Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    26/09/2018    1 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XXXIII.
GLI ULULATORI NOTTURNI

 
Passarono altri giorni e Judy riuscì a fare pace definitivamente con gli amici ai quali dedicò più tempo e supporto, soprattutto ad Elsa.

Gran parte dei pomeriggi, però, li trascorreva sempre con Nick. Quel ragazzo diventò importante per lei, non solo perché l’aiutava nel caso, ma anche perché si stava affezionando a lui.

“Oggi andrò nel loro covo principale. Spero di vedere Oliver e riuscire a dirgli qualcosa” spiegò lui dopo la scuola un po’ preoccupato.

“Perché lo fai Nick? Ti puoi tirare indietro se vuoi! E’ una faccenda pericolosa e non sei tenuto a rischiare per me e la mia famiglia!” lo fermò Judy afferrandogli il braccio.

“Te lo ripeto…tutto ciò che faccio è anche per un mio tornaconto” rispose lui abbozzando un sorriso. Si vergognava a dirle la verità, non era ancora il momento e doveva avere il sangue freddo.

“Chi hai perso?” domandò poi lei incamminandosi con lui.

“Cosa?” chiese lui confuso non capendo il collegamento nel discorso.

“Quando hai deciso di aiutarmi mi dissi che anche tu hai perso qualcuno.”

“Mio padre. E’ scappato di casa quando mia madre ha iniziato a stare male. Quel verme ci ha abbandonati e ora mamma sta peggiorando. Le restano al massimo due mesi. Ormai mi rimane solo mio fratello maggiore Finnick” Rispose lui tutto d’un fiato e digrignando i denti per la rabbia.

“Siamo più simili di quanto crediamo. Capisco ciò che provi. Anche per me è lo stesso: ho solo Oliver”

“Per questo dobbiamo trovarlo… hai solo lui e devi riaverlo con te. I fratelli sono la nostra arma migliore”


A casa di Anna ed Elsa…


Anna era intenta a studiare per la verifica di storia della musica. Passò circa un’ora e, dopo aver ripetuto ininterrottamente, la ragazza decise di fare una pausa ed invitare anche Elsa e Jack, intenti a ripetere nella stanza accanto, ad aggiungersi a lei.

Anna bussò alla porta e i due la invitarono ad entrare immediatamente.

“Cavolo siete davvero seri! Mi aspettavo di trovarvi intenti a sbaciucchiarvi, invece siete chini sui libri” constatò la più piccola con ironia.

“Oggi è una giornata importante Anna! Andiamo a fare merenda, ti raccontiamo” esclamò Jack chiudendo il libro e balzando in piedi.

Elsa era molto raggiante quel giorno. Il suo viso era illuminato da un sorriso e da una tranquillità che da tempo non la caratterizzavano più. La ragazza, mentre preparava delle spremute e dei toast, pensava a come era cambiata in quelle settimane. Lo stupro l’aveva traumatizzata ma ora, grazie all’aiuto dello psicologo, di Jack e della sua famiglia, aveva ricominciato a godersi la vita. Quel fatto l’aveva fatta crescere, all’inizio vivere la spaventava ma ora aveva capito che la rabbia non l’avrebbe portata da nessuna parte. Nella sfortuna era stata fortunata perché molte altre ragazze, al suo posto, perdevano la vita, non venivano ritrovate o scoprivano di portare in grembo il frutto di una violenza.

“Quindi cosa dovete dirmi?” chiese Anna bevendo la sua spremuta d’arancia.

“Ho capito su cosa fare la tesina” disse Elsa emozionata. Per lei la scuola era davvero importante e finalmente era tornata a godersela.
“Cioè?” rispose la sorellina contenta di vedere di nuovo Elsa energica.

“Voglio raccontare cosa mi è successo. La mia tesina sarà strutturata in modo che io sia la portavoce di tante ragazze che, come me, hanno vissuto quello che voi sapete. Mi concentrerò sul ruolo e sulla figura della donna nel corso dei secoli, della storia, della filosofia, della letteratura latina ecc…così posso collegarlo a tutte le materie.” Disse lei entusiasta.

“E’ una bellissima idea! Il voler parlare di quello che ti è successo è sintomo che hai superato e stai superando questo brutto capitolo della tua vita.”

“E’ stato grazie a voi Anna… tu, mamma, papà, gli amici e Jack. Ci siete e io adesso non voglio più essere una vittima. So che questo è solo un proposito, mi servirà ancora del tempo. Portate pazienza…però voglio farcela e parlare di un argomento così delicato per me sarà fondamentale!”

“Brava amore…così bisogna parlare! Visto che siamo tutti felici, bisogna festeggiare. Scrivo un messaggio sul gruppo ed invito i ragazzi a cena, che ne dite?” propose Jack afferrando il telefono e ricevendo il consenso delle due sorelle.

Nel frattempo, in una delle basi segrete…


“Quindi mi hai portato una nuova recluta?” disse l’uomo incappucciato parlando dietro la scrivania.

“Sì, era nel gruppo con me ed Hans. E’ astuto!” rispose Pitch Black con voce sicura.

“Perfetto, fallo entrare”

A Nick venne aperta la porta e venne spinto in quella stanza oscura.

“Bene bene, un altro con i capelli rossi, il colore del male.” Rise l’uomo squadrandolo da cima a fondo.

“Tu sai come lavoriamo?” chiese poi.

“Sì signore.” Rispose Nick per niente titubante. Dove trovava tutto quel coraggio?

“Bene, allora procediamo”

Il signore si alzò e invitò gli scagnozzi a seguirlo in un’altra stanza piena di fialette, siringhe ed altre attrezzature mediche.

“Aspettate…devo potermi fidare del nuovo arrivato. Portatemelo qui”

Nick fu avvicinato al capo che obbligò il ragazzo a togliersi la maglietta. Nick non sapeva cosa stavano per fargli e si mostrò duro e sicuro. Non doveva fare domande e non doveva avere paura…altrimenti l’avrebbero scoperto. L’uomo prese una piastra metallica e, con forza, incise qualcosa sulla schiena del ragazzo.

Nick strizzò gli occhi perché sentì bruciare, come se si fosse scottato. Quel pazzo maniaco lo stava marchiando come si marchia un animale!

“Bene, ora sei dei nostri. Questo è il simbolo del nostro clan, noi siamo gli Ululatori Notturni e tu mi appartieni” aggiunse Moriarty mostrando, attraverso uno specchio, il lavoro appena compiuto.
Nick doleva ancora per il trattamento subìto, ma guardò attentamente la sua spalla attraverso lo specchio.
Aveva incisa nella carne la zampa di un lupo. Era un simbolo innocuo e affascinante da vedere, se solo fosse stato un tatuaggio piuttosto che un’incisione.

“Bene ora che siamo al completo devo dirvi una cosa. Cari miei, oggi è un giorno importante” iniziò il leader “come sapete da tanti anni cerco la formula di quella medicina inventata da Stuart Hopps tempo fa. Abbiamo in ostaggio suo figlio Oliver che torturiamo per colpire la sorella Judy, unica a conoscenza della reale formula medica. Da oggi, però, possiamo non aver più bisogno di lei… Io ho ritrovato delle formule chimiche nello studio di Hopps e, forse, grazie a una lunga analisi, sono riuscito a ricomporre la sua scoperta originale. Ancora qualche settimana e questa sarà ultimata.”

Gli scagnozzi risposero con un urlo maligno in segno di approvazione.

“Cosa ne faremo capo? Quale sarà la prima mossa?” domandò uno dei seguaci.

“La prima mossa sarà vendicarci di tutto quello che gli Hopps ci hanno fatto patire.”

Ci fu una lunga pausa per poi concludere con un’affermazione che spaventò molto Nick.

“Quando la cura sarà ultimata bisognerà testarla e lo faremo proprio su colui che rappresenta la nostra merce di scambio: Oliver Hopps”
  
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