Capitolo
1
Charles “Charlie” Weasley & Livia “Livvy” Rosier
Se
c’era una persona in tutta la scuola capace di accendere la
competitività di Charlie Weasley quella era la sua nemesi
per antonomasia:
Livia Rosier. Quando si pensava ai Serpeverde quello che veniva
automaticamente
in mente a chiunque era lingua biforcuta, indole insidiosa e
comportamenti
egocentrici. Ebbene ai suoi occhi era palese che il Cappello Parlante
non
avrebbe potuto scegliere Casa migliore nello Smistare quella ragazzina.
La
conosceva da appena una manciata di giorni e l’aveva
già inquadrata, ma quello
che non aveva messo in conto era che non era il solo a provare quel
forte
sentimento competitivo; lo percepiva dal modo in cui Livia cercava il
suo
sguardo quando era più veloce di lui nell’alzare
la mano e dare la risposta
corretta oppure nel sorrisetto di superiorità che sfoggiava
quando lo vedeva in
difficoltà con qualche pozione o ancora nella luce divertita
nei suoi occhi quando
Piton lo rimproverava davanti a tutti. Gli anni erano passati veloci e
l’esperienza
gli aveva confermato quello che era già ampiamente sotto gli
occhi di tutti:
loro due erano il diavolo e l’acqua santa, la tenebra e la
luce, la luna e il
sole. Poli opposti che quando entravano in collisione non
preannunciavano nulla
di buono. E in quel momento, mentre lo osservava dal basso del suo
metro e sessanta
con le braccia incrociate sotto il seno e lo sguardo glaciale, non
c’era alcun
dubbio sul fatto che la collisione fosse in atto.
-
Si può sapere cosa credi di fare, Rosier? –
-
Credevo fosse evidente, Weasley, ma sono certa che se ti
metti d’impegno e azioni gli ultimi neuroni che ti sono
rimasti ci arrivi anche
tu -, s’interruppe per dare modo al resto della sua squadra
di sghignazzare
liberamente, - Abbiamo prenotato il campo e ci stiamo per allenare.
–
-
La McGranitt ha firmato l’autorizzazione per la nostra
squadra, manca poco alla partita contro i Corvonero. –
Livia
inarcò un sopracciglio scuro e perfettamente curato
osservando ostentatamente le lunghe unghie smaltate di nero.
-
Ho per caso la faccia di una persona a cui interessa? –
Charlie
s’irrigidì e si morse la lingua prima di
replicare.
Sua madre aveva educato lui e i suoi fratelli a mostrarsi sempre
gentile e
galante con le donne, ma quella ragazza aveva la capacità di
fargli perdere del
tutto il controllo.
-
Possiamo sempre dividerci il campo. C’è abbastanza
spazio
per entrambi – tentò di farla ragionare.
-
Scordatelo. –
-
Ma se … -
-
Assolutamente no, Weasley, non dividiamo nulla con voi. –
Non
c’era verso di farla ragionare quando si metteva una cosa
in testa.
-
Allora come proponi di risolvere la cosa? –
-
Semplice -, replicò con fare pratico, - voi alzate i tacchi
e noi ci alleniamo. Potete tornare al campo quando avremo finito.
–
-
Noi siamo arrivati prima di voi, perciò perché
non alzate voi i tacchi? –
Livia
smise di osservarsi le unghie e alzò nuovamente lo
sguardo, muovendo un paio di passi verso di lui per fronteggiarlo
meglio.
-
Perché non provate a farci alzare i tacchi voi,
oppure il celebre coraggio dei
Grifondoro è scomparso? –
E
quella semplice domanda messa lì a chiara provocazione fu
null’altro che la miccia che accese il tutto. Un attimo prima
i Capitani delle
due squadre si fronteggiavano e quello dopo le due squadre si erano
scagliate
le une contro le altre.
Tra
pugni e calci assestati più o meno alla cieca, Charlie
vide distrattamente Livia alle prese con una delle sue Cacciatrici poco
prima
che quel bestione di Nicholas Travers si scagliasse contro di lui
rendendogli
impossibile continuare a osservare gli altri membri del conflitto.
A
interromperli giunse la voce indignata della McGranitt,
probabilmente attirata lì dalle urla oppure da qualche
passante allarmato che l’aveva
avvertita.
-
Siete completamenti impazziti tutti quanti? Cinquanta punti
in meno a Serpeverde e cinquanta in meno a Grifondoro. Rosier e
Weasley, voi
due venite con me dal Preside – sentenziò
autoritaria, incamminandosi lungo il
sentiero che dal campo portava al castello.
Livia
e Charlie arrancarono dietro di lei continuando a
lanciarsi occhiatacce mentre il resto delle rispettive squadre
recuperava la
propria attrezzatura e si disperdeva in fretta e furia. I capelli
corvini della
ragazza, che le ricadevano in lunghe e morbide onde fino a
metà schiena, le
volteggiavano intorno alle spalle incorniciando le iridi color ghiaccio
ancora
luccicanti di furia. Appariva come una sorta di divinità
guerriera mentre
pestava i piedi con vigore contro il terreno e sembrava augurare
palesemente
una morte lenta e dolorosa sia a lui che alla vice preside.
Raggiunsero
lo studio di Silente in una decina di minuti,
ritrovandosi seduti contro l’alto e rigido schienale delle
sedie mentre
ascoltavano la McGranitt e Piton cercare di giustificare a vicenda i
propri
studenti riversando la colpa su quelli dell’altra Casa.
-
Ho sentito abbastanza -, decretò alla fine Silente con tono
pacato, - e credo che la decisione migliore sia quella di stabilire un
rigido
calendario in giorni ben separati per le squadre di Grifondoro e
Serpeverde
onde evitare che la competitività si riaccenda nuovamente.
Confido che la
signorina Rosier e il signor Weasley faranno del loro meglio
affinchè le loro
squadre non reiterino un comportamento del genere. –
Livia
prese la parola, rompendo il silenzio in cui si erano
chiusi dall’ingresso nello studio del Preside, osservandolo
speranzosa.
-
Quindi conserveremo il posto di Capitano? –
-
Sì, ma verrete ovviamente puniti. Una settimana a stretto
contatto credo sia sufficiente a farvi imparare la delicata arte della
diplomazia e della tolleranza. –
-
Cosa dovremo fare durante la settimana di punizione,
signore? –
-
Presto detto, signor Weasley. Passerete tutti i pomeriggi
studiando e svolgendo compiti di pulizia che vi verranno assegnati dal
signor
Gazza. –
Fantastico,
dalla padella alla brace per così dire.
Nessuno
dei due disse nulla, ma dai reciproci sguardi era
ovvio che stessero pensando alla medesima cosa: la settimana di
punizione
sarebbe stata la più lunga della loro vita.
Spazio
autrice:
Salve!
Io
ho
mille mila storie da continuare, ma quando l’ispirazione
chiama non posso non
rispondere. Ragion per cui ho deciso di scrivere una mini long dedicata
al mio
Weasley preferito nella speranza di dare un po’
più di risalto anche a lui che è
sempre stato il più bistrattato dalla zia Rowling. Non so
ancora di quanti
capitoli sarà composta la mini long, ma saranno sicuramente
minimo 3 e massimo
5. Insomma spero che la storia vi incuriosisca e che vogliate farmi
sapere che
ne pensate.
A
presto.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary