Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: meiousetsuna    02/10/2018    4 recensioni
Storia per il contest di rhys89: Un fiume di soulmate!AU col prompt 65: solo il tuo soulmate umano può ucciderti volontariamente
La raccolta comprenderà quattro storie divise, di diversa lunghezza, ma che copriranno un arco narrativo. La prima, parla della scoperta del legame da parte nel narratore, Levi. (Non scrivo: POV, perché non mi piace!)
Scopriremo come l’orfano arriverà alla conclusione che il suo soulmate è Eren, e se la terribile battaglia contro i Titani li vedrà amici o nemici, uniti dal fato o divisi dalla morte.
Buona lettura… il mio primo passo sul questo bel fandom.
Vostra, Setsuna
[Genere: soulmate, drammatico, guerra, erotico
Avvertimenti: what if?, grafic violence, hints! di autolesionismo, lime, slash
Localizzazione: canonica.]
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere malgrado la discontinuità e l'incertezza sul rating!
Nota:Una dichiarazione ufficiale - scoperta oggi, 21/11: l'ambientazione è ispirata alla Germania, esattamente alla città:
Holzgerlingen
Genere: Drammatico, Erotico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Narratore: Levi
Grafic violence, hints! Di S&M
Storia 2 di 4: flash di 500 parole
Note: alla fine

Capitolo 2: Du wird erblassen


Non ho nessuna stima del giudizio della Corte: cosa ne sanno questi idioti com’è combattere fuori dalle mura? Però c’è Erwin che mi fissa, e per lui farei di tutto, anche mettermi in mostra.
Non credo che quel marmocchio legato come un animale da macello ― le mani bloccate dietro la schiena incatenate a un palo ― sia molto bellicoso, ma fidarsi è il peggior errore. E un uomo deve pur divertirsi.
Eren Jaeger grida la sua innocenza, come se fosse qualcosa di possibile; difende i suoi amici, accusa tutti di essere deboli e codardi, di aver paura della forza, protesta il suo diritto di essere il campione della razza umana. Interessante, non ha senso che gli sparino.
Il primo calcio in faccia lo lascia così stupito che non se ne rende conto subito, anche se non ho scherzato; la ginocchiata data ruotando la gamba gli fa sputare un dente, ma non si lamenta. Non c’è gusto, così. Un calcio nello stomaco gli spezza il fiato, poi lo strattono dai capelli, il collo tirato indietro, voglio godermi la sua espressione. Mi dico che è un’ordalia necessaria, ma la verità è che ci sto provando gusto, sento un’eccitazione sconosciuta che mi vibra dentro, non mi sono mai sentito così vivo. Un’altra ginocchiata tra il viso e il collo; potrei spezzargli la trachea, ma doso la mia potenza, appena al limite.
Quando gli metto un piede in testa mi lascia fare, distrutto.
“La mia opinione è che le parole non bastano per educare qualcuno, ci vogliono i fatti, e tu devi essere addestrato” * la mia voce suona fredda come il ghiaccio “bestiolina”.
É troppo facile pestarlo, è così in basso… perché non reagisce? Si aspetta pietà? Lo scoprirò presto il suo limite, non sono impressionabile se devo far male a una persona.
Gli metto un piede in faccia, ma qualcosa non va.
Il moccioso mi lecca la suola dello stivale, e il mio corpo va a fuoco. La E sul polso brucia come l’inferno, ma perché adesso? Non è possibile…
Strappo il polsino della sua camicia sporca, e la vedo, la L che sta sfrigolando sulla sua pelle martoriata.
NO. Non ti perdono di non essere lui — anche se basta un attimo, e so che il giusto nome di quel sentimento era riconoscenza.
Non ti perdono di essere te — come posso odiarti per non avermi salvato, se non eri nato?
Non voglio amare un maledetto ragazzino che ha un desiderio di morte a guidarlo.
Lo colpisco ancora e ancora, ho perso il conto dei calci, dal rumore gli ho rotto una costola.
Quando mi fermo e gli sollevo la testa dai capelli mi guarda per la prima volta, quasi sorridendo.
“Ancora” sussurra appena “se vuoi”. Senza che nessuno lo noti mi sfiora il polso con le labbra, rubando il sapore del suo stesso sangue.
Come in sogno vedo gli altri urlare e scattare, ma non sento nulla. Solo lui, e lo odio, e lo amo, e il mio peggior nemico da adesso sono io.

Note: Il titolo: Dovrai impallidire (perdere sangue fino alla morte)
* La frase citata finisce esattamente dopo l’asterisco


  
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