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Autore: Cristina_chan1997    19/10/2018    0 recensioni
16! Harry e 18! Louis AU
Harry si è trasferito da poco nella sua nuova scuola a Doncaster e tutto quello che riesce a fare è continuare a pensare incessantemente sempre alla stessa cosa.
O meglio, persona.
Il ragazzo dagli occhi color oceano che ha rubato il cuore praticamente a mezza scuola ma che finirà per mostrare uno strano interesse solo per il ragazzo più giovane dai bellissimi boccoli color cioccolato.
(Una storia un po' cliché, ma neanche troppo.)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tutto quello che Harry sentì a seguire fu caldo.
Un intenso caldo che gli infiammava le guance e che non lo lasciava respirare normalmente nemmeno per un attimo.
 
Louis lo stava bellamente ignorando, guardando in ogni direzione tranne che la sua.
Harry iniziò ad avvertire dolore al petto al pensiero che forse il ragazzo più grande l’aveva davvero preso in antipatia e non gli avrebbe mai più prestato attenzione.
 
<< Ciao Louis. >> fu Liam ad interrompere il silenzio.
 
<< Signor Payno. >> rispose Louis con una voce solenne, fingendo un profondo inchino.
 
La sua voce.
 
Harry non aveva mai sentito la sua voce così da vicino.
Si era sempre tenuto ad una certa distanza e la sua voce risultava sempre leggermente indistinta e poco chiara, sebbene fosse naturalmente acuta.
 
Il ragazzo dai capelli scompigliati non riusciva a pensare a niente, il suo cervello era andato totalmente in tilt.
Così come quando un musicista ascolta per la prima volta la soave melodia del suo strumento preferito, così Harry si sentì quando la voce di Louis gli arrivo sù per le orecchie così cristallina e definita.
Era paralizzato, non aveva mai sentito qualcosa di più bello.
Si sentiva come sopraffatto dalla situazione, pensò che se soltanto Louis avesse continuato a parlare, lui avrebbe volentieri chiuso gli occhi lasciandosi totalmente trasportare dalla sua voce.
Aveva pronunciato giusto due parole, ma l’intera situazione gli sembrava già un sogno. 
 
La voce di Liam lo riportò alla realtà.
<< Tutto okay, Tommo? >> 
 
Harry non riusciva a guardare Louis negli occhi ma scorse un suo accenno con la testa seguito da un lieve sorriso sulle labbra.
 
Pensò che in quel momento avrebbe voluto diventare un fantasma, così da poter essere invisibile e osservare Louis per tutta la sua vita senza farsi mai notare.
Perché fosse stato per lui, avrebbe potuto fissare il ragazzo dagli occhi color oceano per intere ore a bocca aperta e senza mai battere le ciglia.
 
Ma probabilmente sarei così inquietante da finire in galera. 
 
Harry arrossì ancora di più al pensiero che se solo Louis avesse saputo cosa gli passasse per la testa in quel momento, avrebbe probabilmente pensato che fosse veramente uno strambo. 
 
<< Hey Zayn, Stan. >>
Liam stava salutando i ragazzi seduti di fronte a lui e a Niall.
Si conoscevano già; in particolare da quello che ne sapeva Harry, Liam e Zayn erano in confidenza.
 
I due ragazzi risposero al saluto con dei caldi sorrisi.
O almeno fu quello che Harry pensò di intravedere, perché tutto ciò che riusciva chiaramente a mettere a fuoco era il vassoio subito di fronte a lui pieno di patate e carote.

Si chiese se sarebbe mai riuscito ad alzare lo sguardo e affrontare una buona volta il ragazzo su cui aveva fantasticato ogni giorno per un mese intero.
 
<< Qui i miei due amici: Niall... >>
 
Liam fece segno verso il ragazzo biondo, che alzò la mano per salutare.
 
<< È Irlandese. >>
Niall stava già sorridendo per il fatto che Liam lo introducesse sempre così.
L’intera scuola ormai conosceva le sue origini.
 
<< Non mi dire Liam, non l’avrei mai detto. >> disse Louis ironicamente.
<< Sì sente da due chilometri. >>
 
Ti prego, parla ancora.
 
Harry avevano ormai davvero chiuso gli occhi per assaporare pienamente il suono della voce del ragazzo più grande.
Non gli importava se fosse sembrato un idiota o meno. 
Stava vivendo i migliori minuti della sua vita e voleva goderseli al meglio. 
Chissà quando avrebbe avuto di nuovo l’occasione di poter sentire la voce di un angelo così da vicino.
 
Liam diede una leggere gomitata ad Harry, probabilmente perché si era accorto della sua insolita reazione.
 
Harry aprí gli occhi di colpo.
 
Oh no.
 
<< E alla mia destra c’è... >>
 
Okay, il momento è arrivato.
 
Liam l’avrebbe presentato a tutti e Harry sarebbe stato costretto ad alzare la testa ed incontrare lo sguardo diretto di Louis. 
Qualunque esso sarebbe stato.
Harry sentiva lo stomaco contorcersi per l’agitazione.
 
<< Il mio amico Edward. >>
 
Eh?
 
Liam finì di parlare e lo indicò, noncurante.
 
Edward?
 
Harry odiava essere chiamato così.
Solitamente i ragazzi si chiamavano col loro secondo nome per stuzzicarsi a vicenda; e Liam sapeva quanto gli desse fastidio essere chiamato Edward perché come nome non gli piaceva per niente, e credeva non gli stesse bene addosso.
Non riusciva a credere che l’avesse appena messo a disagio proprio davanti a Louis, proprio in quel momento che doveva parlargli per la prima volta.
 
<< Cosa... >>
Mormorò a denti stretti non riuscendosi a trattenere.
 
<< Come il protagonista di Twilight. >>
 
Harry alzò lo sguardo verso Liam e sgranò sinceramente gli occhi confuso.

Davvero hai intenzione di mettermi così in ridicolo davanti a Louis? Davvero Liam?
 
<< James. >>
 
La parola gli uscì dalle labbra senza neanche accorgersene.
Avrebbe voluto sussurrarla ma in realtà la pronuncio con una voce ben chiara e marcata, ed estremamente bassa e profonda.
Forse non gli aveva mai rivolto la parola con un tono così grave e cupo.
 
Tutte le volte che Liam lo chiamava Edward per stuzzicarlo, Harry rispondeva chiamandolo James.
Era uno strano modo per prendersi in giro, e nessuno capiva come mai questo desse loro tanto fastidio, ma entrambi sapevano che se avevano davvero voglia di bisticciare bastava chiamarsi tra loro per secondo nome.
 
Harry stava fissando Liam con uno sguardo da criminale pronto ad attaccare.
 
Fu quando vide con la cosa dell’occhio un sorriso sghembo nascere sulle labbra di Louis, che si accorse che il ragazzo lo stava osservando da un po’.
 
 
<< Conosci il suo secondo nome? >>
 
La sua voce, che fu il suono immediatamente successivo all’affermazione del ragazzo più giovane, risaltò ancora più armoniosa ed angelica in contrasto con quella grave e rauca di Harry.
Finalmente prese coraggio e si girò per guardare dritto negli occhi il ragazzo dai capelli castani chiaro.
 
Tutto il resto che Harry vide fu il blu, nient’altro che il blu.
Un blu così bello che non capì più dove si trovava, se era in mensa o su una spiaggia ad osservare l’oceano intero.
Anche Niall aveva gli occhi azzurri, ma quelli di Louis erano diversi, più penetranti ed espressivi.
Gli occhi del ragazzo Irlandese era molto chiari, quasi acquosi delle volte, mentre quelli di Louis sembravano surreali per quanto il colore fosse vivido e vibrante. 
Sembrava come se qualcuno avesse piazzato direttamente nei suoi occhi due cristalli Acquamarina.
Era quasi doloroso guardarlo per troppo tempo. 
Harry pensò che non sarebbe più riuscito ad apprezzare nessun paio di occhi azzurri d’ora in poi, perché non potevano essere neanche lontanamente paragonati ai suoi.
 
<< Sì... ed Edward anche è il mio secondo nome. 
Mi chiamo Harry. >>
 
Il ragazzo dagli occhi verdi non aveva idea di dove avesse preso il coraggio di rispondergli.
Sapeva solo che le parole gli erano scivolate via, come se non aspettassero altro che farsi udire dall’altro ragazzo.
Si sorprese di quanto stesse riuscendo a mantenergli lo sguardo senza arrossire o abbasserò la testa di scatto.
In realtà non stava neanche più sbattendo le palpebre per quanto intensamente lo fissava. 
 
Ma ciò non era dovuto ad una sua improvvisa spavalderia.
Il motivo per cui Harry non riusciva a distogliere lo sguardo era l’espressione che Louis gli stava dedicando.
Per la prima volta non lo osservava con freddezza o disinteresse, anzi.
I suoi occhi si erano fatti dolci. 
Come se al suono del suo vero nome gli si fosse scaldato un po’ il cuore.
 
<< Harold? >>
 
A quel suono Harry entrò ancora più in trance, come preso da un sogno dove tutto è ovattato e tu non senti niente oltre che la travolgente presenza della persona che ami avvolgerti pienamente.
 
Perché Harry non aveva mai interagito così con Louis, creandoci una connessione diretta. 
Si guardavano negli occhi e il ragazzo più grande gli dedicava il 100% della sua attenzione, ignorando completamente gli altri.
Harry non aveva mai provato una sensazione così bella in vita sua.
Si chiese come fosse possibile che un altro essere umano potesse provocargli una reazione del genere e mandarlo in un tale stato di estasi e rapimento.
 
Completamente incantato stava per annuire e dirgli Sí, mi chiamo Harold.
Sí, mi chiamo in qualsiasi modo tu mi voglia chiamare.
Sí, dimmi qualsiasi cosa e io ti darò ragione.
Chiedimi tutto quello che vuoi e io lo farò.
 
Ma i suoi pensieri spediti si fermarono quando vide le sue sopracciglia aggrottarsi leggermente.
 
Evidentemente Harry era rimasto diversi secondi a fissarlo stregato senza dire niente.
 
Cercò di rimettere in ordine la sua testa e
No, Harold non è il mio nome.
Non avrebbe mai voluto contraddirlo ma capí in quel momento che non sarebbe mai riuscito a non essere totalmente sincero con Louis. 
 
<< No, solo Harry. >> 
 
<< È un bel nome. >> Il ragazzo dagli occhi azzurri gli sorrise delicatamente. 
 
Harry aveva voglia di piangere. Riusciva già a sentire gli occhi farsi lucidi.
Louis gli aveva appena dedicato un sorriso. Un sincero sorriso, solo per lui.
 
 
Neanche nei suoi sogni più profondi Harry si sarebbe mai immaginato una visione così soave.
 
Liam guardò Harry e Louis per una frazione di secondo, e sospirò soddisfatto.
 
*
 
Erano passati quasi dieci minuti da quando Louis aveva rivolto la parola ad Harry e lui era ormai totalmente occupato a parlare con tutti gli altri ragazzi che si avvicinavano al tavolo.
Harry al contrario, una volta che si era ripreso da quello stato di incanto, aveva immediatamente abbassato la testa e fatto finta di concentrarsi sul cibo, ancora scosso.
 
Louis era capace di mantenere alta l’attenzione di tante persone messe insieme.
Riusciva a parlare con i ragazzi del tavolo, più quelli che passavano per salutarlo.
E il bello è che riusciva a mettere tutti a loro agio.
 
Harry pensò di stare assistendo al più bello spettacolo di sempre.
Trovandosi a pochi centimetri da Louis, il ragazzo più alto poteva osservarlo attentamente parlare o fare un qualsiasi tipo di movimento.
Avrebbe potuto sedersi e restare lì ad ammirarlo in tutto e per tutto senza doversi frenare, e non sarebbe sembrato eccessivamente strano, perché trovandosi proprio difronte a lui era normale che gli rivolgesse l’attenzione.
 
Harry notò che così come il fisico di Louis era perfettamente armonioso e bilanciato con i suoi tratti sia mascolini e virili che quelli più femminei e dolci, così il suo carattere si bilanciava perfettamente tra i suoi opposti.
Era un ragazzo pungente e dal carattere dominante, esuberante ed appariscente ma allo stesso tempo era delicato e aggraziato.
 
Era come guardare un uragano in azione: parlava, parlava, muoveva animatamente le braccia e le mani e faceva sempre morire tutti dalle risate con le sue battute.
 
Ma c’erano anche i momenti più pacati, quando ad esempio si bloccava e abbassava lo sguardo per dare un’occhiata al telefono, sbattendo lentamente le sue lunghe e attraenti ciglia.
O quando tossiva quietamente e si copriva la bocca con la punta delle dita in lieve imbarazzo. 
O quando poggiava il mento sul tavolo stanco e respirava piano intento ad ascoltare il racconto di un suo amico.
 
Il ragazzo di Holmes Chapel pensò che avrebbe tanto voluto imprimere su carta ogni sua espressione, se solo fosse stato bravo a disegnare.
 
Harry perse completamente la concezione del tempo e non seppe dire se contemplò Louis chiacchierare, o semplicemente esistere, per mezz’ora o mille anni.
 
<< Harry comunque quelle tue scarpe verdi sono fantastiche. Sono impaziente di vedertele addosso durante l’ora di ginnastica. >> Liam, di nuovo, lo fece tornare alla realtà. 
 
Sta scherzando? 
 
Harry non aveva idea di cosa stesse parlando. 
 
Quella stessa mattina aveva messo nello zaino, per il cambio, delle scarpe viola da ginnastica.
E in ogni caso quelle scarpe verdi non le avrebbe mai e poi mai più indossate.
 
<< Non ho preso quelle scarpe. >> 
Gli disse Harry convinto, cercando a tutti i costi di non pensare al fatto che Louis lo stava di nuovo fissando intensamente mentre parlava.
 
<< Niall mi ha detto che le hai messo nello zaino stamattina. >> gli ripetè Liam.
 
<< Ma non è vero. >>
Il ragazzo irlandese non l’aveva visto mettere nulla nello zaino, le scarpe le aveva già prese prima che quella mattina entrasse in casa sua.
Harry non riusciva a capire se fosse completamente impazzito o i suoi amici stessero cospirando contro di lui.
 
Dato che i due ragazzi continuavano a fare no con la testa imperterriti, Harry decise di prendere lo zaino e controllare con i suoi occhi.
 
Aprí lo zaino e sbiancò.
 
C’erano effettivamente quelle scarpe verdi.
 
Harry le odiava. 
Sua madre gliele comprò a Holmes Cap in un negozio sportivo sconosciuto e pieno di roba stravagante.
Quelle scarpe erano di un forte verde scuro, e già questo gli provocava non poco fastidio dovuto alla sua avversione per il verde, e inoltre avevano sotto una piattaforma molto molto alta. 
Quando le indossava, Harry pareva portasse dei tacchi.
 
E lui già odiava sentirsi il più alto tra i suoi compagni, se poi aggiungeva quei pieni 4/5 centimetri in più si sarebbe avvicinato al metro e novanta, e non c’era incubo peggiore per lui che ritrovarsi alto come un gigante vicino ai suoi amici più minuti. 
Si ricordava ancora quanto imbarazzo provò la prima volta che le indossò in palestra nella nuova scuola: lo rendevano ancora più goffo.
Sua madre tanto aveva insistito per vedergliele addosso, perché “Rendono tanto alto il mio piccolo ometto”, che alla fine sconfitto aveva accettato.
Ma decise che da quel momento in poi le avrebbe chiuse nel portascarpe per non rivederle mai più. 
 
 
<< Non vedo l’ora che le indossi. >> 
 
Liam sa che le detesto, evidentemente oggi ci tiene proprio a farsi odiare da me.
 
<< Aspetta in eterno allora. >> La voce di Harry era nuovamente tornata più bassa e grave del normale.
 
Poteva sentire addosso gli occhi di Louis crescere di interesse.
 
<< Piuttosto non faccio educazione fisica. >> 
 
Liam aveva iniziato a guardare Niall di sottecchi con un fastidioso sorrisetto addosso.  
 
Diamine Liam, ma ci tieni davvero tanto a farmi alterare? 
 
<< Perché, che hanno quelle scarpe? >>
 
Louis gli aveva rivolto la parola, di nuovo.
 
Harry si girò col cuore in gola pronto a sentirsi di nuovo perso e totalmente in balia del ragazzo più grande.
Prima ancora che potesse aprire bocca Liam parlò
 
<< Hanno la suola particolarmente alta e alzano ancora di più Harry. 
E lui odia sentirsi ancora più alto di quanto già non sia, lo fa sentire a disagio. 
Non sai quante volte si lamenta quotidianamente dicendo che vorrebbe avere al massimo la mia altezza, una palla al piede. >>
 
...Che stai cercando di fare?
 
<< Ah sì? >> Louis, che si era girato per ascoltare Liam, ridiresse gli occhi verso Harry, completamente assorto. 
 
Harry deglutì a fatica e restituì lo sguardo fissando dritto verso di Louis.
I suoi occhi erano penetranti e parevano molto coinvolti nella faccenda. 
 
<< Sí... >> Harry rispose con un soffio e iniziò ad odiare la sua voce come non mai per uscire sempre più bassa ogni volta che si rivolgeva all’altro ragazzo. 
 
<< E allora come è possibile che le hai nello zaino? >>
Il suo tono era onestamente confuso ed Harry pensò che con quell’aria perplessa Louis fosse ancora più bello del solito.
 
Nuovamente Harry si rese conto che lo stava semplicemente fissando con la bocca socchiusa senza dire effettivamente nulla e si riprese guardando i due suoi amici con aria accusatoria.
 
<< Perché ce le ho messe io stamattina. Ho tolto quelle che avevi messo tu e le ho sostituite con queste mentre ti cambiavi. >> 
Niall sorrise fieramente, come se avesse appena annunciato di aver vinto un’importante partita di golf.
 
<< Per vendicarmi dato che mi hai chiamato “Gnomo Irlandese.”
Così sembrerai una gigante rana di due metri in palestra. >> 
 
Harry aprí la bocca incredulo. 
 
<< Non perdono occasione per prendersi in giro su qualsiasi cosa. >> 
Liam guardò Louis e gli disse queste parole come un padre che si lamenta dei figli scalmanati. 
 
<< Un po’ come faccio io con te, cretino. >>
Louis sorrise a trentadue denti data la situazione che si stava decisamente alleggerendo. 
 
Liam rise <>
 
<< Comunque non è vero che sembra una rana. >>
disse Louis fermamente, girandosi verso Niall.
 
Sta... sta davvero prendendo le mie difese?
 
<< Sí che è vero. >>
a Niall uscì una delle sue armoniose risate e Harry non potè far altro che accennare un sorriso involontariamente.
 
<< Che fai, lo contraddici? È una guerra Louis? 
Io e Niall versus tu ed Harry. >>
 
Il ragazzo dagli occhi verdi capí dove Liam voleva portare la conversazione e arrossì violentemente. 
 
<< Lo sai che vinco sempre io, idiota.
E comunque io ed Harry potremmo fare una bella squadra.
Gnomo Irlandese... non so come ti sia venuto ma mi piace. >>

...Io ed Harry? L'ha detto davvero?

Louis sorridente non riusciva a togliere gli occhi di dosso ad Harry e più lo guardava, più lui sentiva le sue guance prendere fuoco.
 
Gli sembrava assurdo quanta considerazione gli stesse riservando. E a dirla tutta, ogni qual volta che avevano una conversazione, il ragazzo più grande si comportava come se intorno non ci fosse nessun altro a parte loro due. 
 
<< È per i Lepracuani; che sarebbero gnomi Irlandesi.
Era per essere più specifico... e più irritante. >>
 
Harry non era assolutamente pronto per ciò che venne a seguire.
Sentí Louis ridere di gusto per la prima volta: una nitida e limpida risata, che gli fece letteralmente tremare le mani. 
 
 
<< Ti voglio nel mio team di scherzi, Harry. >>
 
Louis aveva davvero pronunciato quelle parole rivolgendosi a lui con un sorriso tanto ampio da fargli socchiudere gli occhi, mentre il suo intero busto si piegava verso Harry per avvicinarsi e potergli parlare in maniera più confidenziale.  
 
Quando Louis pronunciò per la prima volta il suo nome, il ragazzo più alto ebbe una scossa di brividi lungo tutta la schiena. Il suo nome non gli era mai parso così gradevole in vita sua.
 
La campanella della fine dell’intervallo suonò decisa e così come prima, anche sta volta suonò alle orecchie di Harry come una congiura.
 
Il pranzo più bello dei sua vita stava per terminare e solo al pensiero che probabilmente non avrebbe più rivolto la parola a Louis si sentì male. Non era nemmeno andato via e già gli mancava mostruosamente. 
 
Liam e Niall si alzarono subito per far uscire Harry dalla fila.
Anche Zayn e Stan si alzarono subito per far passare Louis.
Ma il ragazzo rimase seduto qualche altro secondo senza dire nulla.
 
Harry era in piedi e impacciatamente aveva iniziato ad accarezzarsi il braccio con la mano opposta.
Non voleva guardare ulteriormente Louis, altrimenti sarebbe sembrato indiscreto, ma la curiosità ebbe la meglio: voleva sapere cosa stesse facendo e perché non si alzava come gli altri.
 
Si sarebbe aspettato di tutto tranne quello che vide.
 
Louis lo stava fissando lentamente dalla testa i piedi.
Ma non per squadrarlo freddamente come facevano tutti a scuola.
I suoi occhi percorrevano ripetutamente ogni centimetro del suo corpo come se volessero apprezzarne ogni dettaglio. 
Non ci giurò, ma gli pare di vedere Louis mordersi leggermente le labbra mentre i suoi occhi si soffermarono su quelle soffici e carnose di Harry. 
 
Devo essermi impazzito.
Forse mi hanno drogato prima di venire in mensa.
 
Louis si accorse che il ragazzo più alto stava ricambiando lo sguardo, ma non appena incontrò i suoi occhi, Harry si girò di scatto sentendo il cuore pulsargli nelle orecchie.
 
Louis mi ha appena colto in fragrante fissarlo... mentre lui faceva lo stesso.
 
A quel punto Harry non sapeva più se le sue guance avevano un colorito sul rosso o erano passate direttamente al bordeaux, per quanto infuocate ormai le sentiva. 
 
<< Andiamo Harry o faremo tardi. >>
 
Mentre Liam gli diede un colpetto sull’orecchio, vide Louis alzarsi di scatto e prendere il suo zaino con fare sbrigativo.
 
<< Tanto neanche la devo fare palestra. >> 
 
Harry parlava ma era totalmente concentrato a guardare Louis rimettere le cose in ordine sul tavolo e prepararsi per andare via.
 
Quelle mani...
 
Le sue mani minute e dalle dita corte, il contrario di quelle di Harry, erano bellissime e il ragazzo dai boccoli castani non poté evitare di chiedersi come sarebbe stato percepirle sul proprio corpo.
 
Il solo pensiero gli provocò del calore al basso ventre, e decise che a quel punto era meglio scomparire prima che le sue guance assumessero il colore delle prugne.
 
<< Peccato non ti piacciano quelle scarpe. Il verde è il mio colore preferito. >>
 
Harry fissava i suoi piedi cercando di non iniziare ad urlare o fare qualcos’altro di folle.
 
<< Mi piace molto. >>
 
Harry credette di impazzire perché quando alzò lo sguardo Louis era a pochi centimetri da lui e mentre pronunciò quelle parole, gli sfiorò gentilmente il braccio. 
 
Nella sua mente scorreva un solo pensiero.
 
È un complimento diretto a me?
Gli... gli piaccio?
 
La stanza stava iniziando a girare vorticosamente. 
 
Ma che ti passa per la mente? Ha semplicemente detto che gli piace il colore verde. Non che gli piaci tu.
Non farti illusioni su cose impossibili.
 
<< Ci vediamo. >> 
Louis era ormai a qualche metro di distanza e, con accanto i suoi due amici, stava salutando con la mano sia Harry che Liam e Niall.
 
Harry alzò la mano e aprí le labbra, ma non ne uscì alcun suono.
 
Louis gli diresse un ultimo piccolo sguardo e poi si girò, camminando con decisione verso l’uscita seguito da altre sei persone. 
 
Harry sentiva ancora il braccio bruciargli per il suo brevissimo tocco. 
 
 
*
 
<< Ovviamente era tutto organizzato. >>
Liam era più soddisfatto che mai e guardava Harry trionfante.
 
<< Ti ho chiamato con il tuo secondo nome per farti aprire bocca e parlare con Louis.
Lo so che odi essere chiamato Edward, mi avresti corretto sicuramente.
Oh e ho detto io a Niall di scambiarti le scarpe, così che potessimo aprire l’argomento altezza e fargli capire che l’altra volta volevi solo punzecchiare Niall. 
I ringraziamenti più tardi. >> 
Liam e Niall finsero un inchino.
 
Harry rimase a bocca aperta. 
 
Mi rimangio tutto ulteriormente, io vi amo ragazzi.
 
*
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*
*
*
*
*
(Il fatto che la fanfic venga letta senza che nessuno lasci commenti mi lascia non poco in confusione hehe.
Non capisco se stia piacendo o è tremenda lol.)
  
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