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Autore: Xandalphon    15/11/2018    1 recensioni
Dopo molti tentennamenti, ho deciso di rieditare e revisionare 'A new Generation' e ripubblicarla da capo.
Per chi si approcciasse ora alla storia, si tratta di una 'what if?' che prende il largo dalla trama del manga dal capitolo 689.
In questa versione della storia, un Naruto ancor giovane si metterà nei panni del sensei per addestrare tre scanzonate ragazzine... Cambiando completamente il mondo ninja (Niente Boruto e Sarada. E più avanti si scoprirà anche perché)
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'A new generation'
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10)No man is an island

NewGen2

Senza dare loro modo di aprire bocca, il biondo maestro iniziò con la sua ramanzina.

“Partiamo da te, Haruna: vorrei che spiegassi ad Ako, che sicuramente non la conosce, la “splendida” tecnica che stavi per usare contro di lei. Forza, siamo tutt'orecchi.”

L'adolescente sapeva di averla fatta grossa. Era frustrata, arrabbiata, e non riusciva a concepire di trovarsi come nemici, non solo il maestro, ma addirittura una sua stessa compagna! Questo però, e lo sapeva, non giustificava “l'esperimento” che voleva fare, di cui, sperava, Naruto non si sarebbe accorto. Invece se n'era accorto eccome... E temeva seriamente di aver compromesso definitivamente le sue possibilità di diventare una kunoichi. A capo chino, tirando su con il naso per reprimere delle lacrime che sapevano di fine imminente, disse con voce flebile: “Cioè, doveva tipo essere l'ombra della serpe... Che sarebbe una tecnica, cioè, non proprio legale...”

“Diciamo pure proibita. Te l'ha insegnata Anko san?”

“N-no sensei... Gliel'ho solo vista fare. Cioè, in realtà non è che fa molto, dovrebbe spararti qualche serpente contro dal braccio...” Patetico tentativo di scuse, se ne rendeva conto anche lei.

“Pessima descrizione. Io non saprò dare bene le definizioni delle tecniche, ma tu mi batti alla grande! E' come un'evocazione. Anzi E' un'evocazione. E sai cosa succede quando un evocatore non ha sufficiente esperienza per controllare quello che evoca?”

“C-cioè, boh...” Finiva male. Non aveva molto idea di come, ma finiva male. E non aveva il coraggio di dirlo.

“Ti faccio un riassunto per quanto ne so io: nel caso delle rane, ridono di te, o ti fanno capire che le hai disturbate. Magari ti gonfiano anche un po' di botte, così, per riconoscenza. Nel caso delle lumache, ti guardano, scuotono le loro antenne e se ne vanno e basta. Nel caso dei sudditi del principe Aoda, che governa i serpenti dalla morte di Manda, prova a indovinare se li trovi in giornata no? Hai tre probabilità su quattro che provino a mangiarti viva... DANNAZIONE! BAKA! MI HAI SPAVENTATO A MORTE! AVEVO PAURA CHE TI FACESSERO DEL MALE! LO CAPISCI?!?”

Aveva fatto quel discorso tutto d'un fiato e non si era accorto che la ragazzina stava tirando su con il naso sempre più insistentemente, per trattenere qualche lacrima ribelle. Non era il caso di insistere ulteriormente. Ma non aveva finito. Era ora di togliere il sorrisetto da saputelle della serie “io non c'entro niente con le porcate di quella lì”, che avevano le altre due.

“Non pensate che non ne abbia anche per voi due! Siete arrivate ad ostacolarvi a vicenda; a momenti cercavate di ammazzarvi a vicenda, diamine! Cosa avevate in testa? MI FATE SCHIFO!”

Finalmente, con quell'urlata era riuscito ad incrinare le certezze delle altre due, che non sapevano più cosa pensare.

Continuò: “Avete per caso sentito parlare, vagamente, di lavoro di squadra? Il primo requisito, in battaglia, è avere la cieca convinzione che, qualunque sia l'obiettivo, i tuoi compagni non ti tradiranno mai. Hanabi! Se nella battaglia con il dieci code tua sorella, poniamo, si fosse trovata in difficoltà e io avessi dovuto scegliere tra salvare lei e caricare contro il nemico? Tu, al posto mio, cosa avresti fatto? Ako! Poniamo che invece di Hinata ci fosse stato tuo cugino Genma. Come la vedi, piccola calcolatrice? Sapete cosa mi disse Kakashi, esattamente alla vostra età, esattamente in questo posto? Nel mondo dei ninja chi non rispetta le regole e le leggi viene considerato feccia. Però chi non tiene conto dei propri compagni è feccia della peggior specie... Assorbito il concetto?”

“Sì sensei.”: risposta mogia.

“Speriamo.”

Un brontolio della pancia di tutte e tre, avvisava che, mentre le urlava addosso, le ragazze stavano morendo dalla fame. Si rilassò un attimo, poi disse, indicando le tre scatole bento: “Bene. Vi do una seconda possibilità, ma prima mangiate. Avete un'ora di pausa. Ah, tu no Haruna. Tu salti.”

Nel concludere la frase, prese con sé, con un gesto molto eloquente, uno dei tre contenitori.

La ragazza provò a ribattere senza convinzione “S-sensei, veramente già adesso non riesco a muovere nemmeno un muscolo...”

“Dovevi pensarci prima di tentare l'ombra della serpe, bella mia. Ora vado, ho delle faccende da sbrigare. A tra poco.”

***

Non pensavo ti piacesse così tanto imitare Kakashi, biondino. Disse sarcastica la volpe nella sua mente.

Che dici, faranno le brave scolarette o si comporteranno come spero?

Anche se non sono ancora adolescenti, sono comunque donne, Naruto... E la facciata da stronzette prime della classe a due di loro riesce già alla perfezione. Bisognerà capire QUANTO vorranno mantenerla a tutti i costi o se si ricorderanno di ciò che le rende umane. Al novantanove per cento faranno morire di fame Mitarashi. Già, in quel caso cosa farai?

“Non lo so...”

Una promessa è una promessa, biondino. Va' fino in fondo e da' loro davvero un'altra chance per prendere gli stramaledetti campanelli. Ma occhio che se glieli lasci prendere apposta per non dover fare i conti con dei rimorsi di coscienza, te ne potresti pentire, dopo...

“Ahem... Mi hai beccato...”

Perché? Che pensavi? Una vita che sto dentro di te e credi ancora che non possa prevedere cosa hai in quel nido di ragnatele e polvere che tu osi chiamare testa? Comunque vedi che non è così facile mantenere la promessa che hai fatto al tuo amico Konohamaru? Quando le cose si fanno difficili gli hai detto che non avresti mollato. Ecco, bocciarle rientra tra le 'cose difficili'. Devi scegliere, biondino: se fare lo stronzo per il loro bene, o l'amicone mollaccione per il loro male. Paradossalmente è più probabile che tu ti possa guadagnare il loro rispetto con la prima opzione...

“Hai ragione in tutto tranne che in una cosa, Kurama.”

Tranne che cosa? Io ho sempre ragione.

“No, io non credo che al novantanove per cento falliranno.”

Questione di punti di vista. Forse ho visto troppi umani egoisti e meschini per credere di vedere troppe volte il contrario nella mia pur lunghissima vita.

“E' per questo che sei qui con me, in fondo... Ti ho dimostrato che le eccezioni possono esserci...”

Ok, ok, ma non montarti troppo la testa. 'Eccezione' vuol dire sempre e comunque che la regola sta da un'altra parte, in fondo...

***

Hanabi e Ako iniziarono a mangiare, lentamente. Tutte e due, pur non volendolo dare a vedere, si sentivano decisamente scosse, soprattutto dopo il “mi fate schifo!” del loro maestro. Maestro ancora per poco, a dire il vero. Dopo aver visto quello che Naruto era in grado di fare, e senza neanche chiedere una mano alla volpe, erano piuttosto demoralizzate.

Furono distratte al muggito poderoso dello stomaco di Haruna, che avrebbe rischiato di mangiare se stessa, pur di avere qualcosa da mettere sotto i denti. Cercando, senza grande successo, di fare la dura, si giustificò : “Anko aveva finito la zuppa di fagioli rossi ieri sera, così, cioè, ho saltato pure la cena.”

Ako alzò gli occhi al cielo e, come aveva fatto Sasuke molto tempo fa, disse la fatidica frase: “Tieni quel che avanza del mio, baka che non sei altro...”, offrendole la sua scatola.

Hanabi fece per dire qualcosa, ma la Shiranui l'anticipò: “Come facciamo a fare il famoso 'lavoro di squadra' a cui Naruto-sensei tiene tanto, se questa non si regge neanche in piedi, Hanabi? Almeno così avremo una possibilità in più, per quanto misera.”

“Vero”, dovette ammettere la Hyuga. “Ma fammi prima attivare il byakugan, non vorrei che ci stesse spiando.”

In quel momento Haruna tossì pesantemente. Hanabi, suo malgrado, si girò verso di lei con il byakugan attivato. E vide una cose che non le piacque per niente.

“Haruna...Tu non sei debole solo perché hai fame, vero?”

Ako, a sentire quella frase sgranò gli occhi. Possibile che... Bruscamente le disse: “Fammi vedere il tuo dannatissimo braccio!” Senza nemmeno darle il tempo per replicare, le tirò su la manica della felpa.

Il segno di un morso.

“Ma Naruto sensei non aveva fatto in tempo a fermarla, quella tecnica?”

Haruna balbettò: “Non so come spiegarlo... Cioè, ho “sentito” qualcosa che mi mordeva e che poi veniva ricacciato indietro da una strana forza.”

Ako, senza scomporsi, frugò nelle sue tasche, ed estrasse una boccetta. Acidamente, commentò: “Ritieniti fortunata che oggi mi sono preparata al peggio... Blando antidoto generico. Specialità di famiglia.”

Poi, prese uno dei suoi fidati senbon, lo intinse nel liquido contenuto, e senza un attimo di esitazione, lo infilò con violenza nel braccio di Haruna.

“AHI! Mi hai fatto un male cane!”

“BAKA! Preferisci un male cane adesso o morire dopo?” Ribatté secca Ako.

“Ok, ok, scusa.” Disse Haruna, mettendo una specie di broncio.

Ako, poi, vagamente preoccupata, si rivolse ad Hanabi: “Hyuuga, dimmi che non hai smesso di dare una guardata in giro con i tuoi magici occhietti per vedere se Naruto-sensei è nei paraggi!”

Hanabi, senza scomporsi, ribatté: “Tranquilla... Non ci sta spian...”

Non fece in tempo a finire la frase che Naruto rispuntò all'improvviso, con un sorriso ed un segno di vittoria: “Già... Come Kakashi sensei fece con il vecchio team sette, vi stavo spiando, invece! Nella speranza che faceste ESATTAMENTE quello che avete fatto. Complimenti. Siete promosse. Tutte e tre. Avete messo la situazione della vostra compagna davanti agli ordini. Proprio come vi avevo “consigliato” di fare.”

Vedi, che ti avevo detto? Fece mentalmente lui a Kurama. Il quale, aspettandosi quel genere di colpo, ribatté prontamente:

Ciò non vuol dire che avevo torto, moccioso impertinente. Vuol dire solo che anche le tue tre belle damigelle fanno parte dell'insieme 'eccezioni'.

Ma darmela vinta qualche volta e dire 'ok, hai ragione', no, eh?

Con te? Ma proprio mai nella vita.

Le adolescenti guardarono il loro maestro incredule, poi, una dopo l'altra, tirarono un sospiro di sollievo. Haruna fu quella che lo tirò più forte di tutte.

Da un'altra parte del mondo, anzi, non esattamente nel “mondo”, un orribile e gigantesco mostro peloso, pieno di cicatrici, accovacciato su un cuscino di seta sorrise, mentre osservava la scena da una sfera di cristallo. Rivolgendosi ad un suo simile (per quanto molto più piccolo) rimasto nell'ombra disse, con voce rauca: “Prrr... Ottimo lavoro, Maneki. Con quel tuo morso Aoda e la sua stirpe la terranno lontana. Quella ragazza è veramente promettente. Se l'amichetto di Kurama la addestra a dovere, entro un anno, o anche meno, troverò il tempo ed il modo per passare a farle una visitina. La prossima guerra degli umani si preannuncia interessante... Meow!

“Siete sicura che dovremmo intervenire, mia signora? In fondo è da molte ere che non ci schieriamo in un loro conflitto.”

“Questa volta è diverso, Maneki. Questa sarà la guerra. E tutte le stirpi degli youkai saranno coinvolte, volenti o nolenti. Non ho il dono della preveggenza al livello di quel maledetto corvaccio a tre zampe di Yatagarasu, ma confida nelle mie parole. Si muoveranno anche altri che fino ad ora sono rimasti in disparte sin dai tempi del grande risveglio, come ragni, scorpioni, volpi, tigri... Chissà, forse rivedremo persino i conigli, che se stanno ancora rintanati chissà dove, aspettando il ritorno di Kagura e del principe Usagin.”

Decisamente più vicino, ma comunque fuori dalla portata di sguardi indiscreti, una seconda coppia aveva dato un'occhiata distratta al combattimento. Uno aveva una maschera da Anbu, l'altro era un ragazzo dai denti stranamente aguzzi.

Quest'ultimo, sarcastico, fece al primo: “Konoha... Proprio un villaggio di gente dal cuore troppo tenero. Fossi in loro come minimo ti avrei messo agli arresti domiciliari e ti avrei impedito di essere nuovamente un ninja! Anche se più probabilmente ti avrei condannato a morte per tradimento. Ed invece, eccoti qua, senza processo, senza niente di niente, addirittura promosso a capitano di una squadra di Anbu. La cosa è talmente assurda che mi fa quasi ridere...”

“Il cuore tenero non c'entra, Suigetsu. Ho usato lo sharingan ipnotico su alcuni ninja del villaggio per mesi. Anzi, anni, ormai. E ho anche dovuto essere discreto, dato che il byakugan svela l'illusione. I cambiamenti dovevano essere continui ed impercettibili. L'unico di quelli che mi servivano su cui non ho dovuto utilizzare nulla è proprio quel cretino biondo laggiù.”

“Non l'hai fatto perché non lo ritenevi necessario o perché non hai voluto farlo? Bah, comunque io mi sarei stufato prima. Perché, poi, fare tanta fatica?”

“Lo sai.”

“Già, già... Tu e i tuoi piani complessi della durata di anni. Però, se non mi fai menare un po' le mani in fretta, ti pianto in asso per davvero, stavolta! Comunque, spero che l'aria sdolcinata di Konoha non ti stia cominciando ad entrare nel cervello. Non più del tuo solito, perlomeno...”

“Niente di complesso, in verità. Il mondo ninja si è messo in moto da solo, senza alcuna spinta da parte mia. Il che non fa che provare ulteriormente il mio punto di vista. Quella dei ninja è una razza bastarda, nata da una cagna avida di potere.”

Sarà... Secondo me sono gli umani in generale, i bastardi, a prescindere dai loro poteri. Chissà se la nostra intera specie non derivi da un'altra cagna bastarda nata mille migliaia di anni prima persino di Kagura... Va beh, ora io ti lascio solo che le tue 'profonde' (e noiosissime) meditazioni filosofiche... Ci vediamo alla prossima Sas'ke. Ah, no, adesso il tuo nome da Anbu è Garuda, giusto... Allora a presto, Garuda.”

  
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