I share with you this dream (prima parte)
Blue Sea
The spring of human souls
We're children of the sea
The horion's our home
We're children of the sea
You'll see blue sea in our eyes
We're children of the sea
Twice we play with the sun
I share with you this dream!
(“I share with you this dream” –
Amberian Dawn)
Dopo quasi un anno e mezzo di lavori, eseguiti dai migliori
architetti e giardinieri che era riuscito a trovare, Tristan De Martel poteva
finalmente dirsi soddisfatto. Davilla Estate era ritornata la stessa di un
tempo, maestosa ed elegante, mentre i giardini attorno erano delle vere e
proprie opere d’arte: fiori di tutti i colori e profumi allietavano le aiuole,
le siepi erano perfettamente ordinate e copie di statue antiche ornavano i viali.
Sì, Davilla Estate era di nuovo un capolavoro e il degno
quartier generale per la nuova Strix che lui avrebbe rifondato insieme ad
Elijah.
Tristan aveva sovrinteso personalmente a tutti i lavori e
adesso, in piedi davanti alla villa, ammirava compiaciuto la splendida dimora e
il raffinato giardino.
Solo un piccolo neo minava la sua totale soddisfazione e il
giovane Conte controllò l’orologio che aveva al polso con un gesto stizzito.
Perché Elijah non era ancora lì con lui? Aveva detto che
sarebbe arrivato alle dieci in punto, ma era in ritardo di quasi un’ora. Non
era da lui. E perché non lo aveva nemmeno chiamato per avvertirlo che avrebbe
tardato?
Quella sarebbe dovuta essere una giornata speciale per loro.
Prima di riorganizzare la Strix e reclutare nuovi membri, Tristan aveva pensato
di trascorrere quella prima giornata, e la conseguente notte, da solo con
Elijah a Davilla Estate. Avrebbero pranzato in giardino e poi passeggiato per i
viali ornati da siepi, fiori e statue, ammirando le bellezze che erano state
create per loro e per la raffinata cerchia di vampiri che avrebbe dimorato in
quella villa. Tristan aveva già organizzato il servizio di catering per il
pranzo in giardino e anche per la cena a lume di candela che sarebbe stata
apparecchiata per i due amanti nel salone principale. E la più lussuosa ed
elegante delle stanze da letto era stata preparata per loro, per trascorrervi
quella prima notte.
L’inaugurazione di Davilla Estate si sarebbe svolta qualche
giorno dopo con un grande party, una vera e propria festa per celebrare in
grande stile il ritorno della Strix a New Orleans, ma quel primo giorno e
quella prima notte sarebbero dovuti essere solo per loro.
Invece Elijah tardava e non si era nemmeno degnato di
avvertirlo…
Certo,
a Elijah non è mai interessata Davilla Estate e nemmeno la Strix, cominciò
a sussurrare la voce del sospetto nella mente del Conte. Ha cercato di distruggerla fin dall’inizio, ha ucciso la sua stessa
discendenza e poi ha lasciato il lavoro sporco a Klaus e Marcel, facendo loro
sterminare i membri superstiti e incendiando questa villa. Perché mai dovrebbe
essere felice della sua ricostruzione?
Tristan non sapeva se sentirsi deluso, indignato o
semplicemente addolorato: aveva fatto così tanti piani per quella giornata e
quella notte con Elijah e adesso doveva accettare il fatto che il suo Sire non
fosse minimamente interessato a tutto ciò e che lo avesse assecondato solo per togliergli
questo capriccio.
Era talmente immerso in tali pensieri da non accorgersi che
Elijah, nel frattempo, era arrivato e, dopo averlo osservato per qualche minuto,
valutando tutte le emozioni che trasparivano dal volto del suo giovane amante,
gli si era avvicinato silenziosamente.
“Ti chiedo perdono per il ritardo, Tristan, ma c’è stato un
contrattempo” gli disse, “anzi, purtroppo si tratta di un vero e proprio
problema che richiederà la mia presenza a Mystic Falls.”
Mystic
Falls. Hayley. C’era da immaginarselo, pensò Tristan. Che
sciocco, non avrebbe dovuto più nemmeno sentirsi deluso, dopo tanti anni
avrebbe dovuto abituarsi al fatto che lui sarebbe sempre venuto per secondo…
eppure ancora quella consapevolezza gli pungeva il cuore come uno stiletto
d’argento.
“Un branco di lupi ha cercato di assalire la scuola di Hope”
spiegò Elijah in tono grave. “Per fortuna lei e gli altri ragazzi stanno bene e
i lupi sono stati neutralizzati, ma il fatto in sé è molto sospetto e mi
preoccupa.”
Tristan sbuffò per nascondere la propria tristezza.
“Bene, dunque immagino che prenoterai il primo aereo per
Mystic Falls” commentò, prendendo il cellulare. “Molto bene, allora sarà meglio
che avverta subito il servizio di catering di annullare tutto.”
Elijah gli prese la mano che teneva il cellulare tra le sue e
lo guardò profondamente negli occhi.
“Partirò per Mystic Falls domani” dichiarò, “perché questa è
la nostra giornata e notte speciale a Davilla Estate e non voglio perderla. E,
anzi, voglio chiarire una cosa: non andrò a Mystic Falls da solo. Tu sei il mio
compagno, fai parte della famiglia e, pertanto, verrai con me.”
Il cuore di Tristan iniziò a battere furiosamente a quelle
parole e solo con molta fatica riuscì a dominarsi: Elijah aveva veramente detto
che lui era il suo compagno? Che
adesso anche lui faceva parte della
famiglia? Non riusciva a crederci. Non ricordava nemmeno più per quanto
tempo avesse sperato inutilmente di ascoltare quelle parole e, adesso che le
aveva sentite, pensava di averle sognate.
Tuttavia non voleva che Elijah si avvedesse del suo
turbamento e tentò di nasconderlo con una battuta pungente.
“Se dirai qualcosa del genere in presenza della tua amica
lupetta le farai venire una crisi isterica” replicò.
“Le reazioni di Hayley non mi riguardano” fu la decisa
risposta del vampiro Originale, che adesso stringeva ancora più teneramente la
mano di Tristan e gli si faceva sempre più vicino. “Questa è la realtà e sarà
meglio che tutti, non solo Hayley, lo comprendano e lo accettino prima
possibile.”
Lasciò la mano di Tristan, ma solo per stringerlo tra le
braccia e baciarlo a lungo, intensamente. Era sereno, nonostante la
preoccupazione per il misterioso attacco dei lupi alla scuola di Hope. Quelli
erano nemici e lui li avrebbe affrontati, ma la tranquillità gli derivava dal
fatto di essere in pace con se stesso e con i propri sentimenti. Non avrebbe
più dovuto tormentarsi o chiedersi se anteporre o meno la famiglia al giovane
che amava, adesso Tristan era diventato parte della sua famiglia e, come tale,
sarebbe stato al suo fianco per combattere chiunque minacciasse i Mikaelson.
Staccandosi lentamente dalle labbra di Tristan, Elijah gli
rivolse un sorriso.
“Penso che il cellulare non ti serva, rimettilo pure nella
tasca della giacca” gli disse scherzosamente. “Dunque, in che modo pensavi di
iniziare questa giornata a Davilla Estate?”
“Pensavo di iniziarla un’ora
fa” rispose il giovane Conte, facendosi ancora una volta scudo dell’ironia
per non rivelare l’emozione che lo pervadeva.
“Non mi sono scusato a sufficienza con Milord? Che disdicevole mancanza, la mia” sorrise di nuovo il
vampiro Originale. “Dovrò impegnarmi molto durante questa giornata, e in
particolar modo questa notte, per
farmi perdonare…”
Suo malgrado, Tristan si sentì arrossire e decise che sarebbe
stato meglio cambiare argomento.
“Molto bene, dunque. Il mio programma prevedeva di
passeggiare per i giardini fino all’ora di pranzo, che sarà servito nel patio
della villa” disse in fretta.
“Il programma è perfetto” ribatté Elijah, prendendo Tristan
sottobraccio. “Che aspettiamo, allora? Vogliamo iniziare da questa parte? Non
ho mai avuto modo di ammirare le bellezze floreali di Davilla Estate, purtroppo
ero troppo impegnato a difendermi dai nemici che si aggiravano per le stanze
della villa.”
Tristan si inalberò subito a quelle parole.
“Non erano tuoi nemici, erano la tua discendenza” chiarì. “Sei stato tu a volere che diventassero
tali per…”
Elijah si fermò e prese per le spalle Tristan. Di nuovo il
suo sguardo incatenò quello azzurro del giovane.
“Ho commesso molti errori in passato, ma adesso vorrei
ricominciare da capo. Tu non puoi proprio dimenticare? Posso diventare l’uomo
che hai sempre voluto. Vuoi permettermelo?”
Tristan, sopraffatto dall’emozione, non riuscì a rispondere,
ma la luce turchese dei suoi occhi rispose al suo posto. Elijah sarebbe dunque
stato il leader della nuova Strix, al suo fianco, così come aveva sempre
desiderato? Non riusciva proprio a credere che tutto ciò che aveva sognato per
secoli si stesse avverando nella maniera più completa e perfetta possibile.
Ancora una volta Elijah si impossessò delle sue labbra e, in
quel bacio profondo e intimo, il Conte De Martel perse gli ultimi brandelli
della propria dignità. Si abbandonò tra le braccia del suo Sire, ricambiando il
bacio, avvinghiandosi alla sua schiena, dimenticando qualsiasi altra cosa non
fosse il corpo di Elijah solido e possente contro il suo, il mescolarsi dei
loro respiri e delle loro lingue, il sapore dell’uomo che amava.
Sì, tutto poteva ripartire da zero quel giorno e in quel luogo
particolare.
A Davilla Estate, il quartier generale della nuova Strix. La loro Strix.
Fine
prima parte