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Autore: Ms Mary Santiago    17/11/2018    1 recensioni
[Minilong]
[Linea temporale: 1990]
[Coppia: Charlie Weasley/Livia Rosier (OC)]
Dal testo:
- Quindi conserveremo il posto di Capitano? –
- Sì, ma verrete ovviamente puniti. Una settimana a stretto contatto credo sia sufficiente a farvi imparare la delicata arte della diplomazia e della tolleranza. –
- Cosa dovremo fare durante la settimana di punizione, signore? –
- Presto detto, signor Weasley. Passerete tutti i pomeriggi studiando e svolgendo compiti di pulizia che vi verranno assegnati dal signor Gazza. –
Fantastico, dalla padella alla brace per così dire.
Nessuno dei due disse nulla, ma dai reciproci sguardi era ovvio che stessero pensando alla medesima cosa: la settimana di punizione sarebbe stata la più lunga della loro vita.
*
- Poteva dirti molto peggio. -
- Peggio? Non credo sia umanamente possibile subire qualcosa di peggio di questo. -
- Se non altro Charlie Weasley è uno strafigo - asserì Clarisse convinta.
- Uno strafigo? -, le fece eco incredula, - Io direi piuttosto uno stra idiota. -
*
- Non dirmi che non hai mai giocato a obbligo o verità. -
Sentì il calore raggiungerle il volto e pregò che non trapelasse sulla sua carnagione fin troppo pallida. Non c'era bisogno che capisse che non sapere qualcosa la metteva in imbarazzo.
- Sei tu il FiloBabbano, non io. Come funziona questo stupido gioco? -
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

 

 

 

 

Charles “Charlie” Weasley & Livia “Livvy” Rosier 


 

 

 

 

 

Se c’era una persona in tutta la scuola capace di accendere la competitività di Charlie Weasley quella era la sua nemesi per antonomasia: Livia Rosier. Quando si pensava ai Serpeverde quello che veniva automaticamente in mente a chiunque era lingua biforcuta, indole insidiosa e comportamenti egocentrici. Ebbene ai suoi occhi era palese che il Cappello Parlante non avrebbe potuto scegliere Casa migliore nello Smistare quella ragazzina. La conosceva da appena una manciata di giorni e l’aveva già inquadrata, ma quello che non aveva messo in conto era che non era il solo a provare quel forte sentimento competitivo; lo percepiva dal modo in cui Livia cercava il suo sguardo quando era più veloce di lui nell’alzare la mano e dare la risposta corretta oppure nel sorrisetto di superiorità che sfoggiava quando lo vedeva in difficoltà con qualche pozione o ancora nella luce divertita nei suoi occhi quando Piton lo rimproverava davanti a tutti. Gli anni erano passati veloci e l’esperienza gli aveva confermato quello che era già ampiamente sotto gli occhi di tutti: loro due erano il diavolo e l’acqua santa, la tenebra e la luce, la luna e il sole. Poli opposti che quando entravano in collisione non preannunciavano nulla di buono. E in quel momento, mentre lo osservava dal basso del suo metro e sessanta con le braccia incrociate sotto il seno e lo sguardo glaciale, non c’era alcun dubbio sul fatto che la collisione fosse in atto.

- Si può sapere cosa credi di fare, Rosier? –

- Credevo fosse evidente, Weasley, ma sono certa che se ti metti d’impegno e azioni gli ultimi neuroni che ti sono rimasti ci arrivi anche tu -, s’interruppe per dare modo al resto della sua squadra di sghignazzare liberamente, - Abbiamo prenotato il campo e ci stiamo per allenare. –

- La McGranitt ha firmato l’autorizzazione per la nostra squadra, manca poco alla partita contro i Corvonero. –

Livia inarcò un sopracciglio scuro e perfettamente curato osservando ostentatamente le lunghe unghie smaltate di nero.

- Ho per caso la faccia di una persona a cui interessa? –

Charlie s’irrigidì e si morse la lingua prima di replicare. Sua madre aveva educato lui e i suoi fratelli a mostrarsi sempre gentile e galante con le donne, ma quella ragazza aveva la capacità di fargli perdere del tutto il controllo.

- Possiamo sempre dividerci il campo. C’è abbastanza spazio per entrambi – tentò di farla ragionare.

- Scordatelo. –

- Ma se … -

- Assolutamente no, Weasley, non dividiamo nulla con voi. –

Non c’era verso di farla ragionare quando si metteva una cosa in testa.

- Allora come proponi di risolvere la cosa? –

- Semplice -, replicò con fare pratico, - voi alzate i tacchi e noi ci alleniamo. Potete tornare al campo quando avremo finito. –

- Noi siamo arrivati prima di voi, perciò perché non alzate voi i tacchi? –

Livia smise di osservarsi le unghie e alzò nuovamente lo sguardo, muovendo un paio di passi verso di lui per fronteggiarlo meglio.

- Perché non provate a farci alzare i tacchi voi, oppure il celebre coraggio dei Grifondoro è scomparso? –

E quella semplice domanda messa lì a chiara provocazione fu null’altro che la miccia che accese il tutto. Un attimo prima i Capitani delle due squadre si fronteggiavano e quello dopo le due squadre si erano scagliate le une contro le altre.

Tra pugni e calci assestati più o meno alla cieca, Charlie vide distrattamente Livia alle prese con una delle sue Cacciatrici poco prima che quel bestione di Nicholas Travers si scagliasse contro di lui rendendogli impossibile continuare a osservare gli altri membri del conflitto.

A interromperli giunse la voce indignata della McGranitt, probabilmente attirata lì dalle urla oppure da qualche passante allarmato che l’aveva avvertita.

- Siete completamenti impazziti tutti quanti? Cinquanta punti in meno a Serpeverde e cinquanta in meno a Grifondoro. Rosier e Weasley, voi due venite con me dal Preside – sentenziò autoritaria, incamminandosi lungo il sentiero che dal campo portava al castello.

Livia e Charlie arrancarono dietro di lei continuando a lanciarsi occhiatacce mentre il resto delle rispettive squadre recuperava la propria attrezzatura e si disperdeva in fretta e furia. I capelli corvini della ragazza, che le ricadevano in lunghe e morbide onde fino a metà schiena, le volteggiavano intorno alle spalle incorniciando le iridi color ghiaccio ancora luccicanti di furia. Appariva come una sorta di divinità guerriera mentre pestava i piedi con vigore contro il terreno e sembrava augurare palesemente una morte lenta e dolorosa sia a lui che alla vice preside.

Raggiunsero lo studio di Silente in una decina di minuti, ritrovandosi seduti contro l’alto e rigido schienale delle sedie mentre ascoltavano la McGranitt e Piton cercare di giustificare a vicenda i propri studenti riversando la colpa su quelli dell’altra Casa.

- Ho sentito abbastanza -, decretò alla fine Silente con tono pacato, - e credo che la decisione migliore sia quella di stabilire un rigido calendario in giorni ben separati per le squadre di Grifondoro e Serpeverde onde evitare che la competitività si riaccenda nuovamente. Confido che la signorina Rosier e il signor Weasley faranno del loro meglio affinchè le loro squadre non reiterino un comportamento del genere. –

Livia prese la parola, rompendo il silenzio in cui si erano chiusi dall’ingresso nello studio del Preside, osservandolo speranzosa.

- Quindi conserveremo il posto di Capitano? –

- Sì, ma verrete ovviamente puniti. Una settimana a stretto contatto credo sia sufficiente a farvi imparare la delicata arte della diplomazia e della tolleranza. –

- Cosa dovremo fare durante la settimana di punizione, signore? –

- Presto detto, signor Weasley. Passerete tutti i pomeriggi studiando e svolgendo compiti di pulizia che vi verranno assegnati dal signor Gazza. –

Fantastico, dalla padella alla brace per così dire.

Nessuno dei due disse nulla, ma dai reciproci sguardi era ovvio che stessero pensando alla medesima cosa: la settimana di punizione sarebbe stata la più lunga della loro vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Io ho mille mila storie da continuare, ma quando l’ispirazione chiama non posso non rispondere. Ragion per cui ho deciso di scrivere una mini long dedicata al mio Weasley preferito nella speranza di dare un po’ più di risalto anche a lui che è sempre stato il più bistrattato dalla zia Rowling. Non so ancora di quanti capitoli sarà composta la mini long, ma saranno sicuramente minimo 3 e massimo 5. Insomma spero che la storia vi incuriosisca e che vogliate farmi sapere che ne pensate.

A presto.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

 

 

   
 
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