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Autore: Cristina_chan1997    13/10/2018    0 recensioni
16! Harry e 18! Louis AU
Harry si è trasferito da poco nella sua nuova scuola a Doncaster e tutto quello che riesce a fare è continuare a pensare incessantemente sempre alla stessa cosa.
O meglio, persona.
Il ragazzo dagli occhi color oceano che ha rubato il cuore praticamente a mezza scuola ma che finirà per mostrare uno strano interesse solo per il ragazzo più giovane dai bellissimi boccoli color cioccolato.
(Una storia un po' cliché, ma neanche troppo.)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non era certo l’altezza ad aver reso Louis uno dei ragazzi più popolari nella scuola.
Nonostante fosse parecchio muscoloso, era abbastanza minuto e sottile di corporatura e la sua altezza era nella media. Forse anche un po’ sotto la media comune.
 
Il fatto che lui fosse così ammirato, conosciuto, apprezzato e lodato era dovuto principalmente al suo carattere e ai suoi modi di fare.
 
Sarà anche stato basso, ma ci avrebbero pensato tutti due volte prima di mettersi contro di lui.
 
In primo luogo, era esageratamente sveglio: non gli sfuggiva mai nulla. 
Secondo, era veloce. 
Veloce in tutto: a capire le situazioni; a prendere decisioni al volo; ad improvvisare e salvare gli spettacoli del corso di teatro, quando ormai gli altri attori lo stavano rendendo un fiasco. 
A cambiare strategia quando la sua squadra stava perdendo e l’unica cosa che i suoi compagni potevano fare era affidarsi a lui.
A capire tutto il libro di matematica due giorni prima dell’ultima interrogazione semplicemente per salvarsi dall’insufficienza, data l’interminabile sfilza di “impreparato” che ogni giorno riceveva, per poi prendere il massimo della votazione fregando tutti i professori che volevano bocciarlo.
Oh e anche a dire la cosa giusta, nel momento giusto. Sempre.
Non c’era mai uno scherzo fuori posto. Un momento di imbarazzo.
Tutti ridevano alle sue battute, nessuno escluso.
E tutti lo prendevano sul serio quando era serio.
Non c’erano eccezioni.
Erano tutti ammaliati dalla sua aurea da leader; attirava tutti attorno a sé come una calamita.
Col tempo era riuscito a mostrare a tutti quanto valeva, quanto era prezioso ed indispensabile.
Per la scuola, così come per l’intera città.
L’intero paese conosceva il gran bel ragazzo dagli occhi color oceano.
 
Sì, non era esattamente ciò che la gente avrebbe descritto come un “bravo ragazzo”.
Infinite volte era finito in presidenza per aver fatto casino in aula, per aver risposto male agli insegnanti, per non essersi presentato preparato ai test, per aver fumato in bagno e persino per qualche rissa ogni tanto.
Eppure gli insegnanti non riuscivano ad odiarlo perché lui, e solo lui, era riuscito a mantenere alto il nome della scuola grazie alla sua squadra di football.
Era riuscito ad attirare tanti nuovi studenti solo grazie alla sua presenza.
Ed era riuscito a far gareggiare il gruppo teatrale nell’intera contea grazie alle sue incredibili doti canore e recitative; era immensamente talentoso, e la scuola non si faceva scrupoli a sfruttarlo.
 
E sì, non era certo conosciuto per la sua sobrietà, era solito ubriacarsi in birreria ogni venerdì, e faceva casino per la strada. Era rumoroso e non passava mai inosservato. 
E rispondeva davvero, davvero male a chi non lo rispettava. 
 
Ma non per questo non era gentile con chi lo trattava con garbo.
Gli piaceva molto aiutare gli abitanti più anziani del paese e partecipava spesso alle campagne di beneficenza locale. E tutti lo vedevano accompagnare le sue sorelle più piccole a destra e a manca con la macchina.
 
Non ci si annoiava mai con lui.
Era imprevedibile, un uragano.
 
 
È Perfetto.
 
Così lo considerava Harry.
Perché lui era tutto l’opposto che veloce e sveglio. 
 
Louis poteva far lavorare la mente come un treno, Harry parlava sempre in un modo lento e pacato.
Louis era sicuro di sé, era sempre impeccabile e sapeva come gestire ogni situazione che gli si presentava davanti; Harry si versava il latte addosso come un bimbo ogni mattina quando faceva colazione e non aveva idea di come spazzolarsi i capelli per non presentarsi a scuola con un cespuglio in testa.
 
Harry era indiscutibilmente perso per Louis.
 
Di pomeriggio si ritrovava a pensare a lui per ore anziché fare i compiti per il giorno dopo. 
Il ché non era affatto da lui, perché era sempre stato uno studente modello.
 
Si era persino interessato al football ed era andato a vedere qualche partita, sebbene non gli importasse di sport neanche un po’. 
Ovviamente lo faceva per altre ragioni.
Il campo da gioco all’aperto era diventato decisamente un luogo molto più interessante da quando aveva scoperto che i capelli di Louis, se esposti al sole, iniziavano a brillare di calde sfumature d’oro.
 
A volte, mentre lo osservava giocare, Niall gli dava delle pesanti gomitate ammonendolo “Oi, non puoi fissarlo ininterrottamente per minuti interi con tutto quell’affetto e amore. Sei alquanto inquietante.”
 
Ma Harry non poteva farci niente.
Ogni volta che aveva l’occasione di ammirarlo da lontano sentiva una stretta allo stomaco e mille brividi lungo la schiena. 
 
Soltanto pensare che condividevano la stessa scuola lo mandava su di giri. 
Certo, era più grande di due anni, ma aveva tutte le occasioni per poterlo osservare senza esporsi troppo.
D’altronde passava sempre inosservato: tutti fissavano Louis costantemente.
Che lo facesse di proposito o meno, era sempre al centro della scena. 
 
 
Harry aveva sempre pensato che se Louis si fosse solamente accorto della sua esistenza e gli avesse rivolto anche una sola minima attenzione, Harry sarebbe stato tra le persone più felici al mondo.
 
Ma ora non era affatto contento.
 
Non ci credo.
Merda, merda, merda.
L’altezza potrebbe essere l’unica cosa su cui non si sente poi troppo sicuro.
Bravo, prenditi gioco delle sue debolezze al vostro primo effettivo contatto. Sicuramente vorrà essere tuo amico poi.
...Ma perché tutte a me?
 
 
<< Dai Harry, mi stai spaventato. >>
Liam iniziò a scuotere il ragazzo perché ormai il suo colorito era diventato verdognolo. 
<< Ti rendi conto di quello che è appena successo?
Una frase mi ha sentito dire da quando sono arrivato in una questa scuola, una! >>
Harry stava già iniziando a diventare paonazzo, sostituendo il verde del suo viso col un rosso vivo.
 
<< Harry non iniziare, non farne un dramma. 
Sì, probabilmente è rimasto infastidito da quello che hai detto perché quando scherzi non tutti capiscono che non sei serio e avrà pensato stessi seriamente prendendo in giro Niall, ma- >>
 
Ah, già. Quando scherzo la gente non capisce che sono ironico.
Quindi avrà pensato che lo stavo insultando seriamente per l’altezza.
Ottimo.
 
<< Addio ragazzi. Vado ad buttarmi dalla terrazza. >> disse Harry, sta volta non ironicamente.
 
<< No Harry, che dici? Aiuto. >>
Liam lo prese per le spalle e lo diresse verso il suo armadietto.
 
<< O potrei sfracassarmi la testa contro l’armadietto. Ottima idea Liam, grazie. >>
Il suo tono era ancora meno ironico e Liam non poteva fare altro che agitarsi sempre di più. 
 
<< Oh gesù, Harry. Per favore facciamo le persone serie. >>
Liam era sempre più teso.
Niall rideva e basta.
 
<< Ma infatti sono serissimo. >>
rispose il ragazzo dai boccoli spettinati.
 
Liam gettò gli occhi al cielo, il che ricordò ad Harry lo sguardo che gli aveva appena dedicato Louis.
Gli occhi gli diventarono lucidi e fece per avvicinarsi all’armadietto. 
 
<< Nooo! >> Liam urlò spostandolo prima che potesse iniziare qualche strano macabro spettacolo.
 
<< Harry senti, non fare il pazzo. Sì, okay, adesso forse gli stai un po’ sulle palle ma... >>
 
Harry sgranò gli occhi mentre calde lacrime inizieranno a scendergli sulle guance.
 
<< Ma! >> urlò Liam ancora più forte.
<< Se mi fai finire di parlare, oh mamma. >>
 
Harry tirò su col naso. 
<< Ma cosa ? >>
 
<< Ma domani a mensa potremmo sederci vicino a lui dato che ieri mi aveva invitato a pranzo insieme, e potremmo fargli capire che tu scherzavi e che anzi, in realtà preferisci le persone della sua statura a quelle particolarmente alte! >>
Liam pronunciò tutte queste parole in un nano secondo per non farsi interrompere. 
 
<< Sì certo, potremmo. 
Anzi no, sai che potremmo fare? Potremmo direttamente dirgli che l’altezza non è l’unica cosa che mi piace di lui, ma che amo moltissimo anche il suo corpo esile e sottile. O meglio, perché non dirgli direttamente che sono follemente innamorato di lui? Che ne dici? >>
Sta volta era ironico, definitivamente. 
Eppure Liam sembrava sinceramente sorpreso. 
 
Solo Niall iniziò a ridere come un folle. 
<< Non ci credo che l’hai detto! Non ci credo! Hai confessato che lo ami, urlo! >>
Ed effettivamente stava urlando, e anche troppo.
 
<< Zitto Niall, te lo giuro che oggi non torni a casa vivo. >>
 
Niall non poteva fare altro che ridere e ridere, fino a piegarsi in due. 
 
La sua risata era una delle più belle che Harry avesse mai sentito in vita sua.
Era così contagiosa che, persino in quella situazione, non riuscì a trattenere un lieve sorriso sghembo che stava nascendo silenziosamente. 
 
Alla fine il sorriso si trasformò in una chiassosa risata, e lui e liam si piegarono dalle risate seguendo Niall, per la totale follia dell’intera situazione.
 
<< State disturbando la quite del corridoio. >>
Un insegnante si era avvicinata per tutto il casino appena provocato.
 
<< Ci scusi. >>
Harry cercò di frenare le risate immediatamente e di riprendere un atteggiamento dignitoso. 
Non gli piaceva per niente essere ripreso dagli insegnanti, ma ultimamente stava capitando sempre più spesso.
 
<< Sì, sì. Ci scusi. >>
Liam invece era più che abituato a questo genere di cose.
Dopotutto era uno dei migliori amici di Louis. 
E Louis veniva ripreso sì e no venti volte al giorno da ogni insegnante per via delle risate che provocava in tutti quelli che gli si sedevano intorno.
 
 
Si allontanarono tutti e tre dall’armadietto di Liam e presero le scale per andare verso la lezione di biologia.
 
Prima di entrare Liam scambiò un’occhiata ad Harry e bisbigliò in un soffio << Domani risolviamo. >>
 
Harry annuì e basta. 
 
È vero che ormai si sentiva meglio e ci aveva riso sù, ma in realtà ripensare a quello che era appena successo gli faceva bruciare lo stomaco e sudare freddo.
L’idea di dover riaffrontare nuovamente un possibile sguardo gelido e distaccato di Louis gli provocava fitte al petto.
 
Lo amava così tanto che solo pensare di poter aver un altro piccolo contatto con lui gli faceva tremare le mani dalla felicità, ma se il contatto sarebbe stato un’altra volta così disastroso...non sarebbe sopravvissuto.
***



[Come una deficiente avevo inizialmente pubblicato il primo capitolo tutto sballato, ovvero senza i dialoghi.
Giustamente non me ne sono subito resa conto e ho lasciato la storia pubblicata in maniera illeggibile ed incapibile da tutti per diversi minuti...
Avrei davvero voluto vedere l'espressione di quelle persone che hanno aperto la storia e non ci hanno capito niente pensando che fossi completamente pazza.
Mi scuso per la mia stupidità.
Comunque ora ho risolto e sto pubblicando i capitoli senza omissioni ed errori.
Giuro che questo fatto del codice html mi fa rincoglionire.
Vabbè, bando alle ciance, spero che la storia vi attiri.
Ormai sono una vecchietta *coff* e mi mancano terribilmente gli anni passati a scuola.
L'università non è poi così divertente... Con questa fanfic potrò almeno rivivere un po' i tempi passati e i miei anni d'oro.
Un bacio.]

 
  
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