Buona lettura!
La bambina alla ricerca di un sogno
Rin si rigirò nel letto infastidita. Sentiva un male incredibile al petto e non riusciva a dormire! In più i ciliegi erano in fiore e presto avrebbe dovuto iniziare un nuovo anno scolastico, l'ultimo dell'elementari e si rendeva conto che il tempo stava passando in fretta... era combattuta tra il desiderio di rimanere bambina per sempre e la curiosità di diventare grandi anche se era doloroso, letteralmente!
Sbuffando, decise di
alzarsi. Kagome e Inuyasha erano tornati dal viaggio di nozze da una
settimana, riposati e raggianti. Anche lei era stata bene: Miroku e
Sango salivano spesso a far compagnia a lei e Sesshomaru. In quanto a
quest'ultimo, ormai la sua presenza era diventata essenziale. Aveva
bisogno di stargli dietro come un'ombra, di cercare di parlargli il
più possibile, per quanto lui non fosse molto loquace... ma per lei
non era un problema, anzi, era divertente il fatto che fosse così
distaccato ed era una soddisfazione per lei coglierlo in fragrante
mentre cercava di nascondere un minuscolo sorriso che lei gli aveva
provocato.
Con un sospiro si tirò su dal letto e andò alla
finestra aprendola e si sedette sul davanzale guardando le stelle.
Era una delle tante cose che amava della sua camera, quella finestra
su uno spettacolo di volte celesti.
Perse il suo sguardo tra le
stelle quando una di queste, commossa dall'intensità e dolcezza
nella bambina, cadde facendo scivolare la sua lacrima splendente e
brillante nel cielo. Rin spalancò la bocca meravigliata e giunse le
mani in segno di preghiera chiudendo gli occhi con forza.
"Voglio
che il Signor Sesshomaru rimanga al mio fianco per sempre!"
pensò tra sé, per poi riaprire gli occhi sorridendo. Sperava solo
che quella stella rimanesse fedele al suo desiderio. Con quest'ultimo
pensiero chiuse gli occhi piegando indietro la testa, rimanendo
cullata dal dolce venticello di primavera.
"Rin,
tesoro, già sveglia?" chiese Kagome quando vide la sua bambina
scendere barcollando come se fosse ubriaca. Aveva tutto il pigiamino
sgualcito, i capelli arruffati e due grandi occhiaie.
Inuyasha
stava facendo il caffè mentre Sesshomaru stava leggendo un giornale,
entrambi alzarono gli occhi verso di lei.
"Che brutta cera
che hai, Rin" le disse Inuyasha.
"Grazie papi..."
rispose Rin sarcastica. Kagome aprì le braccia e lei vi si
rifugiò.
"Hai fatto un brutto sogno?" chiese con
dolcezza, la piccola dissentì.
"No, mi sono addormentata sul
davalzale,sono tutta indolenzita! Avevo provato ad alzarmi... Avevo
molto male qui..." borbottò toccandosi all'altezza del cuore.
Kagome la guardò facendo un mezzo sorriso.
"Ah, sì?"
chiese, sembrava divertita poi la vide posare la sua mano sul suo
petto.
"Mamma, che fai?" strillò Rin imbarazzata,
soprattutto quando vide Inuyasha e Sesshomaru che la
guardavano.
"Oh, la mia piccola sta crescendo!" esclamò
Kagome, totalmente presa dalla gioia, invece Rin voleva sprofondare.
Cosa cavolo era saltato in mente a quella pazza di sua madre?
"Kagome
che succede?" chiese Inuyasha confuso mentre, grazie al cielo,
Sesshomaru si era di nuovo immerso nella lettura. Kagome vide la sua
bambina rossissima in volto e si rese conto di essersi un po'
lasciata prendere la mano. In fondo era mesi che l'osservava e più
lo faceva più si rendeva conto che il piccolo seme che era Rin stava
crescendo mettendo le prime gemme. Poi sarebbe stata un bocciolo
pallido, fino a schiudersi in una splendida rosa. Era solo all'inizio
di quel lungo cammino e il solo pensiero le faceva venire le lacrime
agli occhi. Avrebbe dovuto far una chiacchierata con lei al più
presto, vedeva già che Rin aveva qualcosa che non andava.
L'adolescenza incombeva sempre più e le sensazioni e i cambiamenti
che ne conseguivano iniziavano ad essere, ovviamente, ingestibili.
Guardò verso suo marito e gli fece un sorriso innocente.
"Niente
di che, Inuyasha..." gli disse convinta. Lui la guardò a lungo
per poi scrollare le spalle.
"Quando torno ti va se usciamo a
prenderci un gelato?" chiese poi a Rin e vide il suo volto
illuminarsi.
"Certo mamma!" esclamò felice, prendendo
un po' del suo vigore.
"Splendido! Ora dobbiamo andare, a
stasera!" disse Kagome dandole un bacio seguita da Inuyasha.
Sesshomaru li salutò con un vago cenno del capo.
"Eccoci qua..."
proferì Rin. Lo faceva sempre, dopo che Kagome e Inuyasha andavano
al lavoro se ne usciva con la stessa frase.
"Già"
rispose atono Sesshomaru: anche la sua era sempre la solita
risposta.
Rin sbadigliò forte e decise che era il caso di farsi
una bella doccia per svegliarsi e così sarebbe stata un po' più
lucida per escogitare un modo per torturare Sesshomaru. Non ne poteva
fare a meno, gli stava appiccicata fino allo sfinimento e la glaciale
pazienza di Sesshomaru era troppo inesauribile per non
sfruttarla.
Entrò in bagno spogliandosi e per un attimo si
concesse di osservare il suo riflesso. Era davvero molto magra, la
sua pelle bianca però...Vedeva che qualcosa stava cambiando in lei,
accenni di forme piccole e imperfette ma esistenti che la
spaventarono quasi e distolse subito lo sguardo dallo specchio per
poi lasciarsi andare dentro la vasca.
Quando uscì si diresse
nella sua camera e dopo essersi vestita si avviò di sotto. Ma
qualcosa attirò la sua attenzione: la porta della stanza di
Sesshomaru era semi-aperta. Rimase a osservarla a lungo, indecisa se
entrare o no. Era convinta che la stanza di una persona dicesse molto
del suo modo di essere... era un po' come entrare nel mondo del
signor Sesshomaru. Fece un passo titubante in avanti.
"Rin..."
sentì chiamare dal piano di sotto e sussultò.
"Arrivo!"
strillò precipitandosi per le scale e con un balzo ed un enorme
sorriso si presentò davanti a Sesshomaru che la guardò con
serietà.
"Devo uscire, scendi da Sango e Miroku" disse
con fermezza. Rin lo guardò curiosa.
"Non posso venire con
voi?" chiese con una piccola vocina. Sesshomaru la guardò a
lungo e Rin si chiese cosa stesse passando nella la testa del demone
che poi vide dissentire.
"No Rin, vai da Sango e Miroku"
ribadì con una voce dura che la stupì, ma non osò opporsi e annuì
debolmente.
"Va bene, signor Sesshomaru" rispose e
mentre lui usciva lei lo seguì.
"Sango, devo uscire, tenete
Rin con voi" disse dopo aver aperto la porta. Sango lo guardò
perplessa, non si era ancora abituata a quel tono imperioso, ma annuì
comunque.
E così Sesshomaru se ne andò, con un breve cenno del
capo come saluto.
Quando Kagome ritornò, non vedeva l'ora
di vedere Rin. Era quasi emozionata perché avrebbe per la prima
volta affrontato un vero e proprio discorso “tra madre e
figlia”.
Lei e Inuyasha entrarono in casa ma non videro nessuno
in salotto.
"Siamo arrivati!" gridò Kagome, dopo un po'
sentì dei passettini giù per le scale e poi il bel volto di Rin
saltar fuori.
"Ciao mami e papi!" trillò con allegria
per poi scendere e dar loro i rispettivi baci di
accoglienza.
"Tesoro, dov'è Sesshomaru?" chiese Kagome
la bambina fece una scrollata di spalle, stizzita.
"Prima è
uscito, poi si è rinchiuso nella sua stanza con in mano un sacco di
scartoffie! Ha chiesto di parlare con te papi, una volta arrivato a
casa..." disse facendo un'analisi dettagliata di ogni momento
della giornata del demone. Inuyasha si accigliò, stupito dalla
richiesta del fratellastro, ma poi salì per le scale.
"Vediamo
cosa vuole..." borbottò.
Kagome guardò la sua Rin con un
sorriso raggiante. "Allora, lo vogliamo andare a prendere questo
gelato o no?" chiese: Rin saltellò sul posto annuendo
ripetutamente.
"Certo, certo! Voglio una mega coppa!"
esclamò felice. Kagome rise guardandola intenerita. Adorava la sua
voce che per molto tempo aveva creduto di perdere per sempre. Sentiva
una gioia immensa nel vedere quanto Rin stesse lentamente crescendo,
di come la sua vita fosse completamente cambiata da quando l'aveva
conosciuta e sorrise tra sé consapevole che in parte quella felicità
gliel'avevano donata lei ed Inuyasha; ma in fondo anche Rin aveva
inondato la loro vita di luce.
"Andiamo allora" disse
porgendole la mano ed uscirono lasciando un bigliettino ad
Inuyasha.
Camminarono nel grande parco della città ed i fiori
di ciliegio rendevano la visuale splendida, alcuni cadevano scossi
dal vento impigliandosi tra i loro capelli. Rin adorava il suo paese
e tutte le tradizioni e situazioni uniche al quale era legato. Con
questi pensieri affondò con energia il cucchiaino colorato nel suo
gelato per poi portarselo alla bocca.
"Aaaaah, mi si sta
congelando il cervello!" esclamò dopo un po', Kagome scoppiò a
ridere senza riuscire a trattenersi.
"E' ovvio! Devi
mangiarlo piano!" le disse, assumendo il suo tono da madre. Rin
la guardò annuendo e iniziando a prendere cucchiaiate più modeste.
Kagome la guardò a lungo e poi si decise a parlare.
"Rin, ti
devo parlare...Vieni, sediamoci qui" disse posandole una mano
sul braccio e guidandola verso una panchina. Rin la guardò
incuriosita, in attesa che continuasse.
"Tesoro mio... ho
notato che stai davvero crescendo in quest'ultimo periodo..."
iniziò e vide Rin rizzarsi sul posto, impaziente di sentirla
continuare. Come immaginava anche lei si era accorta di quel
cambiamento.
"E questo, anche se mi crea un po' di
malinconia, mi fa anche piacere. Per me è una gioia immensa vederti
crescere sotto i miei occhi... trasformati in quella splendida
farfalla che sicuramente sarai..." continuò con voce tremante.
"Io non voglio farti lunghi discorsi spiegandoti cosa vuol dire
crescere eccetera, eccetera... ma se hai qualcosa da chiedermi sarei
lieta di risponderti e se non ci fosse niente voglio che tu sappia
che per ogni cosa, ogni minima cosa di cui mi vorrai parlare non devi
temere mai perchè sarò sempre pronta ad ascoltarti" concluse
seriamente per poi guardarla dritto negli occhi.
"Mamma, ti
ringrazio... per me è molto importante avere un riferimento, sono
sempre stata sola e mi sono abituata a cavarmela senza nessuno ma non
è comunque facile... Per adesso non ho niente da chiederti, anche
perché vorrei scopire da sola cosa vuol dire diventare grandi, anche
se mi fa un po' paura e se fosse per me rimarrei così per sempre"
rispose la piccola prendendo ad osservare un punto lontano, assorta
nei suoi pensieri.
Kagome la guardò a lungo, rapita da quella
magia che Rin aveva sempre emanato. Il vento le scompigliava i
capelli dandole quel senso di libertà che sicuramente si sarebbe
portata dietro per tutta la vita.
La Rin bambina che aveva davanti
agli occhi era solo il preludio di una futura, splendida donna. Ne
era sicura. E si sentì onorata di essere spettatrice di quella
magnifica opera che sarebbe stata la vita di Rin e sapeva che davvero
la bambina sarebbe venuta da lei se ne avesse avuto bisogno.
Si
augurava per lei una vita piena di emozioni ed avventura perchè
sapeva che quello era ciò che Rin sperava per se stessa. Immaginava
già come sarebbe diventata.
"Va bene Rin, se ora non hai
niente da dirmi non c'è nessun problema. L'importante è che tu
abbia capito la serietà delle mie parole" rispose Kagome e Rin
si voltò nuovamente verso di lei con il suo splendido sorriso
fanciullesco; per un attimo a Kagome era sembrato che Rin volesse
davvero dirle qualcosa, ma poi la bambina tornò a volgere lo sguardo
negli orizzonti del suo mondo.
Rin avrebbe voluto chiederle:
"Mamma, che cos'è l'amore?". Non ci aveva mai pensato
prima, ma in quel periodo quella domanda vorticava spesso nella sua
mente per poi nascondersi nei meandri del suo cuore, imbarazzata.
Sperava di scoprire la risposta da sola e se proprio non l'avesse
trovata sapeva ed aveva la certezza della persona a cui
rivolgersi.
Quando tornarono a casa ,Inuyasha e Sesshomaru
erano seduti sul divano e guardavano la televisione, a Kagome era
sembrata una scena davvero insolita ma non pronunciò parola al
riguardo.
"Siamo arrivate..." annunciò con un sorriso e
i due uomini volsero verso le due i loro ambrati sguardi.
"Ciao"
disse Inuyasha con un sorriso, ma Kagome si accorse che qualcosa non
andava: Inuyasha sembrava quasi preoccupato soprattutto quando volse
il suo sguardo verso Rin.
"Ho preparato la cena, stasera
Sango e Miroku sono andati fuori per una cenetta romantica e ci siamo
solo noi" continuò il ragazzo alzandosi e lentamente tutti si
misero a tavola.
"Oh, che carini!" commentò Kagome con
aria sognante, Inuyasha la guardò accigliato.
"Cos'è, devo
prenderci anche io l'abitudine?" chiese, Kagome rise mentre Rin
fingeva un conato di vomito nel suo piatto e borbottò la parola
"diabete". Vide Sesshomaru guardarla in modo strano,
sembrava sforzarsi di trattenere una risata, ne era certa! Sorrise
tra sé a quel pensiero.
"No Inuyasha, non ci spero neanche"
rispose Kagome teatralmente desolata, Inuyasha le fece le boccacce da
dietro le spalle.
La cena proseguì con la solita aria frizzante,
sopratutto alimentata da Kagome e Inuyasha. Sesshomaru invece
sembrava silenzioso, più del solito.
"Signor Sesshomaru, c'è
qualcosa che vi turba?" chiese Rin all'improvviso portandosi
alla bocca un rotolino di sushi. All'improvviso l'atmosfera si fece
gelida e nè Kagome nè Rin compresero il motivo. Inuyasha invece
spostava il suo sguardo in attesa dal suo fratellastro alla sua
bambina.
Sesshomaru rimase in silenzio a lungo per poi rispondere
senza alzare lo guardo portandosi il bicchiere d'acqua alla
bocca.
"Domani parto" disse con la sua solita voce
incolore. L'atmosfera si fece sempre più tesa quando Rin chiese
ancora, con voce tremante: "In-in che senso partite?"
chiese cercando di scacciare quella sensazione di irrequietezza che
si era improvvisamente accampata nel profondo del suo animo.
"Torno
a Londra" rispose di nuovo Sesshomaru con lo stesso tono, ma non
alzava lo sguardo, continuava a mangiare con una disinvoltura tale da
essere disarmante.
In quel momento per Rin il tempo si fermò
all'improvviso. Il battito del suo cuore che pulsava nelle sue
orecchie ne scandiva i lenti secondi.
Sesshomaru-Londra-non
tornerà. Questa nenia sconnessa si ripeteva in maniera
estenuante nella testa di Rin, quasi a volersi convincere di quelle
parole al quale sinceramente avrebbe preferito non dare significato.
Ma invece lo avevano, un significato importante, basilare.
Il
silenzio cadde nella stanza e, senza dire niente, Rin si alzò dalla
tavola e salì su per le scale in più in fretta che poteva mentre
lacrime calde, bollenti iniziarono a scendere copiose sul suo viso di
bambola. Si chiuse a chiave nella sua stanza mentre la sua vista si
offuscava. Si sentiva come un animale in gabbia, un'angoscia
incontenibile l'avvolgeva in una morsa stretta ed insopportabile...
d'improvviso uscì dirigendosi in bagno e rimettè tutto ciò che
aveva in corpo.
Si sciacquò il viso e si lasciò cadere sul
pavimento freddo, cercando di trarne un po' di refrigerio. Ma quello
che sentiva era solo un dolore enorme, più grande di quello che
aveva sentito in tutta la sua vita, più grande di quello che aveva
sentito con Naraku.
Già, era completamente diverso. In quella
situazione il suo desiderio era stata la morte, non conoscendo le
gioie aveva creduto che morire fosse la migliore soluzione ai suoi
problemi. Invece in quel momento le cose erano cambiate. Aveva
conosciuto il significato della parola felicità, famiglia,
completezza ed erano sensazioni a cui non voleva rinunciare, però...
ormai il Signor Sesshomaru, il suo glaciale principe, era diventato
una parte integrante della sua vita. Una consapevolezza ferma, un
punto della sua vita che aveva un universo a sé. Un mondo a cui non
voleva e non credeva di dover rinunciare. Invece adesso avrebbe
dovuto continuare a vivere, senza di lui.
Continuò a piangere
fin quando sentì dei passi e alzò lo sguardo trovandosi Kagome
davanti che si piegava verso di lei, circondandola con le sue braccia
e il suo calore. Rin pianse più forte e sentì quella sofferenza
grande, ingestibile ed ingombrante. Le toglieva l'aria, la
schiacciava con la sua forza. Si strinse al corpo della madre con le
esili braccia, lasciandosi cullare.
Kagome stava in silenzio, le
accarezzava il capelli, rispettava i singhiozzi della sua bambina
comprendendo tutto il suo dolore, si rese conto che il discorso che
avevano fatto poche ore prima calzava a pennello. Lo aveva
sospettato, aveva cercato di non pensarci. Rin stava crescendo, sì,
ma non poteva essere... E invece!
Rin si era innamorata per la
prima volta nella sua vita, ne era certa. Sapeva che la sua bambina
non conosceva ancora il significato di quelle emozioni, ma presto lo
avrebbe capito.
Rin alzò lo sguardò verso la madre. Aveva il
viso arrossato, bagnato di lacrime e quando incontrò i suoi occhi
Kagome si rese conto che la Rin bambina era volata via e si era
aperta a quell'accenno di donna che minacciava di uscire da tempo. Ed
ora eccola che iniziava a dischiudere le sue ali colorate dal suo
bozzolo, ma per Kagome quella trasformazione era arrivata troppo
presto, per quanto fosse consapevole che ormai non poteva essere
fermata.
"Mamma..." pigolò Rin con voce tremante.
Kagome la strinse più forte a sé, trovandosi senza parole, senza
riuscire a trovare una frase adatta alla marea incontrastabile che
sapeva si stava agitando in quel momento nell'animo della figlia.
Solo il tempo avrebbe lenito il suo dolore. Lei lo sapeva bene, ma
tutto sarebbe passato... in fondo Sesshomaru era soltanto il suo
primo amore.
Eccoci!E' molto importante questo capitolo ed anche il prossimo, spero davvero vi sia piaciuto!
Credo vi siate accorti che questa storia su Rin è divisa in
varie fasi: la sua condizione, il suo passato, la sua nuova vita...In
questo capitolo un'altra fase della sua vita muta...Ci tenevo a
dirvelo, è una cosa a cui ho pensato ormai quando avevo
già iniziato a pubblicare la fic sennò avrei disposto i
capitoli diversamente...Comunque ora ve l'ho detto!^^
Ringrazio:
Mikamey: Carissima!E' per me una gioia immensa leggere la tua recensione, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e sopratutto sapere che per te leggere capitolo per capitolo la storia è nettamente diverso dal sapere come va a finire, ne sono davvero contenta!Riguardo alle scene tra Sesshomaru e Miroku sono piaciute a molti(a me sono venute naturali sinceramente!^^) però magari ne sfornerò ancora qualcuna!;)Grazie millissime per il tuo appoggio e i tuoi complimenti!Un bacione
JhonSavor:Sono felice che per una volta sono io a farti ridere un po', visto che solitamente sei tu a farmi ridere con le tue spettacolari recensioni!;)Ahah come ho detto le scene tra Sesshomaru e Miroku sono piaciute molto, chi lo sa che ne tiro fuori altre!;)Eh sì, l'ho detto che non garantivo per la parte delle promesse!^^' Cmq ti ringrazio moltissimo per i complimenti e per la tua recensione!un bacione
Draco: Ciao!Ti ringrazio moltissimo per i tuoi soliti complimenti che mi fanno sempre molto piacere, sono contenta che i capitoli ti piacciano!Effettivamente mi sono divertita molto a scrivere il precedente capitolo e sono felice di essere riuscita a trasmettere questa cosa e ti ringrazio per il commento sulla scrittura, per me è importante anche se so che ho ancora molto da imparare!Al contrario questo è un capitolo molto triste ma al quale(non so perché) sono particolarmente affezionata quindi sono proprio curiosa di vedere che ne pensi!:DGrazie millissime!Bacioni
Vale728:Ciao!:DTi ringrazio molto, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e di essere riuscita a rendere bene il matrimonio, ero sinceramente un po' dubbiosa riguardo a quel pezzo...La convinzione di Rin sulla figura da Principe di Sesshomaru sarà molto importante, vedrai nel prossimo cap...Intanto che ne pensi di questo?Grazie mille come sempre!Bacioni
Nimi_Chan: Grazie molto per i complimenti, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e, ahimè, mi sa che molte avrebbero voluto essere al tuo posto ma non credo che la cara Kaggy ne sarebbe stata felice!;)Effettivamente il nostro ghiacciolino davanti alla piccola Rin si ammorbidisce un po'..Ma solo un pochino!;)Grazie per la recensione!baci
XxKagome_ChanxX: Ma vai tranquilla io sono sempre felice quando commenti ma hai tutto il tempo che vuoi a disposizione!:DSono davvero contenta che il capitolo precedente sia piaciuto, avevo molta paura di deludere le aspettative!^^' e di questo capitolo, un po' più triste ma importante, che mi dici?Grazie mille!Baci
DolceKagome:Ciao nuova lettrice!Sono molto felice che il capitolo ti sia piaciuto, spero davvero che continuerai a seguirmi!Che ne dici di questo cap?baci
Un saluto a tutti,
by LilyProngs