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Autore: Neko    04/11/2018    1 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30

 

 

Emma venne messa al corrente di quanto fosse successo.

Non si meravigliò nello scoprire l’esistenza dei rotanti, anche se non ricordava il particolare che fossero dei abili spadaccini. Nel film “Ritorno ad Oz” erano creature fastidiose e pericolose per una bambina indifesa, ma non per esseri dotati di poteri magici come la maggior parte di loro. Ma il particolare che la inquietava era il fatto che il re impostore di Oz, aveva utilizzato i cuori degli abitanti del regno per dare loro vita.

“Ascoltate, mentre mi trovavo negli inferi, una delle solite anime che mi ha guidato fino ad ora e che proviene da questo regno, mi ha raccontato la sua versione della storia e dato che loro possono vedere molto più di quanto possiamo noi, c’è un nuovo fatto che, non ci cambierà la vita, ma Dorothy, potrà aiutarti a non farti sentire in colpa!” disse Emma, rivolgendosi a tutti i presenti, successivamente a Dorothy che prestò lei attenzione.

“Il fratello del Re di Oz non si è liberato a causa della morte del re degli gnomi, ma è stato liberato dagli inferi, per ostacolarci nella nostra missione. Inoltre il suo continuo cercare di rubare gli smeraldi era perché ne cercava uno in particolare. Uno smeraldo potente che lo avrebbe reso l’uomo più potente di Oz, tanto potente da potersi proclamare un dio!” spiegò Emma.

“Tutti gli smeraldi hanno in sé un po’ di potere, ma in minima parte, tanto che al massimo puoi far comparire qualcosa di piccola dimensione una volta sola, poi diventa una semplice pietra dal bel colore verde, ma ho sentito parlare di alcuni smeraldi con più poteri. Il mio ciondolo ne è un esempio, ma ci sono smeraldi ben più potenti, come quello che alimenta la città di smeraldo e se qualcuno con cattive intenzioni dovese trovarne uno simile…sarebbe un bel problema!” disse Zelena.

“Quindi possiamo dedurre che ha trovato quello che cercava e ora vuole dominare Oz con la forza!” disse Snow “Ma perché strappare i cuori alle persone ed eliminare il colore? Mi sembra un’assurdità che lo abbia eliminato solo perché anni in una prigione verde lo hanno portato ad odiare il colore.

“Se si crede un dio penserà di poter controllare chiunque a suo piacere e come sappiamo il cuore è il mezzo più semplice per raggiungere questo scopo!” disse Regina.

“E se poi gli servono per animare burattini come quelli che ci hanno attaccato…tutto è chiaro!”

“Si, ma Alvin mi ha accennato anche a qualcos’altro mentre cercavo di non farmi ammazzare!” disse Emma. “I cuori hanno anche il compito di renderlo più potente. Perché anche lo smeraldo più potente sarà comunque più debole rispetto alla magia di qualche altro reame.

Zelena ha un potere molto forte. Il suo potere si equivale al mio!” disse Regina.

“Io non sono realmente di queste terre e ho poteri miei dalla nascita, oltre al fatto che siamo sorelle e quindi abbiamo le stesse potenzialità. Lo smeraldo mi aiuta solo a incanalare meglio le mie capacità, dato che da ragazza, ogni tanto perdevo il controllo dei miei poteri!” spiegò Zelena “Quindi Emma non ha tutti i torti. I cuori hanno un grande potere  e ad Oz ne si ha un grande rispetto. Questo ovviamente se non lo si vuole usare per scopi personali!”

 “Mia sorella ha ragione! Il cuore è il centro di tutto. Permette la vita. Possiamo definire il  cuore di ogni essere umano è magico!” disse Regina.

“Spiegati meglio Regina!” disse Snow.

“Come ha detto Emma, più cuori raccoglie il re, più può ottenere potere, perché come ho appena detto è vita. Pensateci. Se si vuole uccidere qualcuno o ferirlo profondamente, dove lo si colpisce? Dritto al cuore, perché è un organo potentissimo. Tu Snow, hai diviso il tuo cuore con David e lui è tornato a vivere. Riflettete! L’uso della magia della salvatrice, l’essere che è sempre stato definito come uno dei più potenti conosciuti, trae la sua potenza dall’ amore e l’amore da dove nasce? Dal cuore. Perché esistono così tanti modi di dire che contengono la parola cuore? Tenere il cuore in mano, donare il proprio cuore, metterci il cuore,  avere una stretta al cuore, togliersi un peso dal cuore, essere il cuore della festa ecc.? Perché il cuore è tutto. È magia!”

“Ma se fosse così tutti quanti avrebbero dei poteri!” disse Dorothy.

“è così, ma non tutti i poteri sono come quelli che possediamo io, Emma o mia sorella” disse Zelena “Ci sono vari poteri, alcuni vengono definite più abilità nel fare qualcosa, ma che comunque rendono speciali ognuno di noi. Inoltre coloro che possiedono una magia più come la nostra, se non si manifesta di suo, come è successo per me, bisogna allenarla e soprattutto crederci. Vi ricordate quando Henry ha provato a distruggere la magia a New York?”

Tutti annuirono “Per riportarci indietro avete chiesto a persone appartenenti al mondo senza magia di esprimere un desiderio. Per un attimo ci hanno creduto è hanno usato la loro magia inconsapevolmente per far sì che quel portale si aprisse, non sono di certo state delle monetine ad aprire il portale!” disse Zelena.

“Mia sorella ha ragione e ho anche una teoria per quanto riguarda il sortilegio che sta cancellando il colore ad Oz. Le spiegazioni possono essere due o entrambe. A noi servono oggetti colorati, mattoni gialli, smeraldo che ha la caratteristica di essere verde e le scarpette rosse di Dorothy, quindi  questo sortilegio ci complica la vita e la seconda è che controllare un cuore che non ha sentimenti, essendo il colore trasmettitore di emozione, è più facile!” Disse Regina.

“Più facile? Non mi sembra che tu, Gold o chi altro, abbia mai avuto difficoltà a controllare qualcuno a cui avete estratto il cuore!” disse David.

“Vero, ma il cuore in questione era uno…non centinaia!” disse Regina.

“Quindi in poche parole più cuori riusciamo a togliere dalle grinfie del fratello del re, più questo si indebolisce?” disse Emma.

“Dovrebbe!” disse Regina.

“Direi allora di cominciare a sottrargli i cuori che ha dato a questi rotanti per farli vivere!” disse Emma, avvicinandosi a un cuore e prendendolo in mano. Si concentrò e lo rese di nuovo normale, con tanto di colore.

“Non credo che questi cuori gli diano chissà quali poteri, ma può essere un inizio!” disse Regina,  per poi compiere lo stesso gesto della salvatrice.

 

Tutti i cuori vennero ritrasformati, rimaneva solo da restituirli ai loro padroni, cosa che non si sarebbe rivelata facile, essendo Oz altamente popolata.

Ma il gruppo sapeva che non potevano rimanere fermi ad aspettare un miracolo. Dovevano cominciare a muoversi e andare incontro al pericolo se volevano ottenere qualcosa. L’obbiettivo primario era far tornare il colore o gli elementi di cui avevano bisogno non avrebbero funzionato.  Le scarpette rosse di Dorothy erano diventate grigie in quanto le indossava Ruby quando fu colpita dall’incantesimo. I mattoni gialli, avevano perso anch’essi il loro colore caratteristico e lo smeraldo che serviva loro, nonostante non sapessero ancora quale fosse e dove trovarlo, aveva poche probabilità di essersi salvato dal sortilegio del re.

Non sapevano bene come agire, ma decisero che dopo le avventure di quella giornata, ci avrebbero pensato il giorno dopo. Le bambine erano visibilmente stanche, ma avevano ancora voglia di giocare tra di loro, nonostante le richieste dei genitori di mettersi a dormire. La capanna di emergenza usata da Zelena e Dorothy in quel periodo era piccola, ma con la magia riuscirono a sistemarsi in modo piuttosto decente. Vennero stabiliti anche lì dei turni di guardia, per assicurarsi che niente li sorprendesse durante il sonno, ma Emma non sembrava tanto interessata a sapere quando fosse il suo turno, in quanto fu la prima ad addormentarsi. Si era appoggiata alla spalla di Killian, mente discutevano sul da farsi, ma le sue palpebre si chiusero contro la sua volontà. Morfeo la stava chiamando e non riuscì a sottrarsi a quella piacevole chiamata. Potè farlo tranquillamente, perché Zelena, dopo aver saputo cosa stessero passando Emma e la sua nipotina, aveva creato dei talismani di protezione contro tutto ciò che riguardava gli inferi, tecnicamente, oltre alla protezione delle anime dai sogni, aveva anche la protezione di quel talismano, che erano una protezione in più anche per quanto riguardava le visioni.

Emma inizialmente era scettica, non credendo che un semplice ciondolo potesse proteggerla da qualcosa di così potente, ma Zelena poteva creare qualcosa di così forte, in quando era stato proprio Ade, il dio degli inferi a insegnarle qualche trucchetto. Si amavano e Ade sapendo che gli inferi non erano un posto sicurissimo, le aveva detto come proteggersi da brutti incontri e ora quell’insegnamento era tornato lei utile.

“La mamma dorme, papà!” disse Alice, sbadigliando subito dopo “Deve essere tanto stanca!”

Killian sorrise “Si, si è stancata molto oggi!” disse osservando la moglie e sostandole una ciocca di capelli davanti al viso.

“Anche la mia sorellina è stanca!” aggiunse la bambina.

Killian la guardò un po’ confuso. Non sapendo se si riferisse alla sua sorellina immaginaria o a Chloe. Non ne aveva ancora parlato con Emma, ma vedendo come la bambina andasse d’accordo con sua figlia e sapendo che la piccola non aveva una famiglia, gli era passato per la mente di adottarla e dare anche a lei un posto da chiamare casa.

Non poteva averne la certezza, ma secondo lui anche per la testa di Emma poteva frullare un’idea del genere.

Killian la sistemò nel letto a lei destinata e provò nuovamente a mettere a nanna anche la figlia, ma la bimba non volle andare nel suo letto. Infatti, scappando dal padre che provò ad afferrarla, si andò a nascondere sotto le coperte accanto ad Emma, la quale non si svegliò per il movimento, ma automaticamente avvolse il braccio intorno alla figlia.

Killian si intenerì alla scena. Non avevano tempo per coccole e momenti in famiglia ultimamente e non potè chiedere ad Alice di lasciare riposare sua madre comodamente. Emma stessa l’avrebbe voluta accanto a lei.

 

Tutti, tranne Dorothy e Ruby e Robin, convinta con molta difficoltà, in quanto alle altre sue amiche era stato concesso loro di andare all’avventura con o propri genitori, si recarono alla città di smeraldo.

Tutti rimasero sorpresi a quanto videro, tutti tranne Zelena.  La città era senza il ben che minimo colore, nemmeno uno pallido, ma non era tanto l’assenza di colore a turbare il gruppo, bensi le varie persone che viaggiavano in giro per la città come automi e con estrema lentezza. Non sembravano fare caso a niente e non sembravano nemmeno intenzionati a fare qualcosa. Erano lì che vagavano senza meta.

“Questo è quello che succede quando a un essere umano viene strappato il cuore dopo essere stato anche colpito dalla maledizione?” chiese Snow.

“Si, è come se fossero morti, ma possono ancora camminare. Un destino orribile a mio parere!” disse Zelena. “Almeno Ruby ha ancora il cuore!”

Bhe ridiamo un po’ di vitalità almeno alle persone di cui abbiamo il cuore!” disse Emma, prendendo la borsa, dentro la quale vi erano come minimo una ventina di cuori rossi e pulsanti. Non ebbero problemi a trovare i loro proprietari, ci volle solo tempo. I cuori stessi  funzionavano come guida per trovare i loro padroni.

“Sembra una vivre card di One piece!” disse Emma, mentre seguiva il cuore che le indicava la strada.

“Una che?” chiese Snow e Emma guardandola le diede un sorriso malinconico e disse “Henry avrebbe capito!”

Non appena i cuori tornavano al loro posto, anche il colore tornava nei loro proprietari.  C’era qualcosa che non andava però e tutti poterono notarlo subito.

Nonostante fossero tornati nel loro aspetto normale, avevano uno sguardo minaccioso, qualcosa che non rassicurò minimamente l’intero gruppo. Cercando di capire cosa non andasse in quelle persone quando si ritrovarono completamente circondati.

 

  
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