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Autore: Harley Sparrow    27/09/2018    2 recensioni
Anno 1993/1994
Mentre Harry Potter vive il suo terzo anno a Hogwarts, tre ragazzi Serpeverde del quinto anno si troveranno ad affrontare misteri inaspettati. Tra feste clandestine nel bagno dei prefetti, amori, delusioni, un misterioso cane nero che sembra perseguitarli e la minaccia del famigerato assassino Sirius Black che cerca di introdursi a Hogwarts, riusciranno Edmund, Margaret e Frannie ad arrivare a fine anno interi e a passare i G.U.F.O.?
*
Sono presenti anche personaggi Disney e de Le Cronache di Narnia, faranno da contorno alla storia. Vi consiglio di leggere l'introduzione per capire meglio come abbiamo gestito loro e i personaggi di Harry Potter.
*
Dal testo:
“Era…Era…”
“Sì” rispose Margaret, che aveva il volto rigato dalle lacrime.
“Ma cosa ci faceva un Dissennatore qui? È grave, praticamente siamo tutti disarmati!” disse Laetitia con la voce incrinata.
“Per Sirius Black, ovvio. Vorranno assicurarsi che non tenti di avvicinarsi a Potter. Ma è davvero assurdo mandarne uno qui sopra!” esclamò Frannie con rabbia.
Quei pochi istanti di gelo avevano riportato alla mente di tutti dei ricordi terribili.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Serpeverde
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Until the very end'
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II
UN WEEK-END MOVIMENTATO

-Come sto?
Chiese Mag, incerta, rigirandosi davanti allo specchio del bagno.
-A me piace. 
Commentò Frannie pensierosa,
-Ma forse dovresti cambiare scarpe.
La ragazza guardò le ballerine ai suoi piedi.
-Non metterò i tacchi, Fran. Non riuscirei a ballare sino alle fine, mi uccidono i piedi.
-Potresti toglierli a un certo punto. Nessuno ci farà caso.
Si inserì Jasmine.
Margaret sospirò.
-Non puoi mettere la gonna senza i tacchi Mag, avanti.
Insistette Frannie in tono convincente.
-E va bene, va bene.
Rispose Mag, alzando gli occhi al cielo.
Si sistemò meglio la camicetta blu lisciandola sotto la gonna a vita alta. Si sedette sul letto con una smorfia e tolse le scarpe. Jasmine era ancora disperatamente alla ricerca di qualcosa da mettere; guardava i leggins neri buttati sul cuscino come unica certezza della vita.
-Perché non provi questa, Jas?
Propose Frannie, sollevando una canottiera di cotone verde acqua con ricami etnici in oro,
-Puoi metterci anche la stola!
-Mh. Perché no.
Mormorò Jasmine non troppo convinta, continuando a riflettere. Frannie era in piedi che guardava le sue amiche prepararsi, aveva deciso cosa avrebbe messo quella sera da giorni, e una volta arrivata in camera era andata a colpo sicuro. Si pavoneggiò tra sé e sé facendo svolazzare il vestito verde ricamato e aggiustandosi ogni tanto i capelli. Quando le altre riuscirono a decidersi, le tre uscirono furtive dalla loro camera.
La Sala Comune era quasi vuota. Daphne e Astoria Greengrass leggevano pacifiche su un divano in broccato verde, il fuoco scoppiettava pigramente nel camino di pietra e il lago era quasi del tutto buio. Edmund le aspettava con la schiena appoggiata al muro, sorrise non appena le vide spuntare dalla porticina. Era più sistemato rispetto al solito, aveva i capelli straordinariamente ordinati. Portava una camicia blu notte e dei pantaloni neri a sigaretta che finivano su delle scarpe lucide.
-Eccovi, finalmente! Venite presto, Peter e Laets ci aspettano davanti alla strega orba.
Frannie balzò in avanti e gli diede una pacca sulla schiena.
-Bene, andiamo allora!
-Ti vedo pronta, Fran.
-Io sono nata pronta, amico.
La ragazza gli fece l'occhiolino e Jasmine sbuffò, sorridendo. Mag parve non aver sentito, tentennò dietro di loro.
-Tutto ok, Mag?
Si voltò Edmund, preoccupato.
-Sì, è solo che... forse non è il caso.
-Di che stai parlando Margaret? Eravamo d'accordo!
Intervenne Jasmine, frettolosa.
-Sì, è vero, però il discorso di Silente all'inizio delle lezioni... i dissennatori, Sirius Black in circolazione... dicono stia cercando di entrare a scuola!
-Stai tranquilla Mag, non accadrà nulla.
Rispose Frannie conciliante,
-Sirius Black non è stato avvistato da tre settimane ormai, chissà dove sarà a quest'ora... Probabilmente fuori dal paese. E i dissennatori non arrivano sino a Hogsmeade. E anche se fosse, staremo tutti insieme. E Peter sa evocare un patronus, non è vero Ed?
-Sì, è così. Lo hai visto sul treno, ricordi Mag?
-Mh. Non so. Siete i prefetti, dovreste cercare di farmi desistere voi due!
I ragazzi scoppiarono a ridere.
-Seriamente Mag, Peter Pevensie è caposcuola! Facciamo così, se verremo beccati potrai dire che ti abbiamo costretta. Ora forza, ci stanno aspettando!
La ragazza, ancora titubante, sospirò leggermente. I quattro camminarono quatti per i corridoi del castello e si fecero portare dalle scale al terzo piano. Davanti alla gobba della strega un giovane e spavaldo tassorosso, in camicia bianca e pantaloni eleganti, intratteneva con qualche battuta una Laetitia ridacchiante. Quando la ragazza vide gli amici venire verso di loro alzò la mano in segno di saluto. Il biondo Pevensie si voltò con un sorriso smagliante.
-Ragazze, buona sera! Ed!
Diede una sonora pacca sulla schiena del fratello, che gli sorrise.
-Ehi Pete, ti vedo euforico!
Il ragazzo alzò le spalle.
-La Sprite mi ha fatto una testa tanta per le misure di sicurezza, è stato un incubo. Ho bisogno di svagarmi.
-E ti svagherai rompendo tutte le suddette misure, mi sembra giusto!
Disse Frannie ridendo, ma Margaret non lo trovò affatto divertente.
Jasmine le mise un braccio intorno alle spalle.
-Vieni, andiamo prima noi. Vedrai che ci divertiremo.
Scambiò un'occhiata complice con gli altri e le due sparirono dentro il quadro. Jasmine era sempre stata una brava motivatrice.
Quando tutti furono passati oltre il dipinto, dopo aver attraversato silenziosamente la cantina di Mielandia, notarono con stupore che Hogsmeade era meno affollata del solito. Nonostante fosse venerdì sera i maghi e le streghe che andavano per le vie del paese erano solo poche decine, e tutti sembravano avere una certa fretta. Le persone li guardarono con sospetto. In effetti, a parte Peter, si vedeva che erano minorenni che avrebbero dovuto trovarsi a scuola. I ragazzi si coprirono con i mantelli.
Quando arrivarono alla Testa di Porco, la festa era già cominciata.
-Ragazzi! Vi stavamo aspettando!
Fred Weasley apparve accanto alla porta, un maglione rosso bordeaux identico a quello del fratello alla sua destra.
-Mio signore! Ci ha deliziati con la sua presenza!
Esclamò George, inchinandosi davanti a Peter e facendogli un vistoso baciamano. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo ed Edmund scoppiò a ridere.
-Hai trovato pane per i tuoi denti eh, Pete? Certo che potevi anche toglierlo il distintivo!
Peter arrossì leggermente, la spilla da caposcuola luccicava sulla camicia nuova.
-Ragazze,
Introdusse intanto Fred con un ampio gesto del braccio,
-Benvenute alla prima di una lunga serie di feste galattiche!
Un remix rock di "Il paiolo bollirà" usciva dalla bacchetta di un Corvonero del sesto anno che stava maneggiando con delle casse dietro al bancone. Il padrone del locale sbuffò seduto a pochi passi da lui, guardando il locale pieno con un sopracciglio alzato. Aveva la barba bianca folta lunga circa sei o sette centimetri, gli occhi celesti vispi e un'aria stranamente familiare per la maggior parte dei ragazzi.
Le luci erano abbassate e un'edera rampicante con le foglie che si illuminavano a intermittenza rendeva l'atmosfera caotica e brillante. Cedric Diggory beveva una burrobirra da un boccale grande come la sua testa attorniato da un gruppo di Tassorosso tra cui era presente anche Aurora. Alzò la testa e si sbracciò salutando Peter invitandolo a sedersi accanto a lui. Angelina Johnson e Oliver Baston chiacchieravano vicino al bancone, probabilmente in attesa di essere serviti, e la ragazza sembrava aver appena detto qualcosa di molto divertente. Portava un abito bluette scollato sulla schiena e pericolosamente corto, molto simile a quello di Laetitia. Philip era seduto al tavolo con Aladdin e pareva che si fossero appena buttati giù un bicchierino di whiskey incendiario. Aladdin tossiva convulsamente mentre l'altro aveva le gote e il naso di color rosso rubino, avvampato per il liquore. Alla sua vista Margaret venne percorsa da un brivido e le si mozzò il respiro in gola.
-Ehi Freddie,
Esclamò Frannie dandogli una sonora gomitata,
-Sbrigati con la Johnson altrimenti te la rubo prima di subito!
Il ragazzo si voltò verso di lei facendole l'occhiolino.
-Bomba, non è vero?
-Bomba!
Rispose lei annuendo vistosamente.
Jasmine si affrettò verso Aladdin e Philip ancheggiando a ritmo di musica, già nell'animo della festa. 
Laetitia si diresse verso un gruppo di Corvonero suoi amici che gridavano 
-GIÙ! GIÙ! GIÙ! GIÙ!
Un povero Roger Davies stava tentando di finire una bottiglia di burrobirra scura tutta d'un sorso.
Edmund notò lo sguardo di Margaret mesto su Philip e con gli occhi la indicò a Frannie, che fece una piccola smorfia con le labbra. I due si guardarono indecisi sul da farsi quando la ragazza si schiarì sommessamente la voce e mise un braccio sulle spalle di Mag e l'altro su quelle dell'amico esclamando
-Su, sbrighiamoci! Questo giro lo offro io!
Margaret parve destarsi e sorrise debolmente.
-Tre bicchierini di assenzio, grazie.
-Quanti anni hai?
Chiese il barman, alzando un bianco sopracciglio.
-Diciassette.
Rispose sorridendo dolce la ragazza. Era sempre stata brava a mentire.
L'uomo sbuffò e versò tre centimetri di un liquido verde purissimo in tre bicchieri cristallini.
-Un galeone.
Borbottò in tono poco amichevole.  Frannie lasciò scivolare una moneta d'oro nella mano dell'uomo e con un movimento di bacchetta fece levitare gli altri due bicchierini verso gli amici.
-Salute!
Esclamò sorridendo.
-Salute!
Risposero gli altri in coro, buttando giù il contenuto del bicchiere.
Margaret sentì l'assenzio scivolarle lungo l'esofago e scaldarla. Sorrise in modo più sincero.
-Fico! Buono!
Esclamò Edmund in segno di approvazione.
-Lo so, lo so, conosco i miei polli!
Ridacchiò la ragazza mentre la canzone terminava e ne cominciava subito un’altra. Margaret sgranò gli occhi riconoscendola sorpresa.
-Non conosco questa canzone.
Mugugnò Edmund pensieroso.
-È una canzone babbana, deve averla suggerita Thomas. Non io, comunque.
Rispose Mag alzando le spalle. Un attimo dopo tutti i babbani nella stanza sollevarono i bicchieri all'unisono, lei compresa, battendo i pugni a tempo sul tavolo e gridando a squarciagola
-WE WILL WE WILL ROCK YOU!
I maghi rimasero interdetti. Margaret scoppiò a ridere.
-Scelta interessante! 
Commentò la ragazza ancora ridacchiando.
Edmund scosse la testa sorridendo.
-Dai su, entriamo nell'animo della festa. Propongo un altro giro, stavolta offro io!
Disse il ragazzo, aggiustandosi il colletto della camicia. Frannie sorrise a trentadue denti e annuì vistosamente.
-Di già?
Chiese Margaret, massaggiandosi la gola.
-Eddai Mag, fallo per me!
Chiese il giovane Pevensie sbattendo le ciglia e guardandola supplichevole. Frannie seppe che il ragazzo aveva già vinto, e quindi fece cenno al barista di tornare da loro.
Dopo che ebbero buttato giù anche un bicchiere di whiskey incendiario, entrarono in mezzo alla folla che ballava al centro del locale. Jasmine e Aladdin ballavano insieme vicini, e tutti si chiesero se quella sera sarebbe stata la volta buona. Laetitia raggiunse gli amici ridendo, e si mise a ballare con loro, scatenata. Fred e George si avvicinarono con un moonwalk esilarante e distribuirono ai ragazzi calici di burrobirra dorata. Frannie ne afferrò uno entusiasta mentre Mag e Ed se ne divisero più saggiamente un altro. Quando Margaret passò il boccale all'amico lui ridacchiò e allungò la mano verso il viso della ragazza. Lei sbatté le palpebre e combatté contro l'istinto di allontanarsi di scatto.
-Sei sporca di schiuma!
Disse Edmund con un ghigno, passandole il pollice sulle labbra.
Laetitia e Frannie si guardarono aggrottando la fronte in segno d'intesa.
I gemelli Weasley ripresero il loro giro di ispezione tra i presenti, quando Jasmine si infilò tra i suoi amici, che ora avevano occupato un tavolo. Margaret si era già tolta le scarpe coi tacchi e li aveva infilati nella borsa, coperta da un incantesimo di estensione irriconoscibile. Edmund sembrava già parecchio brillo, ridacchiava per ogni minima stupidaggine ed era rosso come un peperone. Laetitia, quella che aveva bevuto meno di tutti, sedeva pacifica al tavolo ascoltando i discorsi deliranti degli altri. Mentre Jasmine si sedeva accanto a loro, Margaret e Frannie stavano discutendo animatamente di quanto fosse assolutamente ingiusto che Tony non si trovasse lì e parlavano con un tono di voce troppo alto per via dell'alcool che iniziava ad annebbiare le loro menti.
Quando la ragazza si sistemò, tutti si girarono verso di lei, curiosi.
-Quindi?
Squittì Margaret, per poi coprirsi la bocca imbarazzata dal suono.
-Quindi cosa?
Rispose Jasmine facendo la finta tonta. 
-Oh, ti prego Jas, risparmiaci le tue menate innocentiste!
Rise Edmund con un po' troppa energia. La ragazza scosse la testa.
-Niente, abbiamo ballato.
-Avete ballato e....?
Incitò Margaret facendo cenno di continuare.
-Abbiamo ballato e... basta.
Rispose alzando gli occhi al cielo infastidita.
-Aaah miseriaccia. Meno male che dovrebbe essere quello coraggioso. Credo che toccherà a te fare la prima mossa!
Borbottò Frannie con una smorfia di disapprovazione.
-Sì, comincio a pensarlo anch'io! 
Convenne Jasmine pensierosa.
-Sai quello che ti ci vuole?
Chiese Frannie ammiccante, guardando verso Edmund che rispose allo sguardo.
-Qualcosa da bere!!
Margaret scoppiò a ridere. Il ragazzo accaldato aveva già aperto due bottoni della camicia. Tentò di alzarsi per andare al bancone ma cadde pesantemente sulla sedia dopo essersi sollevato solo di qualche centimetro. Scoppiò a ridere istericamente, Jasmine si batté una mano sulla fronte senza parole, Margaret e Frannie ridacchiavano, mentre Laetitia scosse sorridendo la testa aggiustandosi gli occhiali. Frannie si alzò dal tavolo a fatica.
-Ho capito, ho capito, vado io. Cosa volete?
-Un whiskey incendiario!
Sospirò Jasmine abbandonando la testa tra le mani.
-Per ora niente, grazie Fran. 
Rispose Mag guardandola rassicurante.
-Una burrobirra, magari.
Rispose Laetitia accomodandosi meglio sulla sedia.
Edmund fece per aprire la bocca, quando apparve Peter dietro di lui e gli posò entrambe le mani sulle spalle.
-Lui non prende più niente.
Rispose sorridendo ma in tono velatamente seccato. Oliver Baston dietro di lui fece una smorfia come per dire "sono guai" poi chiese a Frannie, per sviare l’attenzione,
-Andavi a prendere qualcosa? 
-Sì, vieni anche tu? Mi aiuti coi bicchieri.
I due si avviarono verso il bancone e Peter prese il posto di Frannie al tavolo. 
-Portate una burrobirra anche per me, ragazzi?
-Anche per me!
Si affrettò a dire Margaret,
-No, meglio, un whiskey incendiario! No, meglio... un bicchierino di assenzio.
Frannie la guardò stranita. L'amica alzò le spalle.
-Ho cambiato idea!
Philip e Aurora ballavano al centro della pista, lui le teneva le mani sui fianchi. La ragazza si morse le labbra. Jasmine notò cosa stava succedendo e le posò una mano sulla gamba per rassicurarla.
-È tutto ok, Mag. Niente che un buon bicchiere non possa curare.
L'altra annuì, sospirando. Questa proprio non se l’aspettava.
Frannie e Oliver arrivarono al bancone, la ragazza ci si appoggiò con i gomiti e si sporse per attirare l’attenzione del barista.
-Hai smesso di bere un secondo da quando sei qui, Firwood?
-Impressionato, Baston?
Il ragazzo rise brevemente e la guardò alzando il sopracciglio.
-Ci vuole ben altro per impressionarmi.
-È una sfida?
Chiese lei facendogli l'occhiolino, e il sorriso sul viso di lui si allargò visibilmente. Ordinarono i drink al bancone e Oliver aggiunse due burrobirre.
-Mi sembrava avessi detto che ho bevuto troppo.
-Mi sembrava avessimo parlato di una sfida.
Aggiunse Baston, sorridendo malizioso. La ragazza in risposta alzò il boccale verso di lui.
-Alla nostra!
-Alla nostra.
Fred intanto ballava con Angelina al centro della stanza, sbattendo su tutti i presenti e creando intorno a loro un vuoto di sicurezza. Aurora e Philip si erano appena seduti al tavolo, lui le prese la mano e da quel momento ebbe gli occhi solo per lei. Margaret non riusciva neanche a guardarli. Quando, spedita dalla bacchetta di Frannie, sul tavolo apparve il suo bicchierino di assenzio si affrettò a trangugiarlo avidamente.
-Calma Mag o finirà per andarti di traverso!
Scherzò Jasmine scuotendo la testa e mandando giù il suo whiskey incendiario. Tossicchiò dopo il sorso e posò il bicchiere. Edmund aveva le braccia incrociate e l'espressione torva, ogni qualche secondo si lasciava andare in un sonoro sbuffo. Laetitia capì al volo che non è aria e si alzò in fretta portandosi dietro il calice di burrobirra per andare a parlare con George, lasciato solo dal fratello. Jasmine, allarmata dalla mossa dell'amica, corse a raggiungere Aladdin che discuteva animatamente con Cedric Diggory sulle formazioni di Quidditch di quell'anno. Margaret si trovò sola al tavolo coi due Pevensie e la tensione si avvertiva nell'aria. Peter, un po' brillo, alzò gli occhi al cielo di qualche millimetro più in su a ogni sbuffo del fratello. Una versione pop di "la ballata della strega bacheca" rimbombava per il locale. La ragazza guardò prima un fratello e poi l’altro senza avere la forza e la voglia di alzarsi anche lei. All'ennesimo sbuffo di Edmund, Peter sbatté il pugno sul tavolo.
-Si può sapere che hai da rompere?
-Si può sapere che hai da rompere?
Scimmiottò l'altro con la bocca impastata dall'alcool. Mag deglutì preoccupata. Le labbra di Peter formavano una linea retta sottilissima.
-Basta.
Disse Peter, alzandosi in piedi e tirando il fratello per il colletto della camicia,
-La festa è finita. Torniamo a Hogwarts.
Tentò di alzarlo ma Edmund oppose resistenza. Margaret si portò le mani alla bocca. Qualcuno dei presenti iniziò a guardare dalla loro parte. Cedric Diggory iniziò ad avvicinarsi, probabilmente per moderare la situazione.
-Che problemi hai, Peter?
Rispose Edmund urlando biascicando le parole in modo confuso. Si alzò per affrontarlo e barcollò.
-Guardati! Non ti reggi nemmeno in piedi!
Rispose rabbioso, con la voce colma di disgusto.
-Non sei mio padre.
Ringhiò Edmund, tra i denti.
-Cosa hai detto?
-NON SEI PAPÀ! NON LO SARAI MAI! SMETTILA DI DIRMI COSA FARE! SMETTILA DI SGRIDARMI!
Margaret aveva gli occhi sbarrati. Il tempo sembrava essersi fermato, i suoni arrivavano alle sue orecchie ovattati. Anche Laetitia Fred e George iniziarono a guardare nella loro direzione. Peter aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito dopo. Con un gesto della bacchetta richiamò dal guardaroba la giacca ed uscì nella notte, spingendo via Cedric, suo amico e compagno di casa, che si era avvicinato per consolarlo e calmarlo.
-Che avete da guardare?
Sbottò il Tassorosso verso il resto degli invitati, aiutando Edmund a sedersi nuovamente al suo posto. Il ragazzo aveva un'espressione vuota e sofferente, e sospirò. Margaret sospirò a sua volta. Aurora e Philip erano gli unici che sembravano essere rimasti indifferenti all'alterco dei Pevensie e si scambiarono un bacio al centro della pista. Continuarono a sbuffare a turno per qualche minuto. Nessuno osava avvicinarsi al tavolo che sembrava avere intorno una fitta nebbia di negatività e Frannie non si vedeva da nessuna parte; Margaret guardò Edmund con sguardo mesto e lui ricambiò lo sguardo.
-Che serata eh?
Mormorò lui, mordendosi il labbro.
-Quanto siamo miserabili?
Chiese lei, sorridendo appena.
Dopo qualche secondo non riuscirono a trattenersi e scoppiarono in una risata amara, commiserando la loro stessa aria da disadattati. Finito di ridere, si sentirono entrambi meglio.

"Load up on guns
Bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's overboard, self assured
Oh no I know, a dirty word"


Mag sollevò la testa di scatto.
-Ehi, questa canzone l'ho scelta io!
Esclamò sorridendo. A sentire quelle parole Edmund posò le mani sul tavolo, raccolse tutta la forza rimasta e si alzò. Le tese la mano.
-Balliamo?
La ragazza guardò il suo amico. Lo sguardo un po' vacuo, il sorriso perenne da criminale, i capelli scarmigliati, le gote rosse dall'alcool, la camicia mezza aperta. Spostò lo sguardo e fissò Aurora e Philip volteggiare come se venissero da un altro pianeta.
-Certo.
Rispose sorridendo.
Le note di "Smells like teen spirit" si erano esaurite da un pezzo quando Frannie rientrò ridacchiando dentro il pub. Fred e George le diedero il cinque facendole l'occhiolino e il suo accompagnatore si dileguò presto al tavolo di Diggory. Quando la ragazza si unì agli amici in pista li trovò che ridevano come matti, e Edmund aveva la cravatta legata intorno alla testa.
-Siete freschi vedo!
Esclamò sarcastica saltando tra i due e mettendosi a ballare con loro. Edmund si era un po' ripreso lungo la serata e annuì contento.
-Come sempre Fran, come sempre!
La ragazza posò lo sguardo su Aurora e Philip.
-Mag... mi dispiace...
-Non preoccuparti, c'è di peggio!
Rispose l'amica, ballando un po' più tranquilla. L'altra le strinse la mano e la guardò rassicurante.
-Oliver Baston, Frannie? Ma davvero?
Esclamò Jasmine arrivandole di colpo alle spalle.
-Per la barba di Merlino, Jas! Vuoi farmi venire un colpo?
La ragazza rise di gusto.
-Che problemi hai coi sentimenti? Non sei fissata con McMartian dall'anno scorso?
-Fosse solo dall'anno scorso!
Commentò Edmund scherzoso.
-Oh andiamo ragazzi, Tony sarà l'uomo che sposerò... prima dovrò pur divertirmi un pochino!
Fred e George si unirono al gruppo ballando scomposti e spingendosi a vicenda ridacchiando. Bussarono sulla spalla di Margaret scappando dall'altra parte, facendola girare a vuoto, per poi ridere a crepapelle insieme a tutti gli altri.
-Cretini.
Commentò la ragazza alzando gli occhi al cielo ma sorridendo.
-Ehi Pevensie, hai messo un bel po' di pepe alla festa!
Esclamò George, dando una gomitata a Edmund. Lui alzò gli occhi al cielo. Gli altri abbassarono lo sguardo, Frannie invece era spaesata.
-Il gran sovrano se n'è andato con un diavolo per capello! Parleranno della festa per gli anni a venire!
Disse George in tono ammiccante.
-Ok ragazzi, ha afferrato, non c'è bisogno di infierire!
Rispose Jasmine un po' alterata. I due glissarono sull'argomento e scherzarono ancora qualche minuto, per poi spostarsi verso i tavoli. Dopo aver ballato un altro po', i ragazzi recuperarono Laetitia e decisero che era meglio tornare al castello. Jasmine salutò Aladdin da lontano, e Margaret decise di non salutare Aurora, sperando che non si offendesse. Si pentì subito di quel pensiero. Frannie si avvicinò a Baston e gli diede un bacio a stampo sulle labbra, prima di tornare dai suoi amici.
-Su, andiamo!
Disse Edmund, barcollando verso l'uscita e togliendosi la cravatta dalla testa. Margaret, infilatasi le scarpe di ricambio che teneva nella borsa, lo seguì a ruota con le altre alle sue spalle.
Quando arrivarono nel dormitorio delle ragazze, Jasmine Margaret e Frannie si abbandonarono sul letto esauste.
-Che serata.
Mormorò Frannie sfilandosi le scarpe alte.
-Già.
Mormorò Jasmine, in tono piatto. 
-Cosa è successo a Edmund? Cosa intendevano Fred e George prima?
Margaret alzò le spalle.
-Peter lo ha sgridato per aver bevuto troppo e ha cercato di strattonarlo fuori dal locale. Ed l'ha presa male e ha gridato. Si sono girati tutti, è stato orribile.
-"Non sei papà, smettila di dirmi cosa fare." Ha detto questo. E Peter è scappato.
Aggiunse Jasmine.
-Miseriaccia. Ci toccherà parlargli, domani.
-Sembra proprio di sì.
Ammise Mag con uno sbuffo.
-Tu come stai?
Continuò Frannie riferendosi a Philip e Aurora.
-Bene. Cioè, intendiamoci, sono stata meglio... ma ci sono cose peggiori. In fin dei conti penso staranno bene insieme. Sono contenta per Aurora.
La frase pose fine alla discussione, e le tre decisero di andare a dormire.
Il giorno dopo Frannie si svegliò con un gran mal di testa. Si guardò intorno e vide Mag già sveglia che era a letto a leggere un libro.
-Buongiorno.
Disse amichevole, alzando gli occhi dalle pagine per un istante.
-'giorno.
-Post sbornia, eh?
-Miseriaccia, sì... 
La ragazza si grattò la testa, stordita. Bevve un sorso d'acqua dal bicchiere sul comodino. Jasmine si rigirò nel letto mugolando.
-Andiamo a fare colazione?
Chiese Frannie con la bocca impastata dal sonno,
-Non credo che Jas si sveglierà prima di pranzo!
Ridacchiò stropicciandosi gli occhi.
-Certo, ti stavo aspettando apposta! 
Rispose lei saltando giù dal letto,
-Ho proprio un bel languorino!
Quando le ragazze arrivarono in Sala Grande, furono molto sorprese dal notare che Edmund era già seduto al tavolo della colazione e sembrava anche aver già finito. Leggeva la gazzetta del profeta con scarsa attenzione. Quando le due amiche si sedettero al tavolo alzò gli occhi colto di sorpresa.
-Mag, Frannie! Non vi aspettavo così presto!
-Beh, neanche noi!
Commentò Frannie afferrando una fetta di torta al cioccolato dopo aver accuratamente scelto la più grande del vassoio. Dei presenti alla festa in quella stanza, a parte loro tre, gli unici a essersi già presentati erano l'impeccabile come sempre Cedric Diggory e accanto a lui Peter Pevensie, dallo sguardo particolarmente moscio. Si teneva le tempie con le mani e aveva un'espressione sofferente identica a quella di Edmund. La somiglianza fece sorridere Margaret con affetto. I due Pevensie a intervalli regolari si scambiavano occhiate d'odio attraverso la sala.
-Devi assolutamente rimediare, Ed.
Disse Frannie in tono che non ammetteva repliche.
-Rimediare a cosa?
Borbottò Edmund dopo un ennesimo sguardo velenoso rivolto al tavolo Tassorosso. Margaret guardò l'amica, che alzò un sopracciglio.
-Non prenderci in giro, Ed. Non puoi continuare tutto il weekend a odiare tuo fratello.
-Tu credi? L'ho fatto anche più a lungo di un weekend, sai? In realtà è una cosa a cui sono piuttosto abituato.
Le due ragazze si guardarono esasperate.
-Lui fa così perché ti vuole bene, lo sai...
Aggiunse conciliante Margaret.
-Non mi va di parlarne.
Borbottò il ragazzo, scuro in volto. Una voce improvvisa li fece sobbalzare.
-Ehi gente, che musi lunghi!
-Mal di testa, non è vero? Provate una di queste, fanno miracoli.
I gemelli Weasley, come al solito erano venuti a scocciare al loro tavolo. I tre amici ridacchiarono. I due Grifondoro però non erano i soli questa volta: insieme a loro, alle loro spalle, spuntò il capitano della squadra di Quidditch.
-Non fidatevi, sono pasticche vomitose.
Intervenne il ragazzo scuotendo la testa.
-Oh Baston, così ci fai perdere tutto il divertimento!
Esclamarono i due in coro in tono offeso. Frannie si alzò e lo abbracciò, si scambiarono un breve bacio.
-Che dici se facciamo un giro stasera? Abbiamo diverse cose di cui parlare.
La ragazza annuì sorridendo.
-Certo! Molto volentieri.
Vedendo Edmund lanciare l'ennesima occhiata al tavolo giallo e nero sentì il cuore stretto in una morsa. Tony aveva appena raggiunto Peter e stava facendo colazione silenzioso. Era solo lui che voleva, non il ragazzo che le stava accanto in quel momento. Solo Tony. Un sentimento misto tra angoscia, senso di colpa e risentimento le attraversò il corpo come un fulmine e strinse la mano di Oliver in modo convulso. Margaret riuscì a leggerle negli occhi cosa era appena successo e la guardò compassionevole.
Come avevano previsto, né Laetitia né Jasmine si presentarono per la colazione. I tre decisero di fare una breve sosta al Lago Nero in attesa del pranzo. Dopo aver constatato che sdraiati per terra nel loro solito posto non trovavano pace, iniziarono a passeggiare nei dintorni del lago. Edmund era pallido come un cencio e ogni tanto sospirava. Neanche Frannie aveva l'aria di passarsela benissimo, ma non lo diede molto a vedere. Margaret camminava tranquilla come sempre e sorrise, non sembrava molto turbata dagli avvenimenti della sera prima o forse si stava solo autonvincendo di non esserlo.
-Sto così male che se giocassi a scacchi con Zabini credo che perderei.
Mormorò Edmund dando un calcio a dei ciottoli lungo la strada. 
-Ora non esagerare!
Ridacchiò Frannie, e Mag si batté una mano sulla fronte.
-Perché voi non state male come me?
Borbottò il ragazzo massaggiandosi la tempia.
-Perché noi non abbiamo bevuto sino a legarci la cravatta in testa!
Rispose Margaret scoppiando in una sonora risata. Edmund diede un altro calcio ai ciottoli. Sopra di loro, fortunatamente a debita distanza, le creature nere fluttuavano minacciose.
-Questa storia non mi piace. Non mi piace per niente.
Disse Frannie fredda, a denti stretti.
-Fanno venire i brividi.
Convenne Mag a bassa voce.
-Li odio. Raggelano l'anima. Conosco qualcuno che fa lo stesso effetto. Io... io odio il freddo.
Sospirò Edmund a occhi chiusi.
Mag e Frannie pensarono automaticamente al molliccio del ragazzo, la donna vestita di bianco candido.
"Promemoria per me: indagare su questa storia" pensò Frannie tra sé e sé.
-Torniamo dentro.
Intervenne Mag seria, dando un ultimo sguardo alle figure svolazzanti.
Era quasi ora di pranzo e i tre decisero di avviarsi verso la Sala Grande. Poco dopo essere entrati nel castello videro due figure che facevano loro un cenno di saluto. Laets e Jasmine camminavano verso di loro, Jasmine aveva un aspetto davvero orribile. Era bianca come un lenzuolo e si teneva lo stomaco con entrambe le mani con forza, camminava strisciando i piedi e a fatica.
-Jas! Jas, che hai?
Margaret si avvicinò correndo preoccupata. Laetitia alzò gli occhi al cielo e sbuffò con disappunto.
-Ha accettato un rimedio da quei due cretini.
Frannie aggrottò la fronte e Edmund scosse la testa.
-Weasley. Non cambieranno mai.
Sussurrò Mag mettendo una mano sulla spalla dell'amica.
-Non credo sia il caso tu venga a pranzo, Jas. Vuoi che ti accompagniamo da madama Chips?
La ragazza annuì debolmente.
Edmund si fece passare un braccio di lei sulle spalle.
-Lascia, lascia, faccio io.
Disse a Laetitia che la aveva portata a braccetto fino a quel momento. Caricato il peso della ragazza sulla spalla, il gruppetto arrancò verso l'infermeria. L’infermiera spuntò dalla porticina con un sopracciglio alzato.
-Cos'è successo?
Chiese con cipiglio severo. Laetitia alzò le spalle, non volendo mettere nei guai i gemelli, perché anche se se lo sarebbero meritato erano comunque, beh, Fred e George Weasley. Come si fece a essere arrabbiati con loro? A meno di non essere il loro fratello Percy, ovviamente.
-Non so, deve aver mangiato qualcosa di strano credo. Era con me.
-E voi tre cosa ci fate qui?
-Niente,
Si affrettò a rispondere Frannie,
-Li abbiamo visti in difficoltà e li abbiamo accompagnati. Come prefetti, ecco. Lei era con noi.
Aggiunse di fretta indicando Margaret.
La donna sbuffò e lasciò entrare Edmund e Jasmine, lasciandola accomodare su una poltroncina con l’aiuto del ragazzo.
-Su, su, ora fuori! Farete tardi per il pranzo!
Borbottò la donna spingendo fuori Ed e chiudendo burbera la porta in faccia ai ragazzi. Loro alzarono le spalle in una smorfia e tornarono sui loro passi.
-Spero che mangiando mi sentirò meglio.
Borbottò Ed sovrappensiero.
-Certo, andrà sicuramente così.
Rispose Fran conciliante.
Quando arrivarono nella Sala Grande una ragazzina si alzò dal tavolo dei Grifondoro, dov'era seduta accanto a Ginny Weasley. Margaret riconobbe in lei la sorella di Edmund, Lucy Pevensie, del secondo anno. La ragazza trotterellò verso di loro con aria severa. Il ragazzo sbuffò sonoramente e cercò una via per scappare. Guardandosi intorno vide che al tavolo dei Tassorosso l'altra sorella stava facendo quella che sembrava una pesante ramanzina a Peter. "Almeno mi è toccata quella gentile." ebbe il tempo di pensare, prima che Lucy gli fosse davanti, molto infastidita.
-Edmund Pevensie!
Le tre ragazze accanto a lui biascicarono dei saluti e si defilarono, per non mettere l'amico in imbarazzo più di quanto non lo fosse già. 
-E non guardarmi così! Ti è andata bene che ci sia io anziché Susan, Peter non le ha detto che sareste andati alla festa, sai che non approva queste cose. Era furibonda!
Laetitia, Margaret e Frannie sgusciarono verso il tavolo di Grifondoro. Passando davanti a Potter e il suo gruppetto stettero ben attente a non mostrare nessun segno di sconvolgimento, cosa che gli altri sembravano dimenticare, facendolo spesso sentire una scimmia ammaestrata. Si avvicinarono al punto del tavolo in cui di solito si sedevano i gemelli, che vedendole arrivare sghignazzarono per poi fare un'espressione preoccupata.
-Cosa accidenti vi salta in mente? 
Sbraitò Laetitia dando uno scappellotto in testa ai due ragazzi.
-Ehi, ahio!
Esclamarono in coro. Baston e Aladdin si avvicinarono a loro dall'altro capo del tavolo. Il primo si infilò dietro Frannie e le cinse i fianchi con le braccia dandole un bacio sulla guancia, mentre l'altro si guardò intorno spaesato. 
-Avete visto Jasmine?
Mag ridacchiò e indicò i gemelli.
-Chiedilo a loro.
Aladdin si morse il labbro e aggrottò la fronte. Gli altri si misero a ridere e Laetitia scosse anche la testa, arresa.
-Che avete fatto?
-Non è colpa nostra amico...
-... è lei che è stata ingenua...
-...noi le abbiamo offerte a tutti...
-...è stata l'unica ad accettarle, è un po' fessa!
Concluse George alzando le spalle. Aladdin ringhiò infastidito.
-Non è fessa, è stata male. E voi la avete fatta stare peggio.
Mormorò Margaret tra il serio e il divertito.
-Ma dov'è? Non la avrete portata in infermeria?
Chiese George preoccupato.
-In infermeria????
Ripeté Aladdin sempre più preoccupato e infastidito.
Frannie sbuffò.
-Tranquilli, non abbiamo detto cos'è successo. Ci siamo inventati una scusa.
Fred sorrise a trentadue denti.
-Ragazze, ragazze... che dico... donne! Siete le donne più meravigliose che questa scuola... che dico... che il mondo magico...
-Oh, risparmiaci le sviolinate Weasley!
Rise Laetita. In quel momento videro Lucy Pevensie riprendere posto al tavolo e si accomiatarono, andando ognuno al tavolo della propria casa. Laetitia si allontanò verso il tavolo Corvonero e Frannie ed Edmund tornarono a quello dei Serpeverde. Draco, col braccio ingessato, fece un cenno di saluto con l'arto libero verso Frannie, che ricambiò con un sorriso. Edmund era seduto al suo solito posto con lo sguardo torvo da non-provare-nemmeno-a-chiedere e le altre due esaudirono il suo desiderio. Un pollo arrosto croccante e profumato apparve nei vassoi davanti a loro e il ragazzo si affrettò a staccarne una coscia.
-Sono un po' nervosa.
Mormorò Frannie, tentando di staccare il petto del pollo col forchettone.
-Come mai?
Chiese Edmund, felice di parlare di qualcosa che non fosse lui e la sua famiglia.
-Baston?
Chiese Mag masticando un pezzo di carota cruda dall'insalata che accompagnava la carne.
-Sì. Vuole uscire per "chiarire cosa siamo". Dico io, che bisogno c'è? Perché dobbiamo per forza essere qualcosa?
-Mh, non so, perché ieri avete limonato?
Chiese Edmund sorridendo.
-Perché vi salutate con un bacino e ti sta appiccicato?
Continuò Mag ridacchiando sotto i baffi.
-Appunto! Non possiamo continuare così e basta? Che c'è da chiarire?
Chiese Frannie alzando le spalle e guardandoli con aria interrogativa.
-Hai decisamente un problema con l'esprimere i sentimenti, Fran. Oh, a proposito... guarda un po' chi arriva.
McMartian aveva finito di mangiare e stava camminando verso il loro tavolo. Frannie sentì il sangue gelarsi nelle vene e Edmund la guardò incoraggiante sorridendole. Margaret le strinse la mano sotto il tavolo.
-Firwood. Ehi.
-McMartian, ciao!
Tony si infilò le mani in tasca e sorrise gioviale.
-Che dici di vederci lunedì sera per la nostra lezione? Noi del quinto abbiamo l'ora libera! 
-Certo, non vedo perché no!
-Bene, allora direi che possiamo iniziare a chiamarci per nome, che ne dici?
Rise Tony piegando la testa di lato.
-Mi sembra il minimo.
Rispose sorridendo la ragazza.
-Alle quattro in biblioteca lunedì?
-Andata!
-Beh allora a lunedì, Frannie. E grazie!
-A lunedì, Tony! E aspetta a ringraziarmi, non sono una grande insegnante!
Concluse ridendo lei, e l'altro le sorrise. Quando il ragazzo si allontanò Frannie scosse la testa.
-Mi sto inalberando ragazzi, dico sul serio.
-Noto.
Commentò Mag preoccupata.
-Comunque se non hai intenzione di provarci con lui, magari uscire con Baston ti farà bene... magari ti passa una volta per tutte.
Disse Edmund più che in un pronostico, in una speranza. 
-Lo spero davvero.
Quando finirono di pranzare Frannie si avviò verso il tavolo Grifondoro, dopo un po' di incoraggiamento da parte dei suoi amici.
-Forza Fran, andrà benissimo.
La rassicurò Edmund con una pacca sulla spalla.
-Sì Frannie, forza. E poi raccontaci tutto! 
Mag le fece l'occhiolino. Lei deglutì e si avviò verso il tavolo. Oliver Baston sorrise a trentadue denti e saltò in piedi, prendendole la mano e trascinandola a fare un giro. I due sospirarono guardandosi un po' in pensiero. Laetitia li raggiunse e decisero di andare insieme in infermeria. Quando aprirono la porta notarono subito che il letto di Jasmine era l'unico occupato e una ragazza era già seduta nella poltroncina accanto a lei, reggeva una bacinella sicuramente pronta per il vomito, che però sembrava vuota. La loro amica aveva ripreso colore e le salutò debolmente. La ragazza vicina si voltò e si alzò a salutare. Mag fu attraversata da un brivido e respirò profondamente cercando di forzarsi di essere cordiale. Diventò rossa, tremava leggermente.
-Aurora, ciao!
Disse a voce troppo bassa per sembrare normale. La ragazza la abbracciò ma Mag rimase un po' rigida nel rispondere. Laetitia e Edmund si guardarono con espressione preoccupata e un po' confusa. Jasmine ricordando la sera prima si sbatté la mano sulla fronte sonoramente. Non aveva pensato alle complicazioni tra Margaret e Aurora e ora si pentì di averla trattenuta in infermeria sino a quel momento.
La ragazza si accorse del clima teso e decise di togliere il disturbo.
-Bene Jas, rimettiti allora, mi raccomando! Ciao ragazzi.
Si dileguò in fretta, i capelli biondi ondeggiavano a ogni passo.
-Scusa Mag, sono stata io a dirle di restare, non ci ho proprio pensato!
-Non preoccuparti. È tutto ok.
Rispose freddamente la ragazza, cacciando indietro le lacrime. Laetitia le accarezzò i capelli in segno di conforto.
-Ti passerà. Troverai qualcuno che ti merita.
Disse in tono dolce.
-Vedrai, alla fine sarà lui a essere geloso, ci scommetto! Ci ha perso lui!
Intervenne Edmund deciso. Jasmine le sorrise.
-Sì, anche io ne sono convinta. Tra non molto Philip sarà solo un ricordo lontano, e neanche dei migliori.
Biascicò, alzandosi leggermente puntellando i gomiti sul lettino.
-Ah, questo è sicuro...
Sussurrò Mag sorridendo debolmente.
-Il mio ricordo migliore siete voi.

Intanto Frannie e Oliver erano alla voliera, la ragazza accarezzava Dante, il suo gufo dalle piume fulve. Gli porse qualche semino e lo guardò sorridendo.
-Sono stato bene ieri. Tu no?
Disse finalmente il ragazzo, con un po' di imbarazzo.
-Sì. Sì, anche io.
Sussurrò lei, investita da sentimenti contrastanti.
-So che non ci conosciamo bene ma... mi piaci, credo. Insomma, ti ho sempre vista con i miei battitori e loro parlano molto di te e i tuoi amici. E vedo come fai il tifo, io ti avevo già, ehm, presa sott'occhio. E insomma, ci siamo parlati ogni tanto, magari non è un granché ma... ieri, insomma... penso valga la pena continuare a vederci, non credi?
Chiese guardandola speranzoso. Dante la beccò affettuosamente sulla punta delle dita. Frannie alzò la testa e guardò finalmente verso di lui. Il ragazzo era uno a posto. Lo aveva sempre guardato in realtà e lo aveva sempre trovato molto carino e la notte prima si era dimostrato essere una persona piacevole.
-Anche io penso ne valga la pena. E sono contenta che ieri l'alcool ci abbia dato una spinta.
-Davvero?
Chiese sorridente.
-Davvero.
Rispose la ragazza, accarezzandogli i capelli.
-Però,
Aggiunse ridendo,
-È bene mettere in chiaro una cosa: io tifo Serpeverde e tu non puoi cambiare questo, devi saperlo. E prima delle partite sarà meglio che tu non mi veda perché ti confonderò se ne avrò l'occasione... ci siamo capiti?
L'altro scoppiò in una risata liberatoria.
-Mi sembra il minimo!
-Non ho intenzione di giocare pulito, Baston!
-Nemmeno io, Firwood, nemmeno io...
Mormorò, prima di avvicinarsi per darle il loro primo vero bacio ufficiale.
Quella sera a cena erano tutti un po' strani. Edmund era ancora in guerra aperta con Peter, anche se le occhiate in cagnesco erano diminuite sensibilmente dopo la doppia ramanzina del pomeriggio. Jasmine si stava riprendendo ma era ancora scombussolata e si era guardata bene dal passare al tavolo dei Grifondoro entrando in Sala Grande, ancora adirata con i gemelli. Aladdin si era avvicinato, ma capendo da solo che non era aria era tornato dopo qualche minuto al suo posto. Margaret continuava a mordersi il labbro e lanciare occhiate furtive verso il tavolo dei Tassorosso, sperando che Aurora non se la fosse presa ma continuando a odiarla in silenzio. Frannie era felice ma si sentiva un po’ in colpa per la sua felicità, oltre a essere confusa perché non capiva se era felice per l'evoluzione dei suoi rapporti con Baston o per il quasi appuntamento con Tony, sentendosi in colpa anche per quel dubbio.
-Vorrei fare un annuncio.
Il preside prese parola dopo essersi schiarito la voce, e gli animi turbati dei quattro Serpeverde silenziosi vennero scossi alzando la testa all'unisono. Albus Silente si alzò in piedi e parlò davanti agli studenti con aria grave. Frannie lanciò uno sguardo al professore di difesa contro le arti oscure, che quella sera era particolarmente pallido. "Com'è carino." pensò, sorridendo per un attimo.
-Prima che la nostra cena deliziosa annebbi le vostre giovani menti, è bene che sappiate una cosa. Io ho faticato molto ad accettare la presenza delle guardie di Azkaban nelle vicinanze del castello, e non vi nascondo che mi sono mostrato apertamente contrario a riguardo quando il ministro me ne ha parlato per la prima volta. Tuttavia...
L'uomo si rivolse verso Harry Potter con lo sguardo. Il ragazzo tentò di farsi piccolo man mano che gli sguardi della Sala si posavano su di lui. Dietro il preside, Lupin e Piton si scambiarono un'occhiata di disprezzo reciproco.
-Tuttavia le circostanze hanno reso necessaria la loro presenza e per la sicurezza di voi studenti ho acconsentito. Alla luce di ciò è di fondamentale importanza, mettetevelo bene in testa, che qualunque uscita dal castello e qualunque gita clandestina verrà severamente ammonita per la vostra sicurezza. Prego dunque i ragazzi del quinto anno e chi per loro, per quanto la Testa di Porco sia un luogo sfortunatamente di mio gradimento, di organizzare le loro feste quantomeno nei sotterranei la prossima volta, almeno saranno al sicuro e già sulla buona strada per la punizione.
Il vecchio mago lanciò un'occhiata verso il tavolo dei Serpeverde e Margaret deglutì con gli occhi sbarrati.
-Spero di essere stato chiaro. Ma ora suppongo siamo tutti affamati, per cui non indugiamo, e buon appetito!
Frannie spostò due fette di rollè di vitello nel suo piatto e iniziò a tagliarlo silenziosa. Dopo un po' si mise a ridacchiare.
-Come fa a saperne una più del diavolo?
-Oh Frannie taci, non è divertente!
Sibilò Margaret visibilmente scossa.
-Andiamo Mag, non ci ha messi in punizione, mi sembra.
Si inserì Edmund pacato.
-Lo abbiamo deluso, non capite? Non avete sentito il tono? Non ci aveva mai parlato così.
-Stai tranquilla, sono sicura che anche lui organizzava festini quando era uno studente. Vedrai che capirà.
Aggiunse Jasmine versandosi un bicchiere di succo di zucca, meditando sul fatto che per quel giorno sarebbe stato meglio non mangiare nulla per non rischiare di vomitare di nuovo.
-Quindi quando, due secoli fa?
Scherzò Edmund per strappare un sorriso, ma Mag sospirò amareggiata.
-Ah ah ah. Molto divertente.
Mormorò stringendosi nelle spalle. I tre amici decisero di lasciarla stare e Jasmine guardò i due prefetti con due occhi che dicevano "tranquilli, le passerà".
A cena conclusa Margaret non aveva quasi toccato cibo, Jasmine aveva il piatto ancora pulito, mentre Edmund e Frannie erano decisamente sazi. Si alzarono dal tavolo e tornarono in fretta al dormitorio, desiderosi di finire al più presto quella giornata estenuante per tutti. Frannie mandò un bacio a Baston dall'altra parte della sala, mentre Laetitia li salutò da lontano vedendoli lasciare la Sala Grande in tutta fretta.
-Buona notte Ed. 
Salutarono moge le ragazze, andando verso il dormitorio femminile. Arrivate in camera non chiacchierarono molto prima di dormire, al contrario di quanto solitamente facevano di sabato sera.
-Spero che domani andrà meglio.
Disse sommessamente Margaret, prima di infilarsi sotto le coperte con una penna e una pergamena, annotando qualcosa nel silenzio della notte.

Il giorno dopo, quando Frannie aprì gli occhi, il letto di Margaret era vuoto. Sentiva acqua scrosciare dal bagno e si rassicurò dopo un istante di preoccupazione. Sbadigliò e si stiracchiò nel letto a baldacchino; lanciò uno sguardo verso il solito cumulo di coperte di Jasmine, quando notò un angolo di pergamena sbucare da sotto il cuscino di Margaret. Incuriosita, scese dal letto in punta dei piedi. Ancora assonnata lo afferrò, sfilandolo furtiva. Quando iniziò a leggere si lasciò scappare una risatina. Qualche istante dopo l'amica uscì dal bagno e la notò con il naso nella sua pergamena. Diventò rossa sino alle orecchie e squittì rumorosamente. 
-Ehi, che fai? Ridammelo!
Jasmine mugolò nel sonno. Margaret lanciò una fattura a Frannie, che fece apparire un incantesimo scudo appena in tempo agitando fulminea la mano sinistra.
-"Non ho dato tutta me stessa con Philip." Ancora Mag? Sul serio?
-Oh, lasciami stare!
-"Non accetto i miei sentimenti", questa è interessante.
-Ti prego Fran, smettila.
La ragazza arrossì sempre di più.
-"Non sto preparando seriamente i GUFO"? È la prima settimana di lezione!
Continuò l'amica ridendo sempre più forte.
-Silenzio!
Bofonchiò Jasmine da sotto le coperte.
-Ehi pigrona, tirati su, questa devi proprio vederla!
Esclamò Frannie piegata in due dalle risate.
-Accio!
Gridò Mag tirando a sé la lista e ficcandosela in tasca.
-Sei proprio una ficcanaso.
Borbottò guardandola in cagnesco.
-Avanti Mag, basta una ramanzina di Silente per farti perdere tutta la fiducia in te stessa? Take it easy!
-Non è così.
Sibilò offesa.
-Ah no?
Jasmine scese dal letto imprecando.
-Perché fate sempre chiasso quando cerco di dormire? Siete persone orribili. 
Borbottò imbronciata avviandosi verso il bagno. Le altre due la guardarono sghignazzando. Dopo una ventina di minuti uscirono dal dormitorio e scesero nella Sala Comune. Draco, Tiger, Goyle e la Parkinson erano seduti vicini e confabulavano fitto fitto. Quando videro spuntare le ragazze si zittirono di scatto. Margaret alzò un sopracciglio sospettosa. 
-Se cercate Pevensie, è andato di là. Non aveva l'aria troppo felice.
Esclamò Parkinson, sorridendo. 
Le ragazze sbiancarono e corsero verso la Sala Grande. Una volta arrivate la situazione era migliore di quella che sembrava. Certo il ragazzo non aveva l'aria particolarmente allegra, ma non peggio del giorno prima. Probabilmente Pansy Parkinson voleva solo farli uscire in fretta dalla Sala Comune.
-Quelli lì non mi piacciono.
Borbottò Mag, accomodandosi al tavolo.
-Tutto ok, Ed?
Chiese Jasmine, versandosi un po' di tè al gelsomino. Lui alzò le spalle. Peter doveva avere già lasciato la sala, o forse non si era ancora svegliato. A giudicare dalla faccia del fratello, era più probabile la prima. 
-Almeno oggi possiamo riposare tutto il giorno.
Disse Frannie sorridendo cercando di essere positiva. Salutò Tony attraverso la Sala, era in mezzo agli altri Tassorosso e ricambiò gesticolando sorridente.
-Evviva.
Sospirò Edmund, sistemandosi il nodo alla cravatta.
-Dovresti parlargli, sai?
Cercò di intercedere Mag, ma un'occhiata di Frannie la fece desistere.
-Che ne dite di fare un giro? Non mi pare che siamo affamati, giusto?
Chiese la ragazza con tono forzatamente entusiasta. Jasmine stava per aprire la bocca per un "Parla per te" ma qualcosa la fermò. Si alzò pigramente e borbottò un incerto
-Ma sì, perché no?
Mag e Frannie la seguirono a ruota e in ultimo il ragazzo del gruppo, che sospirò.
-Scusate. Scusate. Prometto che sarò più di compagnia oggi.
-Non preoccuparti Ed.
Disse Mag, prendendolo sottobraccio,
-Va benissimo così.
Continuò Frannie, afferrandolo dall'altro lato. I quattro uscirono dalla Sala Grande e si avventurano verso il giardino. Dovevano approfittare del bel tempo sinché si poteva, la Scozia non era famosa per le giornate di sole, e con la prima metà di settembre se ne sarebbe andato anche il caldo. I raggi solari sembravano rasserenare Edmund, che abbozzò un sorriso più disteso. Mentre passeggiavano sino al limitare della Foresta Proibita, videro Peter che giocava sul prato con un grosso cane nero. Alzò un attimo lo sguardo al loro passaggio, e lo riabbassò senza salutarli.
-Maleducato. 
Ringhiò Jasmine, indignata.
-Torniamo dentro.
Disse Edmund freddo, voltandosi indietro.
-Perché non andiamo un po' al lago, invece?
Propose Frannie conciliante. Margaret annuì vistosamente e spinse l'amico sul viottolo che portava al Lago Nero.
-Perché non andiamo in Sala Comune? Il lago si vede anche da lì.
Cercò di insistere Edmund, strattonandosi ma senza mettere troppa forza.
-Andiamo Ed, vedrai che dopo una passeggiata starai...
Si sentì un ululato seguito da un guaito. L'attimo dopo il cane sfrecciò accanto a loro verso la foresta.
-...meglio.
Concluse Margaret fissando il cane sparire tra gli alberi.
-Peter.
Mormorò Edmund mettendosi a correre nella direzione opposta. Le tre ragazze lo seguirono qualche passo indietro, cercando di non perderlo. L'aria era spaventosamente fredda.
Quando arrivarono dal ragazzo, tre Dissennatori lo circondavano, pericolosamente vicini. Quello che aveva di fronte, che respirava più pesante degli altri, era a pochi centimetri dalla sua bocca e sembrava stesse tentando di aspirare qualcosa fuori dal corpo di Peter. Le ragazze si bloccarono alla loro vista, ma Edmund con due salti arrivò rovinosamente in mezzo al cerchio cercando di spingerlo via. L'unica cosa che ottenne fu un secondo dissennatore addosso che cominciò a portare via anche la sua anima.
-Ed! No!
Gridò Jasmine tentando di avvicinarsi, ma Frannie le bloccò il braccio con una morsa.
-Che fai?
Sbraitò la ragazza all'amica.
-Che fai TU! Non sai neanche evocare l'incanto patronus, rischiamo solo di dover essere salvati in cinque anziché in due! 
Il freddo iniziò ad aumentare e i loro respiri si condensarono formando nuvolette di vapore. Mag si girò con gli occhi quasi spiritati.
-Cosa facciamo?
-Vado a chiamare aiuto. Voi state qui e controllate che non se ne vadano.
-Vuoi che non facciamo niente? Stanno morendo!
Gridò Jasmine liberandosi dalla stretta al braccio.
-E tu non ti muoverai di qui, hai capito? E neanche tu. Altrimenti peggiorerete solo la situazione. Vado a chiamare un professore.
Un attimo prima che potesse allontanarsi, una stupenda cerva d'argento si scagliò contro i dissennatori, facendoli rotolare via in malo modo.
-Ma che ca...
Sussurrò Jasmine. 
Frannie osservò la scena con la bocca aperta un attimo prima di correre verso i due amici, ora liberi. Margaret parve destarsi e la seguì a capofitto. La cerva svanì velocemente come era arrivata.
-Ragazzi! Ragazzi, è tutto ok?
Chiese preoccupata, afferrando Edmund per le spalle e tentando di scuoterlo. Il ragazzo respirava debolmente. L'aria cominciò a scaldarsi.
-Ehi... ehi... Peter, svegliati!
Esclamò Frannie, prendendo a schiaffetti il caposcuola. Jasmine arrivò accanto a loro, li guardò sconvolta.
-Non ho potuto evocare il patronus... sono... sono apparsi dal nulla... allora era già troppo tardi...
-Non fa niente. Peter. Siete al sicuro adesso.
Commentò Margaret tentando di non sembrare fuori di testa dallo spavento. 
-Sì ma... chi ha evocato il patronus?
Chiese Frannie, guardandosi intorno.
Dalla foresta si stagliò pian piano una figura scura. Un uomo magro, dall'aspetto scarno, il naso adunco e i lunghi capelli neri.
-Cosa è successo?
Chiese freddamente il professor Piton avvicinandosi lentamente.
-Non lo so, signore. Si sono avvicinati senza provocazione. Non sappiamo come sia potuto accadere.
Rispose diligente Frannie al capo casa.
-Molto bene Firwood. Stai con me. Devi rispondere a un paio di domande.
Il mago si voltò verso Margaret, che tentava di consolare i ragazzi tremanti.
-Rosander?
-Sì, signore?
-Corri a chiamare il professor Silente, madama Chips e il professor Lupin. Prima che puoi.
Ordinò, gelido e pacato.
Margaret, che non l'aveva mai potuto digerire, obbedì senza protestare e si dileguò dopo un breve cenno d'assenso.
-Peter...
Sussurrò Edmund, proferendo parola per la prima volta da quando i dissennatori se ne erano andati.
-Ed! Come stai? Che mi venga un colpo! Non sai neanche evocare un patronus, come ti è venuto...?
Biascicò Peter riprendendo colore.
-Lo so, lo so... avevi tutto sotto controllo.
Sospirò il fratello minore. I due si guardarono per un attimo, poi il Tassorosso gli si buttò tra le braccia e lo strinse. Jasmine ridacchiò e Frannie guardò il professore, che non fece una grinza. Edmund, dopo un attimo di smarrimento, ricambiò la stretta.
-Potrei vomitare.
Commentò Severus, atono.
Dopo qualche minuto di interrogatorio a Frannie in quanto prefetto testimone da parte di Piton, il professor Silente, seguito da Margaret e dagli altri soccorritori, si precipitò fuoriosamente accanto ai ragazzi.
-Inaccettabile! Assolutamente inaccettabile!
Sbraitò, toccando la fronte ai ragazzi.
-Spostatevi! Fate largo!
Abbaiò madama Chips, facendo sedere i due sull'erba e sentendo il polso a entrambi.
-Stavano usando il bacio.
Informò Piton, con una smorfia. Il professor Lupin cacciò dalla tasca una tavoletta di cioccolato e la distribuì ai ragazzi, passandone un quadrato anche a Margaret che aveva l'aria provata. Frannie le strinse la mano e Jasmine la guardò rassicurante.
-Sei stata velocissima, grande!
Le sussurrò Frannie all'orecchio.
-Ho fatto prima che ho potuto... pensavo avrei perso un polmone.
Quando madama Chips si fu assicurata che i Pevensie stavano bene i professori tornarono di fretta verso il castello, non senza un ordine dell'infermiera di "r i p o s o a s s o l u t o sono stata chiara?"
-Wow. 
Commentò Jasmine quando sparirono oltre le colline che portano a Hogwarts,
-Silente, non credo di averlo mai visto così furibondo.
-E fa bene a esserlo!
Esclamò Frannie indignata,
-Stava per ammazzarli!
Margaret passò le dita tra i capelli corvini di Edmund, quasi temendo che si sarebbe potuto afflosciare da un momento all'altro, e commentò
-Molto peggio Fran, molto peggio.
La giornata passò senza altri intoppi, ma la notizia del bacio del dissennatore fece fatto il giro della scuola. Cedric Diggory praticamente saltò addosso a Peter, suo caro amico, per accertarsi che stesse bene. Susan e Lucy Pevensie non lasciarono i due ragazzi soli un istante per tutta la domenica, anche se si erano ripresi completamente già a un'ora dall'accaduto e si erano anzi mostrati contrari a tutte quelle attenzioni. Silente fece un grave discorso indignato prima della cena e persino il-ragazzo-che-è-sopravvissuto si avvicinò per chiedere sullo stato di salute dei due Pevensie. Draco commentò un po' intimorito con un "Vedi Potter? Neanche loro sono svenuti come degli idioti." ma un "Chiudi quella bocca, Malfoy!" ben assestato di Margaret gli congelò immediatamente il sorriso sulla faccia candida. Baston corse all'ora di pranzo al tavolo dei Serpeverde, per controllare coi suoi stessi occhi che non fosse rimasta coinvolta anche Frannie. Insieme ad Aladdin, ovviamente, che però aveva occhi solo per la bella Jasmine. Fred e George rimasero a ronzar loro intorno tutto il giorno, Laetitia andò subito a chiedere chiarimenti, e Margaret si accorse persino di come vedere Philip e Aurora presi per mano davanti all'aula di rune antiche all'ora del tè non le dava il più minimo fastidio (ok, il più minimo forse sì) tanto era scombussolata dall'avventura del mattino e preoccupata per l'amico.
-Almeno Pete e Ed hanno fatto pace, ora si parlano.
Commentò Jasmine nel dormitorio, alla fine di quella lunghissima giornata.
-È incredibile... e io che credevo che ieri fosse stata una giornata stressante.
Si lamentò Margaret, mettendosi a letto.
-Secondo voi perché si sono avvicinati tanto? I dissennatori.
Chiese Frannie guardando dalla finestra sul lago. La loro era una delle pochissime camere della loro casa dotate di un piccolo oblò.
-Non ne ho idea. 
Commentò Jasmine,
-Ma ho la sensazione che non capiterà più per un pezzo. Non vorrei essere nei panni del ministro in questo momento, non con Silente in queste condizioni.
Le tre restarono in silenzio per un attimo, poi Margaret sussurrò
-Nox.
E decise per tutte che la giornata era finita. L'invito sottinteso venne accolto con entusiasmo e le ragazze si misero a dormire.


- Note -

Avrete notato che questo capitolo ha i dialoghi scritti in uno stile diverso dai precedenti. Io e l'altra scrittrice abbiamo due stili molto diversi e lo noterete presto. Alcuni capitoli erano molto brevi così li abbiamo uniti e conformati, altri, come questo, li pubblichiamo per come sono stati scritti.

(Un giorno Mag, Frannie e Edmund scopriranno l'identità del barista della Testa di Porco, ma non è questo il giorno)

Comunque il principe Filippo (Philip) è la mia cotta Disney storica, non potevo non metterlo.
Commenti, critiche, richieste, curiosità sono sempre ben accetti!
Il prossimo capitolo verrà pubblicato all'inizio della settimana prossima!
A presto!
   
 
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