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Autore: Neko    14/07/2009    7 recensioni
cosa succederebbe se Yondaime, prima di morire, per salvare il figlio dalla cattiveria umana, portasse il piccolo appena nato nel futuro?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 3: Ad ognuno il suo

 

Passarono i giorni e quei fenomeni continuavano ad adcadere.

Naruto si sentiva debole quando succedeva e per questa ragione aveva addirittura paura di prendere in braccio se stesso.

Avrebbe potuto perdere la presa e farlo cadere in malo modo.

Lo tenevo sempre io, ma glielo portavo spesso da far vedere e il piccolino sembrava felice di rivedere se stesso.

Secondo me ormai aveva adocchiato Naruto come suo padre e me come sua madre.

La situazione era buffa a pensarci, ma diventava un po’ meno divertente, quando Naruto per prendermi in giro mi chiamava mamma.

Se continuava così…presto sarei diventata davvero la madre di Naruto e mi vennero i brividi a pensarci.

Spesso rimanevo con Naruto anche la notte. Avevo paura di arrivare un giorno e non trovarlo più.

Una notte mi appisolai col la testa appoggiata al suo letto.

Un sognò mi tormentò.

Sognai Naruto che mi allungava la mano per afferrarmi, ma quando le nostra mani erano vicine, non riuscivano a toccarsi. La mano del mio compagno mi passava attraverso e lo vidi piano piano sparire per sempre. Prima di svanire, continuava a chiamarmi, come se sperava che io potessi impedire la sua scomparsa. Volevo, ma cosa potevo fare io?

Continuavo a sentirmi chiamare…solo poco dopo mi accorsi che non era un sogno. Naruto stava davvero pronunciando il mio nome con fare agitato.

Aprii di scatto gli occhi e vidi il mio compagno agitarsi nel letto.

Stava nuovamente scomparendo.

Cercava di trovare un appiglio stabile, aggrappandosi alle lenzuola del letto, ma serviva a poco.

Cercai di rassicurarlo, di dirgli che tutto sarebbe andato bene, ma leggevo nei suoi occhi la paura che provava.

Pensava che se sarebbe morto così giovane, sarebbe capitato da vero ninja, cioè in battaglia, mai avrebbe pensato in quel modo.

Quando finalmente tornò normale, gli asciugai il sudore dalla fronte.

Sakura-chan! C-cosa mi sta succedendo?”

Scossi la testa.

“Io non voglio sparire!” mi disse.

Cercai di trattenere le lacrime e sorridergli. “Farò di tutto perché tu possa rimanere qui a ossessionarmi con le tua scemenze e devi promettermi che…che quando tutto sarà risolto, mi inviterai a mangiare una ciotola di ramen dall’Ichiraku

Mi sorrise. Ero riuscita nel mio intento di rassicurarlo almeno un po’.

Chiuse gli occhi. Sembrava piuttosto stanco.

Mi avvicinai a lui a gli diedi un bacio sulla fronte.

Naruto sgranò subito gli occhi “Mi dirai che stavo delirando vero?”

UHM…no! ti dirò che l’ho fatto per avere la conferma che tu eri ancora presente! Tu riposa, io vado a cercare una soluzione a tutto questo casino!”

Gli dissi facendomi però promettere che al mio ritorno ci sarebbe stato ancora.

 

Corsi.

Corsi più veloce che potevo per dirigermi verso il palazzo dell’hokage.

Entrai nell’ufficio di Tsunade e tutta agitata le dissi “Tsunade-sama! Chiedo di poter usufruire dei libri della biblioteca del palazzo!”

Tsunade sgranò gli occhi

“è per Naruto! ha rischiato nuovamente di sparire. La crisi è durata più a lungo questa volta e se si va avanti di questo passo lui…lui…” non riuscivo, né volevo pronunciare quella parola.

Il volto di Tsunade divenne serio. Si alzò e si diresse a guardare fuori dalla finestra.

“Non è necessario che tu faccia delle ricerche! Ho già trovato la risposta!”

Sussultai. Aspettai pazientemente che la mia maestra continuasse.

“C’è solo una soluzione a questo problema…bisogna rimandare il piccolo Naruto nel suo tempo!” mi disse.

“Cosa? perché?”

“Il motivo della sparizione di Naruto è dovuto al fatto che in una realtà non possono esistere due entità uguali. Quindi l’arrivo del piccolo…ha determinato l’eliminazione del Naruto del nostro tempo! ne può esistere solo uno, a noi la scelta!”

Mi sentii congelare, però una domanda mi sorse spontanea.

“Ma se è il bambino l’intruso, perché non è lui a sparire?”

Tsunade mi guardò seria “Siamo fortunati che non sia così. Se fosse lui a scomparire, allora li perderemmo entrambi!”

Scossi la testa. Tutto era così assurdo.

“Ma se rimandiamo Naruto nel suo tempo…lo uccideranno!”

Tsunade sospirò.

“farò accompagnare il bambino da qualcuno e manderò al sandaime una lettera da parte mia! Sperando di poter cambiare le sorti del piccolo!”

“e se non cambiano?” gli chiesi trattenendo il fiato.

“In entrambi i casi perderemo il nostro Naruto, comunque.”

Calò il silenzio nella stanza.

“Io credo che andrà tutto bene!”

Kakashi-sensei? come fa a esserne certo?” gli chiesi curiosa al mio maestro che sembrava sbucare sempre al momento giusto.

In quel momento venni a conoscenza di una cosa. Anche il nostro Naruto sparì par qualche tempo, quando era piccolo.

“Quindi vuol dire che tutto questo è già successo?” sgranai gli occhi incredula.

Successo o no…non mi sentivo tranquilla. Le cose potevano pur sempre cambiare.

 

Più tardi Tsunade e Kakashi andarono a parlare con Naruto e spiegargli la situazione.

Non era contento di quanto venuto a conoscenza, ma non potè opporsi alla decisione presa da Tsunade, ma questo voleva dire che sarebbe cresciuto nuovamente da solo.

Però almeno non sarebbe morto.

Tutto venne preparato per la partenza. Kakashi e Naruto, appena quest’ultimo si fosse sentito un po’ meglio, avrebbero accompagnato il piccolo alla sua vera casa.

Non potevo lasciarli andare da soli e chiesi a Tsunade di poterli accompagnare.

Il piccolo venne salutato da tutti i miei compagni, i quali si precipitarono a vederlo per l’ultima volta appena venuti a sapere della nostra imminente partenza.

Baa-chan! Come faremo a tornare nel passato? Farai un incantesimo?”

Tsunade lo guardò storto “Non ti basta chiamarmi vecchia? Ora mi prendi pure per una strega? Sarai tu a portare tutti nel passato…solo tu ne sei in grado!”

Io e lui ci guardammo negli occhi. Da quando Naruto aveva questa sorte di poteri?

Poi capimmo. Il mio compagno dovette fare un accordo con Kyuubi. Probabilmente anche Yondaime aveva usato lo stesso sistema. Il demone era in grado di fare dei salti temporali grazie all’utilizzo del suo chakra e non sembrò avere niente in contrario dato che si giocava sulla sua esistenza.

Il giorno dopo avremmo detto addio per sempre al piccolo Naruto e io non volli lasciarlo andare via a mani vuote. Volevo fargli un regalo.

 

Naruto?” dissi bussando alla porta di casa del mio compagno.

Esso aprì poco dopo. Si stava ancora preparando per la partenza…eppure saremo andati via un paio di minuti, non una settimana.

“è già ora?” mi chiese stupito di vedermi li.

Scossi la testa.

No…ecco io volevo chiederti una cosa! ho preso un regalino per il piccolo Naruto, ma…ho paura che glielo tolgano o che lo possa perdere!”

Naruto sgranò gli occhi e volle vedere cos’era.

Gli diedi in mano la piccola collana.

La osservo attentamente.

Era un ciondolo semplice con dietro scritto “ti ricorderò per sempre. Ti voglio bene”. non c’erano nomi. Non volevo confondere le idee al bimbo. Infondo presto saremo diventati compagni di squadra…almeno così mi auguravo.

Vidi Naruto ridarmi la collana e rientrare in casa a cercare qualcosa. Dopo una decina di  minuti trovò quello che cercava e me la consegnò.

La riconobbi. Era la collana.

Era un po’ rovinata e arrugginita, ma era lei.

Sorrisi. L’aveva custodita per tutto quel tempo. Non potevo essere più felice e senza rendermi conto lo abbracciai per la gioia.

Sai…ho sempre creduto che fosse un dono dei miei genitori…e non di una Sakura più grande. Mi dispiace!” mi disse tristemente.

Scossi la testa.

Non potevo mica prendermela. Era logico che non avesse mai pensato a un regalo da parte mia.

“Però in parte non mi sono sbagliato!” mi disse tutt’a un tratto.

Sgranai gli occhi. Cosa voleva dire?

“Anche se per poco tempo. Tu sei stata un sorte di mamma. Ti sei presa cura di me e mi hai voluto bene e per questo ti ringrazio. Anche se non lo saprò fino all’età di 17 anni!”

Gli sorrisi, mi stavo per commuovere e per evitare che ciò accadesse, gli diedi un pugno in testa.

“Forza! Ora dobbiamo andare! Il futuro ci aspetta!”

Lo sentii sospirai e lo sentii dire a bassa voce “e anche un’infanzia difficile!”

“Può darsi, ma quel che conta e che tutto si sistemerà!” gli dissi poggiandogli una mano sulla spalla.

 

Fummo accecati da una grossa luce e quando essa svanì…ci ritrovavamo nello stesso luogo dal quale eravamo partiti.

L’ufficio dell’hokage.

Eravamo sicuri di esserci trasferiti nel passato, dato che davanti ci ritrovammo Sandaime e tre  anziani.

Ci guardarono sorpresi e subito chiamarono degli ambu per fermarci.

“Fermatevi!” disse Sandaime riconoscendo il piccolo Naruto tra le mie braccia.

“chi siete voi?” ci chiese.

Kakashi si presentò e il vecchio Hokage e i presenti in aula si meravigliarono al sentire il suo nome. Dopo il primo stupore, il mio maestro raccontò loro tutto.

“Bene. quindi il bambino non era stato rapito!” disse Sandaime.

“Aspetta un attimo vecchio…vuoi dire che non sapeva che Yondaime aveva fatto sto…sto casino?” chiese Naruto.

L’uomo scosse la testa “Avreste fatto meglio a tenere il bambino con voi!”

Mi venne una vena pulsante sulla testa “Cos’è sta storia che lo volete uccidere? da lei non me lo sarei mai aspettato terzo Hokage! L’ho sempre rispettata e considerato un uomo saggio, ma a quanto pare mi sbagliavo!” dissi infuriata.

Il terzo non disse niente e abbassò solo la testa.

“Non è colpa sua! sono i cittadini di Konoha che lo vogliono morto e noi consiglieri siamo d’accordo. L’unico che si oppone è proprio Sandaime, ma non può sottrarsi dalle sue responsabilità. È in minoranza netta e le nostre leggi stabiliscono che l’hokage deve realizzare ciò che il popolo domanda!” disse una signora anziana.

“ma è solo un bambino!” dissi “e non vi azzardate a dire che è un mostro…perché gli unici mostri qui siete voi!”

“Calmati ragazzina” mi disse un altro anziano.

“E non mi dica di calmarmi! Voi volete uccidere un bambino indifeso, un mio compagno e non lo permetterò per colpa del vostro egoismo!” dissi stringendo i pugni per la rabbia.

“Forse è meglio che leggiate questa! è la lettera  del quinto hokage, vi spiegherà tutto!” disse Kakashi consegnando la lettera nelle mani degli anziani.

“è così voi non avreste ucciso il vostro Naruto, ma addirittura lo avete fatto diventare un ninja della foglia? E per quanto è resistito prima di distruggere il villaggio? Non crederò mai che Kyuubi collaborerà con noi. Questo bambino è un demone e come tale deve essere eliminato in quanto rappresenta una minaccia per tutti!”

Vidi Naruto stringere i denti. Kakashi gli mise una mano sulla spalla.

“Il mostro di cui parlate è qui davanti a voi e vi assicuro che è uno dei migliori ninja su cui Konoha possa fare affidamento. Ora è rispettato da tutti al villaggio. si è allenato duramente in tutti questi anni per farsi accettare e ora che ha ottenuto ciò per cui si è dato tanto da fare in questi anni, non vi permetterò di condannarlo a morte! perché uccidendo il bambino, ucciderete anche lui e credetemi se vi dico che sarete solo voi a perdere. Naruto è destinato a grandi cose e un giorno potrebbe essere proprio lui il vostro hokage.”

Naruto sgranò gli occhi e fissò incredulo Kakashi. Non era dal nostro maestro elogiare tanto qualcuno.

Naruto è destinato a diventare un ninja migliore del quarto e questo l’ho potuto constatare con i miei occhi!”

Sandaime sorrise e si avvicinò a Naruto.

“E così tu saresti il figlio di Yondaime. Avrei dovuto capirlo…siete molto simili!”

Sandaime, come puoi fidarti di ciò che dicono? Come puoi essere certo che questo ragazzo è Naruto? non abbiamo prove!” disse l’unico anziano che non aveva ancora parlato.

“bisogna essere ciechi per non vedere la somiglianza tra il piccolo e il ragazzo.” Disse il terzo.

“Volete una prova?” dissi “forza Naruto trasformati in Kyuubi e prendi a calci questi…” mi fermai quando vidi tutti gli sguardi puntati su di me.

Mi ricomposi tossendo “Ehm…mostra loro il sigillo!”

Naruto sorrise per la mia figuraccia e fece ciò che gli avevo detto.

Vidi gli anziani bisbigliare e subito dopo prendere posizione.

Essia. Permetteremo al bambino di vivere e imporremo l’assoluto divieto di dire a Naruto di cosa contiene al suo interno! Ma non garantiamo niente”

“Lo garantisco io! se è vero che Naruto sarà fondamentale affichè Konoha non sparisca completamente come dice la lettera, non possiamo perdere un aiuto prezioso! Io come Hokage e voi come consiglieri dell’hokage, non possiamo perdere di vista il nostro obbiettivo principale e cioè la salvezza del villaggio. Sono sicuro che Naruto ci sarà di grande aiuto per mantenere la sicurezza e per questo punirò tutti coloro che proveranno a torcergli un capello!”

Sandaime si avvicinò a Naruto gli mise una mano sulla spalla.

“Vai tranquillo ragazzo. Non permetterò a nessuno di farti del male!”

Naruto sorrise “grazie vecchio!”

Sospirai. Come al solito mancava di rispetto.

Porsi il piccolo Naruto al Sandaime, gli misi al collo la collanina che gli avevo fatto preparare con tanto amore e gli diedi un bacino sulla guancia.

“Mi mancherai…Naruto!”

Successivamente fu il turno di Naruto. Si fece stringere un dito da una manina del bimbo e gli disse “Non ti scoraggiare mai…vedrai che tutto si sistemerà!”

“mi raccomando, non fare impazzire Kakashi come hai fatto con me!” disse Kakashi infine, beccandosi un’occhiataccia da parte del mio compagno.

 

Tornammo nel nostro tempo. ogni cosa sembrava sistemata, ma tutto sembrava così silenzioso senza i pianti del piccolo.

Quel marmocchietto già mi mancava.

“Allora Sakura-chan.” Naruto mi destò dai miei pensieti “Mi sbaglio oppure ho una promessa da mantenere?”

Sgranai gli occhi, non capendo a cosa si riferiva.

“dovevo invitanti a mangiare una ciotola di ramen. Anche due se vuoi. Non so tu ma io ho una fame! Non mi dirai di no questa volta, vero?”

Scossi la testa e sorrisi.

“No. questa volta te lo sei meritato” lo presi a braccetto e lo trascinai verso l’ichiraku.

Il bimbo mi mancava, ma in realtà non avevo perso Naruto. Anzì direi piuttosto di averlo trovato. Tutta quella faccenda mi aveva fatto capire quanto in realtà tenessi a colui che pensavo di considerare un semplice amico. Il delizioso bambino non c’era più, ma c’era il se stesso più grande accanto a me e lo sarebbe stato per sempre.

 

 

THE END

 

 

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È siamo giunti alla fine di questa ff.

È una storiella molto semplice che…non so nemmeno come mi sia venuta in mente, ma chi mi conosce, sa che mi piace mischiare passato col futuro e viceversa.

Bhe spero siate soddisfatti del finale, non succede niente di particolare ma…me la sono immaginata così.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito.

Grazie tante.

Alla prossima!!!

Neko =^.^=

  
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