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Autore: Hookina90    05/11/2018    2 recensioni
Dopo una grossa perdita Amy decise di abbandonare la sua città, i suoi amici e il suo lavoro. Durante il suo viaggio però si imbatterà in una piccola cittadina con abitanti particolari dove conoscerà persone che le cambieranno la sua vita, ma il passato quando meno se lo aspetta la riuscirà a trovare di nuovo. Dovrà fare scelte difficili e dolorose.
Cosa farà alla fine Amy? Starà legata al passato o si farà una nuova vita?
____________________
Piccolo estratto del primo capitolo
Seguì Mr Gold in silenzio verso il suo negozio. Ci mettemmo poco ad arrivare. Notai subito che dentro c’era un sacco di roba e molti oggetti erano anche molto interessanti perché sicuramente ognuno di loro avrà una proprio storia. Sembrava una di quelle botteghe di antiquariato o di mercatino dell’usato.
“Bene, ora può parlare”, affermai determinata.
Ero curiosa di sapere perché lui si comportasse così nei miei confronti. Ero una persona normale o almeno non credevo di spaventare al tal punto le persone.
“Ok, come si chiama tuo padre?” , domandò girandosi verso di me.
“Bobby Singer, perché?”
“No, intendo il nome del tuo padre biologico?”, chiese lui serio.
IN REVISIONE
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Baelfire, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell'autore:

Volevo ringraziare chi sta leggendo la mia storia e chi la commenta. Grazie mille. Mi fa molto piacere che a qualcuno la storia piace :) 

Oltre a questo volevo informarvi su alcune cose:
La parte iniziale della storia potrà sembrare strana, ma tranquilli c'è un motivo ;)  
Per qualche capitolo la storia si concentrerà soprattutto su Hook ;) 
Il titolo è un riferimento al titolo di un film di Inuyasha ( uno dei miei anime preferiti)
 
 




La luce del sole stava illuminando la stanza svegliandomi da un sonno profondo. Mi alzai leggermente e mi affacciai dalla finestra sopra di noi. Era un’altra splendida giornata tipica delle Hawaii.  Il cielo era terso e di un azzurro intenso. Sulla spiaggia non c’era nessuno e il mare da quel poco che riuscivo a intravedere era molto calmo. Avrei voluto andare a fare una nuotata o anche solo una passeggiata per potermi rilassare prima di affrontare il prossimo caso.
Dopo qualche minuti a contemplare il paesaggio mi appoggiai sul suo petto, mentre lui mi stava stringendo a se con il suo braccio. Sentivo il suo cuore battere e il suo respiro sui miei capelli rosso mogano. Alzai lo sguardo e notai che stava ancora dormendo così decisi  di alzarmi e preparargli la colazione.
Mi misi una sua camicia e poi andai in cucina.  Presi tutto il materiale per fare dei pancake con gocce di cioccolato dalla mensola in alto della cucina. Ne feci quattro due per me e due per lui e dopo averli messi sul piatto preparai il caffè.
“Che buon profumino. Fammi indovinare sono i tuoi pancake con le gocce al cioccolato”, disse una voce che avrei riconosciuto ovunque. Mi girai e lo vidi  con un sorriso malizioso appoggiato allo stipite della porta in canottiera bianca e pantaloni neri della tuta.
“Esatto, hai indovinato”, ribattei mentre appoggiai il piatto sul tavolo. Stavo per versare il caffè, ma lui mi precedette.
“Fammi fare qualcosa anche a me”, disse lui prima di prendere due tazze dalla mensola sopra il lavandino.
Mi sedetti al mio solito posto di fronte alla finestra e iniziai a mangiare. Lui si mise al mio fianco, ma prima di riuscire a bere un sorso di caffè sentimmo qualcuno entrare dalla porta. Era sicuramente Danny. Capitava molto spesso che ci venisse a trovare. Era il migliore amico di Steve e mio fratello.
“Ciao Danny che hai nella busta?”, domandò Steve non appena lo vide dall’uscio.
“Roba mia. Tu pensa a mangiare quello che ti ha preparato la mia cara sorellina…che indossa una tua camicia…”, rispose lui accigliato.
“Danny è solo una camicia non c’è bisogno di scandalizzarsi dopo cinque anni”, risposi io ridendo prima di sorseggiare della bevanda calda.
“Non puoi comunque vestirti?”, domandò lui imperterrito.
“Sai che non la smetterà, vero?”, replicò Steve divertito.
“Lo so. Va bene mi vado a cambiare”, ribattei dopo aver finito il liquido nero che era nella mia tazza.
Tornai in camera al primo piano. Aprì l’armadio di legno marrone scuro di fronte al letto e presi un paio di pantaloncini neri e una canotta rosa. Appoggiai la camicia blu sul letto e poi mi cambiai.
Non appena ritornai in cucina vidi Steve e Danny battibeccare. Lo facevano spesso. Sembravano una vera coppia sposata e io adoravo guardarli.
Presi quello che era rimasto del mio pancake ormai freddo e li osservai ancora per qualche minuto non capendo su che cosa stessero discutendo questa volta.
“Ah sei tornata”, disse all’improvviso Steve vedendomi seduta di nuovo al suo fianco.
“Si ma non volevo interrompervi”, ribattei ridendo. Steve stava per ribattere quando il suo cellulare iniziò a suonare. Vidi subito la sua espressione cambiare. Sapevo che avremmo dovuto abbandonare i nostri progetti per un nuovo caso. Stavo dicendo addio al mare e alla spiaggia.
“Avevo organizzato un pomeriggio con Grace”, affermò Danny afflitto dopo aver sentito che avevamo un nuovo caso.
“Io volevo a fare una passeggiata sulla spiaggia”, ribattei abbattuta.
“Lo faremo, Ams.Te lo prometto. Ora però ci tocca andare.  Jerry ha detto di volerci vedere tutti in ufficio, vale anche per te Danny”, affermò deciso Steve mentre metteva il cellulare in tasca.
“Avviserò Grace, ma non appena finiamo mi prendo una settima di ferie”, disse lui prima di uscire dalla porta.
 
Pov Hook
 
Non appena il fumo scompari notai subito che lei non era più davanti a me. Cominciai così a guardarmi intorno, ma non la vidi. L’unica cosa rimasta era il suo bastone.
 
Dove era finita?
 
“Amy!”, la chiamai agitato cominciando a ispezionare tutta la casa.
Controllai ovunque, ma lei sembrava fosse sparita come il fumo che ormai si era diradato. Non capivo, c’eravamo tutti tranne lei. Che cosa aveva fatto Jafar?  Ero sicuro che era sicuramente colpa sua. Che cosa aveva in mente? Sperai che non le avesse fatto nulla. Lo avrei ucciso se l’avesse provato solo a storcerle un capello.
“L’hai trovata?”, domandò Axina preoccupata quando tornai di sotto
“No…”
“Hook scopriremo che cosa le è successo. Scopriremo dove è finita!”, ribattè lei determinata.
Era impressionante la somiglianza che aveva con Amy. Non la conoscevo, ma avevo già notato la stessa tenacia che avevo visto in lei fin dall’inizio.
Potevo però immaginare che cosa potesse provare. Aveva appena ritrovato la figlia e ora l’aveva persa di nuovo. L’avremo però riportata a casa dalla sua famiglia, ad ogni costo. Non mi sarei arreso. Non avrei perso pure lei.
“Ovvio. Nessuno mi fermerà!”
 “Secondo voi è opera di Jafar?”, domandò freddo Abyl mentre stava guardando fuori dalla finestra
“Si perché la vede come una minaccia. L’unica cosa che possiamo fare ora è cercare una persona che potrebbe aiutarci a capire dove si trova mia figlia!”, ammise ferma Axina.
“Chi?”, domandarono Cyrus e Abyl in coro.
“Rumple, il signore oscuro! Ora con la fusione dei vari regni dovrebbe essere in questo mondo. Lui potrà darci delle risposte”, spiegò Axina risoluta.
“Il coccodrillo. Si lui potrebbe aiutarci”, risposi stringendo la mano. Non mi piaceva collaborare con lui, però ora la priorità era Amy. Volevo ritrovarla e parlare con lei. Chiarire con lei. Il fatto di esserci separati dopo quella brutta discussione mi faceva sentire peggio. Ero arrabbiato perché non volevo che sacrificasse la sua luce per me. Stava affrontando una situazione delicata e l’aveva peggiorata per me. Dovevo però ammettere che sentire che non sarebbe riuscita a vivere senza di me mi avesse riempito per qualche secondo il cuore di gioia. Voleva dire che stava cominciando ad ammettere quello che stava continuando a celare, ma nonostante mi rendesse felice non doveva comunque farlo. Non doveva compromettere il suo cuore per me.
“Noi vi raggiungiamo. Andiamo a vedere se Will è riuscito a riprendere la lampada!”, ribattè Abyl serio
“Va bene. Noi andiamo”, disse Axina guardandomi
Annuì
 
29 Marzo 2015*
 
Pov Amy
 
Quel pomeriggio decisi di andare a fare la spesa perché volevo preparare una cena fatta in casa. Sapevo che stavano per chiudere un caso quindi Steve non avrebbe mangiato fuori come faceva di solito quando lavorava. Presi tutto il materiale per fare il sugo, la pasta, due bistecche e in più anche qualche erba aromatica per la carne. Non ero brava quanto lui, ma qualcosa avevo imparato sia da lui che da Danny.
Non appena però tornai a casa mi resi conto che c’erano petali rossi sparsi sul pavimento e sulle scale. Appoggiai la spesa sul tavolo in cucina.  Dopo aver messo la roba in frigo andai a seguire la scia fino al primo piano per poi proseguire verso la camera da letto. Non appena entrai vidi un foglio e un bellissimo vestito nero sopra il materasso.
Nel foglietto c’era scritto:
 
Indossa questo abito e poi vediamoci al nostro posto
Baci Steve
 
Era sempre di molte parole. Decisi di accontentarlo anche perché ero anche curiosa di sapere che cosa avesse progettato. Steve non era un uomo particolarmente romantico quindi ero sorpresa anche solo che avesse pensato ai petali di rosa.
Dopo aver fatto una doccia veloce indossai l’abito scelto da Steve. Era lungo e aveva una profonda scollatura a V. Il tessuto  mi fasciava le spalle e il collo mentre la schiena era scoperta. Era bello anche se forse un po’ troppo esagerato. Si intravedeva la ferita alla spalla. Ci avrebbe messo ancora un po’ di tempo per sparire del tutto. Ora era solo un marchio che mi ricordava quello che mi era successo.
Indossai un paio di sandali neri con il tacco e poi mi diressi al luogo del nostro incontro. Si trovava vicino alla nostra casa sulla spiaggia sotto un grosso albero. Molto spesso organizzavamo un pic nic sedendoci in quel punto. Ci piaceva perchè c’era sempre un po’ di ombra e potevamo ammirare l’oceano in silenzio perché non era visitato da nessuno ne dai nativi ne dai turisti. Era diventato un posto speciale.
 Il sole stava iniziando a tramontare, il mare era particolarmente calmo e si potevano intravedere il riflesso delle varie sfumature di rosa e arancio che si stavano diffondendo nel cielo terso.
Aver deciso di mettere quelle scarpe però era stata una pessima idea, ma l’abitudine aveva preso il sopravvento, così me le tolsi e andai a piedi scalzi.
Non appena arrivai vidi Steve con lo smoking nero. Era molto elegante e affascinante. Rimasi ammaliata per qualche secondo. Quando fu di fronte notai che aveva delle ferite sul viso.
“Che ti è successo?”, chiesi subito appoggiando una mano sulla sua guancia.
“Niente tranquilla. Solo una tipica giornata di lavoro. Noto che il vestito ti sta benissimo”, affermò lui cambiando discorso
“Grazie anche se forse non è un po’ troppo provocante?”, domandai sorridendo.
“Forse un pochino, ma sei comunque bellissima”, rispose lui dolcemente.
“Grazie, ma perché hai programmato tutto questo? E’ strano..non sei un tipo romantico!”, affermai guardandomi intorno.
“Io sono romantico, ma lo faccio raramente per fare in modo che risulti unico”, replicò lui prima di prendermi la mano.
“Beh il fatto che sia unico è vero”, ammisi alla fine voltandomi verso di lui.
“Amy dopo quello che ti è accaduto con Victor ho riflettuto molto. La sensazione di poterti perdere per sempre e il fatto che con il nostro lavoro rischiamo la vita costantemente sono pensieri che mi stanno torturano da qualche settimana fino a che sono arrivato a una conclusione”, spiego lui serio stringendo ancora più forte la mia mano come se avesse paura che potessi scomparire da un momento all’altro.
“Che conclusione?”, domandai io con tono misto a sorpreso, curioso e anche un po’ preoccupato. Non sapevo che avesse questi pensieri. Non si era aperto. Molto probabilmente sapendo che stavo ancora cercando di superare la questione del rapimento, avrà preferito non aggiungere altri tormenti e  così ne avrà parlato con Danny.
“Voglio vivere il resto della mia vita con te. Non importa se siano due o venti anni voglio passare il resto della mia vita con te….”, disse leggermente emozionato prima di inginocchiarsi. Ora avevo capito tutto. Le rose, il vestito, il suo smoking e il nostro posto. Mi stava per chiedere di sposarlo. Sentì le gambe tremare per l’emozione. Il cuore battere all’impazzata. Gli occhi diventare lucidi.
“Amy Singer vuoi tu sposarmi?”, aggiunse poco dopo.
 
Pov Hook 
 
“Gli ha fatto la proposta? Chi è sto qui? Dove si trova?”, domandai alterato stringendo la mano a pugno mentre fissavo lo specchio di fronte a me.
“Te lo devo rispiegare capitano? Si trova nel mondo dello specchio. Tutto quello che sta accadendo è solo un illusione. Jafar è stato astuto. Non sarà semplice salvarla..”, spiegò Rumple mesto mentre stava guardando un libro posizionato su un tavolo di fronte allo specchio.
“Troveremo un modo. Ora siamo tutti insieme e possiamo collaborare. La riporteremo da noi!”, replicò Axina determinata.
“Come funziona questo mondo? Il tempo come scorre? Se dovesse essere ferita sarà solo un illusione? Come potremmo andare a prenderla?”, domandò Bea preoccupato.
“Il tempo scorre più lentamente rispetto a noi. Un mese nostro corrisponde a una sua settimana e questo per fortuna è positivo. Meno sta imprigionata in quel mondo meglio è..perché le persone e il luogo sono finti, ma lei è reale quindi se dovesse ferirsi le ferite sarebbero vere…”, spiegò Rumple chiudendo il volume e venendo verso di noi.
Rimasi scioccato. Rischiava di morire e noi eravamo qua senza la possibilità di aiutarla. Dovevamo trovare subito un modo per interagire con quel mondo. Non dovevamo perdere tempo, perché faceva un lavoro pericoloso, almeno così mi aveva spiegato Bea. Lottava contro la criminalità su un’isola nel bel mezzo dell’oceano senza la possibilità di usare la magia perché Jafar aveva inibito i poteri oltre a creare dei ricordi totalmente nuovi. Non sapeva che aveva una vera famiglia dall’altra parte dello specchio, anzi ne aveva una nuova, incluso un nuovo  fidanzato. Dovevo ammettere che mi aveva dato fastidio vederla con lui, ma dovevo focalizzarmi sul fatto che è solamente un illusione.
“Quindi potrebbe anche morire?”, domandò angosciata Axina
“Si …”, rispose laconicamente il coccodrillo
“Cosa possiamo fare per salvarla?”, chiese serio Bea.
“Per ora tutto quello che so ve l’ho riferito…ovviamente Belle ed io cercheremo altre informazioni. Vi prego di sistemarvi nelle varie camere. Non appena scopriremo qualcosa ve lo comunicheremo”, ribattè Rumple mentre si dirigeva verso l’uscita.
“Fai in fretta”, replicai freddo. Non volevo perdere tempo.
“Stai tranquillo. La riporteremo a casa prima del matrimonio.!”, affermò lui  senza voltarsi indietro.
Decidemmo di andare a riposare perché avevamo affrontato giornate pesanti e io era da giorni che non mi facevo una dormita decente. Il non sapere che cosa le era successo mi aveva tormentato l’animo per tutta la durata del viaggio. Ero andato da solo, perché Axina doveva prima recuperare la sua roba ad Agrabah. Ci avrebbe raggiunto usando la magia. Ci avevamo dato appuntamento dal castello del coccodrillo. Entrambi sapevamo che lui e Belle non appena sarebbero giunti di nuovo nella Foresta Incantata si sarebbero diretti verso il suo castello.
Ora però che avevo visto dove Jafar l’aveva spedita, ero più spaventato di prima perché non avremmo potuto usare un semplice fagiolo per andarla a prendere, almeno così aveva detto Rumple. Era un’impresa ancora più difficile di quanto pensassi, però speravo di rivederla presto perché non sapevo quanto sarei riuscito a stare senza di lei.
Mi era stato concesso una camera matrimoniale al primo piano con vista sulla foresta. Avrei preferito stare sulla mia Jolly, ma era più semplice stare tutti insieme per essere aggiornati più velocemente.
Mi sdraiai sul materasso avvolto da coperte rosse con dei ghirigori color oro. Era abbastanza morbido e comodo più del mio sulla Jolly. Fissai il soffitto per qualche minuto prima di crollare nel mondo di Morfeo.
 
30 Marzo 2015*
 
Stavo dormendo quando all’improvviso sentì bussare alla porta. Mi alzai ancora un po’ assonnato e andai ad aprire. Di fronte a me vidi Axina. La feci entrare.
“Spero di non averti svegliato!”, disse mentre si stava avvicinando alla finestra.
“No, tranquilla. Sono sveglio già da dieci minuti. Scusami se non sono proprio presentabile”, ribattei grattandomi la testa con la mia unica mano. Avevo ancora il pigiama che era un semplice pantalone della tuta e una maglia nera. I capelli sicuramente erano spettinati.
“E’ colpa mia che sono arrivata così presto, ma volevo parlarti di una cosa…”, affermò cupa fissando il bosco di larici che era di fronte al castello.
“Di cosa?”, chiesi curioso mentre cercavo i miei vestirmi puliti. Non potevo stare tutto il giorno in pigiama.
“Di Emily…. E della sua particolarità. Ora che abbiamo un attimo di pausa..”, rispose lei girandosi verso me. Notai subito che nonostante volesse mostrare la sua forza dietro a quella maschera c’era tanta preoccupazione per la figlia. Era semplice capire che cosa provasse perché era come Amy un libro aperto.
“Intendi il conflitto interiore?”, chiesi appoggiando gli abiti sul letto sfatto.
“Si esatto…perché sono un po’ preoccupata…la sua maledizione potrebbe arrivare prima di quanto avessi pensato…”
“Maledizione?”, domandai inquieto. Rumple non ci aveva mai parlato di maledizione, ma solo di una lotta interiore. Una lotta tra luce e oscurità. Una lotta che avrebbe potuto portare a farla diventare il nuovo signore oscuro.
 
Che altro poteva succedere?
 
“Si…esatto. Non so che cosa vi abbia raccontato Rumple, ma l’unione di magia bianca con quella oscura è proibita perché in caso nascesse una nuova prole avrebbe avuto su di se una maledizione. In pratica è destinata ad avere questo continuo conflitto e se non dovesse riuscire a controllare la sua parte oscura è destinata a diventare un nuovo signore oscuro, ma una versione peggiore di quella di Rumple perché non avrebbe più anima e il corpo sarebbe governato totalmente dalle tenebre. In questa trasformazione non proverebbe nessun sentimento e potrebbe uccidere anche le persone che ama. Da quel poco che ho visto Amy non è ancora capace di controllare la sua parte malvagia. Dobbiamo fare qualcosa. Rumple non le ha insegnato qualcosa?”, domandò lei agitata torturandosi le mani.
Lo avevo notato pure io che certe volte perdeva il controllo e sembrava essere avvolta dalle tenebre, ma speravo che non appena sarebbe riuscita ad usare quel bastone avremmo risolto il problema. Qualsiasi cosa succederà, io sarei stato sempre al suo fianco. Non permetterò che diventi quel mostro.
“Ha provato a farle controllare i suoi poteri tramite una specie di bastone…”, dissi sedendomi sul letto
“Intendi quello che aveva sulla schiena?”, domandò lei interrompendomi.
“Si esatto. Lo ha creato per contenere i suoi poteri, anche perché è capitato che certe volte esplodesse provocando danni….”
“Mi stai dicendo che non è ancora brava ad usare la sua magia? Il bastone come l’ha creato? Non dirmi con le ciocche di capelli del vero amore?”, domandò lei sorpresa mettendosi accanto a me
“Esatto, ma il bastone non riesce ancora a usarlo”
“Perché?”
“Non ha ancora ammesso i suoi veri sentimenti, almeno così ha detto Rumple..”, spiegai brevemente. Ero consapevole che il coccodrillo avesse ragione sul fatto che eravamo destinati, ma lei purtroppo era ancora ancorata al passato. Il fatto di starle accanto solo come amico mi faceva soffrire, ma non avrei mollato perché avrei vinto il suo cuore alla fine. Ne ero certo e  ne avevo avuto una prova durante la nostra discussione. In quei pochi secondi aveva abbassato il muro e aveva mostrato quello che stava provando veramente, ma la strada per abbatterlo completamente era ancora lunga.
“Quindi non state ancora insieme???”, domandò lei scioccata girandosi verso di me.
“Credevi che fossimo fidanzati?”
“Da come vi guardavate sembrava di si”
“Lei ha rubato il mio cuore fin dal primo istante in cui incrociai i suoi occhi, ma lei è ancora legata al suo fidanzato. So che qualcosa prova per me perché sento che siamo destinati a stare insieme, ma è bloccata…”, spiegai abbassando lo sguardo. Lo avevano capito tutti tranne lei e sicuramente anche lo stesso Dean aveva percepito che i suoi sentimenti per me erano più intensi. Prima o poi anche lei lo avrebbe ammesso.
“Lei è presa da te. Si vede. Mi sono bastati pochi minuti per capirlo, ma molto probabilmente non riesce a spezzare questo legame con questo ragazzo perché si sentirà in colpa, quindi rimane ancorata al passato anche se il suo cuore ormai appartiene a qualcun’altro”,  ribattè lei appoggiando una mano sulla mia spalla.
“Si, posso capire, però è difficile…”, replicai  abbattuto abbassando lo sguardo
“Lo so, ma tu devi avere pazienza. Lei prima o poi riuscirà a prendere una decisione. Ora però pensiamo a come farla tornare a casa e soprattutto trovare un modo per non farla cedere all’oscurità”, disse lei cercando di rincuorarmi.  
“Si hai ragione,ma c’è un modo per salvarla dalle tenebre? Perchè a causa del prezzo che ha dovuto pagare per me ha causato un ulteriore incremento dell’oscurità del suo cuore…”, spiegai stringendo la mano a pugno.
“Cosa??? Era questo il prezzo?”, domandò lei sconvolta.
“Si per questo che mi sono arrabbiato. Non doveva farlo!”, risposi alzandomi di scatto sentendo di nuovo la rabbia invadere il mio corpo. Era colpa mia se la sua situazione era peggiorata. Avrei preferito rimanere morto piuttosto di vedere la sua situazione peggiorare.
“Capisco la sua scelta perché come ti dicevo prima lei prova un sentimento profondo per te e quando si è innamorati si fanno scelte pazze. Ora però non appena la troviamo dobbiamo capire come è la situazione e trovare una soluzione! Non voglio che le fate le facciano del male”
“Le fate fino ad ora non hanno ancora provato ad ucciderla. Da quanto mi ha detto Amy il coccodrillo ha fatto un patto con loro per fare in modo che mettessero in pausa la loro caccia nei suoi confronti!”, spiegai io pensieroso. Non sapevo come si erano messi d’accordo, ma a me importava solo che non le facessero del male.
“Beh ora che è libero e non è più rinchiuso nel castello di Snow può proteggerla con la magia. Essendo poi più forte di loro è molto probabile che avrà solo detto che se avessero provato solo a sfiorarla lui le avrebbe uccise all’istante”, spiegò lei più calma fissando fuori dalla finestra. In effetti lui era nettamente superiore a loro e per fortuna che stava usando il suo dannato potere a fin di bene.
“Si sarebbe da lui. Sono certo che può controllare questa sua battaglia interiore. Non è necessario farle del male!”
“Concordo con te. E’ una ragazza forte e con noi al suo fianco non cederà all’oscurità!”
“Esatto!”
 
30 Aprile 2015*
 
Stavo fissando il paesaggio fuori dalla finestra della mia camera sperando di vederla arrivare da un momento all’altro e mettere fine a questo incubo, ma purtroppo non sarebbe successo. Lei era intrappolata in un altro mondo e noi non avevamo ancora scoperto nulla. Tutti avevamo aiutato il coccodrillo nelle ricerche, ma avevamo sfogliato nemmeno la metà dei volumi presenti nella biblioteca. Volevo continuare a sperare che avremmo trovato un libro con le risposte alle nostre domande. Non dovevo abbattermi, anche se era dura. Era passato un mese. Un mese senza di lei al mio fianco. Un mese dove la sua mancanza stava diventando sempre più opprimente. Mi mancava il suo sorriso. Mi mancava il suo profumo alla fragola. Mi mancavano i suoi occhi grigi. Mi mancava la sua testardaggine. Mi mancava la sua voglia di aiutare tutti. Mi mancava la sua tenacia. Mi mancava tutto di lei. Sentivo un vuoto nell’animo che mi provocava un dolore al petto. Mi faceva male la sua assenza.
Avrei potuto vederla attraverso lo specchio, ma ci riuscivo. La possibilità di vederla ferita o peggio mi tormentava, ma per fortuna  Bea e Rumple mi avevano riferito che per il momento stava bene tranne qualche graffio e soprattutto non si era ancora sposata perché da quanto avevo capito la fatidica data era fra tre mesi, così avevamo tutto il tempo per arrivare prima del suo matrimonio.
Il fatto che era ancora viva era l’unica ancora che mi permetteva di andare avanti perché voleva dire che avevo ancora una possibilità di averla con me.
Stavo per scendere per andare a prendere una boccata d’aria quando si aprì la porta e di fronte a me vidi Bea sorridente. Aveva buone notizie. Forse avevano trovato qualche novità sul mondo dello specchio.
“Che succede?”
“Belle ha trovato qualcosa che potrebbe esserci utile per Emily. Dobbiamo riunirci tutti nella sala da pranzo dove ci verrà offerto anche qualcosa da mangiare”, spiegò lui entusiasta. Lo potevo capire dopo settimane di buio totale finalmente era arrivata la luce della speranza.
“Scendo subito allora!”, risposi prima di uscire dalla camera insieme a lui.
Nella stanza intorno al tavolo erano seduti tutti. Erano presenti oltre al coccodrillo e a Belle anche Regina, Emma, Henry, Snow e David.
“Ora che siamo tutti qua vi aggiorneremo sulle novità che Belle ha scoperto in queste settimane”, ammise Rumple alzandosi in piedi andando al fianco di Belle che era in piedi di fronte a noi mentre Bea ed io ci eravamo messi vicino a Emma e Regina.
“Cosa avete trovato?”, domandò subito Bea impaziente.
“C’è un modo per andare nel mondo di Amy, anche se vi avviso sarà pericoloso e difficile da arrivarci…”, iniziò Belle mentre stringeva un volume enorme tra le braccia.
“Beh meglio che niente. Non mi importa degli ostacoli, l’importante è riportarla a casa”, replicai io interrompendola. Non mi importava dei pericoli perché avrei affrontato qualsiasi ostacolo pur di  riportarla a casa dalla sua famiglia e da me.
“Calma pirata falla parlare!”, ribattè Rumple duro voltandosi verso di me.
“Va bene ”, risposi a tono. Fremevo, ma dovevo rilassarmi. Dovevo farlo per lei. Non potevo ferire il padre di Amy. Non me l’avrebbe mai perdonato.
“Si stavo dicendo che per arrivare in quel mondo c’è bisogno di due cose. Uno è lo specchio del mago che ha effettuato il sortilegio e secondo bisogna trovare Dyrnwyn…”
“Dyrnwyn?”, domandò Emma incuriosita.
“E’ una spada nera che ha dei gioielli che fissano l’elsa e l’impugnatura. La lama e il fodero sono scuri. Può essere utilizzata solamente se impugnata per una nobile causa mentre chi non è considerato meritevole viene ucciso tra le fiamme. Si trova nella tomba del re Rhydderch Hael nel castello di Spiral”, spiegò Rumple serio. Susseguì un minuto di silenzio assordante. Era effettivamente una missione difficile e pericolosa.
“Non importa, andrò io !” dissi deciso alzandomi in piedi. Avrei rischiato persino la vita solo per farla tornare a casa.
“Non essere così affrettato capitano. Dobbiamo pensare a un piano. Non possiamo fare errori!”, ribattè Emma decisa voltandosi verso di me.
“Fate tutti i piani che volete, ma io andrò prima a prendere questa spada e poi da quel maledetto specchio”, affermai alzando il tono di voce sbattendo la mano sul tavolo. Mi stavo inalberando. Mi stavano facendo perdere tempo. Io volevo solo partire il prima possibile.
“Lo so che sei preoccupato per lei, ma essere impulsivi potrebbe essere solo controproducente. Sarebbe meglio se ti fai accompagnare da qualcuno!”, replicò Axina cercando di farmi ragionare, ma in questo caso nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea. In qualsiasi caso io avrei preso la mia Jolly e avrei raggiunto quell’isola.
“Con chi?”, chiesi dubbioso guardando Emma.
“Posso venire io!”, rispose Bea determinato. Sicuramente anche a lui mancava la sorella. Avevano instaurato un bellissimo rapporto fin da subito. Si sostenevano a vicenda, anche se capitava spesso che litigassero sia per motivi futili sia per cose serie. Molto spesso si scontravano perché effettivamente avevano due caratteri diversi. Lei era più introversa. Molte volte si chiudeva a riccio e alzava dei muri per non far vedere i suoi veri sentimenti, ma nello stesso tempo tenace. Non si arrendeva mai soprattutto se c’era qualcuno in difficoltà, anche se a volte esagerava. Lui invece più aperto. Se voleva dirti qualcosa te lo diceva in modo schietto, anche se con Emma aveva avuto qualche problema all’inizio. Entrambi erano ancorati al passato, ma Bea aveva alla fine ammesso i suoi veri sentimenti mentre Amy era ancora bloccata dietro i suoi muri. Bea aveva provato a farla ragionare, almeno così mi aveva raccontato Bea, ma era riuscito a  farle cambiare idea. Una delle cose però che avevano in comune era di affrontare qualsiasi pericolo per salvare l’altro.
“Cosa???”, domandò Emma scioccata stringendo il braccio di Bea.
“Sei impazzito?”, ridomandò Rumple sconvolto andando verso di lui.
“State calmi. Noi due possiamo farcela. Non posso rimanere inerme, mentre la mia sorellina e in altro mondo in pericolo e senza i suoi ricordi. Fa male vederla con un altro fratello. Evo fare qualcosa”, ribattè Bea risoluto alzandosi.
“Non avete nemmeno la magia!”, contestò Emma cercando di restare calma.
“E quindi? Nemmeno Snow e David hanno la magia, ma hanno difeso il regno dalla  Evil Queen”, ammisi  duro incrociando lo sguardo preoccupato di Emma.
“Scusate, ma  prima di mandare all’avventura il pirata come sappiamo che lui non venga ucciso da questa presunta spada?”, domandò piccata Regina all’improvviso. Molto probabilmente si era stufata di sentirci discutere.
“Stai insinuando che non ho buone intenzioni?”, ringhiai avvicinandomi al suo viso così tanto che potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle.
“Ora ci diamo una calmata. Non ha senso litigare tra di noi. Il nostro nemico è Jafar!”, affermò seria Axina che si era messa in mezzo tra me e Regina.
“Concordo con lei. Ora possiamo discutere tranquillamente sul da farsi?”, domandò Emma cercando di far tornare l’ordine nella stanza.
 “Direi che prima cosa dobbiamo recuperare la spada..”, risposi io sedendomi di nuovo cercando di stare calmo.
“Si ma sappiamo il punto esatto dove si trova? Intendo sappiamo che si trova nella tomba del re Rhydderch, ma in che punto della Foresta Incantata è posizionata?”, domandò Bea interrompendomi mettendosi pure lui sulla sedia.
“Secondo le leggende si trova a Nord oltre i confini della Foresta Incantata nella terra delle tenebre. Un mondo dove ogni cosa è morta e in decomposizione. Non ci va nessuno da secoli”, spiegò Rumple serio tornando al suo posto.
“Bene allora io partirò domani mattina con la mia nave. Sicuramente tra le mie mappe avrò qualcosa in cui sarà presente questa terra!”, affermai determinato. Nei miei tanti viaggi avevo raccolto molto materiale che mi era stato molto utile per trovare mete interessanti e soprattutto scappare da zone caratterizzate da mulinelli pericolosi.
“No due ti accompagneremo”, replicò Emma venendo verso di me.
“Come scusa?”
“Non puoi farlo da solo. Hai bisogno di un aiuto e soprattutto della magia, anche perchè non sai che cosa potresti incontrare durante il tragitto”
“Ha ragione in effetti la magia potrebbe esserci utile e sono certo che noi tre riusciremo a portare a termine la missione.”, si intromise Bea deciso.
 “Va bene, potete venire”
“Qualcuno deve però capire dove si trova l’apertura per andare nell’altro mondo e soprattutto proteggere questo castello per evitare ipotetici attacchi da Jafar!”, disse Emma  rivolgendosi alle restanti persone. In effetti avevamo bisogno di sapere dove avremmo dovuto fare il varco che ci avrebbe permesso di andare in quel mondo, ma al castello rimanevano persone affidabili ed ero certo che avrebbero trovato lo specchio.
“Non ti preoccupare faremo delle ricerche e renderemo questo posto sicuro”
“Mi raccomando state attenti!”, dichiarò il coccodrillo qualche minuto dopo guardando soprattutto Bea.
“Non ti preoccupare papa, torneremo presto!”, affermò Bea appoggiando una mano sulla sua spalla.
“Ok allora all’opera!”
 
1 Maggio 2015*
 
Dopo aver fatto una colazione abbondante Emma, Bea ed io ci teletrasportammo sulla mia nave. Emma fece subito un incantesimo che avrebbe reso invisibile la mia Jolly in modo da navigare senza avere troppi intoppi. Non volevamo rischiare di essere visti da qualche servo di Jafar. Io invece nel frattempo andai nella mia cabina per cercare tra le mie mappe questa fatidica terra delle tenebre. L’avevo già sentita nominare durante i miei duecento anni di viaggio con la mia ciurma, ma ero certo di non esserci mai stato perché me ne sarei ricordato.
“Vuoi una mano?”, domandò all’improvviso Bea dopo che era entrato nella stanza
“Non so quanto tu possa capire in questa confusione!”, risposi mentre stavo cercando di mettere in ordine le mappe inutilizzabili.
“Non ti preoccupare se riesco a trovare la roba nella stanza di Henry posso aiutare pure te”, affermò lui sorridendo
“Come la presa il ragazzo riguardo la vostra partenza?”, chiesi spostandomi leggermente per far in modo che anche lui potesse avere una parte di tavolo da usare come appoggio per le altre carte.
“Bene avrà più tempo da passare con Regina e poi anche lui è preoccupato per la zia. Mi ha fatto anche promettere di farla tornare al più presto”, spiegò lui mentre stava sfogliando i fogli.
“Ci sta facendo preoccupare tutti…”, ammisi mestamente stringendo un pezzo di carta ingiallito.
“Posso capire il tuo stato d’animo, Hook. La ami e hai paura di perderla come hai perso mia madre, ma stai tranquillo faremo di tutto per salvarla”, replicò lui mettendo una mano sulla mia spalla. Effettivamente una parte di me aveva timore di perderla come era già successo con Milah, ma questa volta sarebbe stato peggio perché nonostante io amassi Milah l’amore che provo per Amy era molto più profondo. Lei aveva visto il meglio di me ed era riuscita a farla emergere. L’amore per Amy mi aveva fatto diventare un uomo migliore.
“Lei potrebbe morire in qualsiasi momento in quella specie di isola. Io invece non posso proteggerla, perché non sono lì con lei…!”
“Sai che se la sa cavare da sola e poi in quel mondo ha persone che le stanno accanto. So che a te da fastidio, ma quel Steve è un bravo ragazzo e farebbe di tutto per tenerla al sicuro. Non dobbiamo perdere la speranza!”
“Già…”, ammisi un po’ contrariato. Non mi piaceva proprio quel tipo. Dovevo già lottare con il suo presunto ragazzo, ora si era aggiunto pure lui. Ero consapevole che era un illusione, ma mi dava comunque fastidio.
“Sei solo geloso. Ci sta!”, ribattè lui ridendo.
“Si lo ammetto forse un pochino lo sono…cioè con Dean …io ho fatto la scelta di rimanerle accanto nonostante sapessi che sarebbe stata dura, ma questo Steve è piombato così dal nulla e…non mi piace!”
“Steve tra poco sparirà tranquillo!”, ribattè lui dandomi una pacca sulla spalla
“Lo spero…” confessai io mestamente, poi non appena trovai la carta del posto della nostra destinazione sbiancai.
“Hook tutto bene?”, chiese Bea preoccupato notando che mi ero azzittito all’improvviso.
“Ho trovato la mappa..ma non è possibile..”, dissi bloccandomi per lo shock cambiando discorso.
Il luogo della spada si trovava in un posto che solo pochi pirati erano riusciti a raggiungerlo, ma solo pochi sono poi sono tornati indietro vivi, invece molti erano morti  già nel tragitto.
Per raggiungerlo bisognava attraversare una parte di mare piena di pericoli, uno peggio dell’altro. Non sapevo però che cosa avremmo dovuto affrontare, ma sicuramente se avessimo intrapreso questo viaggio avremmo messo a rischio la nostra vita senza avere la certezza di arrivare a destinazione.
“E quindi? Che cosa hai letto per farti sbiancare?”, domandò preoccupato Bea.
“Il nostro viaggio sarà più complesso di quanto pensassi…”, ammisi stringendo la mappa.
“In che senso?”
“Molti pirati hanno tentato di andare in quella terra, alcuni sono tornati senza riuscire nemmeno a raggiungere la destinazione, altri l’hanno raggiunti ma erano troppo sconvolti per parlare mentre molti  altri non sono morti prima. Bisogna affrontare molti ostacoli uno più pericoloso dell’altro.”, spiegai ancora scioccato alzando lo sguardo.
“Io affronterò qualsiasi cosa pur di riavere la mia sorellina. Io non mi farò uccidere così facilmente! Noi riusciremo nell’impresa e poi abbiamo Emma”, replicò lui cercando di restare calmo, ma era evidente che pure lui era turbato da quello che gli avevo appena rivelato.
Rispetto gli altri pirati noi avevamo Emma che con la sua magia poteva sconfiggere i vari nemici. Avevamo qualche possibilità in più e quindi non potevamo demordere.
“Hai ragione. Noi non abbandoneremo l’impresa, la posta in ballo è troppo alta.!”, affermai determinato.
“Bene allora torniamo su e aggiorniamo Emma!”
Annuì


*date riferite alla Foresta Incantata.
   
 
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