Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Andromeda 5    19/10/2018    0 recensioni
Samuel è un angelo custode a cui viene affidata come prima missione quella di aiutare Hunter,un uomo distrutto,un artista che ha perso tutta la sua creatività. La convivenza dei due non sarà facile,ma chissà se finiranno per diventare amici o qualcosa di più,starà a voi lettori scegliere tra tre possibili finali.
Attenzione:la storia può contenere scene omosessuali,anche se molto velate,perché si tratta di una possibile relazione tra due uomini.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Gender Bender
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La sveglia iniziò a suonare e Samuel la spense alzandosi un po' controvoglia. Hunter dormiva ancora e,da quanto gli aveva fatto capire il giorno prima, non voleva essere disturbato. Samuel si precipitò in bagno anche se dovette lottare contro montagne di vestiti sporchi per raggiungere il WC.
Dopo aver scavalcato ancora montagne di vestiti maleodoranti, Samuel  andò in salotto e guardò se nel frigorifero c'erano almeno uova e pancetta,ma vi trovò solo qualche birra e due coppette di gelato al fior di latte;allora guardò nella credenza, ma non c'era neanche una scatola di pasta. Il lavandino era pieno di piatti,pentole e posate ancora da lavare,mentre i cartoni della pizza che avevano ordinato la sera prima erano nel sacco dell'immondizia,ma ci entravano a fatica.
In quel momento,Samuel vide la porta aprirsi e Hunter uscì dalla sua stanza più pallido e trasandato della sera prima.
"La tua sveglia mi ha spaccato i timpani."disse scocciato.
"Come fai di solito a fare colazione?"chiese Samuel"La cucina è vuota."
"Semplice,"rispose Hunter"non faccio colazione...o se la faccio,vado al bar qui vicino."
"A me non piace fare colazione al bar."disse Samuel.
"Fai come vuoi."disse Hunter"Ora,se vuoi scusarmi,mi cambio e vado in garage perché devo finire la mia ultima creazione."
"Posso vedere cosa fai?"
"No."
"Per favore."disse Samuel cercando di essere convincente.
"No."rispose seccamente Hunter"Ma un lavoro non ce l'hai?"
"Ehm,..."rispose Samuel cercando di trovare una risposta,poi si ricordò di quello che c'era scritto sulla carta d'identità e rispose "ho fatto il commesso in una libreria,e quindi devo cercare sugli annunci."
"La libreria in faccia a questo palazzo cerca proprio un commesso. Sarà una coincidenza."
"Perfetto."disse sollevato Samuel pensando che l'archivio pensa proprio a tutto quando manda gli angeli in missione.
Quando Hunter uscì,Samuel pensò:"Adesso diamoci sotto:devo pulire tutta la casa e poi arrivare al lavoro in orario. Al corso per angeli custodi dicevano che i propri poteri vanno usati con saggezza e solo in caso di necessità. Questo è un caso di estrema necessità perché non so quando apre la libreria e quindi devo fare in fretta."
"Prima bisogna rendere più accogliente l'ingresso."e così dicendo, Samuel schioccò le dita e i vestiti sparpagliati in salotto volarono in bagno."Va già molto meglio."si disse Samuel"del pavimento me ne occuperò io la prossima volta,ma dato che non ci sono i prodotti,dovrò usare i miei poteri."così schioccò ancora le dita e il pavimento diventò  lucido come uno specchio. Poi Samuel si girò verso la cucina,schioccò le dita e i piatti,le pentole e le posate diventarono puliti come appena lavati e andarono al proprio posto. 
"Non ho tempo di mettere i vestiti in lavatrice e poi sono troppi,ma questo mi sembra abbastanza per oggi."si disse Samuel,poi andò a cambiarsi,uscì di casa chiudendo a chiave la porta,andò al bar,dove prese un succo di frutta,e andò in libreria,dove fu subito assunto come commesso senza neanche fare un colloquio dato che i proprietari sapevano che lui era il sostituto della commessa e coinquilina che c'era prima dato che anche loro erano angeli sotto copertura.

La giornata passò lenta e solo poche persone entrarono in libreria e così Samuel pensò a come avrebbe potuto aiutare Hunter. Forse gli ci voleva tempo per poterlo aiutare,ma di sicuro avrebbe apprezzato quello che aveva fatto per rendere il clima più sereno in quella casa.
Samuel ebbe così un'altra idea:qundo finì l'orario di lavoro,comprò un libro di cucina e si fece dire dov'era il supermercato più vicino e fece la spesa comprando i suoi cibi preferiti e anche qualche prodotto per la casa perché pensò che schioccare le dita poteva assere uno spreco dell'uso dei suoi poteri.
Samuel arrivò a casa e vide che Hunter era ancora in garage,così si mise dietro i fornelli dopo aver sistemato la spesa. Aggiustando i piatti arricciando un po' il naso,Samuel preparò la cena;poi apparecchiò la tavola,ma Hunter non si era ancora arrivato.Samuel, molto preoccupato,coprì i piatti,chiuse la porta e scese in garage dopo aver chiesto ai vicini dove fosse. Arrivò davanti alla saracinesca del numero di appartamento e la trovò semiaperta. Ricordando di aver capito che Hunter non voleva essere visto,Samuel si limitò a dire:
"Hunter?"
"Non mi scocciare."rispose lui ed era evidente che aveva bevuto una birra di troppo.
"Volevo solo dirti che la cena è in tavola."
"Non ho fame."
"Fai come vuoi..."disse Samuel irritato e spazientito"ti lascio la cena sul tavolo,così se cambi idea..."
"VATTENE!"urlò Hunter.
"VA BENE!"urlò a sua volta Samuel"IO VOLEVO SOLO ESSERE GENTILE!"poi disse "Arrangiati!"e tornò in casa, dove mangiò a sazietà.
Quella sera,Samuel chiamò i suoi genitori su Wigs,ma finse che andava tutto bene perché non voleva farli preoccupare anche se i suoi genitori avevano capito che qualcosa non andava.
Samuel faticò ad addormentarsi quella notte. Era quella la gratitudine per tutti i suoi sforzi? Si sentiva offeso,ma poi ricordò che al corso per angeli custodi gli avevano detto che bisogna mostrarsi coraggiosi fin dall'inizio e che bisogna far scivolare gli insulti mostrando l'altra guancia e pensando a che cosa avrebbe potuto fare il giorno dopo per risolvere i problemi di Hunter, Samuel si addormentò profondamente.
La sveglia suonò,Samuel la spense e si alzò. Mentre Samuel si stava vestendo,Hunter bussò alla porta della sua stanza.
"Samuel,ci sei?"
"Sì."rispose Samuel da dietro la porta.
"Pensavo che fossi andato via perché mi sono comportato male."
"Volevo farlo,ma ho cambiato idea perché non ho un posto dove andare."
"Volevo solo dirti scusa."disse Hunter con voce rotta.
Samuel aprì la porta e si ritrovò davanti ad Hunter,il quale aveva gli  occhi arrossati dal pianto e aveva una bottiglia di birra vuota in mano.
Hunter appoggiò la bottiglia e,tra le lacrime,disse:"Il fatto è che da quando Angelica mi ha lasciato..."
"Su,non fare così."disse Samuel accarezzandolo sulla spalla"Vedrai che tutto si sistema."
"Tu sì che sei un amico."disse Hunter abbracciandolo.
Samuel ricambiò l'abbracciò e si appoggiò al petto di Hunter,dato che quest'ultimo era più alto di lui, e sentendo il battito del suo cuore, capì che era spezzato,ma c'era ancora speranza di guarirlo perché il filo rosso del destino(che può essere visto solo dagli angeli)non era ancora uscito dal suo cuore per annodarsi al suo mignolo.
Imbarazzato dalla situazione,Samuel arrossì un poco e guardò Hunter  e i loro sguardi si incrociarono:Samuel non dimenticò mai quegli occhi castani velati di tristezza. Anche Hunter si imbarazzò e i due si staccarono. 
"Se nessuno lo fa,ti aiuterò io a rialzarti."disse Samuel"Non vuoi che sia io ad aiutarti?"
"E va bene,"disse Hunter"accetto il tuo aiuto."
"Bene,"disse Samuel con un entusiasmo mai avuto prima"prima di tutto bisogna sbarazzarsi di quelle birre...prima,però,sarà meglio fare colazione,non ti pare?"
   
 
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