Saga era pronto a lanciare l'Esplosione Galattica, contro Shura, Camus e Aphrodite, quando i quattro cavalieri d'oro avvertirono un nuovo e potente cosmo. 

Saga si voltò di scatto. 

"Da dove arriva... Non è possibile!" 

Nel cielo, proprio al fianco della statua di Athena, si aprì un varco dimensionale, apparve un saint che stava fissando Saga, era Jabu dell'Unicorno. 

Saga accolse la sfida, e si lanciò nella dimensione oscura,  proprio di fronte a Jabu.

 “Alla fine hai raggiunto il settimo senso, notevole, riesci a dominare lo spazio dimensionale... Vorrà dire che ti ridurrò in polvere!", aggiunse sorridendo Saga. 

“Appena in tempo per assistere al combattimento finale, nella dimensione oscura, che spettacolo!”, era Deathmask.

"Finalmente ti sei fatto vivo...", disse Aphrodite, con tono ironico e irritato allo stesso tempo. 

Shura e Camus non si degnarono nemmeno di uno sguardo.

Jabu anticipò la mossa di Saga, usando i suoi poteri psichici.

"Cosa vuoi fare? Sei patetico!”, Saga era in procinto di colpire Jabu, quando all'improvviso si sentì soffocare.

In lui riaffiorarono i pensieri di quando bambino divenne saint dei Gemelli, giustizia e fedeltà alla Dea Athena erano le sue linee guida, Jabu stava risvegliando, con le sue facoltà mentali, la parte buona che era in lui. 

Il volto di Saga cambiò, i capelli e gli occhi divennero blu, ma la sua espressione rimase turbata.

"Forza, colpiscimi, Jabu!" 

"Perché Saga?”

“Non sei riuscito a distruggere definitivamente la malvagità che è in me, colpiscimi, ora!" 

Jabu esitò, quando un fendente, proveniente dal Santuario, attraversò la dimensione oscura  colpendo in pieno Saga, era Excalibur, la tecnica di Shura del Capricorno  che tenne fede alla sua promessa.

Saga si lasciò andare… il volto finalmente sereno, prima di perdere i sensi, il corpo inghiottito per sempre nella dimensione oscura.

Jabu atterrò proprio davanti alla statua di Athena, sapeva cosa doveva fare, prendere lo scudo e indirizzarlo verso Saori.

La meridiana dello zodiaco segnava l'inizio della dodicesima ora, quando accade l'irreparabile, apparentemente senza motivo il fuoco si spense.

I quattro cavalieri d'oro avvertirono un cosmo di natura divina, che si spense all'improvviso, finalmente lo riconobbero, era il cosmo di Athena, Saori era morta. 

Jabu disperato crollò a terra, il potere della freccia di Poseidone, donata a Saga, si era dimostrata superiore alle leggi di Atene, e alla meridiana dello zodiaco che ne segnava il trascorrere del tempo. 

Era stato tutto inutile,  l’essenza divina di Athena era scesa nelle profondità delle acque, sigillata per sempre nel regno dei mari, da Poseidone stesso.