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Autore: liquid_sun    14/10/2018    5 recensioni
- Ty, ho paura di essermi innamorato di te.
Tutto d'un fiato.
Non si poteva più tornare indietro.
Il silenzio che ne seguì fu come un pugno in pieno stomaco.
Il viso di Ty era imperturbabile un momento prima, sereno un momento dopo. - Ed è una cosa di cui aver paura, essere innamorato di me?
Kit rimase colpito da quella domanda. - Dimmelo tu. Sei tu il detective.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kit Rook, Tiberius Blackthorn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elementare

 

 

 

 

Disteso sul letto con gli occhi chiusi, Kit ascoltava la piacevole voce di Ty che leggeva una delle sue tante avventure preferite, seduto su una sedia accanto a lui.

La storia aveva qualcosa a che fare con un mastino, ma la trama gli era sfuggita. Non era su quello che era concentrato.

Stava pensando a quanto potesse sembrare bizzarro chiedere a Ty di registrare la sua voce così da poterla ascoltare ovunque.

Aprì gli occhi e si voltò a guardarlo. Non portava le cuffie attorno al collo come era solito fare. Le lunghe ciglia nere gli sfioravano gli zigomi e i capelli erano scompigliati.

Ty interruppe la lettura e sollevò gli occhi verso Kit. - Cosa c'è? - domandò. - Ti sto annoiando?

- No, - rispose piano Kit, evitando lo sguardo di Ty.

Era sorprendente percepire quanto Ty fosse rilassato in sua presenza, ma c'erano dei piccoli accorgimenti che a Kit non sfuggivano e preferiva evitare di fissarlo negli occhi piuttosto che farlo indisporre. Così finse di trovare particolarmente interessante lo strappo sui suoi jeans piuttosto che Ty, la persona più interessante che avesse mai conosciuto.

Fu proprio in quel momento che Kit si decise a parlare.

- Posso farti una domanda?

- Questa è già una domanda, Kit, - disse Ty. Lo sentì muoversi, immaginandolo riporre il libro sul piccolo tavolo accanto al letto.

Gli ci volle un po' prima di decidersi a guardarlo dritto in quei suoi meravigliosi occhi grigi. Con sorpresa, Ty ricambiò il suo sguardo forse con un accenno di audacia che era raro cogliere. Era possibile che Kit si fosse sbagliato.

- Ty, - fece Kit, in tono sommesso. - Noi cosa siamo?

- Noi siamo persone, - rispose Ty con ovvietà.

Il biondo si aspettava una simile risposta e la curva delle sue labbra si piegò in un lieve sorriso. - Intendo dire... Noi due.

- Oh, - Ty parve pensarci su. - Noi siamo Shadowhunters.

Kit sospirò.

Non sapeva dove volesse andare a parare con quelle parole. Non sapeva il motivo per cui le aveva dette. C'era solo Ty lì davanti a lui, con un'espressione così dolce sul volto che tutto quello che voleva fare era allungarsi verso di lui e abbracciarlo.

Cosa ancora peggiore, Kit non aveva la minima idea del perché, di lì a qualche istante, avrebbe detto qualcosa che lo avrebbe segnato per sempre.

- Ty, ho paura di essermi innamorato di te.

Tutto d'un fiato.

Non si poteva più tornare indietro.

Il silenzio che ne seguì fu come un pugno in pieno stomaco.

Il viso di Ty era imperturbabile un momento prima, sereno un momento dopo. - Ed è una cosa di cui aver paura, essere innamorato di me?

Kit rimase colpito da quella domanda. - Dimmelo tu. Sei tu il detective.

- Io, se fossi innamorato di te, non sarei spaventato.

- Cosa che non sei, - sentenziò Kit in tono rassegnato.

- Non sono cosa?

- Innamorato di me.

Ty scosse la testa. - Non sono spaventato.

Tutta quella situazione era chiara come un libro scritto in sanscrito con inchiostro invisibile e girato al contrario. Con Ty ci voleva pazienza e Kit per lui ne avrebbe avuta in eterno.

Nonostante ciò, Kit avrebbe voluto urlare ma dal momento che a Ty davano fastidio le azioni improvvise, tutto quello che riuscì a fare fu emettere un lungo sospiro. Un altro. Quella era la serata dei sospiri. A Ty piaceva la parola “sospiro”.

- Ti andrebbe di ripartire da zero? - gli domandò.

Al che Ty si corrucciò e lo guardò malissimo. Lo stomaco di Kit fece un balzo, come se fosse stato spinto giù da un dirupo e precipitasse in caduta libera.

Ormai c'era dentro fino al collo e tirarsi indietro sarebbe stato contrario al codice degli Shadowhunters. E così, da bravo Shadowhunter, tirò fuori tutto il suo coraggio.

- Ty, sono innamorato di te. Non so in che altro modo dirtelo.

L'aveva detto chiaro e conciso, stavolta. Non era stato poi così traumatico.

Ty lo guardò pensieroso. - Immagino che esistano altri modi per dire a qualcuno che lo ami.

Kit sorrise. Quella predisposizione che aveva Ty di interpretare le cose alla lettera che a molti pareva bizzarra, per Kit era adorabile.

- Forse hai ragione, - disse Kit. - Mi faresti degli esempi?

Ty guardò altrove con fare riflessivo. - Ad esempio...

Kit deglutì. Stava rischiando qualcosa di grosso e ne era terrorizzato, ma allo stesso tempo sentiva di dover almeno provare.

Guardava Ty intento a pensare ed era bellissimo.

Poi Ty si alzò dalla sedia e si sedette sul letto accanto a Kit. Chissà quali ragionamenti deduttivi gli stavano passando per la testa. Kit avrebbe dato qualsiasi cosa pur di sapere cosa stava pensando in quel preciso momento.

- Posso prendere te come esempio? - chiese Ty.

- Certo, - fece Kit. Cercava di apparire più calmo possibile, ma dentro di lui infuriava una tempesta.

- Potrei dire che... - esordì Ty. - Potrei dire che amo che tu sia il mio Watson. Amo il suono del tuo nome, Christopher. Amo la tua voce, amo studiarti, amo il modo in cui presti attenzione a me. Amo il fatto che capisci ciò di cui ho bisogno prima ancora che sia io a capirlo, proprio come Livvy.

Il cuore di Kit batteva all'impazzata e si rese conto di non poterlo nascondere ancora per molto. Sentiva il viso in fiamme ed era quasi certo che a Ty non era sfuggito. A lui non sfuggiva mai nulla.

- Dici che qualcosa del genere andrebbe bene? - proseguì Ty.

Kit rimase in silenzio per un attimo, prima di riuscire ad aprir bocca. - Sarebbe meraviglioso se queste cose le pensassi davvero.

Ty corrugò la fronte. - Ma le penso davvero. Perché dovrei dire qualcosa che non penso? Oh... - Ty si interruppe improvvisamente, come se avesse avuto un'intuizione geniale. - Se io ho fatto un esempio su di te riguardo ad altri modi per dire ad una persona che la ami, poi ti ho detto quelle cose e quelle cose le penso sul serio... Kit, mi stai seguendo?

Sto letteralmente pendendo dalle tue labbra, pensò Kit.

- Sì, - gli rispose.

- E cosa ne deduciamo?

- Ne deduciamo che, in sostanza, tu hai detto che mi ami.

- Elementare.

- Sherlock Holmes non dice mai “elementare” nei libri. Parole tue.

- In uno sì ed è anche una parola che usa non come esclamazione nel libro che ti stavo leggendo poco fa. Evidentemente non stavi attento. Ma torniamo a noi. Io ti ho detto che ti amo.

Il cuore di Kit era sul punto di scoppiare, ma doveva restare calmo. - Non concentrarti su quello che hai detto. Concentrati su quello che provi.

Kit osservava Ty spostare lo sguardo molto rapidamente da un punto all'altro della stanza, senza mai soffermarsi su qualcosa in particolare. Per un attimo ebbe il timore di aver sbagliato tutto.

La mano di Ty era scivolata sulla sua e qualche istante dopo Ty lo stava baciando senza che avesse avuto il tempo di realizzarlo.

Così chiuse gli occhi e si prese tutto il tempo del mondo.

 

 

 

+-+-+-+-+-+-+-+-+-+-+

 

A te che sei arrivato qui, grazie.

Scusate ma ci sono tipo solo due storie su di loro ed io ho sentito la necessità di scrivere qualcosa.

Spero di non aver fatto un guaio. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Grazie e un caro saluto!

liquid_sun

   
 
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