Racconto di una vita passata
Era tardo pomeriggio. Il sole stava tramontando e il traffico era ancora intenso. Essendo domenica, molti newyorkesi stavano rientrando in città dopo un lungo weekend o dopo una giornata si shopping nei vari centri commerciali.
“Ciao Kate” Martha accolse la loro ospite con un grande sorriso e un abbraccio che fecero ridere la donna.
“Non fare caso ai modi di mia madre, a volte sa essere un po’…un po’ eccentrica” la voce del padrone di casa la fece guardare in direzione della cucina.
“Salve Martha, ciao Castle” li salutò entrambi, togliendosi il cappotto e guardandosi attorno “Mio figlio?”
“E’ in camera mia, si è addormentato in macchina” la informò.
“Si…tende ad appisolarsi facilmente quando si è in viaggio” sorrise dolcemente “Posso andare a vederlo?” gli chiese, non era casa sua.
“Certo…vai, non c’è bisogno di chiederlo” la informò.
“C’è bisogno, non è casa mia” gli ricordò, facendo sorridere Martha che la seguiva con lo sguardo.
Lo sguardo di Kate si addolcì moltissimo quando si ritrovò il corpo di suo figlio steso, addormentato e con un’espressione felice in volto.
“Ciao piccolo mio” gli baciò la fronte, accarezzandogli i capelli, senza svegliarlo.
“Ci siamo divertiti molto, questi giorni” la voce di Alexis la fece voltare verso la porta.
“Immagino, lo vedo sereno” le sorrise, alzandosi dal letto e avviandosi in soggiorno con lei “Tu ti sei divertita?” le chiese educatamente.
“Molto” annuì lei “Sammy è un bambino vivace, stare con lui ti mette di buon umore”
“Già”
“Dorme ancora?” Martha alzò lo sguardo dal pianoforte.
“Si…dovete averlo stancato bene se dorme a quest’ora” Kate si accomodò su un degli sgabelli della cucina, insieme ad Alexis “Dove siete stati di bello?”
“Siamo stati nella nostra casa negli Hampton” la informò lui.
“Gli Hampton?!” li guardò sorpresa “Immaginavo avessi una casa anche li” commentò, sorridendo a se stessa.
“Ti va di restare a cena Kate?” propose Martha “Tanto Sammy dorme ancora”
“Va bene” annuì a lei, giocando con l’orologio al polso.
“Mamma?” dopo dieci minuti buoni a chiacchierare con Alexis sul divano, il piccolo Sammy si affaccio dalla camera dello scrittore. I capelli scompigliati e la maglietta spiegazzata.
“Amore mio” gli aprì le braccia, per avvolgerlo un momento dopo, quando lui le corse in contro.
“Come stai? Ti sono mancato?” le chiese, mettendosi a giocare con la sua mano, ancora sulle sue gambe.
“Moltissimo” gli lasciò diversi baci sulla faccia “E tu? Mentre ti divertivi ci hai pensato a me?”
“Si…mi sei mancata tantissimo” l’abbraccio, tuffandosi sul suo petto e appoggiando il mento sulla sua spalla.
“Il mio cucciolo” lo coccolò ancora un po’, finché lui non si staccò dalla sua spalla e guardarla negli occhi.
“Ah…mi stavo per dimenticare” il bambino corse nuovamente nella camera di Richard e tornò subito dopo, sempre correndo.
“Cosa?” rise al comportamento del bambino.
“Quando siamo stati al mare” tornò seduto sulle sue gambe “Due signori, Will e Nadia mi hanno chiesto di salutarti” la informò, facendole assumere un’espressione sorpresa in volto.
“Will e Nadia?”
“Si…loro hanno detto che erano molto amici del nonno e della nonna” confidò, consegnandole la foto che aveva riportato “E mi hanno detto che potevo portarti questa”
Kate guardò prima suo figlio e poi si concentrò sulla fotografia. Era una vecchia foto, di molti anni prima, lei era appena un’adolescente, e scattata in un momento in cui tutto era perfetto. Con gli occhi rossi per l’emozione di rivivere quei momenti insieme, si ritrovò ad accarezzare, involontariamente, la figura di sua madre. Sorrideva. Era bellissima, come sempre, ricordava ancora i suoi abbracci e di quanto potessero mancarle.
“Era molto bella la nonna” commentò Sammy, facendola tornare con la mente nel presente.
“Si…lo era” si asciugò una lacrima ribelle e sorrise a suo figlio “Eccome se lo era”
“Ci dispiace cara, per la tua perdita” Martha le strinse il braccio per darle conforto e Kate le sorrise debolmente, non era abituata a vivere certi ricordi con le persone, neanche con suo padre era così facile farlo.
“Quando l’avete scattata?” chiese curioso il bambino.
“Quando?” Kate ripescò i suoi ricordi di ragazza e un sorriso si formò sul suo volto “Beh…molti anni fa, io avevo l’età di Alexis all’epoca” confessò, iniziando a raccontare.
“La mia bambina!” Jim Beckett era seduto su una delle sedie del locale, che guardava sua figlia tornare da loro.
“Sta diventando sempre più bella” annuì la donna al suo fianco “Non mi meraviglio che il giovane Harry si sia invaghito di lei”
“Chi è Harry?” la guardò sconcertato.
“Un suo compagno di classe, un bel ragazzo, non c’è che dire, e stanno uscendo da un po’” confessò, informandolo.
“Mi stai dicendo che questo Harry sta frequentando mia figlia in…in quel senso?” era scioccato.
“Non fare quella faccia Jim” la donna gli accarezzò la guancia dolcemente, sedendosi sulle sue gambe “Ti ricordo che non è più così piccola come dici”
“Ma c’è ancora tempo per questo, insomma…”
“Di che state parlando?” la giovane li raggiunse con i capelli ancora bagnati dall’acqua del mare.
“Di Harry” rispose sua madre.
“Oh…e?” lo sguardò passò subito su suo padre.
“A tuo padre non va di condividerti con un altro uomo che non sia lui”
“Uomo…adesso non esageriamo” esternò Jim “un ragazzino con quattro peli sul mento non può essere considerato tale e poi…”
“A me piace…è carino, è dolce e…mi rende felice” si avvicinò a suo padre.
“Si, ma…non è questo il punto” voleva spiegarsi meglio “E se dovesse ferirti?”
“Jim?!” lo riprese sua moglie, alzandosi dalle sue gambe.
“Che c’è? Non ho diritto di avere paura che la mia piccola soffra?” guardò sua moglie e poi Kate che gli sorrideva felice “Katie…”
“Ti voglio bene papà” andò ad abbracciarlo e prendere il posto di sua madre sulle sue gambe “ma non avere paura, sarò sempre la tua bambina, no?!” gli lasciò un bacio sulla guancia.
“mmm…” non sapeva che replicare “Però…se dovesse farti soffrire gli spezzo le gambe! E non puoi fermarmi!”
“Lo so, sei il mio eroe” gli lasciò un altro bacio sulla guancia”
“Oh…i miei ragazzi” Johanna avvolse la sua famiglia in un grande abbraccio, baciando prima suo marito e poi la fronte della figlia.
“Fermi così!! Guardate la fotocamera e dite cis!” il loro amico li fece voltare verso la telecamera per immortalare quella scena e quella famiglia così bella.
“Chi era Harry?” chiese Sammy sorpreso.
“Un compagno di classe, sai…era il mio primo ragazzo” confessò sua madre.
“E che fine ha fatto? Il nonno gli ha spezzato le gambe?” chiese, ingenuamente, il bambino.
“Ci siamo lasciati finito il liceo” confessò “E per fortuna il nonno è stato clemente, anche se l’ho visto trattenersi” rise divertita.
“Ma pensi che gli avrebbe spezzato le gambe veramente?”
“Ovvio che no!” rise divertita Kate “E’ solo un modo di dire…diciamo che voleva proteggermi”
“E da cosa?”
“Sammy…Sammy!” scrollò la testa.
“Penso di aver capito tuo padre in quel momento” confessò Richard ricordandole la sua presenza e facendola ridere.
“Eh…sarei curiosa di vedere te quando arriverà il momento” confessò, facendo ridere Martha.
“Guarda che sono un padre moderno!!” fece finta di essere offeso.
“Se…” sorrise ad Alexis “…voglio vedere dove metterai questa frase quando capiterà, anche mio padre diceva sempre così”
Martha era rimasta sul divano con i nipoti a guardare un film leggero, mentre Richard era impegnato ai fornelli e Kate aveva appena chiuso una telefonata con Lanie.
“Hey…vuoi una mano?!” si avvicinò al bancone, guardandolo cucinare.
“No…tranquilla, me la cavo ai fornelli” le sorrise, contento di quel time out che si stavano concedendo.
“Senti…i signori Graison” lo vide fare una faccia interrogativa “Will e Nadia” ora ricordava “Cosa vi hanno detto della mia famiglia?” chiese preoccupata.
“Ci hanno informato” non c’era bisogno di aggiungere altro, bastava lo sguardo “Ma Sammy non sa tutti i dettagli, Will ha approfondito quando eravamo soli” confessò.
“Capisco” annuì, guardandosi le mani.
“Come stai?” quella domanda l’aveva spiazzata, non si immaginava una simile reazione alla notizia.
“Sto bene…”
“Non sei arrabbiata?”
“Con chi con te?” lo guardò sorridendo debolmente, sapendo a cosa si riferisse “Se dicessi di no sarei un’ipocrita” rispose.
“Posso fare qualcosa?”
“Temo di no, ma apprezzo il tentativo” annuì lei.
“Beh…quando vuoi” la guardava un po’ timoroso delle sue reazioni “se vuoi, io posso essere un buon ascoltatore”
“Immagino, ma ho già la mia confidente personale”
“Lanie?”
“Già”
“Tuo padre mi sembra stare bene, tutto sommato…io, se fosse successa una cosa del genere, mi sarei strappato i capelli o…peggio…”
Lo sguardo di Kate a quelle insinuazioni divenne serio pieno di tristezza.
“Diciamo che…adesso sta meglio, ma non è stato tutto rosa e fiori in passato, una cosa come quella che abbiamo vissuto…ha avuto le sue ripercussioni dopo e c’è chi la presa in un modo e chi in un altro” fece spallucce.
“Capisco…vuoi parlarne?” tentò ancora.
“Non oggi Castle, non oggi” scosse il capo.
“Come vuoi”
“Ti chiedo solo di restarne fuori…so che hai amici potenti e conoscenze speciali, ma se ti azzardi solo ad immischiarti in questa cosa…ti avverto, potrei non rispondere di me, ci siamo capiti?”
“Certo…certo” alzò le mani “ti prometto che non farò niente che possa ferirti ancora” annuì lui.
“Bene…è già un inizio” gli sorrise, alzandosi dallo sgabello “Dove tieni le cose per apparecchiare?” cambiò discorso lei.
“La tovaglia è nel cassetto” indicò il punto del mobile e continuò a guardarla senza essere notato per un lungo periodo. Che era una donna di un certo fascino non c’erano dubbi. Era una cosa che lo aveva attratto al loro primo incontro e anche nel presente. Di certo ne aveva vissute anche troppe di sventure nella sua vita, di dolori, più che altro. Eppure, era li, che sorrideva a suo figlio, che andava avanti con un atteggiamento fiero e questo era qualcosa che lo aveva colpito.
Angolo autrice.
Ciao a tutti. Mi scuso per il mio ritardo nella pubblicazione, ma ho avuto giorni frenetici e quindi sono riuscita ad aggiornare solo ora. Come vedete ho deciso di regalarvi un frammento del passato di Kate e, soprattutto, una serata tranquilla tra i nostri protagonisti. Richard ha promesso che non si sarebbe immischiato nella morte di Johanna Beckett, ma quanto riuscirà a trattenersi?
Spero vi sia piaciuta questa lettura e vi ringrazio tutti per come state seguendo la mia storia. Ringrazio soprattutto i fedelissimi. Voi che mi lasciate continuamente commenti e pensieri su come vi sembra la mia storia e ne sono molto contenta. Al prossimo capitolo.
Francy