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Autore: _Pulse_    11/07/2009    5 recensioni
[Completa e revisionata]
Questa ff è dedicata a Scarabocchio_ , a me, a noi, e parla della nostra amicizia, che speravamo potesse durare per tanto tempo, nella quale ci siamo persino immaginate il nostro futuro insieme. L'abbiamo scritta insieme, un capitolo a testa, ma allora non eravamo ancora a conoscenza delle roundrobin, quindi postavamo i capitoli nei nostri due account. Ho deciso di revisionarla e di inserire tutti i capitoli - compresi i suoi - anche nella mia parte, cosicché sia completa. Spero che un po' vi piaccia. Grazie.
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao!

Ho deciso di revisionare questa vecchia (ma nemmeno troppo) ff dopo che una persona (lei sa) mi ha scritto un messaggio dicendomi che la stava riguardando. Non mi andava di lasciarla così, con i capitoli sparsi fra un account e l’altro, così ho deciso di ricontrollarla (facevamo un sacco di errori xD) e di inserire tutti i capitoli – anche quelli scritti da questa persona – anche nella mia parte.

[Infatti questo capitolo, che leggerete, è di Scarabocchio_. Il prossimo sarà mio, quello dopo suo e così via…]

Non so se questa persona se ne accorgerà o meno, di questo mio cambiamento, lo faccio comunque perché infondo ci tengo a questa ff, ci tengo come tengo o forse tenevo a questa persona a cui, ricordo, ho voluto un mondo di bene. Forse mi illudevo troppo, allora, poiché non sono riuscita a mantenere il mio legame con essa. Non è solo colpa mia e lo sappiamo tutte e due, ma riconosco i miei errori e… boh, non so più cosa dire.

So che le cose sono cambiate, molto cambiate… Non torneranno più come prima, ma non importa. E’ passato, ormai, e non rinnego nulla. Ti ho voluto bene e ci credevo. Ti voglio ancora bene, infondo. Forse, non lo so.

In memoria della nostra amicizia, questa ff.

_Pulse_

______________________________________

 

Ciao a tutti, oggi metto una One-shot. Ne avrei a palate nella mia cartellina, ma punto sulla mia ultima creazione!
Questa FF è dedicata ad una persona in particolare, la mia Socia, _Pulse_.

L'idea mi è venuta ieri notte, non so neanche perché e oggi l'ho realizzata.
Non voglio rivelare niente, ovviamente spero che anche altri leggeranno.
Ho messo insieme realtà e invenzione, presente e futuro ed è venuto fuori questo.

Socia, spero che questa sorpresa ti piacerà, se non è di tuo gradimento dillo eh.
È tutto scritto qua dentro e non devo dire nient'altro. Ti voglio bene.

Voglio dire che la prima parte è tutta realtà, le conversazioni e i nomi sono veri e anche quello che faccio,
in più ogni tanto ci saranno delle frasi, quelle sono vere frasi che ho preso da alcune conversazioni mie
e di _Pulse_, che ha detto lei.
Byeee.

***




Distolsi lo sguardo, per la ventesima volta minimo, dal libro di storia.

Non mi interessava minimamente ciò che c’era accuratamente scritto e gli appunti della Silvia, beh molto carini e coincisi, ok, ma per niente allettanti.
Annoiata e affamata andai in cucina e, aprendo uno sportello, presi un nuovo pacchetto di fette biscottate classiche. Mi promisi di mangiarne solo due o tre.
Come attirata da una calamita ultrapotente e imbattibile arrivai davanti al computer e, iniziando a sgranocchiare, accesi msn.

Silly: Oi, giorno! Tutto bene?
Virgy: Ciao, tutto ok, tu?
Silly: Bene, bene. Allora trovato qualche ff interessante?
Virgy: Eh? ò_ò
Silly: Il sito che ti ho dato ieri dai, EFP?! Ricordi?! Pronto?! C’è nessuno?
Virgy: Oh sì, ricordo. Sinceramente ancora non ci sono andata, studiavo storia.
Silly: Sì, tanto non studieresti comunque, quindi vai a vedere, ti passi il tempo.
Virgy: Ora vado capo. Passo e chiudo.
Silly: Buona lettura, bye bye.


«Prendi ordini dagli altri, wow, Virginia stai proprio cadendo in basso. Molto in basso ù.ù
   Eccoci qua, oh mamma ma quante sono ste ff? ò_ò
   Vediamo, attori… Cantanti… Manga… No no cantanti, cantanti.
   Bene, specifichiamo Tokio Hotel… Uhm vediamo *scorre vari nomi e legge introduzioni*
   Niente oh, sembrano tutte uguali o sarò io che non ci capisco, bah.
   Tu-tu-tu *canticchia*
   Questa no.
   Ehm… Questa carina ma… No.
   No.
   Non mi va.
   Troppi cappy.
   Uff, chissà domani se interroga in epica?
   Questa è una one-shot… No.
   Naaa, a me non mi interroga.
   Uh, questa ò.ò No, la descrizione è oscena
   Quel deficiente di Luca oggi mi ha sfondato il braccio, mi fa ancora male.
   Questa? Sbuf… No.
   
   Oh, Surf che passione , ahahah mi ricorda l’estate, a prendere botte sulle onde, che culate che davo,
   Eppure mi reggevo abbastanza in piedi, boh proviamo.»

[Dopo qualche giorno]

Silly: Oooh, allora? L’altro giorno sei morta su EFP?
Virgy: -.-‘ Se sono connessa sono viva, comunque, mi iscrivo *_*
Silly: Ah, posti qualcosa di tuo? Bello *.*
Virgy: No, non credo, non sono brava come ben sai. Però ho trovato una ff troppo
       bella e voglio recensire.
Silly: Ah ok. Potresti almeno provare a mettere qualcosa di tuo, sei brava!
Virgy: -.- Vedrò, ci vediamo più tardi, baci tivibi.
Silly: A dopo, tivibi.


Come si dice? Il caso o no, no, no… Il destino? Forse sì.
Non mi intendo molto di questo e non sono qui a scrivere per dirvi ciò, ma solo che dopo aver recensito
ho trovato il contatto di _Pulse_ , la famosa ragazza autrice della ff “Surf che passione” che ho iniziato tanto ad adorare.
Ero piuttosto indietro con i capitoli e ogni pomeriggio tornata da scuola occupavo la mia ora d’aria a leggere
e a mettermi avanti sempre più curiosa e assetata di continuo, fino ad arrivare in pari con i capitoli.

Aggiunsi il contatto, curiosa di scambiare qualche complimento con questa ragazza.
Non ho pensato che saremmo potute diventare buone conoscenti, no assolutamente.

Solo qualche complimento, perché tutte le amicizie che mi ero creata tramite uno schermo erano finite allo stesso modo, buttate nel cesso bruscamente.

Fatto sta che ho cominciato a conoscerla, Arianna.
Dai complimenti e alle discussioni sulle ff siamo passate ad altro, alla nostra vita, a cosa facevamo, ai problemi, eccetera.
Fino a sentirci tutte le sere.
Era gentile e sempre pronta ad ascoltare, ma quello che mi aiutò sicuro era il suo continuo ottimismo e la forza
che cercava di darmi per migliorare la mia autostima pari a zero.

Ogni sera, anche se avevo giornate pesanti, mi tornava il sorriso: entravo su msn e parlavo con lei che essendo fuori da tutto quello che c’era qua poteva capirmi e magari distrarmi.
Lessi tutte le altre sue ff, ognuna mi colpiva in qualche modo, non rimanevo mai delusa da ciò che scriveva, spesso sembrava avesse messo le mie idee su un foglio, cosa che io non sapevo fare benissimo.

Con il suo aiuto anche io postai una delle mie tante ff. Avendone diecimila nella cartella, tra cui aggiungerò anche questa, perché è il nostro presente e un mio futuro immaginario.

«Con te non posso dirti niente che pensi già al negativo delle cose.
Scrivi bene, banale, ma le cose arrivano dritte al cuore.
Stupida pessimista mia.»
 

Il mio pessimismo forse ci ha aiutate in questo cammino che abbiamo appena intrapreso.

Una volta le ho raccontato che i milioni di sforzi fatti da altri per aumentare la mia autostima e diminuire il mio pessimismo non sono mai serviti a niente, non credo nel cambiamento, se sono nata così morirò così, e questo non fraintendetemi lo penso ancora, ma quando conosci alcune persone così determinate e testarde inizi a pensare che qualcosa si possa modificare pian piano.

Non sono cambiata, neanche un pochino, e malgrado i suoi sforzi il mio pessimismo continua, ma credo che con il tempo, se saremo amiche, lei potrebbe smuovermi un po’ di negatività.

Proprio il modo di fare e di essere, che è quello che la maggior parte delle volte mi porta a sbagliare e a rovinare le cose, ha creato anche qualche piccola litigata che si è risolta benissimo perché infondo non abbiamo niente di cui aggredirci.

«Perché, cosa sono queste frasi? Ti viene da un giorno all'altro l'idea di mollare una tua ff? Ti svegli la mattina e dici: "Oh, non ho più voglia, ora la faccio finire male così la finisco".
Ma ti pare?? giuro, ste cose mi fanno venire un nervoso...

Quello che scriviamo è nostro, non possiamo abbandonarlo
!
Come se io lasciassi mio figlio per strada!
Non capisci? Ma forse non è così per te.»


Passando il tempo, rileggevo le cose e anche questa me la tengo a mente, perché i miei sbotti momentanei potrebbero causare di tutto, tra cui abbandonare una delle cose a cui tengo molto. La scrittura.

Non sono come Arianna, lei ci mette l’anima in quello che scrive e tutto traspare dai suoi testi, non lascia niente al caso e termina tutto ciò che inizia.
Io sono determinata e non lascio mai le cose a metà, lo detesto, ma proprio qui sbaglio e molte storie con un bell’inizio le ho lasciate al loro triste destino.


«Ci riuscirai, pian piano… vedrai.
Non devi buttarti giù così, lo sai che non mi piace vederti in questo stato...

È un periodo un po’ così, vedrai che passerà e ti tornerà la voglia di scrivere!
Se vuoi staccare per un po’ per me va bene, ma l'importante è tornare più carichi di prima!
Dai Socia… io credo in te, so di non sbagliarmi


La voglia di quella ragazza a spronarmi era tanta, così mi trasmetteva.
Tanto che mi propose un lavoro, con le ff, veramente carino e io anche se un po’ spaventata accettai.
Da qui nacque il nostro modo di chiamarci “Socia”, anche se oltre per questa idea io credo che io e lei siamo
Socie anche nella vita normale, perché ci sosteniamo a vicenda e ci aiutiamo.

L’idea di collaborare mi faceva felice, ma allo stesso tempo sapevo di essere molto al di sotto del suo livello e avevo paura di non creare le giuste idee e i giusti abbinamenti, di deludere la sua voglia di aiutarmi o di non riuscire a scrivere niente.
Ma comunque non me lo faceva ne notare ne pesare.

Ogni cosa era buona per farci parlare e ridere oppure sparlare…

Ary: «Questa mi fa ricredere: le bionde sono oche
    (e io sono bionda, ovviamente non sono nella categoria)(biondo cenere =D)»
Virgy: «Io l'ho sempre pensato u.u»
Ary: «Grazie -.-" Molto gentile da parte tua
    E non dire che non lo sapevi che ero bionda!»
Virgy: «No, ma tu sei l'eccezione socia (:»
[Discorso in seguito a una mia conoscente stupida, per il resto le bionde mi stanno simpatiche e anche a lei.]

Si era creato qualcosa di forte, tra computer, siti e cellulari ogni motivo era buono per sentirci.
Quando una era giù, l’altra l’aiutava con consigli e sostegno, stando anche lei giù di morale per l’amica.

Ho conosciuto una persona speciale e il brutto è che siamo lontane, ma questo non importa perché se due persone sono amiche restano comunque legate; questa dovrebbe essere la vera amicizia.
Non sarà sempre tutto rose e fiori e ci capiterà ancora tante volte di litigare, ma se ci crediamo davvero in tutto questo è possibile restare unite.

Il tempo passava e con questo anche i mesi, le vacanze, la scuola, i voti, lo stress, i problemi, la famiglia.
Niente veniva trascurato.

«E guarda che la gelosia può essere un difetto,
come un pregio se la si ha per le persone giuste…

Se io sono gelosa di te è perché sei importante e non vorrei
che un'altra prendesse il mio posto.

Io ci sarò sempre per te e spero che quest'amicizia diventi sempre più bella,
anche se è già meravigliosa di suo **
Ricordati tu di me, e che ci sarò sempre se avrai bisogno o anche per le tue cagatine.
Socia, sei mia e non ti cambio!

Dove la trovo una socia pessimista piccola perfida che mi capisce come te ? »


********



5 anni dopo.


«Allora, ti vuoi svegliare o no?»
«Ehm… No.»
«Invece si, sono le due e io ho intenzione di pranzare, ora.»
«Io invece opterei per il continuo della dormita.»
«Dobbiamo sistemare questi tuoi sbalzi, non può essere che ogni concerto che facciamo la mattina sei così.»
«La mia pigrizia non ha limiti, poi il giusto riposo per gli artisti.»

La stessa scena si ripeteva ogni volta, anche se Arianna detestava questo comportamento, ormai era abituata a tutto ciò e come al solito doveva spingermi giù dal letto per poter pranzare assieme.

Vestite e pronte per uscire ci diressimo al nostro ristorante italiano preferito, per sbaffarci un bel pranzetto.
Ce lo meritavamo dopo il concerto della sera precedente.
Era andato tutto benissimo, i fan erano stati entusiasti e si erano sgolati abbastanza. I biglietti venduti, come i nostri cd, erano stati un vero successone: tutto sold-out.

«Eccovi qua ragazze, il solito?», disse il proprietario che ormai ci conosceva.
«Per me si grazie», rispose Ary, mettendosi il tovagliolo ben disteso sulle gambe.
«Per te Virgy?»
«No, per me un bel piatto di carbonara», dissi sorridendo e battendo leggermente le mani, poi ripetei la stessa azione della mia amica.

«Hai sentito gli altri per caso?», chiesi.
«Sì, Marghe ha chiamato alle undici, ha detto che aveva un gran mal di testa. Mentre Gianlu l’ho chiamato io, ed era andato a prendere la batteria dal palco.»
«Ah, bene. Io per fortuna canto e non mi porto appresso niente, tranne il mio ciccino ** », dissi alludendo al mio microfono.
«Sono fiera di come ho suonato ieri sera, che ne pensi?», mi interruppe Ary
«Grazie per darmi ascolto come sempre, comunque inutile confermarti che sei stata super.»
«Spero che anche i fan la pensino così.»
«Beh io sono la tua fan numero uno e sei stata perfetta, quindi polleg.»
«Ancora con questo termine? Non sei più a Bologna, dai.»
«Solo perché tu non lo conoscevi e comunque lo continuerò a dire», dissi spavalda

Arrivò il nostro pranzo, che gustammo molto in fretta, e dopo aver pagato ed aver raggiunto il nostro bodyguard uscimmo, infilandoci gli occhiali scuri.

Non eravamo e non saremmo mai state come le altre star o gli altri cantanti, il nostro punto forte era che non ci eravamo dimenticate della vita normale e questo ci accompagnava sempre e comunque; suonavamo insieme agli altri due componenti del gruppo per passione e non per soldi.

Anche se i guadagni erano alle stelle faticavamo a spendere i soldi: in testa avevamo le idee dei nostri genitori e ancora non eravamo convinte di poterci permettere tutto.
Il nostro modo di vestirci e di atteggiarci era rimasto uguale a prima, niente di firmato o forse giusto qualcosina.

Andavamo a concerti e a feste rimanendo sempre noi stessi, perché questo era quello che contava e questo ci eravamo promessi di rimanere sempre.

Era tutto all’inizio e il successo sarebbe potuto finire da un momento all’altro, ma il problema non ce lo ponevamo, il sogno si era avverato e lo vivevamo giorno dopo giorno.

Sfruttammo il week-end per andare in Italia a trovare le nostre famiglie, con il nostro legame erano diventati anche loro buoni amici e si trovavano per pranzi o vacanze anche senza la nostra presenza.

Ovviamente ci dividemmo, ognuna restò quei due o tre giorni nella vecchia casa con i parenti, ma ci sentivamo ogni sera comunque per raccontarci cosa ci era capitato.
Le stravaganze dei familiari sono infinite, ma questo è proprio il bello di avere delle persone importanti vicine.

Proprio in quel week-end, proprio in quella sera mi si illuminò di nuovo tutto.
Mia mamma usava poco il computer ed era rimasto ancora quello dai miei famosi 15 anni, quando ormai puntavo versi i 19. Gliene avrei regalato uno.
Così lo accesi e lì trovai le rimanenze della mia adolescenza, la mia cartellina con le immagini dei miei idoli, i miei lavori grafici, eccetera.

Trovai delle conversazioni di msn, erano mie e di Arianna. Me le rilessi tutte, ridendo e ricordandomi di come avevamo cominciato a conoscerci, in quel modo così tanto bizzarro.

Dalla finestra sentivo le urla di alcune ragazze che richiedevano qualche mio autografo: il mio impegno per cercare di non far sapere dei miei spostamenti era stato inutile.
Ma il mio adorabile scimmione sistemò tutto.

Stavo per spegnere quando scorsi dei nomi, erano ff.
Mi rimisi ben comoda e rilessi tutto ciò che avevo inventato e scritto anni prima, ora non mi sembravano così male come credevo.
Mi stupii dei miei complimenti, Ary e le sue teorie iniziavano ad influenzarmi e parecchio.

Quanto ci avevo sognato, quanto mi ero spremuta e sforzata, le avevo portate ovunque e le avevo lette alle mie amiche, ma non capii mai più di quella sera di quanto fossero importanti.

Fu così che quando finito il week-end io e Ary tornammo a casa nostra, che dividevamo, corsi alla scrivania e accesi subito il portatile attaccando la chiavetta.

«Cosa fai?», mi chiese.
«Scrivo.»
«Cosa scrivi?»

Sorrisi guardando fuori dalla finestra.
«Sai Ary, le tue insulse idee contro il mio pessimismo stanno funzionando. Non te lo direi mai, ma questa volta metto da parte il mio orgoglio, per tua immensa gioia.»
«Ma che bella notizia! Il week-end in family ti ha addolcita.»

«No, in realtà ho capito tante cose. Non sempre tutto è come sei convinto che sia, a volte, come per il mio pessimismo, c’è un qualcosa che ti spinge a cambiare.
Io credo in veramente poche cose, sono molto diffidente e anche se mi conosci da anni – e sai come sono, te lo ripeto – mi fido veramente poco delle persone, mi hanno sempre delusa, ma anche a questo c’è rimedio.
Voglio dire, Ary, che noi siamo arrivate fino a qui con forza e coraggio e così siamo riuscite a realizzare un sogno,ma ti voglio dire grazie perché mi hai sopportata e perché in qualsiasi momento non hai mai ceduto ai miei richiami sull’inutilità delle tue idee ottimiste.
Tutto può funzionare e noi ne siamo la prova.
Ti dice qualcosa fanfiction? Socia?»

Era in piedi e con un braccio si reggeva allo stipite della porta, sbalordita dalle mie parole che non si sarebbe mai immaginata di sentire.
Sorrise e abbassò lo sguardo. Se ne ricordava.
«Certo che mi ricordo, Socia.»

Mi venne vicina.
«Quindi quello che stai scrivendo è una fanfiction?»
«Sì.»
«E chi sono i protagonisti?»
«Noi.»
«E le star?»
«Noi.»
«Stai scrivendo…»
«Sto scrivendo la nostra fanfiction. Ti voglio bene, Socia», dissi.
«Anche io.»
Ci abbracciammo sorridenti.
«E ora lasciami sola, dai.»
«Già finita la dolcezza?»
«No, è che voglio mettermi a scrivere di come siamo diventate  improvvisamente amiche

 

**

Baci, Scarabocchio_

   
 
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