Un bacio speciale alla mia Leti!
“Principessa Anna,
si alzi. È ora di colazione”
– esclama una donna, bussando alla porta con insistenza.
Inutili i tentativi della
domestica.
“I
suoi genitori vogliono vederla nel salone principale prima che il
campanile rintocchi
per la terza volta. Ha davvero poco tempo a disposizione, signorina. Le
consiglio
di muoversi. Ho preparato anche il suo bagno mattutino. Non
vorrà mica lavarsi
con dell’acqua gelida? Ma, soprattutto, non vorrà
mica sentire le ramanzine dei
signori, visto il ritardo?!” – insiste la
lavoratrice.
In
quel momento una voce proveniente dall’interno della stanza
le dà il permesso
di entrare.
“E’
ancora in questo stato? Sua maestà, il re, andrà
su tutte le furie” – la
domestica rimprovera la fanciulla, ancora assonnata e con indosso la
camicia da
notte.
“Uffa,
Matilde. Non ti ci mettere anche tu adesso. Lui non può
pretendere che mi alzi
quando sorge il sole e che vada a letto al tramonto”
– borbotta Anna, mentre si
libera degli indumenti e si immerge nella vasca di acqua calda e
sapone,
posizionata in un ambiente adiacente e comunicante con la sua stanza.
Matilda
sorride sentendola parlare e lamentarsi dei genitori ossessivi.
Dopotutto,
come darle torto! Compirà diciotto anni tra qualche
settimana, quindi può
godersi ancora i momenti da giovane principessina spensierata.
Da
lì a poco sarebbe diventata una donna, in età da
marito, e le sarebbe toccato
in sorte un partito voluto dal padre e allora addio
tranquillità.
Mentre
la ragazza è alle prese con la cura di sé, la
campana al centro del regno segna
il terzo rintocco.
I
due sovrani di Arendelle sono già al tavolo, nel salone
principale, in attesa
di essere serviti per la colazione.
“Possibile
che tua figlia è sempre in ritardo?” –
brontola il re.
“Agnarr,
quando la smetterai di pressarla così? Lasciala dormire in
santa pace” –
risponde la regina.
“Idunn,
cara, ti sembra il caso che una fanciulla prossima alle nozze, una
futura
regina, sia così poco interessata alla vita di
corte?” – puntualizza l’uomo.
“Quando
sarà tempo, capirà quali sono i suoi
doveri” – insiste la consorte, difendendo
la piccola di palazzo.
“Se
solo fosse nato un erede maschio, sono certo che sarebbe stato
perfetto” –
aggiunge Agnarr, infastidendo Idunn che replica –
“E’ destino che sul trono di
Arendelle salirà una regina e non un nuovo re. Credevo
avessi accettato questo.
Invece sembra che ti diverta a rinfacciarmi la mancanza di un figlio
del tuo
stesso sesso”
“Cara,
non volevo turbarti. Però non puoi negare anche tu che Anna
è indisciplinata”
“Avresti
preferito una regina di ghiaccio?” – quella domanda
posta dalla donna, spiazza
il regnante che si zittisce.
Cade
immediatamente un silenzio tombale tra i due che viene interrotto
dall’arrivo
della principessa assieme a Matilde.
“Buongiorno,
scusate il ritardo” – prende parola la giovane,
dando un bacio a stampo ai genitori.
Idunn
le accenna un sorriso e le chiede se ha voglia di uscire per il paese e
fare
visita ad alcune famiglie bisognose.
Agnarr
non si esprime; si limita a mangiare e a fingere di sentire la
chiacchiera
incessante della figlia.
Anna,
si sa, è logorroica e se inizia un discorso lo termina
soltanto quando inizia a
scarseggiare la salivazione.
Una
volta che le due nobildonne di palazzo escono per i loro servizi,
rimane solo il
re, seduto sul trono, immerso nei suoi pensieri.
Matilde,
nota la preoccupazione del suo padrone e gli chiede –
“Tutto bene, maestà?”
“Certo,
stai tranquilla” – risponde, accennandole un timido
sorriso.
Cambia
discorso dando ordini alla domestica – “I
preparativi per il compleanno di Anna
come procedono?”
“Manca
solo l’abito che dovrà indossare. Per il resto
siamo pronti a festeggiarla”
“Perfetto.
Hai già chiamato i vari partiti che dovranno essere presenti
quel giorno?”
“Si,
maestà e abbiamo ricevuto solo risposte positive”
“Meraviglioso”
– Agnarr sembra cambiare umore sapendo che presto avrebbe
trovato un buon consorte
per la figlia.
“Siete
convinto che la principessina sia pronta a diventare moglie di
qualcuno?” –
chiede, timorosamente, Matilde.
“Prima
si sposerà, prima capirà il duro compito che le
spetta. Se fino ad oggi credeva
di avere solo vantaggi, conoscerà presto anche le
responsabilità che possedere un
titolo nobiliare comportano.
“Maestà,
sappiamo entrambi che sua figlia non è destinata alla
corona!” – sostiene la
donna, amareggiata.
“Lo
so. Non doveva essere Anna la futura regina, ma è andata
così. Perciò non parliamone
più. Adesso lasciami solo alle mie cose. Ho un incontro
importante a breve e
quando arriverà il mio alleato commerciale, non voglio
essere disturbato per
nessun motivo al mondo”
Così
dicendo si chiude tra loro una conversazione che ha qualcosa di
profondo e
segreto. Qualcosa che la domestica conosce bene e che i reali hanno
voluto
dimenticare.
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“Buongiorno
papà. Ho preparato la colazione ed è
già sul tavolo” – comunica una giovane
dai
capelli biondi e gli occhi azzurro cielo ad un uomo alquanto anziano,
sdraiato
sul suo letto.
“Grazie,
Elsa. Sei sempre dolcissima figliola” – risponde
lui, alzandosi affannosamente
e dando poi un bacio alla figlia.
“Mio
fratello ha mangiato ed è uscito a vendere il ghiaccio. Io
sbrigo le faccende
di casa, poi esco a fare spesa.” – comunica lei.
“Se
non fosse per te e per il ghiaccio che riusciamo a vendere, saremmo
perduti”
“Pensavo
fosse una maledizione la mia, invece si sta rivelando utile a
tutti” –
sostiene, indossando i soliti guanti e avviandosi all’uscita.
“A
dopo” – lo saluta e, avvolta da panni vecchi e
rammendati più volte, lascia l’umile
dimora nella quale vive da ormai venti primavere.
Perché
Elsa parla di maledizione?
Semplicemente
perché possiede dei poteri magici che inizialmente
spaventarono tutti e che,
con il tempo e la crisi, divennero basilari per la loro sopravvivenza.
Qualcosa
avvicinerà presto due famiglie così diverse tra
loro: una dove domina la
ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno
dopo giorno per
un pezzo di pane.