Pensiero latente
-Simon-
Dormivano tutti, stremati dalla mole di lavoro che li stava, lentamente, uccidendo.-Simon-
Simon sistemò meglio la copertina - che consisteva in un pezzo di stoffa bucato - sulle spalle di Miriana, la sentì rannicchiarsi sotto le sue mani e non potè fare a meno di carezzarla, come se quella bambina gli ricordasse sua sorella.
Sho e Wally dormivano poco distanti, rimboccò la coperta anche a loro lasciandoli lì, addormentati quasi l’uno sull’altro. Vicini nel tentativo di scaldarsi.
Gerard, da qualche parte nella Torre, sicuramente dormiva in un gran letto riscaldato, servito e riverito.
Simon, colto dalla collera, non potè fare a meno di sbattere il pugno sul muro della cella, il sangue gli colò dalle nocche.
Non riusciva a credere ai suoi occhi, come potevano i suoi compagni fidarsi ciecamente di una persona tanto spietata da lasciare gli amici chiusi in una cella putrida?
Il suo pensiero, immediatamente, corse ad Erza. Lei avrebbe saputo mettere un po’ di buon umore e di gioia anche in quelle quattro squallide mura. Con quel suo caschetto rosso e gli occhi sorridenti, si era sempre fatta in quattro per non farli affaticare.
Sognava spesso di uscire da lì e di unirsi alla Fairy Tail. Anche Simon le augurava sempre di realizzare i suoi sogni, ma ora che non era più lì con lui non poteva fare a meno di pensare in modo egoistico.
Avrebbe voluto vederla tornare, avrebbe voluto sentire la sua voce e scompigliare quei folti capelli fulvi.
Gli mancava terribilmente, si rese conto di esser disposto a morire pur di rivederla e di saperla viva, di saperla in salvo da quel pazzo di Gerard.
Si sedette accanto a Miriana, spostandole il capo sulle sue ginocchia per scaldarla e farla stare comoda, con quell’esile corpicino non sarebbe sopravvissuta ancora per molto al lavoro nella Torre.
Pensò ancora ad Erza poi, chiudendo gli occhi, pregò per lei e si addormentò.
Erza quella notte, seduta sul letto di Polyushika, lasciò cadere una lacrima per ogni amico che aveva lasciato alla Torre.
Per Simon se ne concesse due,
una delle quali era stata sottratta a Gerard.
Nessuna lacrima per lui.
Erza si sentiva più in gabbia di prima.
Non era ancora libera dai suoi mostri.