Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    27/09/2018    1 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XXXV.
SORELLE


Anna ringraziò Rapunzel e, dopo aver preso un lungo respiro, scrisse a Kristoff.

Ore 16.00

Anna: “Incontriamoci al parco tra 10 minuti.”

Kris: “Perché? Che è successo?”

Anna: “E’ urgente, vieni il prima possibile”

Kris: “Ok arrivo”

Ore 16.15

Anna, dopo aver scritto i messaggi a Kristoff, si sedette vicino all’albero che aveva sorretto tutte le sue tristezze. Kristoff, trovandola lì, capì subito che qualcosa non andava.

“Hey amore che succede?” chiese lui con un sorriso sulle labbra avvicinandosi alla fidanzata.

“Sono incinta”

Kristoff si immobilizzò all’istante. Cosa aveva appena sentito?! Seguì un lungo silenzio al quale entrambi non riuscirono a reagire. Un silenzio chiassoso che parlava da solo. Un silenzio che rimbombava nelle loro orecchie e li faceva soffermare sul significato della parola “gravidanza”.

“Ma che stai dicendo?!” chiese lui una volta riacquistata la capacità di parlare.

“Ho appena fatto il test. 2-3 settimane” disse lei guardando lontano, cercando di nascondere le lacrime.

“Non è possibile! E adesso che cavolo facciamo?!” domandò lui mettendosi le mani tra i capelli.

“Lo teniamo, perché avevi dubbi?!” si girò di scatto lei mangiandolo con lo sguardo.

“Ah di dubbi ora ne ho fin troppi ma l’unica cosa su cui sono sicuro è che non lo voglio questo bambino!” sbottò lui agitando le mani.

“Cosa?!” rispose sbigottita la ragazza guardandolo.

“Ma mi vedi Anna?! Un bambino adesso?! Ma stiamo scherzando?! Io non sono pronto! Non possiamo tenerlo! Mi rifiuto!” affermò lui contrariato osservandola incredulo. La sua ragazza stava realmente pensando di farlo diventare padre per colpa di un errore?

“Cosa dici Kristoff?! Abbiamo 18 anni non siamo due ragazzini! Non si può buttare via una vita!” rispose lei alzandosi in piedi di scatto.

“Non me ne frega nulla! Non è il momento per dedicarsi a un bambino! Con che soldi lo manteniamo è?! Cosa pensi che io possa offrirgli?! E cosa dirà la gente?!”

“Veramente ti importa di cosa diranno gli altri?! Io pensavo che ci tenessi a me e invece vuoi lasciarmi sola!” urlò lei iniziando a sentire di nuovo il nodo stringerle la gola. Dov’era Kristoff? Chi era quel ragazzo codardo ed egoista che, in un momento così fragile, la frantumava e la induceva all’aborto?

“Infatti non ti sto lasciando da sola ma ti sto dicendo che non possiamo tenere questo bambino! Porterebbe solo problemi!” sbraitò lui iniziando a camminare freneticamente con le mani in tasca.

“E’ così che la pensi quindi?! Bene! Come vuoi… io però un bambino non lo butto via! E’ colpa nostra se siamo in questa situazione, non sua! Ma fai come vuoi…” concluse lei raccogliendo le sue cose arrabbiata e cercando di allontanarsi il più velocemente possibile.

“Dove stai andando?” domandò lui bloccandole il braccio.

“Via da te! Tu dovresti essere dalla mia parte no?! Belle le parole che mi avevi detto! Ci saresti sempre stato…si come no… perché tu pensi che per una ragazza sia facile abortire?! No! Io non ce la faccio, quindi se non vuoi aiutarmi allora lo crescerò da sola. Ricordati però, che se sono incinta è anche per colpa tua” 

E dette queste parole Anna si allontanò velocemente, inondando il viso di lacrime e senza voltarsi indietro.

La mattina seguente…


“Annaaaaa dai scendi la colazione è pronta!” chiamò la madre mentre versava il latte per tutti nelle tazze.

“Grazie mamma ma oggi non ho molta fame, ci vediamo dopo” disse Anna scendendo le scale e, senza dire altro, uscì di casa dirigendosi verso la scuola.

“Ma che ha?” domandò il padre guardando Elsa.

“Non ne ho idea..è strana” affermò lei e terminò velocemente la colazione per poter raggiungere la sorella.

Elsa uscì in fretta e furia di casa e percorse rapidamente il tragitto senza però vedere Anna. Una volta vicina alla scuola, sentendo suonare la campanella, decise di entrare in classe e cercare Anna all’intervallo.

In classe…


La professoressa di Teoria Analisi e Composizione aveva deciso di interrogare quella mattina e, di conseguenza, nella classe si era creato un profondo silenzio.

“Vediamo…oggi sentiamo…Arendelle” decise l’insegnante guardando la ragazza dell’ultimo banco.

Anna non ci poteva credere, anche quella sfiga?!

Si alzò svogliata, si avvicinò alla cattedra e, con le braccia incrociate, aspettò la domanda.

“Allooora…spiegami come si risolve un accordo di settima di dominante.” Propose la docente ma Anna non rispose. La professoressa non capì, quella era una domanda molto semplice e Anna era una delle migliori della classe nella sua materia, non poteva non sapere la risposta!

“Ok provo con un’altra domanda di analisi. Spiegami e descrivimi le danze che generalmente compongono una Suite di Bach”

Silenzio.

La professoressa guardò Anna e la trovò fredda, diversa e intuì un eventuale problema. Anche la classe era rimasta stupita dal comportamento della ragazza, anche il più incompetente dei compagni avrebbe saputo rispondere a quelle domande ed Anna era la più brava di tutti! Solo Rapunzel conosceva il motivo di quel comportamento e soffriva nel vedere così la cugina.

“Arendelle, mi può dare una motivazione al suo mutismo?! Se non risponde sarò costretta a darle 3” constatò l’insegnante notando l’indifferenza della giovane.

“Me lo dia, non importa” concluse Anna e, fortunatamente, la campanella dell’intervallo suonò permettendo a tutti gli alunni di sgomberare l’aula. Stava per andarsene anche lei quando l’insegnante la bloccò.

“Anna…ora che siamo sole, puoi dirmi che cosa ti prende?” chiese la professoressa preoccupata per la sua alunna più brillante.

“Mi scusi prof, ma questi non sono dei bei giorni per me. Ho scoperto una cosa sconvolgente e probabilmente lo verrà a sapere anche lei molto presto. Giustamente lei sta facendo il suo lavoro, quindi mi dia pure il voto che mi merito e vedrò di recuperare” spiegò Anna cercando di non piangere.

“Senti, hai quasi la media del nove e questa interrogazione mi serviva per confermartela non per abbassartela. Può capitare a tutti di avere delle difficoltà per questo non voglio aggiungerne altre, però stai attenta e cerca di tirarti su alla svelta!” concluse la docente permettendo ad Anna di uscire dall’aula.

Le ragazze aspettavano Anna nel corridoio ma, appena lei le vide, le ignorò e si diresse verso il cortile.

“Ma che diavolo le prende? Rapunzel tu devi saperlo per forza!” chiese Elsa impazientita girandosi verso la cugina che arrossì non sapendo cosa rispondere.

“E’ incinta” constatò Judy con la sua solita calma.

“Cheeeee?! Ma sta volta ti è veramente saltato il cervello!” rispose Merida guardando torva l’amica.

“Nah, io non sbaglio mai. E’ corsa via quasi piangendo, si vergogna di stare con noi e ha pesantemente ignorato Kristoff. O hanno litigato, ma mi sembra stupido ignorare anche le amiche, o è incinta e si sente sola.” Spiegò Judy calma bevendo un sorso d’acqua.

“Ma non ci posso credere Judy, cosa dici?!” borbottò Elsa spaventata.

“Ah, scommetto anche che è stata interrogata e le è andata male.” Continuò la detective.

“Come diavolo lo sai?!” chiese Rapunzel sbalordita.

“No ok qui ho sparato a caso…che sfiga però” concluse lei bevendo un altro sorso.

“Elsa…corri da lei! Subito!” si aggiunse Merida spingendo l’amica ed Elsa si mise a correre per raggiungere velocemente la sorella.
 

Nel cortile della scuola…


“Anna” chiamò Elsa in lontananza vedendo la sorella imboscata in un angolo del cortile. Anna, sentita la voce di Elsa, si alzò cercando di allontanarsi ma Elsa la raggiunse bloccandola bruscamente.

“La vuoi smettere?! Perché non mi dici niente?!” domandò Elsa scocciata.

“Che senso avrebbe!? Mi odieresti!!” rispose Anna scoppiando già a piangere e liberandosi con un gesto secco dalla presa della maggiore.

“Anna…cosa vuoi fare?” chiese poi la maggiore con il cuore in mano.

“Non lo so, non lo so! Ormai sono sola e non so cosa fare! Mamma e papà si arrabbieranno, tu non mi guarderai più come prima, Kristoff non mi vuole più e quando arriverà il pancione tutti mi crederanno una troia. Non penso di farcela a tenerlo” precisò la minore singhiozzando con il viso paonazzo per le lacrime.

“Anna, non ti azzardare a pensare una cosa del genere! Con mamma e papà ci parleremo insieme, Kristoff lo capirà e io non ti lascerò mai. Non ti permetterò di buttare via una vita. La notte in cui ho vissuto l’esperienza più brutta della mia vita ho rischiato anche io di restare incinta.
Fortunatamente non è successo perché altrimenti avrei fatto nascere il figlio di un mostro, ma il tuo bambino non sarà figlio di un mostro. Lui sarà il figlio di una coppia che si ama. Ci saranno difficoltà, magari tu e Kristoff non resterete insieme per sempre ma avrete fatto la cosa giusta, ossia dargli la miglior opportunità: vivere. Della gente non te ne deve importare. Vedranno la pancia e ti giudicheranno? Ma che vadano a quel paese!”
disse Elsa e, senza pensarci due volte, strinse a sé la sorella accarezzandole i capelli.

Una volta calmata, la campanella dell’intervallo suonò di nuovo, segno della ripresa delle lezioni.

“Ora vai in classe e stai tranquilla. Io ci sarò sempre e insieme risolveremo tutto” aggiunse Elsa ed accompagnò Anna in aula serena di averla placata.

Voleva esserci per lei, sempre.
 
  
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