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Autore: MonicaX1974    03/10/2018    0 recensioni
Il primo tour mondiale di Harry Styles è giunto alla sua ultima tappa, e lui ha ben chiaro il modo in cui vuole che la sua avventura si concluda. Con lei.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Sì... Sì, grazie.» Riaggancio il telefono che si trova sul comodino, poi torno a sdraiarmi accanto a lei che non perde tempo ad abbracciarmi di nuovo.

Ho appena ordinato il servizio in camera perché voglio passare chiuso qui dentro con lei quanto più tempo possibile. Sono agitato a causa di più di un motivo, ma stare in sua compagnia è assolutamente terapeutico per me, e anche di grande ispirazione.

Non ho scritto una canzone appositamente per Lilith, ma ho messo un po' di lei in quasi ogni brano. Mi è mancata da morire durante la registrazione del disco, ed è stato in quel periodo che ho capito cosa volevo davvero dalla nostra relazione, e in quale direzione voglio che vada la mia vita.

«Harry?» È stretta a me, con il viso nascosto nell'incavo del mio collo.

«Che c'è?» Conosco bene il tono della voce con il quale ha appena pronunciato il mio nome. C'è qualcosa che la preoccupa.

«Io ti amo Harry.» Lo dice con un tale trasporto che non posso più restare in questa posizione. Ho bisogno di guardarla negli occhi e vedere quel sentimento anche nelle sue iridi azzurre.

Mi metto seduto, lei resta sdraiata al mio fianco, mi chino leggermente su di lei, porto una mano sul suo viso, le passo le dita tra i capelli, ed infine le sorrido, ma lei resta seria, con gli occhi fissi nei miei.

«Lo so che mi ami Lil. Ti amo anche io.» Il suo sguardo è ancora troppo serio. «E ti amo così tanto da aver appena ordinato i pancakes al cioccolato!» Finalmente un piccolo sorriso compare sulle sue labbra. So quanto le piacciono, e le volte che ho ordinato il servizio in camera, glieli ho sempre fatti trovare. «Cosa c'è che non va?»

Mi guarda, e vedo nei suoi occhi tutta la sua preoccupazione. «Tu mi credi vero?» Porta le sue mani sul mio petto ed io mi abbasso un po' di più su di lei.

«Ne abbiamo già parlato ieri sera Lil, pensavo avessimo chiarito e archiviato questo argomento.»

«Puoi dirmelo di nuovo... Per favore...» La sua voce è quasi un soffio.

«Certo che ti credo, so bene cosa riescono a costruire i giornali da una semplice foto.» Dopo aver pronunciato queste parole, vengo improvvisamente catapultato indietro nel tempo, a pochi mesi dopo l'inizio della nostra relazione.

*

Mi strofino gli occhi con forza mentre tento di mettermi a sedere sul letto, ma una fitta lancinante alla testa mi porta a tornare sdraiato. Premo sulle tempie con le dita, e strizzo gli occhi, poi sento un'altra fitta, stavolta alla bocca dello stomaco che mi spinge ad alzarmi di corsa e mentre rischio di perdere l'equilibrio un paio di volte, arrivo in bagno appena in tempo, mi appoggio con le mani sulla tavoletta del gabinetto e butto fuori anche gli organi.

«Cazzo!» La mia imprecazione arriva dopo aver espulso dal mio corpo anche l'anima, poi mi guardo allo specchio. Sono ridotto peggio di uno straccio e vorrei solo prendermi a schiaffi.

Ieri sera ho visto Lilith, e abbiamo discusso della possibilità di non vederci più, o meglio era lei a volerne discutere, io ho cercato in ogni modo possibile di farle capire quanto sarebbe sbagliato prendere quella decisione, perché lei è la donna della mia vita, e io sono sicuro - totalmente sicuro - di essere quello giusto per lei.

So che ha paura, lo capisco bene, avvicinarsi ed entrare nel mio mondo non è cosa da poco, perché la tua privacy viene annullata, completamente spazzata via, la tua vita, e quella di chi ti sta intorno, viene messa continuamente sotto ad un microscopio, le critiche e le invenzioni sul tuo conto sono sempre dietro l'angolo.

Non è facile affrontare tutto questo, soprattutto per chi, come lei, non ha scelto la vita che conduco, ma non posso e non voglio rinunciare a Lilith, perché da quando l'ho incontrata, la mia vita è completa.

Il mio lavoro è fondamentale per me, fare musica è ciò che ho sempre desiderato, e mi reputo molto fortunato di poter fare qualcosa che adoro. La mia famiglia mi ha sempre sostenuto, sono sempre al mio fianco, e c'era una sola cosa che mancava per completare il quadro: Lilith.

Mi sono perdutamente innamorato di lei, del suo sorriso, dei suoi occhi che brillano di gioia, del suo modo di tenermi con i piedi per terra, perché quando siamo insieme sono solamente Harry, posso essere un qualunque ragazzo di ventiquattro anni che fa l'idiota con la sua ragazza solo per vederla ridere.

Lei è la mia "normalità", la mia via di fuga dallo stress, la mia soluzione ai problemi, e la mia gioia infinita quando posso passare una serata a casa mia mentre è con me e io posso cucinare per lei.

Ho cercato di farle capire tutto questo, ho provato a convincerla che il mio punto di vista è l'unico giusto, che insieme possiamo superare tutto e che siamo fatti l'uno per l'altra. Ho provato con le battute scherzose, con argomenti seri, e anche con una canzone, le ho cantato la sua preferita proprio mentre la tenevo stretta tra le mie braccia.

I will never stop trying
I will never stop watching as you leave
I will never stop losing my breath
Every time I see you looking back at me

 

I will never stop holding your hand

I will never stop opening your door
I will never stop choosing you, babe
I will never get used to you

L'ho fatto a bassa voce, con le labbra a sfiorare il suo orecchio, e credevo di aver fatto centro quando l'ho sentita tirare su con il naso, per poi asciugarsi con due dita l'occhio sinistro.

Ero convinto che avesse ceduto, di essere riuscito a convincerla che io e lei siamo la scelta migliore, e invece stava crollando sotto il peso dei suoi sentimenti. A quel punto mi ha detto aveva bisogno di tempo, che doveva pensarci. Ha preso il mio viso tra le mani, mi ha guardato dritto negli occhi, e infine mi ha lasciato un lungo bacio sulle labbra prima di correre fuori da casa mia.

È stato un periodo stressante per lei che non è abituata ad essere sotto i riflettori, e per stare accanto a me è una delle condizioni che bisogna accettare. Dal momento in cui io ho voluto ufficializzare la nostra relazione, i paparazzi non l'hanno lasciata in pace nemmeno per un giorno, e non so quanto ho maledetto quel momento in cui ho postato in rete lo scatto di lei con la mia maglietta. Sono stato un ingenuo, è sto pagando cara la conseguenza del mio gesto.

Quando l'ho vista correre via, sono rimasto fermo come un coglione a guardarla che se ne andava dalla mia vita, e quando ho capito che non potevo permettere che se ne andasse così - perché ero ormai certo che quello fosse un addio - di lei avevo già perso le tracce: il telefono risultava irraggiungibile e a casa sua non c'era nessuno.

Ho chiamato Niall - sapevo che si trovava qui a Los Angeles perché l'avevo sentito il giorno prima - e gli ho chiesto se potessimo vederci perché avevo bisogno di parlare con qualcuno che mi conosce bene. Siamo stati in un locale per bere una birra, solo che mentre parlavamo le birre sono diventate due, poi tre, poi quattro. La birra è stata sostituita con un paio di shottini - anche quelli aumentati gradualmente di numero - fino a che nelle vene avevamo più alcool che sangue. Quando abbiamo capito che al nostro tavolo c'erano troppi Niall, e troppi Harry, abbiamo deciso di tornare a casa.

Andy era fuori che ci aspettava in macchina, non ci restava che camminare fino al parcheggio, ma il nostro equilibrio era decisamente precario, talmente instabile che mentre stavo uscendo dalla porta sono praticamente caduto addosso ad una ragazza che stava entrando. Fortunatamente lei ha avuto i riflessi pronti e mi ha aiutato a restare in piedi, e Niall non ha fatto altro che prendermi per il culo per tutto il tragitto fino al suo hotel.

E ora mi ritrovo da solo, a guardare l'ombra di me stesso allo specchio, mentre cerco di smaltire questa stupida sbornia per poter uscire e andarmi a riprendere la mia Lilith.

«Che schifo!» dico spuntando nel lavandino l'acqua, dopo essermi risciacquato la bocca .

Avrei bisogno di una doccia, di darmi una sistemata, ma ho fretta di andare da lei perché non posso perdere un minuto di più chiuso qui dentro. Ancora barcollante, mi dirigo verso il mobiletto dove tengo i medicinali, prendo un paio di analgesici, li getto in bocca, poi mi abbasso e apro l'acqua del rubinetto del lavandino, e butto giù quelle due pastiglie: spero che questo mal di testa mi passi in fretta!

Mi trascino fino alla camera da letto, mi lascio andare sul letto, sprofondando con la faccia nel materasso mentre mi maledico mentalmente per essermi lasciato andare così tanto. Sono stato proprio uno stupido, un maledetto stupido. Avrei dovuto piazzarmi sul pianerottolo del suo appartamento invece di fare l'ubriacone testa di cazzo!

«Forza Styles! Riprenditi, adesso!» Mi metto a sedere a fatica, poi provo a togliermi i vestiti con i quali mi sono addormentato ieri sera, e ho come l'impressione che non sia mai stato così difficile come oggi trovare la coordinazione giusta per far uscire un bottone dall'asola, per potermi disfare di questa camicia che puzza di sudore e alcool.

Sono arrivato al terzo tentativo con il secondo bottone, ma la vista e i movimenti non riescono a sincronizzarsi, e poi un'altra fitta lancinante mi trapassa il cervello, da parte a parte, quando sento la suoneria del mio cellulare rimbombare in tutta la stanza.

«Cazzo!» Impreco a denti stretti mentre mi allungo sul materasso per raggiungere il comodino sul quale è appoggiato il telefono. Riesco a prenderlo con non poche difficoltà, e quando riesco a mettere a fuoco, leggo il nome del mio agente, poi faccio scorrere il dito sul display per rispondere alla chiamata. «Dimmi...» Biascico le lettere che escono a fatica dalla mia bocca ancora impastata dall'alcool.

«Cosa cazzo vuol dire questa foto?» La sua voce alta mi fa allontanare il cellulare dall'orecchio, provocando un'altra dolorosa fitta alle mie tempie. 

«Non ho la minima idea di quello che stai dicendo Jake.» Chiudo gli occhi, cado all'indietro con la schiena contro il materasso e l'altra mano a coprirmi la fronte.

«Non fare il finto tonto con me Harry!» Il suo tono di rimprovero mi fa aggrottare le sopracciglia, perché non ho davvero idea di cosa stia dicendo. «La foto che circola da stamattina su Twitter!» Lui continua a parlarne come se io sapessi di cosa si tratta.

«Jake, davvero io non...» 

 «Harry! La foto dove tu sei tra le braccia di quella bionda mentre esci da un locale completamente ubriaco!» Cerco di fare mente locale, e di capire a cosa si stia riferendo, poi mi viene in mente la mia caduta accidentale all'uscita del pub...

«Merda!» dico, ritrovando improvvisamente tutta la mia lucidità. Non m'importa di Jake, della sua sfuriata, o del fatto che tutto il mondo vedrà quella foto, l'unica di cui m'importa è Lilith, e l'interpretazione che potrebbe dare a quella immagine. «Devo andare Jake!» Chiudo la comunicazione senza più prestare attenzione ai suoi insistenti richiami.

Se prima avevo fretta di andare da lei, adesso ne ho l'assoluta necessità, e l'urgenza con la quale mi sto infilando gli stivaletti è paragonabile quasi ad una questione di vita o di morte, poi mi infilo il telefono in tasca e mi dirigo verso la porta, ma non faccio in tempo ad arrivarci perché il campanello sembra suonare impazzito.

 «Arrivo, cazzo!» E quando apro la porta, non faccio quasi in tempo a vedere chi è appena entrato, perché mi ritrovo stretto in un abbraccio che riconosco all'istante: riconoscerei fra milioni il suo profumo.

Reagisco all'istante e porto le mie braccia intorno al suo corpo, inspiro a pieni polmoni il suo odore, e poi torno a respirare normalmente, perché è questo che faccio quando lei è con me, respiro, perché lei è la mia aria.

«Io ti credo Harry Styles!» La sua voce trema, e io non posso fare altro che stringerla di più a me.

«Lilith...» Riesco a pronunciare a malapena il suo nome...

«Io lo sapevo...» mi dice allontanandosi leggermente da me per squadrarmi dalla testa ai piedi.

 «Che cosa sapevi?» le domando, felice di poter tornare a perdermi nei suoi occhi azzurri.

«Che quella foto è una montatura, perché hai ancora gli stessi vestiti di ieri sera e puzzi tremendamente di alcool!» Lo dice con entusiasmo, e io penso che mai come ora sono stato felice di non essermi fatto una doccia. 

Ci ho messo qualche secondo a capire la sua logica, ma in effetti funziona. Se io ho ancora gli stessi vestiti addosso significa che non mi sono spogliato, e questo vuol dire che non ho fatto niente di male con la ragazza bionda di ieri sera, ma la cosa più bella e che Lilith mi crede, senza che io sia dovuto impazzire nel tentativo di convincerla a credermi.

«Per la prima volta nella mia vita sono felice di puzzare.» Lei ride, ride con me.

«Scusami Harry, per tutto. Non avrei dovuto andarmene, ma adesso so che sono pronta per affrontare il mondo intero insieme a te!» E non poteva dirmi cosa più bella.

*

«Lilith guardami...» le dico quando mi rendo conto che la sua mente sta vagando troppo oltre.  «Te lo ricordi cosa mi hai detto quella volta quando c'ero io in quella foto che poteva risultare a dir poco ambigua?» Nella foto che è uscita ieri mattina sul giornale compare Lilith in compagnia di un ragazzo che le sta dando un bacio sulla guancia. Lei mi ha spiegato che in realtà si trattava di una coppia di fidanzati che l'hanno incontrata per strada e le hanno chiesto una foto insieme. Lei si è prestata gentilmente allo scatto, dopodiché i due l'hanno salutata ed entrambi le hanno dato un bacio sulla guancia, ma ovviamente i paparazzi hanno beccato solo quel momento e l'hanno mostrato al mondo con tutte le loro stupide supposizioni.

Non ho mai creduto nemmeno per un momento alle insinuazioni che sono state fatte a proposito di quella immagine, perché io credo in lei, credo in noi, l'ho sempre fatto e sempre lo farò.

«Cosa?» mi domanda guardandomi con aria confusa.

«Che eri pronta ad affrontare il mondo intero insieme a me...» Il suo sguardo si accende, poi si apre un ampio sorriso sulle mie labbra.

«Te lo ricordi ancora?»

«Non solo me lo ricordo, ma stasera dovrai farlo per davvero... insieme a me...» Non ha idea di quello che l'aspetta, e io non vedo l'ora che passino queste ore per realizzare il sogno della mia vita.

«Harry Styles... sono pronta ad affrontare l'intero universo insieme a te!»  


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SPAZIO ME

Buongiorno buongiorno buongiorno!

Eccomi puntuale con l'aggiornamento.

Abbiamo un altro ricordo di Harry, stavolta un po' più travagliato dei precedenti, ma che alla fine si è concluso per il meglio.

Harry continua a pensare al passato, ma solo per ricongiungerlo al futuro della serata che sta per avvenire. Cosa avrà in mente?

Grazie ad ognuno di voi per essere presente anche qui, grazie davvero ❤

Eeeeee niente, buona lettura 😍

 

 

 

   
 
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