Tingo il viso con una pittura che non mi appartiene, colori caldi, un’espressione serena.
Lascio che si mischi con l’acqua e che porti via il volto che vi sta dietro.
Tingo il viso con la cera ed un pennello, coprendo tutto resto, imprigionando il mio respiro.
Tutto è deforme, imperfetto, il paesaggio filtrato dalla mia mente ai miei occhi.
Ed ogni cosa sembrerà luminosa, quando in realtà non lo è.
Ma va bene così.
Mi serve solo un pennello e dell’altro colore.