La
famiglia dei Bjorgman, Samuel, Clarissa, Kristoff ed Elsa, abitano in
una
piccola casa in cima alla montagna che domina il territorio di Icetown,
regno
adiacente a quello di Arendelle. Nonostante le difficoltà
economiche, è il
ghiaccio ad aiutarli a riempirsi la pancia durante la giornata. Il
primogenito si
reca quotidianamente nella piazza della città per la
vendita, mentre sua
sorella minore realizza abiti meravigliosi assieme a vecchie stoffe e
grazie
alla abilità della madre, sua insegnante. Riuscirono una
volta a vendere un
capo alla sovrana di Icetown che li premiò con una cospicua
somma di denaro che
i coniugi conservano segretamente, in attesa di servirsene per un
futuro
matrimonio.
Era
quella la dote di Elsa da offrire a chi sarebbe diventato il marito.
Alla
giovane poco interessa avere un compagno, desiderosa di dare amore
soltanto
alla famiglia.
Quella
mattina, dopo aver venduto assieme al fratello tutto il ghiaccio
caricato sulla
slitta, Elsa torna a casa. Ha con sé un cesto pieno di cibo,
comprato al
mercato con il guadagno giornaliero.
“Stasera
potremo riempirci lo stomaco con una delle squisite zuppe della mamma.
Già
riesco a sentire quel profumino che riempie casa” –
Kristoff sogna ad occhi
aperti il momento della cena, mentre percorre il tragitto verso la
montagna,
assieme ad Elsa.
“Fratellone,
potrai anche fare il bis” – aggiunge lei,
entusiasta.
Un
giorno fortunato che accade solo poche volte nella vita dei Bjorgman.
Giunti
sotto casa, sistemano la slitta legandola per bene ad un tronco di
albero.
Bussano alla porta, non riuscendo a trattenere la felicità.
È
Clarissa ad accoglierli.
Lo
sguardo della donna è poco confortevole e i due lo
intuiscono al volo.
“Mamma
va tutto bene?” – domanda la fanciulla.
“Figlioli,
abbiamo una notizia da darvi” – afferma lei,
invitandoli a sedersi al tavolo,
accanto a Samuel.
“Mi
state agitando. Ero così contento sapendo di poter mangiare
in abbondanza e
invece sembra che dovrò passare un'altra nottata a pancia
vuota” – commenta
Kristoff.
“No,
caro. Vi preparo subito la cena. Non è questo il
punto” – aggiunge la madre.
“E
allora cosa sta accadendo?” – chiede preoccupata
Elsa.
E’
il capofamiglia a prendere parola e dare le attese spiegazioni.
“Dobbiamo
lasciare Icetown e con essa i ricordi di una vita, le speranze future e
la
nostra stabilità”
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Nel
frattempo, ad Arendelle fervono i preparativi per l’imminente
compleanno della
principessa Anna.
Agnarr
ha invitato ogni buon partito dei regni vicini e alleati. È
l’occasione giusta
per accasare sua figlia, con l’obiettivo di renderla
consapevole del ruolo che
dovrà avere in futuro e sbarazzarsi così di quel
lato infantile che Anna
continua a mostrare al popolo.
Di
ciò,però, la nobile fanciulla è
all’oscuro.
Sa
di dover festeggiare un compleanno che a detta di tutti sarà
speciale, però
ignora che i genitori mirano ad un fidanzamento combinato.
E’
sera tarda quando Anna, intenta a spazzolare i lunghi capelli, quando
riceve la
visita di Idunn.
“Tesoro,
sono venuta a darti la buonanotte”
Si
scambiano un dolce bacio, poi la madre siede sul letto della figlia e
le fa
segno di prendere posto vicino a lei.
“Come
ti senti? Domani è il giorno tanto atteso”
– le domanda la regina.
“Io
ho sempre vissuto il compleanno con molta gioia e spensieratezza.
Stavolta però
vedo che sia voi che mio padre avete numerose aspettative”
– risponde la
ragazza, confessando così la sua ansia.
La
sovrana di Arendelle è dispiaciuta per la tensione che sta
vivendo sua figlia.
Sa
di
esserne responsabile, assieme al marito.
Le
consiglia allora di rilassarsi e godersi il momento –
“Non pensare più a quello
che vogliamo io e tuo padre. Domani è il tuo giorno. Non il
nostro. Devi essere
serena e rilassata. Perciò adesso coricati e vedrai che
tutto andrà benone” –
le dà nuovamente un bacio a stampo sulla fronte.
Con
gli occhi lucidi si avvicina alla porta.
“Dormi
bene, figlia mia” – così dicendo lascia
la stanza.
Il
peso che sente nel cuore inizia a disturbarle anche la mente. Ricorda
di quando
è toccata a lei la stessa sorte che attenderà
Anna.
Idunn
venne data in moglie ad Agnarr molte primavere addietro. Anche lei
stava
festeggiando la sua giovane età quando il padre, un re molto
rigido e poco
affettuoso, le annunciò il fidanzamento con uno sconosciuto.
Adesso
la regina sente di aver acconsentito ad un trattamento poco gradevole
che vedrà
la sua adorata figlia prendere in sposo l’ennesimo straniero
che siederà sul
trono di Arendelle.
Raggiunge,
singhiozzante, la sua di camera. Lì è
già presente il re.
“Moglie
mia, eccoti. Sei pronta per domani?” – domanda
l’uomo alla consorte.
“Agnarr,
caro… e se stessimo commettendo un grosso errore?”
“Cosa
vuoi dire?” – è confuso lui.
“Anche
io e te ci siamo sposati perché lo volevano le nostre
famiglie”
“E
infatti è stata un’idea vincente. Arendelle
è prosperata da quando noi due siamo
i sovrani. Anna avrà un compagno alla sua altezza e che
renderà ancora più straordinaria
la nostra terra” – il regnante è davvero
convinto e non dà importanza alle
parole della moglie.
Sembra
non notare neppure il dispiacere che la donna prova.
A
quel punto Idunn aggiunge – “Sii sincero, Agnarr.
Cosa hai provato quando tuo
padre, più di venti anni fa, ti disse che avresti dovuto
sposare me?”
Di
fronte a quella domanda, il sovrano cambia espressione.
La
sua compostezza lascia spazio ad un iniziale tentennamento –
“Ehm, ma che
domanda è questa?! Ovvio che ero felice. Come potevo non
esserlo”
“Davvero?
Vuoi farmi credere che non vedevi l’ora di unirti in
matrimonio con la
sottoscritta?” – Idunn è alquanto
perplessa. Non crede minimamente alla
risposta del consorte.
“Ma
insomma, moglie! Cosa è questo? Un interrogatorio? Non
comprendo davvero dove
vuoi arrivare” – la zittisce, innervosendosi. Poi
conclude – “Ora sono stanco.
Andiamo a dormire. Domani ci attenderà una giornata
impegnativa”
Alla
donna non resta che prendere sonno e lasciare da parte le
preoccupazioni per il
futuro di Anna.
Ha
stampata nella mente la frase che Agnarr è solito ripetere
– “Nostra figlia
merita un buon partito. Se la lasciassimo scegliere, vista la sua
immaturità,
rischieremmo di mettere un incompetente a governare Arendelle. Va
assolutamente
evitato”
Con
tali parole, Idunn cerca di autoconvincersi. Eppure non riesce.
Sa
già che per Anna sarà uno shock quando, durante
la sua festa, le verrà data la
notizia. E lei dovrà assistere, inerme, alla disperazione di
sua figlia.
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“Questa
è l’ultimo borsone” – comunica
Clarissa alla famiglia.
“Perfetto.
Ho preso le ultime cose. È ora di partire”
– afferma Samuel.
Kristoff,
rattristito, stringe la mano della sorella.
“Non
essere triste. Troveremo una nuova felicità”
– la conforta.
La
signora Bjorgman, con le lacrime agli occhi, promette ai figli che non
avrebbero mai e poi mai rimpianto la vita ad Icetown.
“Se
il destino ha voluto così, vuol dire che nella nuova
città ci attenderà di
meglio”
“Mamma,
papà, avremmo potuto comprare una nuova casa con i soldi che
avete risparmiato
come mia dote” – insiste la ragazza –
“Invece adesso siamo costretti a cambiare
tutto”
“Basta
con questa storia, Elsa! È deciso così. Nessun
ma. Si parte. Arendelle ci
attende. ”