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Autore: DarkYuna    23/09/2018    0 recensioni
È buffo, di come a volte basti una sola frazione di secondo, per mutare totalmente le sorti del destino.
Un respiro, un battito di ciglio... uno sbadiglio, e le tessere del puzzle che formano la tua vita, semplicemente mutano, si mescolano, plasmano un nuovo disegno e tu ricominci daccapo ad assemblare tutti i tasselli per giungere al risultato finale.
Un singolo istante insignificante, che poi renderà importante il resto.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Nuovo personaggio, Sebastian Stan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.







 
Il Fairmont Copley Plaza è situato di fronte la biblioteca pubblica in una piazza a quindici minuti a piedi dal vero centro della città, alloggerò qui per i prossimi giorni. Ha uno stile lussuoso, raffinato, elegante, quasi mi illudo di essere una principessa per un po', dato che, una principessa non lo sono stata mai, neppure per Carnevale.
Da bambina assomigliavo più a Xena e crescendo lo sono diventata, sia come guerriera nelle avversione della vita, sia nel rialzarmi dopo ogni caduta: non ho mai smesso di lottare. Il contro di avere un carattere forte è che finisci nel non avere più bisogno del prossimo, di chiedere aiuto, ti chiudi nella tua inviolabile armatura e cessi di appoggiarti a chiunque.
 
 
Scendo nella hall, ci sono tappeti un po' ovunque, lampadari di cristalli a grappoli dalla luce aranciata, pavimenti in marmo, tappezzeria raffinata e di buon gusto.
 
 
Non ho organizzato un gran bagaglio, certamente non immaginavo di incontrare un attore, ho indumenti semplici, per lo più tendenti al nero ed anonimi. Il tempo per lo shopping è mancato, quindi mi sono adattata con dei comodi stivali neri, leggins ed un vestito sopra al ginocchio, che non riveli imperfezioni fisiche. Porto con me uno spolverino, per quando più tardi il freddo calerà maggiormente. I capelli li ho sciolti, si nota maggiormente il lilla pastello, mette in risalto il corvino dell'abbigliamento.
Poco makeup, non voglio dare l'impressione di voler essere bellissima ad ogni costo, anche se, solo con il cemento armato potrei ottenere un simile risultato.
 
 
L'appuntamento con Chris è nel mio albergo per le quattro in punto.
Ho dieci minuti d'anticipo, ma sono nervosa, la mia testa lo ha interpretato come un appuntamento anche se non lo è. Una semplice gita in una cittadina, non è un appuntamento, è solo una gita e basta.
Se riuscissi a convincere il cuore martellante e l'ansia, sarebbe un gran risultato.
Osservo spaesata l'atrio dell'albergo, tra i visi sconosciuti non riesco ad individuare quello della persona che cerco. Faccio per avvicinarmi alla reception, magari ha parlato con loro e gli ha detto dove mi avrebbe attesa, quando un uomo accanto ad un tavolino di cristallo si volta e il respiro si spezza nei polmoni.
 
 
Chris è già qui, in anticipo. Entrambe impazienti di rivederci, dopo neppure un paio di ore che ci siamo salutati.  
I capelli sono pettinati tutti all'indietro, veste un maglioncino nero, che valorizza il fisico nerboruto, le spalle ben piazzate, i bicipiti gonfi, i pettorali turgidi e pieni. Le gambe scattanti sono coperte da jeans di una sfumatura intensa di cenere e completa l'outfit genuino, ma elegante, un paio di scarponi color cuoio. Ha le mani in tasca.
Non sono i vestiari a renderlo più bello, lo è già di base, sarebbe perfetto anche con un sacco di iuta addosso, ma... Dio! Abbigliato in quel modo è magnifico!
 
 
Le iridi azzurre individuano il mio viso, si apre in un sorriso sereno, poi mi viene in contro a passo sicuro, ed io sono incantata anche dalla maniera in cui cammina.
<< Sei bellissima. >>, è la prima cosa che dice, è un concetto spontaneo, non una frase di circostanza, esternata giusto per non stare in silenzio: lo pensa davvero. E se lo asserisce lui, un po' mi lascio convincere.
 
 
Arrossisco di nuovo. Ha questo potere, riesce a toccare le corde profonde dell'anima, benché non sia nulla di particolarmente speciale quel che afferma, però lo sta sostenendo lui, ed è molto più che speciale.
<< Grazie. Sembrerebbe brutto se dicessi ugualmente? >>.
 
 
Piega la testa di lato.
<< No. >>. Prolunga la pronuncia della "o". << Ma esalterebbe il mio ego maschile, che invece deve restare con i piedi ben piantati per terra. Facciamo che per questa settimana sia io a ricordarti quanto tu sia bellissima, io voglio passare in secondo piano. >>. Poi offre il braccio, come un gentiluomo d'altri tempi. << Vogliamo andare? >>.
Non ha occhiali da sole e berretto, non ha nulla con sé che possa celare la sua presenza a giornalisti e fotografi e, uscire da un albergo con una ragazza potrebbe dare all'occhio.
 
 
<< Sei certo? Cioè, non credi che avrai problemi? >>.
 
 
Scuote le spalle, ha capito al volo quel che intendo.
<< Io no. Tu credi che avrai problemi a farti vedere con me? >>, chiede retorico, prendendo la mano per ancorarla al suo braccio, già con un piede verso l'uscita. << Ormai si sa che sono a Boston, quindi finirò in qualche rivista scandalistica per domani. >>.
 
 
<< Non ti infastidisce questo? Vedere la tua faccia su un giornale, persone che scrivono cose su di te, che si intrufolano nella tua vita? Magari stai facendo una cosa e loro ne ipotizzano un'altra? >>.
Scruto affascinata il profilo importante del viso, l'azzurro degli occhi risplende a contatto con le luci dell'albergo. È davvero alto e muscoloso.
 
 
<< All'inizio sì. Ora che mi sono un po’ abituato, ho capito come funziona e tutto sommato riesco ad avere la mia privacy. Ci sarà sempre una frottola su di me da qualche parte, fondamentalmente è il succo della vita... per le persone che non vivono la notorietà, sono i vicini di casa magari, dei conoscenti che hanno un opinione errata, persone con cui hai litigato che metteranno in giro una voce fasulla. Per le persone note, invece, i giornalisti. >>.
 
 
Inarco le sopracciglia, grata che lui non viva dalle mie parti, altrimenti si sarebbe fatto un'idea di me totalmente sbagliata, grazie alla gente.
 
 
<< Pronta a finire sui rotocalchi di gossip di tutto il mondo per le prossime settimane? >>, scherza disinvolto, anche se non credo che sia del tutto uno scherzo.
 
 
<< Ovviamente no. >>, pondero inquieta.
 
 
<< Bene! >>. Ridacchia leggero. << Perché è esattamente quello che accadrà. >>.
 
 
<< Io esco male nelle foto. >>.
 
 
<< Anche io. >>. Schiaccia l'occhio, per spegnere l'agitazione che si legge a lettere cubitali sulla faccia.
 
 
Usciamo dall'albergo e, parcheggiata poco più avanti c'è una Lexus ES 350 grigio metallico, tirata a lucido, talmente sfavillante da apparire appena uscita dalla fabbrica.
 
 
Toglie l'allarme, apre lo sportello dalla parte del passeggero.
<< Prego. >>.
È la prima volta che un uomo si comporta così, non sono molto abituata a premure e cortesie. Lo sportello me lo sono sempre aperta da sola.
Mi accomodo all'interno di una macchina pulitissima, dai sedili praticamente nuovi. L'interno dell'abitacolo porta il profumo di Chris, un effluvio legnoso, fresco e speziato, di cardamomo e legno di cedro. Metto la cintura, intanto che lui prende posto alla guida, allaccia a sua volta la cintura e, sicuro di sé mette in moto per immettersi nel traffico di Boston.
 
 
<< Sai mi ero fatta un'idea sbagliata. >>, rivelo ad un certo punto, dopo averlo osservato guidare per un po'.   
 
 
Getta un'occhiata fugace, stando sempre attento alla strada.
<< Di me? >>.
 
 
<< No, in generale. Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa nelle persone famose che vi differenziasse da noi comuni mortali. Stupido vero? Perché sono consapevole che, in fondo, non c'è nulla di diverso, oltre la fama ovvio. Però tu, tu sei anche meglio di come appari. Sei così carismatico, divertente, intelligente e fermo. >>.
 
 
<< Fermo? >>, ripete curioso, per avere ulteriori ragguagli.
 
 
<< Sì fermo, fermo come persona, non c'è nulla di meramente superficiale in te, nulla che faccia credere che ti sia montato la testa, nulla che tu dica per sminuire gli altri ed elevarti. >>.
 
 
Cambia la marcia, occhi dritti davanti a sé.
<< A Hollywood è importante ricordare che cosa conta davvero. È un mondo pieno di cose frivole, superficiali e anche di competitività e chiasso. Quando ti senti triste, devi cercare di rimanere immobile e di ritrovare il silenzio nella tua testa. Cercare di respirare, stare fermo come dici tu e non permettere che il chiasso intorno ti faccia diventare scemo. Hollywood è un bel posto, solo se sei di passaggio. Non ti porterei lì a farti vivere in pianta stabile. >>.
 
 
<< Ahi Chris Evans come corriamo! Parliamo di convivenza già? Io non so neppure il tuo colore preferito. >>, canzono apertamente. Tocca temi solenni, va più in fretta di quanto possa aspettarmi e la situazione mi spaventa.
 
 
<< Il blu. >>, sazia in fretta la mia curiosità. << E mi piace mangiare le Starburst Jelly Beans. >>, anticipa.
 
 
<< Oddio cosa sono? >>.
 
 
<< Caramelle alla frutta, le adoro! >>.
 
 
S'insinuano dei secondi di silenzio, poi ritorno sul discorso principale.
<< Perché no? Cioè, insomma, non sto chiedendo il perché non mi porteresti lì a vivere, perché mi offende, ma il motivo del perché? Dipende da me o da fattori esterni? >>.
Ma. Cosa. Diavolo. Sto. Dicendo?
Sto davvero chiedendo il motivo per cui non mi porterebbe a vivere ad Hollywood? Ma siamo seri? L'ho incontrato ieri, ed oggi conversiamo di questo? Non accadrebbe se fosse un uomo qualsiasi, a dir la verità non gli avrei parlato in aereo e non sarei salita in macchina con lui.  
 
 
<< Dipende dal fatto che non vorrei che entrassi in quel mondo, lì, inevitabilmente ti cambiano. Ecco perché torno spesso a Boston, mi piace quella parvenza di normalità che ad Hollywood manca. Tu hai quella tenera dolcezza che non si trova facilmente nelle donne che frequento per lavoro, non vuoi i riflettori puntati su di te, hai ancora la capacità di emozionarti per le cose semplici. Anche se insisti per il contrario, so che posso fidarmi di te. Hai un modo di guardarmi differente, tu non vedi cosa sono, ma chi sono. Vedi me, non la maschera che porto. >>.
 
 
Ascolto in serafico silenzio, non lo interrompo mai, gli permetto di esprimersi come è giusto che sia. Oltre le parole c'è qualcosa che ancora non rivela.
<< Tu mi hai scelta, giusto? >>. Esce come una domanda, anche se non lo è affatto. << Ancor prima che ieri mi rivolgessi la parola, avevi già deciso che doveva accadere qualcosa? >>.
 
 
<< Egoisticamente parlando sì. Non sono quel tipo da "se voglio una cosa, me la prendo ad ogni costo". Sei una persona, non un oggetto. Però riconosco che è quello che sto facendo, sto calcando pesantemente la mano, affrettando i tempi, bruciando le tappe. E se tu mi chiedessi cos'è che mi ha spinto a prendere tale decisione, non saprei neppure dirtelo, è stata una questione di pelle, credo. Mentre tu eri chiusa nel tuo mondo, mezzo aereo si era già fatto avanti per foto ed autografi, ma tu niente. >>.
 
 
<< Non te lo avrei chiesto comunque. >>, metto in chiaro.
 
 
<< Immaginavo. >>. Non è offeso, è più divertito.
 
 
<< Non sono tipo da autografi e foto. >>.
 
 
<< Hai chiesto altro, già quando mi hai guardato la prima volta, mi hai chiesto altro. Ed è questo che vorrei. Stamattina hai detto che uno dei tuoi sogni è una famiglia, una camera satura d'amore, il camino acceso, fare l'albero... è quello che sogno anche io. Vorrei che tu dessi una chance a tale sogno e che dessi una chance a me, senza domandarti cosa sia giusto fare oppure no, segui solo quel che ti suggerisce il cuore. Non è un problema che fra sette giorni tu debba andartene, a questo si può rimediare. >>.
 
 
<< Non devi spendere un singolo centesimo per me. >>, ammonisco severamente. << È stato troppo che mi abbia offerto la colazione, non voglio che tu spenda soldi. >>.
 
 
Scuote le spalle, la mimica si ammorbidisce.
<< Non sarà una colazione che mi farà andare in banca rotta o mi faccia pensare che tu miri alle ricchezze. Non ti avrei fatto pagare, neanche se tu avessi soldi a secchiate. Però davvero, se credi sul serio che, trascorsa questa settimana, qualcosa sia cambiato, vorrei avere la possibilità di continuare. >>.
 
 
Deglutisco più volte, assemblo alla meglio il discorso da fare, le parole da usare e il significato che voglio conferire alla conversazione.
<< Non sono i sette giorni che mi preoccupano... anche io posso trovare una maniera, che non comporti alcuna soluzione dispendiosa da parte tua... >>, sono categorica sulla questione soldi, <<... quel che mi spaventa moltissimo è che potrei davvero finire con l'innamorarmi di te, ma innamorarmi sul serio. E che poi, per un motivo o per un altro, di punto in bianco, finisse. >>.
 
 
<< Non c'è alcuna certezza, Andria. Nell'amore, come nella morte, niente è sicuro, però accadono tutte due le cose e si può solo convivere con le conseguenze. >>. Volta lesto la faccia, incrocia il mio sguardo contrariato e torna con gli occhi sulla strada. Ci siamo allontanati dal centro cittadino, siamo su un percorso secondario, costeggiato da alti alberi sulla sinistra ed una valle bagnata da un fiume baciato dal sole, sulla destra. Il paesaggio è mozzafiato. Il cielo si riflette sull'acqua. << Sinceramente, dopo ieri ed oggi, se adesso tu decidessi di far finire tutto ed io ti riportassi al tuo albergo e non ci vedremmo più... potresti affermare sicura, che qualcosa dentro di te non si spezzerebbe? >>.
 
 
Un morso agguanta i polmoni, rendendo difficile il semplice gesto di respirare, ho come un doloroso fuoco al centro del petto, più verso il cuore, un peso ponderoso che potrebbe frantumarmi in qualsiasi istante.
<< Sì. >>, rispondo soltanto, invece avrei dovuto dire che mi spezzo perfino a pensarci, figuriamoci se dovesse accadere per davvero. Che sono molto più presa di quanto sia possibile, che ci sono dentro fino al collo, che mi mancherebbe più di quanto mi mancherebbe chiunque. Però non permetto alle emozioni di venire fuori e nel silenzio, muoio un po' anche io.
 
 
Quaranta minuti più tardi, stiamo camminando per le strade folcloristiche di Salem, qui Halloween sembra già approdato da molto, ci sono zucche in ogni dove, decorazioni tipiche e bambini in giro già travestiti da qualche creatura tenebrosa, per lo più streghe.
Tra di loro, mi confondo, sono naturalmente pronta per festeggiare Halloween.
Nel centro della cittadina ci sono varie attrazioni da visitare, dalle più realistiche alle più fantasiose, sono legate a questi fatti del passato. Al 310 di Essex Street si erige la "Witch House", la casa del giudice Jonathan Corwin coinvolto nel processo alle streghe di Salem. Questa abitazione è ben riconoscibile grazie alle sue pareti dipinte di nero. In città è l’unica struttura esistente con un legame diretto alla vicenda delle streghe.
Il "Witch Museum" ospita al suo interno documenti legati al processo delle streghe, pratiche di stregoneria, personaggi e racconti. Davanti all’edificio si trova una statua di Roger Conant, il fondatore della città, anche se molti turisti pensano erroneamente che rappresenti l’immagine di un personaggio legato al mondo delle streghe.
 
 
Compro un piccolo souvenir "oscuro" di  Salem, una scultura di una fata con le ali nere, i capelli corvini ed un vestito del medesimo colore.
Parliamo molto io e Chris, parliamo di tutto, del luogo, del passato, di progetti futuri, di film, di hobbies, di ogni cosa che ci passi per la testa.
Ci fermiamo in un piccolo chioschetto che costeggia la strada principale, i bambini sono i clienti preferiti, si trascinano i genitori dietro, per comprare leccornie di ogni tipo che ricordano Halloween. C'è un profumo irresistibile che satura l'aria.
Ci mettiamo in fila, c'è l'imbarazzo della scelta, tra cake pops con la faccia da vampiro, mele caramellate, cupcakes con i fantasmini, ai biscotti con la forma di zucca. Prendiamo un po' di tutto, senza esagerare.
Qualche bambino nei dintorni riconosce Chris, gli corre in contro per salutarlo e coinvolgere molti più spettatori di quanto si potesse supporre. È sempre cordiale con tutti, piccoli e grandi, raffigura davvero l'emblema di Capitan America, però non è molto diverso da come lo sto conoscendo io.
 
 
Una volta che l'ondata è terminata, ci ritroviamo seduti sul molo al Salem Maritime National Historic Site, la baia dove sorge Salem, lontano dal trambusto che ha portato l'essere riconosciuto dalle persone. Sgranocchiamo dei biscotti a forma di pipistrello e ci perdiamo ad osservare l'orizzonte: il sole stra tramontando. C'è un'imbarcazione folcloristica attraccata, accanto ad una casa di legno.
 
 
<< Non mi hai ancora detto chi è il tuo supereroe preferito? E non dire Capitan America, perché non vale. >>.
 
 
Incrocio le gambe, mando giù il boccone zuccherino, incominciando già a sorridere.
<< Iron Man. >>, svelo, consapevole di scatenare le sue ilarità.
 
 
<< Iron Man? >>, rifà sbalordito. << Non sembri il tipo da Iron Man, il genio, miliardario, playboy, filantropo. >>, rammenta la battuta di Iron Man negli Avengers. << Il tipo che conquista chiunque con uno schiocco di dita. >>.
 
 
<< Ecco, quel "conquista chiunque" mi creerebbe qualche problema. Adoro il carattere estroverso, l'arguzia e le battute. Il playboy non fa per me, però è bello come il suo personaggio sia stato sviluppato, portandolo ad amare una sola donna. >>.
 
 
Mangia un altro biscotto, stavolta a forma di zucca.
<< E che tipo d'uomo fa per te? >>.
 
 
Mi stringo nelle spalle, giro appena la testa verso di lui e lo trovo già fermo a guardarmi.
<< Qualcuno con cui mangiare dei dolcetti, su un pontile, al tramonto... ecco il tipo d'uomo che fa per me. Grazie per oggi, è stata una giornata perfetta. >>.
 
 
Chris sorride appena.
<< Sai, mi piacerebbe replicare di nuovo una giornata perfetta come questa, con te. >>.
 
 
<< Qui a Salem? >>.
 
 
<< No, dalla mia famiglia. >>.
 
 
Sbarro le palpebre, il cuore arriva in gola e per poco non mi strozzo con un biscotto.
<< Dalla tua famiglia? >>. Stiamo decisamente correndo, okay che ancora è un'incognita su cosa accadrà alla fine della mia vacanza a Boston, ma qui stiamo andando in discesa con i freni rotti.
 
 
<< Ti presenterò come un'amica, non ti faranno il terzo grado, tranquilla: puoi fidarti. Andremo a raccogliere le mele MacIntosh, a mia madre piace cucinare leccornie con le mele e quelle sono le migliori... è una cosa che ho sempre fatto con loro, non ci ho mai portato nessuna. >>.
 
 
<< Perché? >>.
 
 
Schiocca la lingua al palato, fissa un punto indefinito nell'acqua.
<< Perché sei l'unica che riesco a vedere in quasi tutti gli aspetti della mia vita. >>. Il "quasi tutti" serve per stuzzicare la curiosità.
 
 
<< Quasi tutti? >>.
 
 
Stropiccia il naso, incurva le spalle in avanti e grava i gomiti sulle cosce.
<< Ce n'è ancora uno in cui non ti vedo. >>, ammette dolce, ma il tono è variato, non stiamo più trattando argomenti divertenti, abbiamo appena attraversato quella sottile linea che separa una semplice conoscenza, da qualcosa di più intimo.
 
 
<< E sarebbe? >>, richiudo il mio sacchetto di carta con i biscotti e lo poggio accanto al suo. Strofino le mani, per scrollare via le briciole. Se continuo a mangiare, diventerò una mongolfiera.
 
 
Esamina dapprima di sottecchi, poi raddrizza il busto, passa un braccio dietro la mia schiena e mi attira a sé, eliminando ogni tipo di distanza sia fisica che astratta. Smetto di funzionare nell'esatto istante che Chris mi stringe sul petto, ho l'anima infuocata, temo di reagire ridicolmente all'intero contesto.
 
 
<< In questo. >>, freme sensuale e, mentre sto ancora convincendomi che quel che sta per accadere non sia solo frutto di una fervida immaginazione, lui poggia la bocca dischiusa sulla mia ed esplodo dentro. È un bacio lento, appena sussurrato, letteralmente dal sapore dolce, serve a comprendere intrinsecamente l'altro, le labbra si modellano sulle mie, lo avverto scorrermi nelle vene come lava liquida. È un bacio non profondo, mi avvolge intensamente, diviene mano a mano più energico, veemente, idilliaco, ho quasi le vertigini per l'implicazione sentimentale che si intreccia tra di noi.
Un tuono interrompe il silenzio, mentre l'acquazzone improvviso interrompe noi.
 
 
Chris scoppia a ridere, balza in piedi, afferra i biscotti e mi aiuta ad alzarmi. Corriamo verso la casa di legno, per ripararci sotto la tettoia, la macchina è troppo lontana da raggiungere, ci bagneremmo completamente.
<< Beh, bacio bagnato, bacio fortunato. >>, scherza, usa l'orlo della maglia per asciugarsi il viso umido, scoprendo una parte degli addominali scolpiti. Ha un corpo davvero perfetto, senza scherzi; una rada peluria eccitante. Credevo che nell'interpretare Capitan America, avessero usato degli effetti speciali, invece è tutta roba sua.
<< Almeno abbiamo salvato i biscotti. >>. Si accorge dove sono indirizzati i miei occhi, non faccio in tempo a staccarli da lì, perché sono stata già scoperta.
 
 
<< Hai tanti tatuaggi? >>, la butto lì, per allontanarmi in fretta dalla figura pessima che ho fatto. Il tatuaggio che ha appena sotto il busto sulla parte destra del tronco, mi salva.  
 
 
Ha una mimica maliziosa, non se l'è bevuta.
<< Un paio, probabilmente ne farò degli altri: una volta che inizi è difficile smettere. >>. Non da' molta importanza a ciò, al contrario si accosta a me, blocca il mento tra il pollice e l'indice e mi induce a sollevare il volto fino al suo. Esplora smanioso ogni piccolo centimetro della faccia, soffermandosi più volte sulla bocca.
Il colore scuro del maglione, risalta le iridi celestiali e per un lungo attimo non esiste altro. Tremo quasi dalla testa ai piedi, tale è la forza che mi rimescola e mette a soqquadro.
 
 
<< Se è solo un passatempo, lasciami andare ora, prima che mi innamori davvero. >>, prego, con la voce sussultante. 
 
 
Schiude le labbra umide, i polpastrelli tracciano i contorni del viso, annega nei miei occhi e, come se non potesse fare a meno mi bacia di nuovo. Non c'è più niente di puro e casto, è un bacio intenso, bisognoso del contatto il più carnale possibile, di insinuarsi fin nelle viscere e sempre più giù, fino a trovare l'anima. Nel frenetico palpitare del cuore, mi perdo e, con un terrore sconvolgente, capisco di essermi già innamorata di Chris Evans nell'esatto istante in cui mi ha detto "ciao".
 
 
Non ho avuto scampo.









Note: 
Beh dai la Musa Ispiratrice è benvola e, siccome nell'arco di una settimana sono quasi giunta alla fine della storia, vi posto un altro capitoletto. 

Alcune delle cose dette da Chris sono tratte da interviste, quindi realmente dette da lui. 

I luoghi descritti, sono esistenti. 

 
 
La pubblicazione dei capitoli subisce una modifica, verrano postati molto più di frequente.

Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo la storia. 

 
La storia può presentare errori ortografici.


Un abbraccio.
DarkYuna.  




 
 
  
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