Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    30/10/2018    2 recensioni
Immaginatevi se le dodici fatiche di Asterix le compissero i Dalton.
Cosa accadrebbe? Ci riuscirebbero?
Ed Evelyn? sarà di aiuto ai fratelli in queste dodici fatiche, o Joe la considererà la solita palla al piede? (da cui, si sa, non riesce a staccarsi alla fine)
ATTENZIONE: OOC - AU - CROSSOVER - WHAT IF?
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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ATTENZIONE! Per chi conosce il cartone originale di Asterix, i due escono da un tombino in piena città.
Dato che io sto cambiando e modificando qua e là, giusto per fare la super copiona, vi comunico sin da subito che non usciranno dal tombino perciò, se la cosa non dovesse piacervi, ditemelo ok?
Buona lettura.
 
 
I quattro fratelli caddero rovinosamente a terra ed i gemelli vennero persino colpiti in testa da due minuscoli sassolini.
Calò il buio più totale.
“Che diavolo avete fatto?” sbraitò Joe contro gli altri tre.
“Non abbiamo fatto niente, Joe” si discolpò Jack
“L’ingresso è bloccato” aggiunse William “siamo chiusi qui dentro”
Joe si voltò in prossimità del punto in cui le macerie i massi ostruivano l’ingresso.
Per un istante sgranò gli occhi, come sarebbe uscito da quella grotta?
Poi ricordò che Caius Pupus gli aveva comunicato dell’uscita sul lato opposto e quindi doveva solo raggiungerla.
La domanda vera, però, era un’altra…come?
Erano nell’antro della bestia mai raccontata e nessuno era, per l’appunto, mai uscito dalla parte opposta per dire come fosse la bestia.
Senza contare che era buio pesto e non si vedeva un accidente.
“Non si vede nulla” Jack tentò di trovare un appiglio a cui aggrapparsi per rimettersi in piedi.
Oltre ai suoi movimenti, l’altro suono che si udì fu un grido soffocato di dolore da parte di William, che cadde a terra, seguito dal grido spaventato di Jack.
“Che imbecilli” borbottò Joe “ehi ma…dov’è Averell?”
“Joe, guarda!” la voce dello spilungone echeggio per tutta la grotta, facendo rimbombare le orecchie ai fratelli.
“Sì, certo, guarda, come diamine faccio a vedere se neanche so dove sei!?”
“Ma sono qui, Joe!” e, all’improvviso, la luce di una torcia apparve in un punto lontano “hai visto?” esclamò “qui usano le torce come da noi, oooh mi sembra di essere in una delle nostre gallerie sotto al penitenziario” gli occhi di Averell, illuminati dalla fiamma, si inumidirono “quanti bei ricordi”
Joe non ebbe nemmeno la forza di ribattere e neanche di prenderlo a sberle.
Per una volta, era grato dell’esistenza di Averell.
“Averell, ogni tanto sei utile” disse ghignando soddisfatto “Muovetevi voi due!” intimò ai gemelli, prima di raggiungere Averell.
Jack guardò William e lo aiutò a rialzarsi, ricevendo di ricambio un’occhiata che lo fulminò, per cui sorrise innocentemente e fuggì in direzione degli altri due.
 
*********************
 
Caius Pupus, Evelyn e Luke raggiunsero l’uscita della grotta dalla parte opposta della montagna.
Ci misero mezz’ora ma, una volta davanti all’enorme foro, si fermarono ed Evelyn sbuffò sedendosi a terra esausta.
“Caspita quanto è grande questa montagna!” commentò osservandone l’immensità “ma quanto è lungo il percorso che Joe e gli altri dovrebbero affrontare?”
Luke riflettè “Credo che sarà circa quarantadue chilometri”
“COSA!?” era uno scherzo vero?
“E centonovantacinque metri” precisò Caius Pupus.
Evelyn lo fulminò con lo sguardo “Ah beh, allora è tutto diverso con centonovantacinque metri!”
“Non essere così scontrosa” si intromise Luke “sembri Joe”
“Meglio essere scontrosa come lui che essere come te” si portò le ginocchia al petto e sbuffò nuovamente.
“Non risolverai niente facendo così” le disse Luke, senza distogliere lo sguardo dall’uscita “non potendo entrare dovrai essere d’aiuto ai tuoi fratelli da qui, essere il loro sostegno morale”
Evelyn sospirò e guardò anche lei l’uscita.
Sostegno morale un corno, lei voleva andare con loro e invece era rimasta con Luke e Caius Pupus.
La cosa non le andava giù.
Si alzò in piedi e corse verso l’apertura.
“Ferma!” esclamò Luke, ma lei non lo ascoltò e, quando fu vicina, delle enormi sbarre si innalzarono dal terreno, facendo tremare la zona circostante.
Evelyn, trascinata dallo slancio, si schiantò contro di esse.
Cadde a terra e scosse la testa.
“Che è successo?” domandò confusa, poi notò le sbarre “da dove sono spuntate?” non ebbe il tempo di udire la risposta che le sbarre scomparvero così come erano arrivate “oh, cavolo!”
“Tutto bene? Hai preso una bella botta” si preoccupò Luke, avvicinandosi e aiutandola ad alzarsi “come ti avevo detto, non potendo entrare dovrai essere d’aiuto ai tuoi fratelli da qui”
Evelyn si scostò da Luke, tornando ad avere uno sguardo imbronciato.
“Mi auguro solo che escano” incrociò le braccia al petto “o ti riterrò responsabile” e tornò verso Caius Pupus, che non aveva fatto una piega anche perché era a conoscenza del fatto che le sbarre non le avrebbero fatto niente.
Luke alzò gli occhi al cielo e sorrise, rendendosi conto che Evelyn non stava parlando sul serio e che, in fondo, le maniere di Joe l’avevano influenzata per bene: quando brontolava erano uguali.
 
***********************
“Guarda, Joe!” esclamò Averell, puntando la torcia in un punto non meglio precisato della grotta e mostrando due mani scheletriche che si avvicinavano.
Joe e i gemelli sobbalzarono dal terrore, ritrovandosi l’uno in braccio all’altro.
Averell era l’unico tranquillo; i fratelli pensarono che forse neanche si rendeva conto di ciò che stava accadendo.
Quando le mani furono vicine, una voce profonda esclamò “In quanti siete?”
“Siamo in quattro!” rispose tranquillamente il più alto, ricevendo quattro foglietti di carta simili a biglietti.
Le mani scomparvero nel nulla.
Gli altri tre fratelli a momenti svennero dal terrore.
“A-Averell, c-come…?” Joe non riuscì nemmeno a finire la frase, la sua voce era solo un balbettio continuo.
Forse era meglio non farsi domande.
Se Averell era in grado di passare quella grotta senza avvertire la paura erano a cavallo e forse sarebbero riusciti ad andarsene da lì.
Fecero ancora qualche passo e, nel buio, intravedevano luci bianche raffiguranti teschi e parti del corpo di scheletri.
Videro persino due mani con due racchette che giocavano a tennis con un teschio come palla che teneva il punteggio.
Jack svenne dalla paura e William dovette faticare non poco per farlo rinvenier.
“Digli di non fare scenate e di muoversi!” sbottò Joe, cercando di nascondere la sua di paura.
Averell passeggiava come se fosse ai giardini pubblici, quasi non si rendesse conto che erano in un posto ben peggiore del penitenziario e da cui, probabilmente, non sarebbero usciti.
Andando avanti udirono degli ululati da fantasma, al che i gemelli sbiancarono.
Un enorme teschio apparve dal nulla, sovrastando i quattro uomini.
Voleva spaventarli e con Joe, Jack e William ci stava riuscendo.
“Salve!” esclamò Averell “senta, mi sta venendo fame, saprebbe dirmi come raggiungere l’uscita della grotta, per favore?”
A quelle parole il teschio sgranò gli occhi stupito e, vedendo che Averell non aveva paura, si dissolse nel nulla con un lamento.
Averell sbuffò.
“Che maleducato!” disse mettendo il broncio “gli ho solo fatto una domanda! Poteva anche rispondere!”
Gli altri tre non sapevano più se aver paura di quello che abitava nella grotta o di Averell.
Com’era possibile? Ma si era accorto di non essere al luna park?
Joe, ripensando ad alcuni episodi accaduti tempo addietro, l’unica volta che lo aveva visto davvero terrorizzato era stato quando, per sbaglio, era riuscito ad ottenere il potere di trasformare tutto ciò che toccava in oro.
Non potendo più mangiare era entrato nel panico.
Ebbe un’illuminazione!
Forse sapeva come uscire da quella grotta nel più breve tempo possibile.
Si voltò verso Jack e William ed ordinò loro “Afferrate la mia camicia e tenetevi ben saldi” disse sfregandosi le mani e ghignando soddisfatto.
Pur non capendo il perché, i gemelli eseguirono e rimasero in attesa che Joe facesse la prima mossa.
“Senti un po’, Averell” attirò l’attenzione del fratello minore “stavo pensando, nonostante tu ci abbia portato da mangiare la scorsa prova noi, come te, abbiamo ancora molta fame…” ovviamente non era vero.
Erano abbastanza terrorizzati e nervosi da essersela fatta passare.
Per reggere la scusa annusò l’aria, sentendo solo un odore di umido e fango “…e sentiamo un profumo invitante provenire da qualche parte nella grotta”
I gemelli, che ancora non capivano, annusarono l’aria come Joe, non sentendo niente di quello che diceva il maggiore.
“Cibo!?” esclamò Averell, iniziando a sbavare dalla fame.
Subito annusò l’aria come se fosse un cane.
“Joe” Jack si avvicinò all’orecchio del fratello “ma noi non sentiamo niente”
“Non c’è odore di cibo” convenne William.
“Siete due imbecilli!” li offese Joe “Averell sente odore di cibo a distanza di quarantadue chilometri. Non so quanto è lunga la grotta ma se la pulce, il cowboy e il naso a punta stanno facendo un falò, o qualunque altra simile cosa, lui lo avvertirà immediatamente e ci porterà dritti all’uscita”
“Aaah, ma allora è un piano!” esclamò William entusiasta “diavolo di un Joe”
Joe si sfregò le nocche sulla camicia sorridendo soddisfatto ed aggrappandosi a quella di Averell, che ancora annusava l’aria.
Dopo qualche secondo, Joe cominciò a spazientirsi.
O c’erano troppi odori, cosa improbabile, oppure nessuno aveva acceso un falò e loro, quindi, erano fregati.
“E allora!?” domandò facendo ridestare Averell dai suoi pensieri.
“Eccolo!” esclamò lo spilungone, facendo sobbalzare i fratelli e obbligandoli a stringere meglio la presa “ciboooo!”
Senza attendere domande o altri tipi di frasi, Averell ingranò la quarta e partì a spron battuto, facendo persino spegnere la torcia e trascinandosi dietro i fratelli aggrappati l’uno all’altro.
Joe, che stava prendendo in pieno tutte le stalagmiti, aveva il volto completamente tumefatto e i denti gli erano partiti uno ad uno.
Averell corse per un po’, poi si fermò di bottò “Cibooooo!”
I tre fratelli, a causa della forza di inerzia, finirono catapultati in avanti seguiti da un ruggito proveniente dall’oscurità circostante.
**********************
“Che cosa è stato!?” esclamò Evelyn, scattando in piedi spaventata e aggrappandosi istintivamente a Luke.
“Non ne ho idea” mormorò il cowboy.
“Probabilmente è la bestia mai raccontata” convenne Caius Pupus “sono sempre stato curioso di sapere com’è”
Luke, tranquillizzando Evelyn, si avvicinò all’uscita brandendo la sua pistola.
Solo in quel momento si rese conto di non averla utilizzata per tutto il tempo e se ne stupì.
Di solito Joe lo obbligava ad usarla per fermarlo.
Chi lo avrebbe mai detto che adesso avrebbe dovuto estrarla per difenderlo?
Quando fu vicino all’uscita, quel tanto che bastava da non far scattare le sbarre, sentì delle grida e vide tre figure volare, letteralmente, fuori dalla grotta e atterrare poco distanti.
Erano Jack, William e Joe, quest’ultimo tutto rotto a causa delle stalagmiti.
“Jack…” Evelyn sgranò gli occhi “Will, Joe!” corse incontro ai fratelli e li strinse forte “meno male che siete usciti, ero così preoccupata” si strinse forte a Jack “temevo di non rivederti più”
Lui sorrise “Siamo Dalton e siamo coriacei, noi!” disse facendola ridere.
Poi andò da Joe “Stai bene, fratellone?” lo aiutò ad alzarsi e sistemarsi “adesso non sei più bello come un putto, sei solo un nano da giardino”
Joe le ringhiò contro come se fosse un cane rabbioso, smise subito quando vide che né lei né gli altri due avevano acceso falò o fatto qualcosa da mangiare.
“Ma…non avete acceso fuochi o altro…?”
Evelyn non capì “No, perché?” e solo allora si accorse dell’assenza di Averell “oh, per mille Peabody, dov’è Averell!?” iniziò a preoccuparsi, al che anche gli altri notarono la sua assenza.
“E’ vero, dov’è?” domandò Jack, anche lui preoccupato.
“Deve essere rimasto dentro” constatò William.
Evelyn andò vicino a Luke “AVEREEEEELL!” gridò, sperando di essere sentita e sperando che la bestia mai raccontata non lo avesse mangiato o altro “oh santo cielo”
Persino Caius Pupus sembrava pensieroso, anche se era difficile decifrare la sua poca espressività.
“Gli concedo ancora qualche minuto” disse con solito tono pacato “poi sarò costretto a dichiarare la prova fallita”
“Fallita!?” sbottò Joe “ma se siamo usciti!”
“Siete entrati in quattro e dovete uscire in quattro, se ne manca uno la prova è nulla”
Joe iniziò ad infuriarsi e si avvicinò anche lui alla grotta “AVERELL!” urlò “ti do dieci secondi per uscire di lì! Hai capito!?” però, in fondo, anche lui era preoccupato.
Pochi istanti dopo, come se niente fosse, Averell uscì dalla grotta fischiettando soddisfatto e spensierato.
“Uh, guardate!” esclamò “questa è l’uscita, che bello!” poi guardò Joe “abbiamo superato la prova?”
Luke alzò gli occhi al cielo, sorridendo e mettendo via la pistola.
Evelyn sospirò di sollievo e sorrise in direzione di Averell.
Jack e William si avvicinarono “Ma dove ti eri cacciato?”
“A mangiare!” rispose con nonchalance, facendo infuriare ancora di più Joe.
Caius Pupus, che nel vedere Averell sorrise, dichiarò la prova superata e si avvicino al gruppo “Perdonate la mia insana curiosità, ma la bestia com’era?”
“Non era male” rispose Averell al posto dei fratelli “leggermente stoppacciosa e sciapa”
“S-stoppacciosa!? Sciapa!?” Al che, Joe sbroccò e saltò addosso al fratello minore costringendo gli altri a coprirsi gli occhi talmente stava riducendo Averell ad una polpetta.
“IO TI SPEZZO! IO TI ROMPO! IO TI DISTRUGGOOOO!” si udivano solamente le sue imprecazioni e il rumore dei ceffoni.
 
 
L’ultima frase che dice Joe, anche se mooolto incavolato, è la stessa di Jose Maria Marquino (ci sarebbe la tilde sulla N ma non so farla XD sappiate che si legge marchigno) nel film con Bud Spencer “Banana Joe” ed ho pensato che ci stava bene detta da Joe ihihih
  
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