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Autore: ballerina 89    02/11/2018    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Sbrigati a vestirti se vuoi venire al mare con me Chloe! La mia amica tra dieci minuti sarà qui e non ho di certo intenzione di farla aspettare perché tu continui a poltrire beatamente. - erano su per giù le otto e trenta del mattino quando Leila fece irruzione in camera di sua sorella per cercare di buttarla giù dal letto. Avevano in programma di passare una giornata al mare visto il bel tempo estivo che Storybrooke stava regalando pur essendo ancora maggio. Certo sarebbe stata una giornata studio per Leila e la sua amica visto che la maturità era alle porte ma il tempo era  troppo bello per non approfittarne. - Non sto scherzando Chloe, ti lascio a casa se non ti alzi! 

- Ok ok ho capito! Smettila di starnazzare! Te l'ha mai detto nessuno che la tua voce di prima mattina è davvero fastidiosa? - se non avesse risposto subito sua sorella avrebbe continuato di sicuro a gridare per tutta la mattina quindi tanto valeva far riposare le orecchie. Si alzò dal letto e strisciando i piedi si avviò in bagno dove molto lentamente iniziò a prepararsi. L'amica di sua sorella, come precedentemente annunciato, arrivò all'incirca qualche minuto dopo essersi chiusa in bagno e pur di non sentire altri spiacevoli richiami finì di prepararsi con la magia e insieme a Leila raggiunsero la ragazza che le stava aspettando. Non impiegarono molto ad arrivare, Storybrooke è solamente una piccola cittadina, parcheggiarono la Macchina e si avviarono in spiaggia. Sistemarono l'ombrellone,i teli mare, misero in mostra i propri costumi e iniziarono così la loro giornata. 

- È davvero un'ingiustizia che lei possa godersi a pieno questa giornata mentre noi siamo costrette qui, sotto questo ombrellone, con un noiosissimo libro di fisica tra le mani. - sentenziò Emily, l'amica di Leila, notando Chloe passeggiare sulla riva con il suo inseparabile l'iPod nelle orecchie. 

- Io sarei più precisa: non si sta godendo la giornata, si sta letteralmente mettendo in mostra. - alzò gli occhi per aria notando tutti qui ragazzetti che rimanevano imbambolati a fissarla ogni volta che lei gli passava davanti.

- Sembri tuo padre sai? - la prese in giro 

- Beh se in questo momento la vedesse lui di sicuro la prenderebbe per quelle trecce e la porterebbe a casa dove nessuno possa ammirarla. - rise immaginandoselo. - Scommetto 50 dollari che quel costume l'ha comprato di nascosto. Anche mamma sarebbe contraria a quei due miseri pezzi di stoffa bianca fidati. 

- Voi due avete un fisico che vi permette di indossare qualsiasi cosa quindi lasciala fare: se non si diverte adesso quando lo farà? Dai avanti continuiamo a studiare, la maturità ci aspetta. 

La mattina proseguì abbastanza tranquillamente e dopo aver messo momentaneamente da parte lo studio per fare almeno un bagno in quella calda giornata decisero di andare in un chioschetto lì vicino a mangiare qualcosa. Era ora di pranzo e stavano letteralmente morendo di fame. Nell'attesa che venisse portato loro il cibo Leila notó una cosa che le fece alzare gli occhi per aria: due ragazzetti, che era sicura aver visto quella mattina puntare sua sorella, le avevano palesemente seguite andandosi a sedere qualche tavolo più distante da loro.

- ci sono quei due ragazzetti che ci seguono da quando siamo arrivate! -  disse facendo partecipe dei suoi pensieri le altre ragazze.  Chloe tentò di girarsi per capire di chi stesse parlando sua sorella ma quest'ultima la fermò:  - no! Non farlo, non ti giare, stanno guardando da questa parte. Fa finta di niente. - anche se molto curiosa di sapere chi fossero quei due diede retta a sua sorella e continuarono a pranzare. Non ci volle molto però  che quei due ragazzetti le raggiunsero al tavolo sedendosi accanto a loro senza chiedere il permesso.

- Ciao bellezze! Che si dice da queste parti? - cercò di attaccare bottone uno di loro. 

- Che sarebbe buona educazione presentarsi prima di autoinvitarsi ad un tavolo non trovi anche tu? -  rispose Emily capendo già le intenzioni di quei due. 

- Avete ragione scusate ma il mio amico è un cafone di prima categoria. Piacere di conoscervi ragazze io mi chiamo Andy e lui è il mio amico Peter. 

- Così va molto meglio! 

- E voi? Non lo ce l'avete un nome? - continuó il ragazzo.

- A me sembri più cafone tu che il tuo amico, comunque piacere, io sono Emily e loro sono Leila e Chloe. 

- Chloe hai detto? Ma che bel nome!  senti Chloe.... 

- Emh Andy o come hai detto che ti chiami mettiamo le cose in chiaro: quella è mia sorella tanto per iniziare quindi datti una regolata, secondo noi stavamo giusto andando via vero ragazze? - Leila si alzó facendo di conseguenza alzare le altre due!

- Ve ne andate così? Ma siamo appena arrivati! Lasciateci almeno offrirvi qualcosa!

- Beh sarebbe davvero.... - Chloe prese la parola ma sua sorella la fulminó con lo sguardo facendole capire di interrompere li quella conoscenza - ...davvero carino da parte vostra ma non possiamo proprio, andiamo molto di fretta, magari un'altra volta. - senza ulteriori convenevoli lasciarono i due ragazzi al tavolo e tornarono alla loro postazione.

- Io vorrei sapere se ci sei o ci fai! Non devi attaccare bottone con ogni idiota che fa il piacione con te! 

- Non stava facendo il piacione con me, Ci stava solamente offrendo da bere, perché non ti rilassi ogni tanto? Povero Gideon guarda... mi fa una tenerezza incredibile quel ragazzo.

- A Gideon gli vado bene come sono fidati, io mi preoccuperei più per te stessa. Finirai nei guai prima o poi se continui ad essere così superficiale. 

- Mi stai dando...

- Ei Ei Ei! Smettetela di litigare voi due, siamo qui per divertirci! 

- Ha iniziato lei! 

- A dire il vero stai facendo tutto da sola: non ti stavo dando della poco di buono se è  questo che hai pensato... Dico solo che sei troppo buona e ingenua. Gli si leggeva in faccia a quei due ciò che cercavano da noi tesoro mio. Davvero non lo avevi capito? 

- Certo che lo avevo capito ma dargli corda non significa mica assecondarli in tutto e per tutto. E poi se devo proprio essere sincera il suo amico,l' amico di Andy intendo, era decisamente più tranquillo e  non era neanche niente male. - sorrise maliziosamente. 

- Chloe Chloe Chloe ma che devo fare io con te è? C'è  un ragazzetto della tua età, Bello come il sole che pende letteralmente dalle tue labbra e tu che fai? Continui ad ignorarlo cercano casi patologici? Apri gli occhi tesoro mio, non resterà single per sempre.

- Ma si può sapere di chi stai parlando? 

- Ci rinuncio.... - alzó le mani rassegnata - ma come di chi sto parlando, della tua ombra naturalmente. Suo padre è  l'uomo che sussurrava alle renne! Ti dice qualcosa? 

- Parli di Erik? Leila quante volte devo dirtelo: Erik è solo un amico. Il mio miglior amico per la precisione. Non ha interesse per me e di certo non pende dalle mie labbra.

- No infatti, oltre che dalle tue labbra pende dai tuoi occhi, dalle tue orecchie, dal tuo naso e così via! Davvero pensi che non abbia interesse per te? Non hai capito proprio niente dell'amore allora... e poi non mentire a te stessa anche a te lui piace! Si vede da come marchi il territorio ogni volta che qualcuna prova anche solo ad avvicinarlo!

- Non marco il territorio, semplicemente non fanno per lui! 

- Apri gli occhi sorellina e prenditelo prima che sia troppo tardi! Non ci tengo a vederti gironzolare per casa in preda ad un cuore spezzato!

- Ma finiscila e continua a studiare altrimenti sarò io che dovrò vederti girare per casa ma non in preda ad un cuore spezzato, ma in preda al dolore per le gambe che ti spezzeranno mamma e papà se verrai bocciata! - scoppiarono tutte e tre a ridere terminando così quella conversazione. 

***

Il weekend finì e a malincuore le ragazze tornarono a scuola. Emily e Leila avevano avuto una giornata particolarmente pesante quel giorno ma fortunatamente erano in pausa e ne approfittarono per raggiungere la mesa e aggiornare Chloe sulle ultime novità della giornata.

- Non vedo l'ora di vedere la sua faccia! A davvero dell' incredibile non trovi? A maggio poi... -  disse Leila mentre con lo sguardo cercava sua sorella tra i tavoli della mensa. Non riuscì a vederla ma al suo posto trovó lui, il suo migliore amico, intento a chiacchierare con un altro ragazzo.

- Erik ciao! Disturbo?  - lo salutò facendolo voltare nella sua direzione. 

- Niente affatto dimmi pure! - la ragazza poté notare lo sguardo del ragazzo di fronte a lei e capì che qualcosa non andava.

- Hai... hai un aspetto orribile, sicuro di sentirti bene? - chiese preoccupata.

- Assolutamente! cosa devi dirmi?

- Nulla di importante, mi chiedevo semplicemente se avessi visto mia sorella! Non riesco a trovarla. 

- Tranquilla so io dov'è: è a pavoneggiarsi con il tipo nuovo! - Indicó la finestra che dava sui tavoli esterni. Ora sì che Leila capiva lo sguardo abbattuto di Erik! Povero ragazzo, ma di tante persone propio di quella scemetta di sua sorella doveva innamorarsi? Lo ringraziò per  l'aiuto e andò a sedersi anche lei ad un tavolo, da quella postazione riuscì a vedere sia ciò che succedeva all'esterno della scuola che all'interno. Il ragazzo nuovo e sua sorella sembravano andare molto d'accordo ma la cosa che più stupì Leila fu l'atteggiamento di Chloe nei confronti di Erik. Dopo aver salutato Peter corse nei locali interni della scuola e dopo aver occhiato il suo amico gli si buttó letteralmente tra le braccia gridando:

- Indovina indovina indovinaaaaaaa? Mi ha chiesto di uscireeeeee! - era talmente euforica che non si rese minimamente conto della faccia di Erik, il quale mentre lei gioiva sembrava come che lo avessero appena accoltellato. Fortunamente fu molto bravo a non farlo vedere a Chloe ma a Leila quel dettaglio  non sfuggì di certo. Si alzò dal tavolo e a grandi falcate raggiunse sua sorella per poi afferrarla per un braccio e trascinarla in un luogo decisamente più appartato.

- Ei! Ma sei diventata matta per caso? Che cosa ti prende! 

- punto uno: ma la vuoi smettere di sputare la tua felicità addosso a quel poveretto? Sei crudele...

- Parli di...

- non ho finito! Punto due:  come ha fatto in nenache mezza giornata a farti chiederti di uscire? Punto  tre: che farai con mamma e papà? Glielo dirai? 

- C'è anche un punto quattro per caso? - rispose ironicamente - Allora, se prima ti riferivi ad Erik posso dirti che lui è  mio amico è che quindi è felice per me, non gli sto sputando proprio nulla addosso, per quanto riguarda Peter beh... diciamo che non  è proprio la prima volta che parliamo oltre a quel giorno al mare... mi ha scritto in chat la stessa sera e abbiamo iniziato a chiacchierare. Non sapevo sarebbe venuto qui in questa scuola. È stata una sorpresa anche per me. Non fare quella faccia, non ti ho parlato prima di lui perché non c'era nulla da dire. Ci sentivamo solo tramite chat... ma adesso..... - sprizzava gioia da tutti i pori

- Frena la tua felicità signorina, che mi dici dell'ultimo punto? 

- Beh... se non voglio essere messa in punizione dovrò trovare un modo per dirglielo.

- mmmh in bocca al lupo tesoro! 

***

Se voleva ottenere il permesso di uscire dai suoi genitori doveva assolutamente giocare bene le sue carte. Comportarsi bene e ottenere ottimi voti a scuola erano già buoni elementi per ottenere un "si", ma sapeva anche che questo non sarebbe bastato a suo padre una volta che avrebbe saputo che c'era un ragazzetto in mezzo a tutta questa situazione. Sperò nella buona dialettica di sua madre e sul fatto che l'avrebbe aiutata a gestirlo ma non era sicura che questo sarebbe accaduto. Sua sorella poi? Le avrebbe dato una mano? Non ne era sicura neanche di lei, a quanto potuto capire a Leila quel ragazzetto non piaceva affatto, lei preferiva di gran lunga Erik, ma Chloe era sicura che tra loro due non sarebbe mai potuto nascere nulla. Arrivò l'ora di cena, tutti erano a tavola e chiacchieravano molto tranquillamente delle loro rispettive giornate. Chloe era la più silenziosa di tutti quel giorno, cosa che fece immediatamente insospettire Emma.

- Tutto bene tesoro? - le chiese - sei stranamente silenziosa oggi! 

- Sto bene mamma, davvero. 

- Anche a scuola tutto bene? 

- Beh direi di sì, ormai ho finito tutte le interrogazioni, mi manca solo un compito in classe ma nulla di cui preoccuparsi!- ricevette una gomitata da sotto il tavolo da parte di sua sorella, doveva parlare e doveva farlo ora - comunque... a proposito di scuola, oggi ho avuto modo di conoscere una persona, mi sta molto simpatica e stavamo pensando di vederci nel weekend per prenderci un caffè insieme e conoscerci un po' meglio. - inizió. Sua madre capì all'istante mentre per quanto riguarda Killian... beh lui ci sperò fino alla fine che quella persona non fosse in realtà un "lui" 

- Chi è questa persona? Una nuova amica? 

- Più un amico direi...

- Ci risiamo chloe? 

- No... è... è un amico! Si è appena iscritto nella nostra scuola e vorrei aiutarlo ad... ad ambientarsi

- Questa potevi risparmiartela! - suggerì Emma sorridendo. 

- Quindi è un tuo nuovo compagno di classe! E come mai si è iscritto a solo un mese dalla fine della scuola? È un tipo problematico per caso? 

- Non credo sia problematico papà, i suoi si sono dovuti trasferire per lavoro.

- Qui? A Storybrooke?

- Così mi ha detto ma non è un mio compagno... è un suo compagno. - indicó sua sorella.

- Quindi anche questo è più grande di te??bah...Lasciamo stare dai e andiamo avanti, Leila dicci: com'è questo ragazzo? Nel senso... pensi sia affidabile? Come l'hai viso? -

- Non so dirvi di preciso, è appena arrivato, non gli abbiamo chiesto nulla di personale, ci siamo informati solo sulla scuola. Ai prof sembrava interessare solo quello.

- Beh il rendimento a scuola fa capire molto di una persona, almeno su questo punto è responsabile? - chiese Killian ormai non sapendo più dove arrampicarsi pur di ottenere informazioni. Leila rimase un attimo in silenzio come se avesse paura di dire qualcosa ma sua sorella le fece capire che poteva star tranquilla e dire tutto.

- Beh... non so quanto può essere responsabile su piano scolastico visto che è il terzo anno che prova a fare la maturità. - Killian per poco non infartó, non tanto per la scuola ma nello scoprire che quel ragazzo avesse intorno ai 20 anni mentre la sua bimba ancora ne doveva compiere 15  - papà non ti agitare questo non vuol dire che...

- Per me il discorso finisce qui! Chloe ti proibisco categoricamente di vederti con questo Ragazzo. Ma stiamo scherzando? Ha 20 anni! Ha 6 anni più di te!

- cinque anni! 

- Non ha importanza! Ma che cosa ti sei messa in testa è? Mi chiedi di essere un papà aperto e ok... mi chiedi di farti fiducia e ok... ma non puoi chiedermi questo! Non puoi chiedermi di farti rovinare la vita! 

- Credo che tu stia esagerando papà! È un bravissimo ragazzo e il fatto che non eccelle a scuola non significa nulla! La Differenza d'età è solo una scusa, cosa vuoi che siano 5 anni con i 200 o 300 che vi dividete tu e la mamma? Per voi questo non conta? Se c'è amore l'età va messa da parte! 

- Io e tua madre non siano paragonabili a voi due! Lei era più che maggiorenne quando l'ho incontrata e prima di avere questo tipo di rapporto con lei ho dovuto buttare giù non so quanto muri e scalare non so quante montagne. Abbiamo fatto sacrifici per stare insieme, non ci siamo di certo presi un caffè e innamorati seduta stante. Voi giovani di oggi purtroppo non avete il concetto dell'amore, o meglio non tutti voi lo avete. Quel ragazzetto non fa eccezione, sappiamo quello che vuole e da te non lo otterrà mai! Considerami cattivo, crudele o quello che vuoi, non mi interessa, sto solo cercando di tutelarti. Un giorno forse capirai! - non ci aveva di certo girato intorno, per Killian il problema era uno solo: era geloso marcio di sua figlia  e nessuno avrebbe avuto il suo permesso nenache a sfiorarla con un dito. 

- Io sono cresciuta circondata dal vero amore e ho ascoltato le storie di tutta la nostra famiglia milioni e milioni di volte, non sono una sprovveduta, so che non ci si innamora dall'oggi al domani, so che nella vita niente è rose e fiori, so che bisogna combattere per far funzionare un rapporto. Mi avete dato ottimi insegnamenti e dovreste essere super tranquilli con me, dovreste dormire su sette cuscini sul fatto che non farei mai stupidagini con il primo sconosciuto che passa! Tu papà hai già pensato che voglio condividerci un letto con questo ragazzo ma io non ti ho detto questo! Ti ho chiesto semplicemente di poterlo conoscere, in pubblico e perché no anche con altri amici. So che non vedi di buon occhio che noi siamo diventate grandi papà ma è così! Prova ad avere un po' di fiducia in noi... e poi se avessi avuto quel tipo di intenzioni con quel ragazzo in primis non te lo avrei detto, e in secondo luogo non deve essere necessariamente più grande, i miei coetanei sono anche peggio per quanto riguarda quell'argomento li! 

- Chloe credo possa bastare per questa sera o qui occorrerà prendere un defibrillatore - intervenne Emma per smorzare la tensione. - Andate di sopra ok? 

- Ma mamma...

- Chloe, va di sopra! 

I ragazzi andarono nelle loro rispettive camere e i due coniugi si trovarono a parlare ancora una volta dell'argomento che aveva interrotto la loro cenetta tranquilla. Killian era irremovibile e anche Emma era contraria al fatto che una bambina di soli 14 anni vedesse un tipo di gran lunga più grande di lei. Sapeva le intenzione dei ragazzi di quell'eta, era stata un'adolescente complicata e chi meglio di lei poteva sapere. Sapeva che a 14 anni è semplice farsi abbindolare da belle parole e tutti questi motivi la frenavano dal dire di sì a sua figlia, ma sapeva anche che un no categorico avrebbe portato Chloe a fare le sue esperienze di nascosto e questo non l'avrebbe mai potuto accettare. Parló con Killian per parte della serata è alla fine arrivarono ad un compromesso: Chloe avrebbe potuto incontrare quel ragazzo a patto che non fosse stata da sola. Oltre a questo, quando le vennero dettate le condizioni, aggiunsero che doveva rincasare per l'ora di cena e cosa molto più importante è che non avrebbe dovuto mentire loro. Ne per quella uscita ne per le probabili uscire future. Le stavano dando fiducia e lei doveva dimostrare di essere all'altezza di tale Compito. 

Fu così che Chloe iniziò a vedere quel ragazzo: un appuntamento, due, tre... andarono avanti per circa un mesetto con quelle uscire di gruppo, tutto andava a meraviglia, Chloe era felice, allegra, spensierata ma sopratutto innamorata e come ogni ragazza innamorata arrivó il giorno in cui inizió a perdere il lume della ragione. Nell'ultima uscita di gruppo lui la prese in disparte prima di salutarsi e la bació per la prima volta, la ragazza non capì più nulla! Quando tornò a casa, più euforica che mai, le arrivó un messaggio con su scritto che forse era arrivato il momento di iniziare a conoscersi meglio da soli e la risposta per lei fu scontata. Rispose di sì infrangendo così la promessa fatta ai suoi. Iniziarono quindi a vedersi clandestinamente stando super attenti a non farsi beccare in giro dalla famiglia jones e tutto questo duró all'incirca un altro mesetto quando Leila ricevette in piena notte una chiamata. 

- Pronto! - rispose assonata maledicendo mentalmente la persona che aveva osato svegliarla.

- Leila sono io,Erik! Ho bisogno di te, vieni al Rabbie Hole ora! 

- Erik... ma che succede? 

- Tua sorella da i numeri! Corri, ti aspetto qui! 

Le bastó la voce preoccupata di Erik associata al  nome di sua sorella a farla buttare giù dal letto, si vestì con la magia e subito dopo si teletrasportò sul posto indicato. Vi era una festa in corso al Rabbie Hole e riuscire a trovare Chloe e Erik fu un'impresa ardua. Cercando cercando li trovò nel retro del locale dove la musica era decisamente più bassa. 

- che diamine è successo qui! - esclamó non appena vide sia sorella seduta a terra con gli occhi di chi non sa nenache dove si trova e il suo amico con uno zigomo violaceo. Pensava  che sua sorella fosse rimasta a dormire a casa di un'amica, così le aveva detto, non avrebbe mai immaginato di trovarla li e in quello stato.  Si abbassò alla sua altezza per guardarla meglio ma fu invasa dall'odore dell'alcol. chloe era ubriaca fradicia. -  Che ti è successo è ? E perché sei qui! - inizió ad urlarle contro ma non ottenne risposta, sua sorella non faceva altro che farfugliare cose senza senso.  - Erik per favore dimmelo tu!!! 

- Io non lo so... 

- come non lo sai? Sei il suo migliore amico cavolo! 

- Non... non te l'ha detto? Io e lei non ci parliamo da un po'... comunque quello che posso dirti è che ero qui con dei miei amici quando ho visto lei e il suo fidanzato litigare. 

- Lei non ha un fidanzato.

- Si che ce l'ha. Peter! - Peter? Peter era il fidanzato di Chloe? Ma come, a lei aveva raccontato che non si vedevano più... Mmh c'era qualcosa sotto. -Comunque dicevo... li ho visti litigare e recarsi qui fuori, li ho seguiti perché non mi fido di quello lì. Lui vedendomi mi ha preso a pugni e rivolgendosi a lei le ha detto: "te l'ho detto già  in passato. Questo è solo un avvertimento." Ha fatto per andare via ma lei gli si è praticamente buttata addosso  supplicandolo di non andarsene. Non l'ha minimamente ascoltata. La lasciata qui da sola a piangere come non avevo mai visto. Ho provato a consolarla devi credermi ma mi ha detto di non volermi più  vedere ed è  tornata alla Festa. l'ho trovata 20 min dopo al bancone del bar a bere come se non ci fosse un domani. 

- Quindi non l'ha ridotta lui così.

- No ma è a causa di qualcosa che le ha detto.... 

- ok, grazie per esserle stato vicino, ora ci penso io a lei... e tranquillo Erik, tornerete ad essere amici.

- lo spero... lo spero davvero tanto.

***

Una volta teletrasportata a casa la mise a letto senza fare il ben che minimo rumore e con la magia le fece passare i segni della sbronza. Nulla avrebbe impedito alle due ragazze di affrontare l’argomento l’indomani. 

- perché! Perché mi hai mentito? Perché sono dovuta venire a sapere da Erik che stai con quello lì? - dalla voce anche la stessa Chloe potè capire la Delusione di sua sorella.

- Mi... mi dispiace... 

- mi dispiace non è abbastanza come risposta! Pensavi che non ti avrei appoggiato?  Che sarei corsa da mamma e papà a raccontargli tutto? Che diamine ti è passato per la testa è?

- So che non ti sta simpatico quindi... beh sì ecco... non volevo litigare con te per causa sua. Ho già litigato con troppe persone.

- E hai pensato che mentire sarebbe stato meglio? Io non riesco a crederci guarda... 

- ti chiedo scusa Leila, non volevo finire nei guai e non volevo mettere te ne guai... 

- Non devi chiedermi scusa, devi dirmi la verità Sempre e comunque, qualunque cosa questo complrti. Sono tua sorella per la miseria, tua sorella maggiore per l’esattezza, le ho vissute prima di te queste fasi e di conseguenza posso aiutarti. Ce l’avessi avuta io una sorella più grande con cui confidarmi.... pensi che quando mi sono messa con Gideon l’ho detto subito a mamma e papà? Certo che no! Loro credono di sì ma in realtà è passato un anno prima che mi decidessi a dirglielo. Ho avuto solo lui come ragazzo? No certo che no, ce ne sono stati alti e qualcuno lo hanno anche scoperto senza che dicessi loro nulla finendo nei guai. Una sorella mi sarebbe davvero servita per non portare da sola quei segreti che mi facevano vivere la vita sempre in allerta. Tu che c’è l’hai invece, sei fortunata, non sentì il bisogno di coinvolgerla?

- Non è come pensi...- scoppio in lacrime - io... io volevo confessarti tutto ma poi... ho avuto paura... - Leila corse ad abbracciarla 

- Non devi aver paura di me o delle mie possibili reazioni, voglio vederti felice e se mi prometti di non far cazzate potrei anche appoggiarti nelle tue stupidaggini.

- Ti voglio bene! 

- Anche io ma non credere che abbiamo finito la nostra conversazione, mi devi rispondere a delle domande:  voglio sapere, e voglio che tu sia sincera, da quando state insieme, quante volte hai rifilato bugie a tutti noi pur di uscire con lui e sopratutto vorrei sapere a che livelli è la vostra relazione... 

- Stiamo insieme da un mesetto, ci vediamo tutti i giorni dopo scuola, mamma e papà pensano che frequenti un corso di letteratura ma non è così, in realtà passo quel tempo con lui... e la nostra relazione è abbastanza buona. 

- Quanto buona? Cioè si insomma... lui ha 20 anni e quindi... si insomma Voi avete mai...

- Noooo! Ma che ti salta in testa sei pazza? Dopo solo un mese? Sarò innamorata ok ma non frettolosa e stupida. 

- Sei sicura? Guarda che Puoi dirmi tutto... non ti giudicheró 

- Non abbiamo ancora fatto nulla se non qualche bacio più approfondito ma non nego che lui me lo chiede...

- Brutto porco! Non devi farti convincere... è sbagliato! 

- Tranquilla!

- Oddio tranquilla... mica tanto. Cambiamo

Discorso: per Erik che mi dici? So che avete litigato... - il suo sguardo cambió e si intristì ancora di più

-  Non ne voglio parlare scusami...

- Ce qualcosa che non va?

- Non ne voglio parlare! 

- Va bene non insisto ma sai dove trovarmi nel caso cambiassi idea ok?

- Si! Ora vado a chiamare Peter mi ha mandato un sms in cui si scusava:..

- Stai attenta per favore, non...

- Non farò niente di stupido tranquilla! Ho capito il concetto. 

Mentire a Leila era stata la scelta più sbagliata che avesse fatto, Chloe questo lo sapeva bene e per quanto possibile cercó di non mentirle più! Non voleva tradire la fiducia di una delle persone più importanti della sua vita, stava già creando un casino con i suoi genitori, mentendo loto, e con Erik, non poteva fare lo stesso errore con sua sorella. Aveva bisogno di lei.  Iniziò quindi a raccontarle e a renderla partecipe  di tutto come ai vecchi tempi: le diceva dove andava, come passava le giornate con lui e quanto le facesse bene stare con una persona a detta sua molto altruista e amorevole. Aveva perso la testa questo era evidente ma se questo la faceva star bene allora Leila era d’accordo. Tutto procedeva bene e Chloe sembrava davvero serena ma presto quella serenità scomparve portando Chloe a cambiare improvvisamente: divenne cupa, distaccata, non le interessava più tanto uscire e stare a contatto con le sue amiche. Usciva solo con lui ma come si poteva vedere dal suo sguardo anche quelle uscite non le facevano più piacere come prima, i suoi occhi non brillavano più. Leila poteva vederlo chiaramente da tutti questi atteggiamenti che qualcosa non andava nel verso giusto, ma ogni volta che cercava di parlarne con la sua sorellina quest’ultima liquidava tutto con un “ è tutto ok non preoccuparti”. 

Come facilmente intuibile la causa di quel malessere era proprio lui: quel ragazzetto che le aveva rubato il cuore ma Leila non poteva minimamente immaginare cosa potesse esserci dietro. Pensó a qualunque cosa potesse essere successa tra i due: litigi, gelosie, rifiuti di proposte particolari.... tutte cose che in realtà stavamo accadendo sul serio ma il problema principale era decisamente molto più grave. Talmente grave che nenache Chloe che viveva a stretto contatto con lui ancora se ne era pienamente resa conto. Lei avvertiva solo un malessere dettato dalle parole che ogni tanto nei loro battibecchi venivano fuori. Quante volete abbiamo detto parole dettate dalla  rabbia che non pensavano? Beh  lui invece le cose che diceva le pensava davvero e presto anche quella povera ragazza se ne sarebbe accorta. 

Un giorno una loro lite sfociò in qualcosa di decisamente più grave è Peter pronunciò una frase che Chloe difficilmente dimenticherà:  “Troverò il modo per svuotarti e ottenere ciò che davvero desidero carina! Anche se per farlo dovrò mettermi contro tutta la tua famiglia e distruggerla”. Chloe si spaventò al suono di quelle parole dette con tanta cattiveria e senza pensarci oltre fuggi da scuola e andò a rifugiarsi a bordo della Jolly Roger, l’unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro. Cosa intendesse Peter con quelle parole Chloe non lo capiva ma sentiva che era serio, doveva stare attenta... molto attenta. Rimase lì per l’intera giornata, non voleva farsi vedere in quello stato da nessuno, ma poi decise di tornare a casa pensando che forse i suoi fossero preoccupati. 

Aveva ragione: i suoi familiari erano in pensiero per lei che da circa otto ore ancora non aveva fatto rientro a casa. Chiamarono tutte le sue amiche ma loro non sapevano nulla, non vedevano Chloe dalla ricreazione. Iniziarono a temere il peggio quando eccola varcare la soglia di casa.

- Eccolaaaa!!!! È Chloe, è chloeeee! - strilló Liam indicandola a tutti i presenti!

- Grazie al cielo! -  disse Snow andandole in conto - Menomale tesoro mio che almeno tu stai bene! Dove sei stata è? È successo qualcosa? - “almeno tu stai bene” quelle parole risuonarono alla mente della ragazza come un eco e solo allora si rese conto che casa sua era invasa da persone. C’era Robin, Zelina, David Henry, Alice, Leila, Liam e tutti gli altri eroi. Mancavano all’appello solamente Emma, Killian e Regina.

- Dove... sono gli altri? Perché siete tutti qui? -Le loro facce non promettevano nulla di buono...

- Sono di sopra tesoro mio. Vuoi mangiare qualcosa? Hai fame? - provó Snow a farla distrarre cosa che insospettì ancora di più la ragazza.

- E perché sono di sopra? - rivolse lo sguardo a sua sorella e quest’ultima sapendo quanto Chloe sapeva leggerla dentro, visto il loro potere speciale, abbassò lo sguardo cercando di non incrociare i suoi occhi - Leila che succede... - la sua voce era talmente preoccupata che sua sorella non resistette e alzandosi le andó in contro: Chloe doveva sapere. 

- Mamma... - disse con un filo di voce 

- Mamma cosa!!! Mamma cosa Leila? Dov’è mamma???? - nessuno riuscì a risponderle, tantomeno Leila, avevano paura della sua possibile reazione visto il rapporto che Chloe Aveva con Emma. La soluzione migliore era aspettare Killian e Regina.  

- Amore miooooo! -  Quando Killian vide Chloe al piano di sotto scese le scale tre a tre pur di poterla stringere a lui. - Ho temuto il peggio bambina mia! Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa? Dove sei stata? Perché non sei tornata subito! - Killian piangeva...

- Papà io sto bene tranquillo ma dimmi: la mamma? Che è successo alla mamma papà? Nessuno vuole dirmi nulla... 

- Stará bene la tua mamma te lo prometto tesoro mio! 

- Che le è successo? Dimmelo!

- credevano tutti fosse stata colpita dall’incantesimo del sonno ma tua zia ha appena stabilito che è un’altra la causa! È stata avvelenata! 

-che cosaaaaaa??? 

- tranquilla amore! Ora tua zia le ha fatto un’incantesimo per bloccare il veleno in modo da aver tempo di cercare l’antidoto per salvarla.

- Chi è stato? Come è successo! - aveva paura di conoscere già la risposta...

- Non lo sappiamo amore mio, ma lo scopriremo te lo prometto. 

- Io... io lo so.... - Liam che fino a quel momento era stato in disparte prese la parola. - Oggi pomeriggio un ragazzo è venuto a casa e ha portato questo per Chloe. - mostró un libro

- È il mio libro di scuola questo! - ammise la ragazza. 

- Mamma si è tagliata con un foglio di questo libro e dopo tre secondi è caduta a terra.- Chloe a quel racconto inizió a tremare, sapeva chi fosse stato a ridurre sua madre così, non scherzava quando diceva che l’avrebbe  svuotata... Peter aveva appena provato ad uccidere sua madre. 

-  Chloe... ti senti bene? - disse suo padre vedendola tremare in quel modo. 

- È colpa... è colpa mia....  - rispose con un filo di voce. 

- Cosa??? Ma no tesoro mio, cosa dici! Non è assolutamente colpa tua - provó Killian a consolarla - Vieni a sederti! 

- È il mio libro... questo è il mio libro.... doveva... doveva succedere a me non a mamma! È colpa miaaaaaa! - inizió a piangere incontrollata. 

- Amore shhhh andrà tutto bene, scopriremo chi è stato. Non permetterò a nessuno di far del male a vostra madre o a voi... vai a riposare adesso, sei sfinita. 

- Io... io penso di sapere.... Papà è stata cola mia... io ho mentito... vi ho mentito... 

- ma che dici Chloe?

- ho... ho frequentato un ragazzo senza dirvelo... è quello più grande di me di cui vi parlai... sembrava un bravo ragazzo ma poi.... beh ora non facciamo altro che litigare e lui oggi mi ha.... - si bloccò all’istante per paura che Peter fosse nei dintorni e che avrebbe fatto qualcosa anche a suo padre pur di fermarla.

- Ti ha cosa Chloe???? - si spaventò a quel racconto frastornato - dimmelo Chloe per favore, parlami! Che accidenti ti ha fatto quel ragazzo? - gli occhi di Killian erano ignettati di sangue per la Rabbia nei confronti di quell’essere: cosa aveva osato fare alla sua bambina? 

- Mi ha minacciata... ha detto che avrebbe trovato il modo di svuotarmi per ottenere quello che in realtà vuole da me. Ha minacciato di farvi del male! Io non so cosa significhi o cosa voglia da me ma ho paura! Non scherza papà: ha fatto del male alla mamma! - era inconsolabile.

- Shhhh non permetterò a quel mascalzone anche solo di avvicinarsi di un passo da te. Stai tranquilla! Vai con Leila di sopra adesso. 

- Sei... sei arrabbiato con me? 

- No... mi basta che tu abbia capito la lezione. Ora vai a riposare. Sei sfinita.

***

La famiglia Jones e i suoi amici passarono giorni di puro panico: Regina cercava giorno e notte di capire che veleno potesse aver colpito Emma, Killian passava l’intera  giornata in biblioteca a leggere milioni di libri per trovare una soluzione alternativa, Leila badava a suo fratello e a Chloe che era giorno dopo giorno diventava sempre più  angosciata. Si sentiva in colpa e si maledì per essere stata così ingenua. Aveva allontanato tutti e mentito alla sua famiglia per quel ragazzo e lui l’aveva ricambiata così, senza nessun motivo. Le sue amiche, nonostante lei le avesse allontanate, non sparirono, le rimasero accanto; ma una cosa purtroppo si era rovinata per sempre: la sua amicizia con Erik. Le mancava da morire il suo migliore amico e lo avrebbe voluto avere con se per stringerlo come ai vecchi tempi. 

- vuoi parlarne? - chiese improvvisamente Leila sedendosi accanto al suo letto. 

- Di cosa? 

- Di quello che ti turba in questo momento. 

- Non servirebbe a riportare la mamma qui... mi manca!

- Lo so, manca da morire anche a me ma non parlavo di questo... c’è dell’altro, posso sentirlo ricordi? E so che posso aiutarti. Non chiuderti a riccio. 

- Mi manca... Erik! Ecco l’ho detto. L’ho allontanato perché Peter era geloso di lui ma  non se lo meritava.

- Se ti manca chiamarlo, che aspetti? Fallo venire qui! 

- Non verrebbe... è arrabbiato con me! L’ho trattato malissimo. Mi odia e fa bene! 

- Non ti odia e non vede l’ora di poterti abbracciare invece! Vuoi saper ecome faccio a saperlo? - le mostró il telefono - perché non fa altro che parlare con me di te. “Come sta Chloe? Che fa? Ha bisogno di qualcosa?” Mi riempie di domande ogni giorno. Ti vuole bene, più che bene direi. Contattalo, non te ne pentirai. 

Ci pensò su ma poi si convinse e lo contattó. Parlarono per ore e alla fine si diedero appuntamento l’indomani per poter chiarire a quattro occhi. Purtroppo per loro però qualcuno aveva appena intercettato la chiamata e ora quel qualcuno si stava preparando alla sua vendetta...

***

Qualche giorno dopo

 

Leila non poteva capacitarsi di quello che aveva tra le mani. Doveva esserci una spiegazione plausibile, non poteva pensare che... no assolutamente no, si rifiutava di crederlo. Mise sotto sopra l’intera stanza e trovó purtroppo altri indizi che associati a quelli che già aveva la portarono a pensare che forse non vi era un’altra spiegazione. La situazione si metteva male... molto male e la cosa peggiore è che doveva affrontarla da sola. I suoi parenti erano già troppo occupati nel salvare sua madre, non poteva mettere loro altro stress comunicandogli quella notizia sconvolgente. Chiedere a Chloe? Fuori discussione visto che... beh non era possibile e basta! Provó a mettere insieme i vari tasselli del puzzle per capire come si era arrivati  fino a questo punto, la situazione almeno su quello era abbastanza chiara, doveva trovare una soluzione per riportare tutto al giusto ordine: ma come? Lo sapeva anche lei che da sola non ci sarebbe mai riuscita così pensó bene di usare un’incantesimo usato già qualche tempo prima e provare a farsi aiutare. Era sicura che quei due non le avrebbero detto certo di no!

 

***

Storybrooke. presente.

 

- che giornataccia! - esordì Emma mettendosi a letto accanto al suo amore. Liam aveva fatto il diavolo a quattro quel giorno e Chloe non fu da meno visto la sua gelosia nei confronti della sua mamma. 

-  due coccole speciali fatte dal tuo caro maritino potrebbero aiutarti a terminare la giornata nel migliore dei modi? 

- mmmh non so... è stata davvero molto impegnativa questa giornata - lo prese in giro -  dovresti impegnarti molto per riuscire nell’intento! - rise

- le difficoltà non mi hanno mai ostacolato, anzi... lascia fare a me amore! Penserò a tutto io. - inizió con un massaggio, molto rilassante a detta di Emma, per poi proseguire con dei baci sempre più caldi e passionali. L’atmosfera si stava decisamente scaldando ma ahimè come tutti sappiamo questa  coppia non è decisamente come si suol dire: fortunata. Fu un attimo prima di ritrovarsi non piu in due ma in tre nella stanza: Emma, Killian e una ragazza che poteva avere su per giù 18/19 anni. 

I due coniugi si staccarono immediatamente e si misero in piedi  pronti ad attaccare, la ragazza al contra si mise le mani davanti agli occhi: 

- oddio ma che schifo! - disse dopo essersi resa conto di essere capitata nel posto più sbagliato di sempre - ma possibile che voi non facciate altro? - li rimproveró lasciandoli interdetti.

- non credo siano affari tuoi quello che faccio con mia moglie e in casa mia per giunta. Si può sapere chi sei ragazzina?

- certo che sono affari miei sopratutto se di la ci sono tre bambini che dormono di cui una sono io! - esclamó togliendo le mani dal viso e guardandoli entrambi negli occhi.  Emma la riconobbe subito, quegli occhi li avrebbe riconosciuti ovunque. Anche Killian capì chi fosse la vera identità della ragazza ma rimase comunque sul chivalà nell’eventualità che qualcuno si stesse prendendo gioco di loro.

- Leila??? - disse Emma

- sapevo che mi avresti riconosciuta! - corse ad abbracciarla. Fu una sensazione bellissima, sua mamma le mancava parecchio. 

- Perché piangi? - le chiese. 

- Scusa è che... no niente lascia stare abbiamo cose più importanti da risolvere. 

- Cose più importanti? Che succede? Da che epoca vieni? Perché sei arrivata qui? 

- posso abbracciare papà prima di rispondere al tuo solito interrogatorio mamma? - non lo fece neanche rispondere che gli si buttò letteralmente addosso. Killian anche se titubate ricambió la stretta. Gli sembrava assurdo che sua figlia, versione adolescente, fosse lì con loro, pensava ancora ad un possibile imbroglio, ma la Sensazione che gli diede l’abbraccio lo fece cambiare idea immediatamente.

- vengo dal futuro ma questo lo avrete già capito. Siamo dieci anni in avanti rispetto a voi e sono qui perché ho... perché abbiamo un grandissimo problema da risolvere. 

 - che problema? Qualcuno vi minaccia? - chiese Emma allarmata per quella che anche se sembra strano da ammettere è la sua famiglia. 

- c’è una minaccia in corso che tutti... o quasi tutti state combattendo, ma la vera minaccia arriverà a bere se non mi aiutate a fermarla. Da sola non posso di sicuro farlo. Non saprei da dove iniziare.

- perché dovresti affrontare la cosa da sola? Il mio me del futuro non lo permetterebbe mai.

- papà hai altro a cui pensare credimi e comunque c’è la possibilità che io non vi abbia detto di questa minaccia. Lo so lo so lo so, la sincerità  prima di tutto, hai ragione ma se ti dicessi questa cosa perderesti di vista l’altro obbiettivo e non posso far sì che questo accada. Sono venuta qui nella speranza voi possiate aiutarmi. 

- faremo tutto ciò che è in nostro potere per farlo! Avanti dicci tutto. 

- sapevo che potevo contare su di voi. - estrasse dei fogli dallo zaino che aveva con se e anche un diario segreto. - ecco, guardate voi stessi. - consegnò loro il materiale.

- ma questi.... 

- si lì ha fatti lei! E ha anche scritto quello. - fece leggere loro alcune frasi scritte su quel diario. - Avete capito adesso quanto è grave? Bisogna trovare il modo di impedirle di farlo o sarà troppo tardi.

Sui fogli che consegnò loro vi erano dei disegni, tutti rappresentavano lo stesso  soggetto: il pugnale dell’oscuro. Vi era una sola differenza rispetto all’originale: in quei disegni vi era un altro nome, un nome che a solo pronunciarlo accanto a quell’oggetto metteva i brividi, un nome che in quella stanza tutti conoscevano bene... quel nome era Chloe Jones. 

 

Note dell’autore: quanto mi odiate per aver interrotto il capitolo così? Lo so sono stata crudele e so per certo che qualcuno di voi  vorrebbe venire sotto casa e uccidermi con le sue stesse mani ehehehehehehehe 😜😜😜

Prometto di non farvi attendere molto... può bastare per farmi perdonare? Alla prossima e fatemi sapere cosa ne pensate di questo colpo di scena.

  
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