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Autore: Violetta_    11/11/2018    1 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Nuovo equilibrio











Il mondo sta cambiando tesoro...
ma sta tranquillo non saranno certo due ore di treno a dividerci”










Il mondo sta cambiando.






Poche parole che Sumire aveva detto dodici anni prima, forse senza rendersi conto conto del loro effettivo significato.

Il mondo era cambiato davvero.

I piccoli villaggi erano cresciuti, soprattutto quelli principali, diventando vere e proprie metropoli.
Tra le foreste, il deserto, le paludi, serpeggiavano delle vere e proprie strade e ferrovie. Treni e veicoli stavano surclassando le carrozze coi cavalli.
Oltre alle strade c'erano stati altri sviluppi: come quello tecnologico ad esempio.

Anche se Konoha ne deteneva il primato, Suna non aveva molto da invidiarle. Il villaggio aveva fatto parecchi passi avanti, facendo scoperte sempre nuove e sempre più sofisticate.
Droni, Gatling Gun, Tute potenziate, schiume rigeneratrici, arti protesici erano solo alcune delle nuove invenzioni volte ad aiutare la vita dei ninja.
Una delle principali rimaneva comunque il computer.

Ovviamente tra i Sabaku, Kankuro fu il primo ad appassionarsi della nuova tecnologia, anche se era più interessato a smontate e modificare i vari componenti o potenziare la grafica e le varie funzioni della parte hardware.
Gaara, al contrario, continuava ad insistere a voler cancellare lo schermo con la gomma da cancellare invece che con l'apposito tasto.


<< Otouto sei pronto? >>

Il Kage alzò lo sguardo su di lui.

<< Mh? >>

Kankuro scosse la testa portando la mano sul viso.

<< Dobbiamo sbrigarci o arriveremo tardi! Eddai >>

Gaara portò una mano tra i capelli lisci.

Solitamente suo fratello non si comportava così ma quello era un giorno speciale.

<< Dammi solo qualche altro minuto >>
<< Ok... ti aspetto fuori >> disse il marionettista chiudendo la porta.

Una volta solo Gaara portò le mani giunte davanti le labbra.

E adesso... come si stampava?







*







Ad Hana, Sumire tendeva ad utilizzare le nuove scoperte a scopo ludico, ma non le disdegnava se servivano a semplificarle la vita a lavoro.
Matsuri invece continuava a prediligere metodi più tradizionali. Proprio come aveva visto fare al suo maestro, suo marito, per tanti e tanti anni.

<< Sumire sto andando alla torre per un recapito. Vuoi che invii anche i tuoi? >>

La donna sbuffò.

<< Ho già mandato tutto per email stamattina, ricevuto risposta e tu stai ancora qui ad inviare le cose tramite piccioni viaggiatori... >>
<< Sono falchi >>
<< Che pignola! >>







*








Due ore dopo i membri della famiglia Sabaku si riunirono nella residenza Murasaki.
Il palazzo, completamente bianco, era stato riportato al suo antico splendore e allargato negli ultimi anni, ma a differenza di un tempo adesso era pieno di vita e di gioia.

<< Shikamaru la festa è già iniziata. Svelto su! >>
<< Senti donna siamo appena arrivati. Rilassati >>

Temari, come sempre, ammoniva il marito per qualunque cosa.

<< Dai dai! >>

La piccola Satsuki uscì dal palazzo per andare incontro di corsa verso Shikadai che la abbracciò con affetto.

<< Ciao Satsuki. Andiamo a giocare? >>

I due cugini andavano parecchio d'accordo, anche perché la piccola era di indole molto calma e pacata, non come quelle bambine che parlavano in continuazione e alzavano le mani gesticolando in modo assurdo.

Gaara dietro di loro osservava con sguardo dolce il suo piccolo fiore, gli occhi erano acquamarina come i suoi ma per il resto era uguale alla madre.
Poco distante Matsuri abbracciava con tenerezza il bambino che Gaara aveva deciso di adottare qualche anno prima.

<< Shinki. Tesoro. Ma guarda quanto sei cresciuto! >>

Il bambino fece un inchino rispettoso anche per celare il rossore sulle guance.

<< Ehi ninja >>

Kankuro sorrise e si girò posando le mani sui suoi fianchi.

<< Ehi regina >>

Sumire ridacchiò dandogli un dolce bacio.

<< Dai. Sai che detesto quell'appellativo >>

Il marionettista ricambiò il bacio stringendola a se quando venne attaccato alle spalle da una bambina che gli cinse il collo con le braccia.
L'uomo si mise a ridere portando le mani dietro la testa.

<< Ehi tigrotta >>
<< Papà >> disse felice, entusiasta.

Per via dei suoi impegni Kankuro non aveva moltissime occasioni di vedere la sua bambina, ma di certo non si sarebbe mai perso quel giorno.
Dopotutto era il suo compleanno.

<< Ma guardati. Stai diventando forte eh? >>
<< Come te papà >>

Ayame aveva una vera adorazione per il padre e non mancava mai di fargli le feste quando lo vedeva.

Era una bella bambina dai capelli castano scuro, con una sfumatura tendente al viola, gli occhi blu e il labbro superiore che ricordava il musetto di un gattino.
Era solita portare un beanie nero con due punte che ricordava le orecchie di un gatto.
Allegra, vivace ma diligente, incredibilmente curiosa a livelli forse un po' inquietanti. Quando aveva del tempo libero si rinchiudeva in camera sua a sperimentare nuovi veleni e congegni elettronici.

<< Allora andiamo dentro? Devi scartare i regali >>
<< Ok papà. Che mi hai regalato? Eh EH? >>

Lui rise.


<< Lo vedrai... >>





*





Il giardino interno del palazzo era pieno di palloncini e festoni oltre che a dei fiori profumatissimi.

La piccola Ayame aveva ricevuto molti regali tra cui un portatile da parte di Sumire, un peluche da parte di Matsuri e un discutibile cactus da parte di Gaara.

<< Allora? Ti piace Ayame? >> domandò Gaara con un sorriso appena accennato.

La bambina fece un sorriso piuttosto tirato.

<< Spettacolare zio >> disse celando il sarcasmo.

Il kazekage si girò verso Sumire.

<< Vedi che gli è piaciuto? >>

La donna annuì lentamente facendo lo stesso sorriso tirato della figlia.

<< Oh Si. Mi sbagliavo totalmente >> disse lo stesso velo di sarcasmo.

Matsuri mise una mano sugli occhi scuotendo la testa.

Quei due non sarebbero mai cambiati, anzi con l'andar degli anni sembrava quasi che Sumi lo stesse contagiando.

Ayame prese un altro regalo.

Benché possedesse dei tratti tipicamente felini, la bambina non possedeva le neko-te naturali della madre.
Gliele aveva sempre invidiate e spesso le ammirava guardandole di sottecchi.

<< Tesoro hai molte altre capacità ninja, non ti abbattere.. >> Le ripeteva sempre con dolcezza Sumire, senza però sortire il risultato sperato.

Quindi per il suo compleanno Kankuro aveva deciso di farle un regalo speciale.

<< Oh papà... è meraviglioso >>

Le aveva costruito un reaver claw molto particolare: era abbastanza piccolo da sembrate un anello ma una volta attivato grazie ad un complesso intreccio di meccanismi diventava un lungo e letale artiglio d'oro bianco.

<< Lo devi mettere nel dito medio per un maggiore controllo in battaglia >>
<< Arigatou... >>
<< Una volta che sarai riuscita ad usarlo a dovere, potremmo pensare di applicarci del veleno sulla punta >>

La bambina sorrise coi suoi occhi luminosi. Il che era una cosa parecchio inquietante.

<< Va bene papà >>






*






Dopo aver scartato i regali i bambini si misero a giocare in giardino sotto lo sguardo attento dei genitori seduti sul portico.

Gaara stava sorseggiando del succo d'arancia. Matsuri stava chiacchierando con Temari.
Shikamaru si era messo sulla sdraio a guardare le nuvole. Avrebbe tanto voluto fumare ma questo avrebbe comportato il ventaglio conficcato in fronte.
E l'idea non lo entusiasmava affatto.


Dopo qualche minuto Ayame si avvicinò al cugino adottivo prendendogli il polso.

<< Shinki vieni con me >> disse con tono deciso.

Il bambino la guardò col suo solito atteggiamento freddo, ma aveva un che di inquieto.

<< Perché? >> domandò sospettoso.
<< Eddai muoviti >>
<< Non voglio venire... tu hai sempre idee strane >>

Ayame sbuffò tirandolo più forte e trascinandoselo dietro.

<< Ho intenzione di appenderti al frigo. Ok? Sai mi manca una calamita... >>

Shikadai e Satsuki non li degnarono di molta attenzione, ormai erano abituati a quei bisticci.

Temari e Shikamaru si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Matsuri portò una mano sulla fronte scuotendo la testa.

Kankuro rise portando una mano davanti al viso.

Gaara e Sumire furono colpiti da uno strano - ed inquietante - senso di deja-vu.















Angolo dell'autrice.

E con questa siamo arrivati alla fine vera e propria.
Satsuki è già apparsa in altre mie precedenti storie quindi qui ho voluto dare più spazio ad Ayame.
Che ve ne pare del rapporto tra lei e il piccolo Shinki? Spero abbiate apprezzato l'idea.
Grazie infinite a tutti quelli che hanno seguito la storia sin dall'inizio.
Grazie di cuore.
A presto.

Violetta_

   
 
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