Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    01/10/2018    3 recensioni
Qualcosa avvicinerà presto due famiglie tanto diverse tra loro: una dove domina la ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno dopo giorno per un pezzo di pane. Una che vive di segreti in famiglia e l'altra dove si respira amore e affetto smisurato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Re, Regina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti sono già tornata e spero che vi piacerà questa nuova fanfiction.
Un bacio speciale alla mia Leti! 

 “Principessa Anna, si alzi. È ora di colazione” – esclama una donna, bussando alla porta con insistenza. Inutili i tentativi della domestica.

“I suoi genitori vogliono vederla nel salone principale prima che il campanile rintocchi per la terza volta. Ha davvero poco tempo a disposizione, signorina. Le consiglio di muoversi. Ho preparato anche il suo bagno mattutino. Non vorrà mica lavarsi con dell’acqua gelida? Ma, soprattutto, non vorrà mica sentire le ramanzine dei signori, visto il ritardo?!” – insiste la lavoratrice.

In quel momento una voce proveniente dall’interno della stanza le dà il permesso di entrare.

“E’ ancora in questo stato? Sua maestà, il re, andrà su tutte le furie” – la domestica rimprovera la fanciulla, ancora assonnata e con indosso la camicia da notte.

“Uffa, Matilde. Non ti ci mettere anche tu adesso. Lui non può pretendere che mi alzi quando sorge il sole e che vada a letto al tramonto” – borbotta Anna, mentre si libera degli indumenti e si immerge nella vasca di acqua calda e sapone, posizionata in un ambiente adiacente e comunicante con la sua stanza.

Matilda sorride sentendola parlare e lamentarsi dei genitori ossessivi.

Dopotutto, come darle torto! Compirà diciotto anni tra qualche settimana, quindi può godersi ancora i momenti da giovane principessina spensierata.

Da lì a poco sarebbe diventata una donna, in età da marito, e le sarebbe toccato in sorte un partito voluto dal padre e allora addio tranquillità.

Mentre la ragazza è alle prese con la cura di sé, la campana al centro del regno segna il terzo rintocco.

I due sovrani di Arendelle sono già al tavolo, nel salone principale, in attesa di essere serviti per la colazione.

“Possibile che tua figlia è sempre in ritardo?” – brontola il re.

“Agnarr, quando la smetterai di pressarla così? Lasciala dormire in santa pace” – risponde la regina.

“Idunn, cara, ti sembra il caso che una fanciulla prossima alle nozze, una futura regina, sia così poco interessata alla vita di corte?” – puntualizza l’uomo.

“Quando sarà tempo, capirà quali sono i suoi doveri” – insiste la consorte, difendendo la piccola di palazzo.

“Se solo fosse nato un erede maschio, sono certo che sarebbe stato perfetto” – aggiunge Agnarr, infastidendo Idunn che replica – “E’ destino che sul trono di Arendelle salirà una regina e non un nuovo re. Credevo avessi accettato questo. Invece sembra che ti diverta a rinfacciarmi la mancanza di un figlio del tuo stesso sesso”

“Cara, non volevo turbarti. Però non puoi negare anche tu che Anna è indisciplinata”

“Avresti preferito una regina di ghiaccio?” – quella domanda posta dalla donna, spiazza il regnante che si zittisce.

Cade immediatamente un silenzio tombale tra i due che viene interrotto dall’arrivo della principessa assieme a Matilde.

“Buongiorno, scusate il ritardo” – prende parola la giovane, dando un bacio a stampo ai genitori.

Idunn le accenna un sorriso e le chiede se ha voglia di uscire per il paese e fare visita ad alcune famiglie bisognose.

Agnarr non si esprime; si limita a mangiare e a fingere di sentire la chiacchiera incessante della figlia.

Anna, si sa, è logorroica e se inizia un discorso lo termina soltanto quando inizia a scarseggiare la salivazione.

Una volta che le due nobildonne di palazzo escono per i loro servizi, rimane solo il re, seduto sul trono, immerso nei suoi pensieri.

Matilde, nota la preoccupazione del suo padrone e gli chiede – “Tutto bene, maestà?”

“Certo, stai tranquilla” – risponde, accennandole un timido sorriso.

Cambia discorso dando ordini alla domestica – “I preparativi per il compleanno di Anna come procedono?”

“Manca solo l’abito che dovrà indossare. Per il resto siamo pronti a festeggiarla”

“Perfetto. Hai già chiamato i vari partiti che dovranno essere presenti quel giorno?”

“Si, maestà e abbiamo ricevuto solo risposte positive”

“Meraviglioso” – Agnarr sembra cambiare umore sapendo che presto avrebbe trovato un buon consorte per la figlia.

“Siete convinto che la principessina sia pronta a diventare moglie di qualcuno?” – chiede, timorosamente, Matilde.

“Prima si sposerà, prima capirà il duro compito che le spetta. Se fino ad oggi credeva di avere solo vantaggi, conoscerà presto anche le responsabilità che possedere un titolo nobiliare comportano.  

“Maestà, sappiamo entrambi che sua figlia non è destinata alla corona!” – sostiene la donna, amareggiata.

“Lo so. Non doveva essere Anna la futura regina, ma è andata così. Perciò non parliamone più. Adesso lasciami solo alle mie cose. Ho un incontro importante a breve e quando arriverà il mio alleato commerciale, non voglio essere disturbato per nessun motivo al mondo”

Così dicendo si chiude tra loro una conversazione che ha qualcosa di profondo e segreto. Qualcosa che la domestica conosce bene e che i reali hanno voluto dimenticare.

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“Buongiorno papà. Ho preparato la colazione ed è già sul tavolo” – comunica una giovane dai capelli biondi e gli occhi azzurro cielo ad un uomo alquanto anziano, sdraiato sul suo letto.

“Grazie, Elsa. Sei sempre dolcissima figliola” – risponde lui, alzandosi affannosamente e dando poi un bacio alla figlia.

“Mio fratello ha mangiato ed è uscito a vendere il ghiaccio. Io sbrigo le faccende di casa, poi esco a fare spesa.” – comunica lei.

“Se non fosse per te e per il ghiaccio che riusciamo a vendere, saremmo perduti”  

“Pensavo fosse una maledizione la mia, invece si sta rivelando utile a tutti” – sostiene, indossando i soliti guanti e avviandosi all’uscita.

“A dopo” – lo saluta e, avvolta da panni vecchi e rammendati più volte, lascia l’umile dimora nella quale vive da ormai venti primavere.

Perché Elsa parla di maledizione?

Semplicemente perché possiede dei poteri magici che inizialmente spaventarono tutti e che, con il tempo e la crisi, divennero basilari per la loro sopravvivenza.

Qualcosa avvicinerà presto due famiglie così diverse tra loro: una dove domina la ricchezza e non si conosce fame, l’altra dove si lotta giorno dopo giorno per un pezzo di pane.

   
 
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