Serie TV > The Originals
Segui la storia  |       
Autore: Abby_da_Edoras    16/11/2018    2 recensioni
Questa long fic è il racconto dettagliato del sogno che Tristan ha fatto quando era rinchiuso nella cella di villa Mikaelson. Chi segue le mie storie sa che, nella mia ff "I can hear you asking me why", Elijah aveva fatto rinchiudere Tristan, considerandolo colpevole di alcuni omicidi avvenuti a New Orleans. Tristan, di nuovo deluso e abbandonato dal suo Sire, sceglieva di accettare il suo destino e si lasciava andare, abbandonandosi a un sogno di mille anni prima. Questa ff racconterà il suo sogno: a Marsiglia, Elijah trasforma Tristan, ma poi decide di non sacrificare lui e Aurora...
Dedico questa ff ad Aliseia, che aspettava di sognare con me con questa AU medievale, e a Lilyy che con tanto affetto segue le vicende passionali e spesso dolorose di questa magnifica OTP.
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a registi, sceneggiatori, autori e produttori di The Originals.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Elijah, Tristan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

La vie (capitolo quinto)

La voce che la Corte di Marsiglia accoglieva e patrocinava artisti, intellettuali e poeti si era diffusa per tutta la Francia e oltre e molti accorrevano al castello del Conte De Martel, sperando di ottenere favori e privilegi grazie alla propria arte.

Al banchetto di quella sera, Tristan si avvicinò ad Elijah con il volto arrossato dall’emozione e gli occhi brillanti.

“Hai visto? Alla nostra tavola siedono i più grandi e famosi intellettuali e artisti della Francia, questa sera” mormorò, pieno di orgoglio. “Una tale magnificenza non si trova nemmeno nella Corte reale!”

“Hai ragione, ma è tutto merito tuo” sorrise Elijah di rimando. “Sei stato tu a trasformare questa Corte. Sotto la guida di tuo padre era un covo di intrighi e malvagità mentre adesso sta diventando un modello per tutta l’Europa.”

Tristan arrossì.

“E’ stato anche grazie ai tuoi consigli, ma sono lieto che non ami ricordarmelo” ammise. “Comunque la Corte di Marsiglia è anche tua, lo sai, la stiamo governando insieme.”

Elijah gli circondò le spalle con un braccio e lo strinse per un istante a sé. Avrebbe desiderato baciarlo, ma sapeva bene di non poterlo fare davanti a tutti. Avrebbe dovuto trattenersi fino a quella notte, nell’intimità della loro camera…

“Tuo fratello Niklaus non sembra molto a suo agio” disse poi Tristan, con un mezzo sorriso. “Gli artisti lo infastidiscono?”

“Oh, no, anzi, so che sarebbe suo desiderio dedicarsi alla pittura” rispose il vampiro Originale. “Il problema non sono gli artisti, temo che sia quel poeta che non ha fatto che declamare versi in onore di Rebekah. Spero vivamente che Niklaus si terrà a freno e non gli spezzerà il collo…”

“Posso comprendere la sua gelosia e il suo istinto di protezione verso la sorella minore” replicò Tristan. “Anch’io, per anni, ho cercato di difendere Aurora da damerini e bifolchi che le si avvicinavano per un unico scopo… adesso, però, non mi dispiace vedere quel pittore chiaramente affascinato da lei. Dice di volerle fare un ritratto… se avesse intenzioni serie e se anche lei provasse affetto per lui, potrei anche conferirgli un titolo nobiliare e concedergli la mano di mia sorella.”

“Purtroppo Niklaus non possiede la tua lungimiranza, pertanto sarà mia cura tenerlo d’occhio” disse Elijah, con un sorriso beffardo.

Al banchetto seguì uno sfarzoso ricevimento e tutti parteciparono con grande entusiasmo: ci furono musica, danze, i poeti declamarono i loro versi alle dame più belle della Corte e il castello parve splendere come mai era avvenuto prima. Elijah continuava a osservare attentamente le mosse di Klaus, che invece non si divertiva affatto e aveva molestato per tutta la serata con battute maligne e scherni il giovane poeta che aveva osato avvicinarsi troppo a Rebekah. Elijah si augurava che il malcontento del fratello si limitasse a scherzi e battute, ma non distoglieva lo sguardo da lui.

Le cose stavano andando così bene e lui non avrebbe permesso che la solita, morbosa gelosia di Niklaus rovinasse tutto…

Al termine del ricevimento, Elijah e Tristan poterono finalmente ritrovarsi da soli nella stanza da letto del Conte. Elijah sollevò Tristan tra le braccia per deporlo sulle lenzuola. Aveva pregustato quel momento per tutta la sera, ammirandolo così elegante e sereno in mezzo agli ospiti, così a suo agio in quella Corte dove non era più il ragazzo malvagio e crudele che tutti temevano, ma il Conte De Martel, un vero signore, raffinato e colto. Tutti gli intellettuali di Francia volevano visitare la Corte di Marsiglia e molto presto avrebbero iniziato ad arrivare anche dall’estero.

E Tristan, in mezzo a loro, era un vero leader, sembrava un Principe…

Elijah si sdraiò sul letto, sovrastando Tristan che si ritrovò incollato al corpo del suo Sire che lo stringeva, lo accarezzava e lo baciava sempre più appassionatamente. Si sentì travolgere dall’impeto del vampiro Originale e, senza quasi rendersene conto, furono l’uno sopra l’altro ed Elijah cominciò a spogliarsi e a spogliarlo. Il giovane Conte era bloccato e quasi schiacciato da quel corpo forte e muscoloso e poté solo stringersi alle sue spalle mentre Elijah si spingeva dentro di lui, dando sfogo al desiderio che aveva tentato di reprimere per tutta la serata, a causa degli ospiti. Entrambi si persero completamente nel vortice della passione e, finché non furono del tutto soddisfatti, non riuscirono a fermarsi nemmeno per riprendere fiato. Tra una spinta e l’altra Elijah lo baciava a lungo e Tristan smarriva ogni cognizione del tempo e dello spazio, preso com’era dall’intensità del piacere e del desiderio.

Solo alla fine, ansanti e scarmigliati, riuscirono a riacquistare la lucidità sufficiente per parlare di una cosa che Tristan aveva pensato quella sera, guardando gli artisti che corteggiavano Aurora e Rebekah e gli sguardi incendiari che lanciava loro Klaus.

Erano rimasti abbracciati, i corpi nudi a cercarsi e a completarsi sotto le lenzuola, tra carezze e teneri baci, mentre il giovane Conte dava voce alla sua idea.

“Avevo pensato una cosa” disse, con la testa appoggiata alla spalla di Elijah. “Non sarebbe meglio rendere questi artisti… immortali come noi?”

“Vuoi dire che vorresti trasformarli?” Elijah smise di baciare Tristan e lo fissò, serio in volto.

“Non deve essere per forza un male, per me non lo è stato, no? E nemmeno per Aurora” ribatté il Conte. “Anzi, se fossero come noi potrebbero rimanere qui, alla Corte di Marsiglia, a creare le loro opere per sempre. Quei due ragazzi, Joscelin il pittore e Leander il poeta, potrebbero sposare le nostre sorelle, per me non sarebbe difficile conferire loro un titolo nobiliare per elevarli al loro rango. E comunque… non sarebbe magnifico che la nostra Corte si espandesse sempre di più e ospitasse artisti e intellettuali non soltanto per il breve tempo delle loro vite, ma per l’eternità? Naturalmente solo i migliori godrebbero di questo onore.”

Elijah rifletté a lungo. Ciò che Tristan diceva non era del tutto assurdo. Lui non aveva mai pensato prima a trasformare altri in vampiri, perché riteneva che questa fosse una maledizione e che loro stessi fossero dei mostri, capaci soltanto di strappare la vita a persone innocenti per nutrirsene. Questo avevano fatto lui e i suoi fratelli fino a poco tempo prima.

Ma la trasformazione di Tristan aveva dimostrato che tutto poteva essere diverso. Tristan era diventato sì un vampiro, ma non un mostro. Anzi, semmai il mostro era quello di prima, il ragazzo sadico che torturava i propri servitori. Il Tristan vampiro era adesso un signore nobile e superiore, che non abusava del proprio potere ma lo usava a vantaggio della sua Corte e della sua famiglia…

Se opportunamente guidati ed educati, anche i giovani artisti più meritevoli avrebbero potuto diventare vampiri elitari e la Corte di Marsiglia sarebbe stata ancora di più un luogo unico di raffinatezza, un centro di cultura internazionale, una luce per illuminare l’Europa intera.

Quei giovani, pensò Elijah con un brivido di piacere, sarebbero diventati la loro discendenza, la sua e quella di Tristan. Sapeva bene che, in quanto vampiri, nessuno dei due avrebbe mai potuto avere figli… ma trasformando i giovani più dotati e brillanti avrebbero potuto crearsi dei discendenti di cui essere orgogliosi, proprio come lui, adesso, lo era del suo Tristan.

Elijah si voltò di nuovo verso Tristan, ammirò il suo sorriso soddisfatto, gli occhi che brillavano per l’aspettativa.

“Hai ragione, penso che sia una buona idea” concordò, accarezzandogli le guance piene e arrossate. “Sceglieremo i migliori, i più promettenti non solo per la loro arte, ma anche per la loro condotta… ma tu, come me, dovrai prenderti cura di loro nei primi tempi, guidarli, addestrarli, non lasciare che diventino dei mostri come Kol. Dovremo fare in modo che imparino a nutrirsi senza uccidere, senza provarne piacere, solo per la sopravvivenza. Sarà una grande responsabilità per entrambi, se decideremo di fare questa scelta. Sei pronto ad assumertela?”

“Certo” ribatté Tristan, in tono fiero. “Sono pronto e, in ogni caso, non dovrò farlo da solo, no?”

Elijah sorrise con tenerezza.

“Non dovrai fare più niente da solo, mai più. Io non ti lascerò mai solo” promise.

Lo baciò di nuovo, lo strinse forte e lo accarezzò, ritrovando con gioia ed eccitazione il suo sapore e la sua pelle così liscia e delicata. Tristan si abbandonò ai baci sempre più teneri del suo Sire, chiuse gli occhi e, tra le braccia di Elijah, scivolò in un piacevole torpore, mentre le immagini della Corte di Marsiglia, sempre più famosa, potente e ammirata in tutto il continente gli allietavano la mente.

Sapeva che, al fianco di Elijah, avrebbe ottenuto tutto ciò che aveva sempre desiderato. Sapeva che Elijah era la sua felicità, la sua completezza, il suo destino. Sapeva che avrebbero fatto grandi cose insieme e che, più importante di tutto il resto, che sarebbero stati insieme sempre e per sempre.

Mentre Elijah e Tristan si addormentavano, sereni e soddisfatti, allacciati l’uno all’altro, non tutta la Corte gioiva con loro.

L’anziano Duca De Trevalion, un amico di vecchia data del padre di Tristan, non era affatto contento di come la Corte si stava trasformando e della piega che stavano prendendo le cose. Era anzi disgustato dal fatto che qualunque villico in grado di comporre versi sdolcinati o di fare qualche stupido disegno potesse ricevere tanta attenzione e importanza… mentre dei veri nobili di sangue, dalle gloriose ascendenze, come lui e pochi altri, venivano messi da parte, ignorati, umiliati.

“Questa Corte sta diventando un covo di giovani sbruffoni, primo tra tutti il nostro Signor Conte” sibilò, rivolto all’amico che era con lui. “La vera nobiltà di sangue è stata dimenticata in favore degli ultimi arrivati… sento la loro puzza di stalla anche da qui!”

“Avete ragione, Duca De Trevalion, ma le cose sono cambiate, ormai, ed è Tristan il nuovo Conte De Martel, è lui a governare la Corte di Marsiglia” ribatté il Barone De Monluc. “Non piace nemmeno a me, ma non possiamo fare niente.”

“Ne siete davvero certo?” insinuò il Duca, con un ghigno malvagio sulle labbra. “Non sarebbe la prima volta che un giovane nobile, senza eredi, ha un incidente…”

De Monluc trasalì.

“Dite sul serio? Vorreste assassinare Tristan De Martel?”

“Chi ha parlato di assassinio? Io mi stavo riferendo a un incidente, durante un torneo, ad esempio, o una battuta di caccia. Queste disgrazie accadono così di frequente” disse De Trevalion. “In caso, potrei contare su di voi? Sul vostro silenzio, sulla vostra connivenza?”

E, nell’oscurità della notte marsigliese, il Duca De Trevalion e il Duca De Monluc ordirono la loro congiura ai danni del giovane Conte De Martel.

Fine capitolo quinto

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Originals / Vai alla pagina dell'autore: Abby_da_Edoras