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Autore: BluAvis    24/10/2018    1 recensioni
[CONCLUSA]
-Dal Testo-
Quella notte pioveva a dirotto. Il suolo era una mistura di terra e fanghiglia. L’eroe era in ginocchio accanto al corpo esanime della ragazza. Chinato sopra di lei, proteggendola dalla pioggia incessante, la scuoteva e le accarezzava il viso. Piccole gocce d’acqua cadevano dal biondo ciuffo penzolante, infrangendosi sul dolce viso di lei. Kaminari piangeva in silenzio, pregando per un miracolo, ma Jiro non si sarebbe più risvegliata.
Le sue iridi violacee non riflettevano più la luce.
Lui li guardava con sadico piacere, crogiolandosi in quel dolore.
L’eroe oltrepassò la soglia della sofferenza, caricandosi d’odio.
- L’hai uccisa… l’hai uccisa…
Lui si accovacciò al suo fianco, sussurrandogli vicino l’orecchio.
- Sì… e ho goduto nel vederla morire.
***
- BluAvis
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaminari Denki, Kyoka Jiro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kyoka non aveva programmato niente di particolare in occasione dei suoi sedici anni, così si era affidata alle idee di Yaoyorozu ed Hagakure. Le compagne di classe non avevano voluto sentire ragioni, così, la mattina del primo Agosto, avevano insistito nel portare l’asociale amica a Tokyo.
- Sul serio, ragazze, dove stiamo andando?
- Fidati di noi, Jiro-san.
- Io mi fido, ma questa benda è veramente necessaria?
Prima di svoltare un determinato vicolo, infatti, Momo aveva creato un nastro di seta nera, lungo e sottile, avvolgendolo intorno agli occhi della festeggiata. La maglietta fluttuante di Hagakure svolazzava allegra al fianco di Kyoka. I guanti della ragazza invisibile le si poggiarono sulle spalle, strofinandole con vigore.
- Allora, Kyoka-chan, sei pronta? Sei pronta?
- Pronta per cosa?
- Per questo!
Hagakure diede un elegante strattone al nodo della benda, il quale si sciolse immediatamente. Il bavaglio si sfilò e cadde al suolo, permettendo a Jiro di vedere ciò che avesse davanti. Era un semplice negozio, non più appariscente di altri, anzi, piuttosto trasandato. Un insegna di legno recitava la scritta “Koroko’s”. Kyoka alzò un sopracciglio, confusa.
- Ehm… wow… quindi?
Yaoyorozu voltò le spalle all’ingresso e s’inchinò elegantemente, ricordando un po’ il maggiordomo che invita gli ospiti ad entrare nella dimora.
- Siete davanti al miglior negozio d’antiquariato musicale del Giappone. Jiro-san, prego, a voi l’onore.
Kyoka si avvicinò trepidante alla porta e la spinse. Una campanella squillò all’aprirsi dell’uscio, annunciando l’arrivo dei clienti.
 
Vi era un forte odore di chiuso e naftalina. Era come se fosse abbandonato. Jiro si guardò intorno, estasiandosi ad ogni secondo che passasse. Per lei quello era un paradiso, un eden polveroso e maleodorante. Vi erano apparecchiature e strumenti musicali fin dove occhio potesse mirare. Ogni angolo della stanza era occupato da una chitarra, un sassofono, una tromba o una batteria. Vi erano anche strumenti come il mandolino, l’ukulele, lo schiaccia-pensieri, qualunque tipo di percussione. Quel posto traboccava di cultura, una cultura ben specifica, la cultura che Kyoka amava. Gli occhi le si riempirono di lacrime, nel mentre si voltava a guardare le amiche, entrambe compiaciute nel vederla così entusiasta come in poche altre occasioni.
- Questo posto è stupendo.
Sussurrò, incapace di scandire chiaramente le parole.
- E non hai visto ancora niente, mia cara signorina!
A parlare era stato un uomo di mezza età, sbucato da dietro il bancone, in mezzo alle pile di vinili. Aveva una lunga chioma argentea, segnata da qualche ciuffo di bianca giovinezza perduta. Indossava un largo cappotto grigio, con il colletto spiovente. Una delle maniche era ripiegata su se stessa fino alla spalla, non essendoci un braccio sinistro da coprire.
- È nel retro che si trova la vera magia!
Decantò lui. Kyoka si alzò sulle punte, inclinandosi in avanti e congiungendo le dita davanti al petto. Nessuno l’aveva mai vista così piena di vita.
- Lei è il signor Koroko?
- In persona. Devo supporre di avere il piacere di parlare con la signorina Jiro?
- Come f-fa a conoscermi?
- Le tue amiche sono già venute a trovarmi, pochi giorni addietro. Mi avevano detto che avrebbero portato una conoscente appassionata di musica.
Il negoziante sorrise con calore paterno. Cominciò a rovistare tra i cassetti del bancone, aiutandosi con l’unico braccio disponibile. Ne estrasse una logora scatola scarlatta, esponendola in modo che Jiro la vedesse.
- E non solo. Quelle adorabili fanciulle hanno passato un intero pomeriggio qui dentro per decidere cosa acquistare. Alla fine hanno optato per questo.
Mostrò il contenuto della scatola. Era un vecchio modello di lettore cd, uno di quelli circolari, piuttosto ingombrante. Insomma, la rappresentazione della non-ergonomica. La ragazza lo afferrò con le mani tremanti, prima di voltarsi lentamente verso le compagne di classe. Queste ultime si esibirono in un largo sorriso. Almeno, Momo aveva sorriso di certo, probabilmente era lo stesso anche per Hagakure, sulla fiducia.
Jiro stava raggiungendo il limite, non avrebbe trattenuto la commozione a lungo.
- Ragazze… non vorrete dire che…
- Accettalo come nostro regalo, Jiro-san.
- Buon Compleanno, Kyoka-chan!
Perfino il negoziante era trasportato da quell’atmosfera d’affetto. Earphone Jack strinse il dono al petto, incapace di esprimere la propria gioia.
- Grazie, grazie mille. Grazie ad entrambe.
Kyoka continuò a spartire ringraziamenti fino al ritorno a Musutafu.

*
 
Jiro, supina nel letto della propria camera, ripensava a tutti i bei momenti passati quel giorno, trascorso all’insegna del divertimento e dello svago. Momo e Tooru le avevano regalato uno dei migliori compleanni di sempre, anche il resto della classe si era dato da fare per preparare la festa a sorpresa nella sala comune del dormitorio.. Era stato divertente, anche per una persona apatica come lei.
Avrebbe dovuto dormire, lo sapeva, altrimenti non sarebbe riuscita a concentrarsi, l’indomani in classe. Invece non seppe resistere alla tentazione. Si alzò dal letto, camminò scalza per tutta la camera, fino alla scrivania. Scartò nuovamente il suo regalo e poggiò il lettore cd sul materasso. Piantò gli spinotti e fissò per un istante il vuoto, realizzando la crudele verità.
- Accidenti, che scema!
Si ritrovò ad esclamare, ben attenta a non svegliare i vicini di stanza.
- Avrei potuto comprare qualche cd! Questa scatoletta non può mica leggere le pen-drive!
Stette a guardare malinconica l’apparecchiatura, accarezzandola gentilmente.
- È così bello… ragazze, grazie ancora… mh?
Aveva aperto lo scompartimento del lettore, il quale si era spalancato di scatto, tramite un meccanismo a molla. All’interno vi era già un cd, totalmente bianco.
- Che fortuna, non ci credo!
Si concesse un attimo di pausa, per poi ridere.
- Eh eh eh… spero che, una volta ascoltato, non mi restino sette giorni di vita.
Decise di rischiare, in barba alla suggestione.
 
Chiuse lo scomparto, accese il lettore e spinse “Play”.
 
Ne seguì un continuo rumore di statico. Non vi erano canzoni registrate all’interno di quel cd, era vuoto.
Un altro sorriso, questa volta amaro, dipinse il volto di Jiro.
- E te pareva, sempre la sfiga nella fortuna.
Stava quasi per rimuovere i lobo-jack dall’apparecchio e posare tutto, quando lo statico iniziò a fremere. Ci furono alcuni fischi, simili a quelli emessi dalle vecchie radio quando cercano di beccare la frequenza giusta. Poi, una voce. Una voce flebile, lontana, ovattata. Grazie al suo Quirk, in grado di captare i suoni più bassi, Kyoka riuscì a distinguere solo tre parole.
 
- Riesci a sentirmi?

 
                                                                                                                                                                     Prossimo Capitolo: Frequency 1.08
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