» Verona bella
Questa è una raccolta di flashfic
che partecipa al contest “Un bacio, mille emozioni” del gruppo “Boys love”. Lo
scopo del contest è quello di descrivere, attraverso quattro emozioni primarie
(rabbia, gioia, paura e tristezza) un bacio. Ho scelto un fandom
inusuale, “Romeo e Giulietta”. Mi sono molto lasciata trasportare dalla mia
momentanea fissa per il musical che ne è stato tratto.
[ 01. Rabbia – Benvolio /Tebaldo
] - [ 02. Tristezza – Mercuzio / Romeo ] - [ 03. Paura – Benvolio / Romeo ]
- [ 04. Gioia – Benvolio / Mercuzio ]
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4. i fiori argentano le vie
Note dell’autrice:
Siamo i re del mondo,
siamo il sesso, il vino, il canto
Noi viviamo per
godere, non abbiamo una morale
Senza leggi né
padroni, solo vivere è importante
Notte e giorno, ogni
momento, perché il tempo è come il vento.
Io non sono proprio affine al
sentimento della gioia e questo fandom non è che mi
permetta di esserlo, tuttavia è una sfida e l’ho colta. In questa flash fic cercherò di esprimere il sentimento della gioia
utilizzando come coppia Benvolio e Mercuzio, i due
personaggi più allegri della storia.
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Ci tengo a precisare che le citazioni e i
personaggi sono © di W. Shakespeare e la mia è un’opera senza alcuno scopro di
lucro.
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Le feste dei Capuleti
erano famose per essere quelle più animate, per la scelta di musicisti esperti,
ballerini professionisti e maschere variopinte. C’era sempre la musica più
richiesta che faceva ballare tutti gli ospiti, il tutto contornato da
scenografie con veli e vetri colorati, da banchetti con del cibo di qualità e
il whiskey più puro.
Ricevere un invito valeva a dire
guadagnarsi un posto nell’alta società, ma un Montecchi non avrebbe mai potuto
prender parte a quegli eventi tanto attesi per il semplice fatto di portare
quel cognome.
La sete di divertimento di Mercuzio, però, non aveva limiti di sorta. Se c’era una
cosa che sapeva fare era quella di prender parte a una festa e rendere tutto
più spassoso. Quella sera, infatti, si era presentato in piazza con alcuni
vestiti colorati e maschere brillantate, segno che stava escogitando qualcosa
che non prometteva bene.
- E queste cosa sono? – chiese Benvolio,
perplesso.
- Maschere, bellezza! – rise Mercuzio, evidentemente divertito, - Stasera si va a una
festa! –
- …una festa? -
- Alla festa, - si corresse, - Quella dei Capuleti. –
- Ma noi non siamo stati invitati… -
- Per questo sarà ancora più divertente! –
Mercuzio era la vera gioia di vivere e proprio quella trasmetteva ad
ogni passo che faceva, ad ogni sorriso che donava, ad ogni sguardo che brillava
di euforia.
- Avanti, mettila! – l’esortò, lanciandogli
la mascherina.
Benvolio non era entusiasta all’idea di
intrufolarsi in casa del nemico per balli e canti, ma decise di assecondare
l’idea di Mercuzio; dopotutto non aveva molte armi
per opporsi e Mercuzio l’avrebbe battuto sicuramente
con la retorica.
L’assecondò, infilandosi quella maschera
bianca con delle rifiniture argentate e si voltò verso l’amico, mettendosi in
posa.
- Mi dona? –
- Sei bellissimo, - gli rispose Mercuzio, sistemandogli un velo rosa sulle spalle. Ne
afferrò poi i lembi e lo tirò a sé, annusando il profumo del suo respiro.
- Non beffeggiarmi… - finse di
rimproverarlo Benvolio, poggiando la fronte contro quella dell’amico. Rideva
sotto ai baffi, pensando a come avrebbero trascorso il resto della serata.
- Non lo faccio, - chiarì Mercuzio, ridendo. Approfittò di quella vicinanza per
stampargli un bacio sulle labbra, tirandolo ancora un po’ verso di sé grazie ai
lembi di quel velo rosa.
Benvolio chiuse gli occhi, assaporando
quell’attimo di pura euforia, prendendosi il respiro incoraggiante dell’altro.
Mercuzio si staccò e gli rivolse un occhiolino mentre, a passo danzante,
iniziò ad avviarsi al centro della strada. Indossò la maschera che aveva preso
per lui, dorata con delle piume magenta, ed esclamò: - Pronto per dimostrare
come vive un Re del mondo? –
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