari a zero.
Ogni sera, anche se avevo giornate pesanti, mi tornava il sorriso:
entravo su
msn e parlavo con lei che essendo fuori da tutto quello che
c’era qua poteva
capirmi e magari distrarmi.
Lessi tutte le altre sue ff, ognuna mi colpiva in qualche modo, non
rimanevo mai
delusa da ciò che scriveva, spesso sembrava avesse messo le
mie idee su un
foglio, cosa che io non sapevo fare benissimo.
Con il suo aiuto anche io postai una delle mie tante ff. Avendone
diecimila
nella cartella, tra cui aggiungerò anche questa,
perché è il nostro presente e
un mio futuro immaginario.
«Con
te non posso dirti niente che pensi già al negativo delle
cose.
Scrivi bene, banale, ma le cose arrivano dritte al cuore.
Stupida pessimista mia.»
Il mio pessimismo forse ci ha aiutate in questo cammino che abbiamo
appena
intrapreso.
Una volta le ho raccontato che i milioni di sforzi fatti da altri per
aumentare
la mia autostima e diminuire il mio pessimismo non sono mai serviti a
niente,
non credo nel cambiamento, se sono nata così
morirò così, e questo non
fraintendetemi lo penso ancora, ma quando conosci alcune persone
così
determinate e testarde inizi a pensare che qualcosa si possa modificare
pian
piano.
Non sono cambiata, neanche un pochino, e malgrado i suoi sforzi il mio
pessimismo continua, ma credo che con il tempo, se saremo amiche, lei
potrebbe
smuovermi un po’ di negatività.
Proprio il modo di fare e di essere, che è quello che la
maggior parte delle
volte mi porta a sbagliare e a rovinare le cose, ha creato anche
qualche
piccola litigata che si è risolta benissimo
perché infondo non abbiamo niente
di cui aggredirci.
«Perché,
cosa sono queste frasi? Ti viene da un giorno all'altro l'idea di
mollare una
tua ff? Ti svegli la mattina e dici: "Oh, non ho più voglia,
ora la faccio
finire male così la finisco".
Ma ti pare?? giuro, ste cose mi fanno venire un nervoso...
Quello che scriviamo è nostro, non possiamo abbandonarlo!
Come se io lasciassi mio figlio per strada!
Non capisci? Ma forse non è così per
te.»
Passando il tempo, rileggevo le cose e anche questa me la tengo a
mente, perché
i miei sbotti momentanei potrebbero causare di tutto, tra cui
abbandonare una delle
cose a cui tengo molto. La scrittura.
Non
sono come Arianna, lei ci mette l’anima in
quello che scrive e tutto traspare dai suoi testi, non lascia niente al
caso e
termina tutto ciò che inizia.
Io sono determinata e non lascio mai le cose a metà, lo
detesto, ma proprio qui
sbaglio e molte storie con un bell’inizio le ho lasciate al
loro triste
destino.
«Ci
riuscirai, pian piano… vedrai.
Non devi buttarti giù così, lo sai che non mi
piace vederti in questo stato...
È
un periodo un po’ così, vedrai che
passerà e ti tornerà la voglia di scrivere!
Se vuoi staccare per un po’ per me va bene, ma l'importante
è tornare più
carichi di prima!
Dai Socia…
io credo in te, so di non
sbagliarmi.»
La voglia di quella ragazza a spronarmi era tanta, così mi
trasmetteva.
Tanto che mi propose un lavoro, con le ff, veramente carino e io anche
se un
po’ spaventata accettai.
Da qui nacque il nostro modo di chiamarci “Socia”,
anche se oltre per questa
idea io credo che io e lei siamo
Socie anche nella vita normale, perché ci sosteniamo a
vicenda e ci aiutiamo.
L’idea di collaborare mi faceva felice, ma allo stesso tempo
sapevo di essere
molto al di sotto del suo livello e avevo paura di non creare le giuste
idee e
i giusti abbinamenti, di deludere la sua voglia di aiutarmi o di non
riuscire a
scrivere niente.
Ma comunque non me lo faceva ne notare ne pesare.
Ogni cosa era buona per farci parlare e ridere oppure
sparlare…
Ary:
«Questa mi fa ricredere: le bionde sono oche
(e io sono bionda, ovviamente non sono
nella
categoria)(biondo cenere =D)»
Virgy: «Io l'ho sempre pensato u.u»
Ary: «Grazie -.-" Molto gentile da parte tua
E non dire che non lo sapevi che ero
bionda!»
Virgy: «No, ma tu sei l'eccezione socia (:»
[Discorso
in seguito a una mia conoscente stupida, per
il resto le bionde mi stanno simpatiche e anche a lei.]
Si era creato qualcosa di forte, tra computer, siti e cellulari ogni
motivo era
buono per sentirci.
Quando una era giù, l’altra l’aiutava
con consigli e sostegno, stando anche lei
giù di morale per l’amica.
Ho conosciuto una persona speciale e il brutto è che siamo
lontane, ma questo
non importa perché se due persone sono amiche restano
comunque legate; questa
dovrebbe essere la vera amicizia.
Non sarà sempre tutto rose e fiori e ci capiterà
ancora tante volte di litigare,
ma se ci crediamo davvero in tutto questo è possibile
restare unite.
Il tempo passava e con questo anche i mesi, le vacanze, la scuola, i
voti, lo stress,
i problemi, la famiglia.
Niente veniva trascurato.
«E
guarda che la gelosia può essere un difetto,
come un pregio se la si ha per le persone giuste…
Se io sono gelosa di te è perché sei importante e
non vorrei
che un'altra prendesse il mio posto.
Io ci sarò sempre per te e spero che quest'amicizia diventi
sempre più bella,
anche se è già meravigliosa di suo **
Ricordati tu di me, e che ci sarò sempre se avrai bisogno o
anche per le tue
cagatine.
Socia, sei mia e non ti cambio!
Dove la trovo una socia pessimista piccola perfida che mi capisce come
te ? »
********
5
anni dopo.
«Allora, ti vuoi svegliare o no?»
«Ehm… No.»
«Invece si, sono le due e io ho intenzione di pranzare,
ora.»
«Io invece opterei per il continuo della dormita.»
«Dobbiamo sistemare questi tuoi sbalzi, non può
essere che ogni concerto che facciamo
la mattina sei così.»
«La mia pigrizia non ha limiti, poi il giusto riposo per gli
artisti.»
La stessa scena si ripeteva ogni volta, anche se Arianna detestava
questo
comportamento, ormai era abituata a tutto ciò e come al
solito doveva spingermi
giù dal letto per poter pranzare assieme.
Vestite e pronte per uscire ci diressimo al nostro ristorante italiano
preferito,
per sbaffarci un bel pranzetto.
Ce lo meritavamo dopo il concerto della sera precedente.
Era andato tutto benissimo, i fan erano stati entusiasti e si erano
sgolati
abbastanza. I biglietti venduti, come i nostri cd, erano stati un vero
successone: tutto sold-out.
«Eccovi qua ragazze, il solito?», disse il
proprietario che ormai ci conosceva.
«Per me si grazie», rispose Ary, mettendosi il
tovagliolo ben disteso sulle
gambe.
«Per te Virgy?»
«No, per me un bel piatto di carbonara», dissi
sorridendo e battendo
leggermente le mani, poi ripetei la stessa azione della mia amica.
«Hai sentito gli altri per caso?», chiesi.
«Sì, Marghe ha chiamato alle undici, ha detto che
aveva un gran mal di testa. Mentre
Gianlu l’ho chiamato io, ed era andato a prendere la batteria
dal palco.»
«Ah, bene. Io per fortuna canto e non mi porto appresso
niente, tranne il mio
ciccino ** », dissi alludendo al mio microfono.
«Sono fiera di come ho suonato ieri sera, che ne
pensi?», mi interruppe Ary
«Grazie per darmi ascolto come sempre, comunque inutile
confermarti che sei
stata super.»
«Spero che anche i fan la pensino così.»
«Beh io sono la tua fan numero uno e sei stata perfetta,
quindi polleg.»
«Ancora con questo termine? Non sei più a Bologna,
dai.»
«Solo perché tu non lo conoscevi e comunque lo
continuerò a dire», dissi
spavalda
Arrivò il nostro pranzo, che gustammo molto in fretta, e
dopo aver pagato ed
aver raggiunto il nostro bodyguard uscimmo, infilandoci gli occhiali
scuri.
Non eravamo e non saremmo mai state come le altre star o gli altri
cantanti, il
nostro punto forte era che non ci eravamo dimenticate della vita
normale e
questo ci accompagnava sempre e comunque; suonavamo insieme agli altri
due
componenti del gruppo per passione e non per soldi.
Anche se i guadagni erano alle stelle faticavamo a spendere i soldi: in
testa
avevamo le idee dei nostri genitori e ancora non eravamo convinte di
poterci
permettere tutto.
Il nostro modo di vestirci e di atteggiarci era rimasto uguale a prima,
niente
di firmato o forse giusto qualcosina.
Andavamo a concerti e a feste rimanendo sempre noi stessi,
perché questo era
quello che contava e questo ci eravamo promessi di rimanere sempre.
Era tutto all’inizio e il successo sarebbe potuto finire da
un momento
all’altro, ma il problema non ce lo ponevamo, il sogno si era
avverato e lo
vivevamo giorno dopo giorno.
Sfruttammo il week-end per andare in Italia a trovare le nostre
famiglie, con
il nostro legame erano diventati anche loro buoni amici e si trovavano
per
pranzi o vacanze anche senza la nostra presenza.
Ovviamente ci dividemmo, ognuna restò quei due o tre giorni
nella vecchia casa
con i parenti, ma ci sentivamo ogni sera comunque per raccontarci cosa
ci era
capitato.
Le stravaganze dei familiari sono infinite, ma questo è
proprio il bello di avere
delle persone importanti vicine.
Proprio in quel week-end, proprio in quella sera mi si
illuminò di nuovo tutto.
Mia mamma usava poco il computer ed era rimasto ancora quello dai miei
famosi
15 anni, quando ormai puntavo versi i 19. Gliene avrei regalato uno.
Così lo accesi e lì trovai le rimanenze della mia
adolescenza, la mia
cartellina con le immagini dei miei idoli, i miei lavori grafici,
eccetera.
Trovai delle conversazioni di msn, erano mie e di Arianna. Me le
rilessi tutte,
ridendo e ricordandomi di come avevamo cominciato a conoscerci, in quel
modo
così tanto bizzarro.
Dalla finestra sentivo le urla di alcune ragazze che richiedevano
qualche mio
autografo: il mio impegno per cercare di non far sapere dei miei
spostamenti
era stato inutile.
Ma il mio adorabile scimmione sistemò tutto.
Stavo per spegnere quando scorsi dei nomi, erano ff.
Mi rimisi ben comoda e rilessi tutto ciò che avevo inventato
e scritto anni
prima, ora non mi sembravano così male come credevo.
Mi stupii dei miei complimenti, Ary e le sue teorie iniziavano ad
influenzarmi
e parecchio.
Quanto ci avevo sognato, quanto mi ero spremuta e sforzata, le avevo
portate
ovunque e le avevo lette alle mie amiche, ma non capii mai
più di quella sera di
quanto fossero importanti.
Fu così che quando finito il week-end io e Ary tornammo a
casa nostra, che
dividevamo, corsi alla scrivania e accesi subito il portatile
attaccando la
chiavetta.
«Cosa fai?», mi chiese.
«Scrivo.»
«Cosa scrivi?»
Sorrisi guardando fuori dalla finestra.
«Sai Ary, le tue insulse idee contro il mio pessimismo stanno
funzionando. Non
te lo direi mai, ma questa volta metto da parte il mio orgoglio, per
tua
immensa gioia.»
«Ma che bella notizia! Il week-end in family ti ha
addolcita.»
«No, in realtà ho capito tante cose. Non sempre
tutto è come sei convinto che
sia, a volte, come per il mio pessimismo, c’è un
qualcosa che ti spinge a
cambiare.
Io credo in veramente poche cose, sono molto diffidente e anche se mi
conosci
da anni – e sai come sono, te lo ripeto – mi fido
veramente poco delle persone,
mi hanno sempre delusa, ma anche a questo c’è
rimedio.
Voglio dire, Ary, che noi siamo arrivate fino a qui con forza e
coraggio e così
siamo riuscite a realizzare un sogno,ma ti voglio dire grazie
perché mi hai
sopportata e perché in qualsiasi momento non hai mai ceduto
ai miei richiami
sull’inutilità delle tue idee ottimiste.
Tutto può funzionare e noi ne siamo la prova.
Ti dice qualcosa fanfiction? Socia?»
Era in piedi e con un braccio si reggeva allo stipite della porta,
sbalordita
dalle mie parole che non si sarebbe mai immaginata di sentire.
Sorrise e abbassò lo sguardo. Se ne ricordava.
«Certo che mi ricordo, Socia.»
Mi venne vicina.
«Quindi quello che stai scrivendo è una
fanfiction?»
«Sì.»
«E chi sono i protagonisti?»
«Noi.»
«E le star?»
«Noi.»
«Stai scrivendo…»
«Sto scrivendo la nostra fanfiction. Ti voglio bene,
Socia», dissi.
«Anche io.»
Ci abbracciammo sorridenti.
«E ora lasciami sola, dai.»
«Già finita la dolcezza?»
«No, è che voglio mettermi a scrivere di come
siamo diventate improvvisamente
amiche.»
**
Baci,
Scarabocchio_