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Autore: BluAvis    22/11/2018    2 recensioni
[CONCLUSA]
-Dal Testo-
Quella notte pioveva a dirotto. Il suolo era una mistura di terra e fanghiglia. L’eroe era in ginocchio accanto al corpo esanime della ragazza. Chinato sopra di lei, proteggendola dalla pioggia incessante, la scuoteva e le accarezzava il viso. Piccole gocce d’acqua cadevano dal biondo ciuffo penzolante, infrangendosi sul dolce viso di lei. Kaminari piangeva in silenzio, pregando per un miracolo, ma Jiro non si sarebbe più risvegliata.
Le sue iridi violacee non riflettevano più la luce.
Lui li guardava con sadico piacere, crogiolandosi in quel dolore.
L’eroe oltrepassò la soglia della sofferenza, caricandosi d’odio.
- L’hai uccisa… l’hai uccisa…
Lui si accovacciò al suo fianco, sussurrandogli vicino l’orecchio.
- Sì… e ho goduto nel vederla morire.
***
- BluAvis
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaminari Denki, Kyoka Jiro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And yet to Fail
 
Kyoka sapeva che non fosse colpa sua. Naomi le aveva assicurato, tra un singhiozzo e l’altro, che il rapimento di Kaminari non fosse collegato alle modifiche della linea temporale apportate dalle due studentesse. Qualcun altro aveva pianificato tutto ciò, un villain proveniente da un futuro lontano: Switch. Jiro si era scoperta non essere la sola nelle condizioni di poter cambiare il corso naturale del tempo. Tutto girava intorno a quel criminale e alla sua malvagità. Mentre osservava l’insegna di quel vecchio negozio, però, Kyoka non poteva fare a meno di sentirsi responsabile del triste destino in cui fosse incappato Kaminari. Aveva avuto una miriade di occasioni per parlare a Naomi del suo compagno biondo. Sarebbe bastata una parola, buttata lì per caso, com’era stato per All Might. Naomi probabilmente si sarebbe ricordata dell’incidente e l’avrebbe avvisata prima che il rapimento avesse luogo. Solo al pensare che glielo avesse anche accennato, quando aveva notato delle somiglianze tra i loro Quirk…
 
La ragazza si schiaffeggiò violentemente le guance. Quello non era il momento di lasciarsi ai rimpianti, quella era l’occasione di rimediare agli errori. Era riuscita a convincere il consiglio docenti ad investigare in quella zona di Tokyo, proprio nei pressi del negozio d’antiquariato “Koroko’s”. Era stato molto difficile, senza poter accennare a Naomi. Non poteva svelare il segreto del lettore cd. Da un lato, sarebbe stato difficile risultare credibile. Dall’altro, paradossalmente, se fosse riuscita a convincerli, avrebbe compromesso irrimediabilmente il corso del tempo.
Meno persone sapevano, meglio era. Aveva solo fatto presente che quel negozio avrebbe potuto essere l’ultimo posto dove Kaminari fosse andato.
“Mi ha rotto il lettore cd, il giorno prima di sparire” aveva detto.
“Forse è andato al negozio per comprarne un altro o cose del genere”.
Grazie al cielo, la scusa aveva retto quel tanto che bastasse per mandare il professore Powerloader a sondare segretamente l’area. A discapito del suo arsenale di macchinari, il sensei era in grado di analizzare la composizione del sottosuolo senza farsi notare. Dalla ricerca era stata portata alla luce l’esistenza di un sotterraneo sospetto, proprio in corrispondenza “dell’innocuo” negozio musicale.
Confutata la tesi della studentessa, il consiglio aveva immediatamente predisposto una perquisizione ai danni del misterioso Koroko, componendo un team apposito.
 
Jiro, proprio come gran parte dei compagni di classe, aveva appena conseguito la licenza provvisoria da eroe, quindi non aveva esitato ad offrirsi volontaria come elemento della squadra di salvataggio.
Quest’ultima era stata composta dai professionisti Snipe-sensei ed Ectoplasm-sensei, con aggregati gli studenti Sero, Ashido e la stessa Jiro. Soltanto cinque componenti, numero compensato dal Quirk di Ectoplasm, capace di creare fino a trenta cloni di se stesso.
Kyoka rimaneva accovacciata dietro l’angolo dello svicolo, la testa che faceva capolino per osservare la facciata del negozio “Koroko’s”. Essere riuscita a far mobilitare una squadra era stata già un’impresa, considerando il poco tempo e le poche prove a disposizione. La parte più difficile era stata mettere in guardia gli eroi senza far capire che conoscesse già l’identità del nemico. Avrebbe dovuto comportarsi normalmente, fingersi ignara di tutto, nonostante sapesse quale potere avessero contro. Accanto a lei, Ashido rimaneva ugualmente in attesa. Aveva la mascella serrata per la tensione ed un lieve tremolio alle gambe.
- Avrei voluto ci fosse anche il professor Aizawa.
Disse sottovoce.
- Mi sento nervosa al pensiero di dover affrontare un Quirk sconosciuto. Almeno il professore avrebbe potuto neutralizzarlo…
- Aizawa-sensei sta lavorando ad un altro caso, lo sai.
Rispose Kyoka, intenta a mantenere la concentrazione.
- Ci sarebbe stata utile anche Tsuyu, ma è stata assegnata alla sua squadra, così come Midoriya, Kirishima ed Uraraka. Tutti elementi che ci avrebbero fatto comodo
- Pensi che riusciremo a salvarlo?
Kyoka guardò con determinazione la sua mano e la strinse davanti a sé.
- Lo salveremo.
Continuava a ripetersi in testa il piano suggeritole da Naomi per catturare Switch. Tutto consisteva nel precludergli la via di fuga, impedendogli di attivare l’unico utilizzo giornaliero del suo Quirk. Il problema consisteva proprio in quello. Gli sarebbe bastato ruotare il polso per riavvolgere il tempo di un’ora e prepararsi ad anticipare ogni loro mossa. Dovevano essere più veloci, ecco perché la presenza di Sero, che avrebbe potuto immobilizzarlo completamente con i suoi nastri, riultava fondamentale. Per ogni evenienza, poi, Snipe-sensei sarebbe rimasto fuori a controllare i punti ciechi.
 
Erano tutti in posizione. Il negozio era davanti a loro. Bisognava attendere solo il segnale e l’operazione sarebbe iniziata.
 
Ectoplasm evocò i suoi cloni. La sostanza luminosa fuoriuscente dalla sua bocca si ricompattò per formare una ventina di figure identiche al loro creatore.
L’esercito irruppe con violenza da ogni pertugio dell’edificio. Sero, Kyoka ed Ashido li seguirono, entrando dalla porta principale, ormai abbattuta. Tutti e tre ebbero un forte capogiro, causato sia dall’adrenalina che dalla polvere del locale.
- Infiltrazione completata. Jiro-chan, tocca a te.
Disse Mina. Earphone Jack conficcò gli spinotti nel pavimento e chiuse gli occhi. Le ci vollero pochi secondi per individuare la precisa locazione del sotterraneo e la relativa botola.
- Dietro la seconda libreria a destra, spostate il tappeto! Presto, muovetevi!
Era in preda ad una forte agitazione, il sangue le pulsava così forte nelle tempie da scatenarle un’emicrania. Uno degli Ectoplasm, mentre i suoi “fratelli” ispezionavano il punto indicato, le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle.
- Adesso controlla le tue emozioni. Calma il tuo cuore. Devi rimanere fredda.
La ragazza pensò che quella fosse la cosa più difficile da fare in quel momento, ma prese comunque un profondo respiro, scacciando parte della tensione anche grazie alla sicurezza trasmessa dal professionista.
 
Gli studenti ed una manciata di cloni si riunirono velocemente intorno alla botola. Una delle copie aveva sfondato il legno, ma il passaggio si rivelò bloccato da un secondo ostacolo, una lastra d’acciaio.
- Ashido Mina, prova a corrodere le giunture.
La ragazza eseguì. Dopo pochi istanti, l’acido prodotto dai palmi della studentessa sciolse gran parte della lega. Una volta diminuita la resistenza della lastra, Ectoplasm riuscì a sfondarla con un colpo della sua speciale protesi. Una volta aperta la via, era possibile scendere lungo una scala a pioli per raggiungere il fondo del rifugio.
- Molto bene. Voi studentesse rimanete qui a sorvegliare l’area. Io e gli altri me perquisiremo il sotterraneo. Sero Hanta, vieni con noi. Probabilmente ci sarà bisogno anche del tuo Quirk.
- No! Vi prego!
Kyoka si aggrappò al largo colletto del cappotto bianco di Ectoplasm, guardandolo con occhi imploranti.
- Permettetemi di seguirvi!
- La tua Unicità è inutile in uno spazio stretto. Le tue onde sonore coinvolgerebbero tutti, alleati compresi.
- Ma… ma…
- Cosa avevo detto riguardo al controllare le tue emozioni, Jiro Kyoka?
- Le sto controllando! È per questo che devo scendere! La prego, la prego…
I cloni si guardarono tra loro.
Perfino Ashido e Sero lanciarono loro uno sguardo eloquente. I ragazzi avevano ben capito quanto fosse importante, per l’amica, partecipare fino alla fine a quell’operazione, anche se ne ignorassero il reale motivo.
- D’accordo.
Fu la decisione finale.
- Restate dietro i me stessi, niente mosse avventate.
 
Era una tortura. Kyoka scendeva per la scala molto più lentamente di quanto avrebbe voluto fare. Era stata preceduta da uno degli Ectoplasm-sensei, quindi era costretta a moderare la sua velocità. Se fosse stato per lei, si sarebbe fiondata a testa bassa, ma la sua parte razionale le suggeriva che il sangue freddo del professionista andasse emulato. Dopo un numero incalcolabile di pioli, finalmente arrivarono in fondo. Era una singola stanza, immersa nell’oscurità, illuminata soltanto da una piccola lanterna ad olio.
Kaminari era legato ad una sedia, la testa ciondolante, esanime. Un rivolo di sangue gli colava lungo il volto, numerosi tagli gli attraversavano il torace. Accanto al ragazzo, vi era una figura esile ed ingobbita. Kyoka lo riconobbe subito. Era il proprietario del negozio, il “signor Koroko”, ovvero Switch. Se Naomi non glielo avesse anticipato, sarebbe stato uno shock. Quel gracile vecchietto, privo di un braccio, con i lunghi capelli bianchi e l’aspetto debole, era il temibile Switch, il villain capace di riavvolgere il tempo.
- Come è possibile?!
Esclamò lui. A quanto pareva, la strategia di Naomi aveva funzionato. Kyoka e gli eroi avevano scoperto il suo rifugio con una settimana in anticipo rispetto il corso originario degli eventi. L’aiuto della ragazza del futuro era stato fondamentale.
- Non ti muovere, sei in arresto!
Gridarono gli Ectoplasm in coro.
- Questo lo dite voi!
Switch distese l’unico braccio davanti a sé, ma Kyoka era già pronta ad urlare.
- Sero! Il suo braccio, ora!
- Vado!
Il ragazzo puntò in direzione di Switch. Dalla fessura del suo gomito fuoriuscì il nastro adesivo, che si avvolse intorno all’arto del villain. Quest’ultimo sembrò andar nel panico, tanto da frugare all’interno del suo cappotto direttamente con la testa, come uno struzzo che affonda il becco nella sabbia.
- Cosa sta facendo?
Il villain riemerse da quella strana posizione. Tra i denti stringeva un piccolo oggetto di vetro, che brillava argenteo alla luce della lanterna.
Nell’interdizione generale dei presenti, Switch si accovacciò dietro Kaminari e gli puntò l’ago di una siringa alla gola.
- Fermi tutti! Non fate un altro passo!
Disse, la voce distorta a causa della bocca serrata.
 
Kyoka conosceva il contenuto di quella siringa, gliene aveva parlato Naomi. Era la droga capace di distruggere i Quirk. Se avesse iniettato quell’intruglio, Kaminari avrebbe perso la sua Unicità. Jiro non ebbe un attimo di esitazione. Collegò i suoi lobo-jack agli stivali-stero. A nulla servirono gli avvertimenti di Ectoplasm-sensei.
Il battito cardiaco della ragazza venne riprodotto in tutta la stanza, investendo tutti, indiscriminatamente. I cloni del professori subirono danni sufficienti per scomparire, scomponendosi nella solita sostanza luminosa; Sero si portò inutilmente le mani alle orecchie, ma il suono era talmente forte che cadde faccia a terra, svenuto; Switch venne travolto in pieno dalle onde sonore, gli si rivoltarono gli occhi e fece per cadere. Fu questione di un’istante. Forse il caso, forse l’ultimo sforzo del villain prima di svenire, l’ago si conficcò sul fianco di Kaminari.
- No!
Kyoka si lanciò verso il ragazzo, rimuovendo la siringa. Inorridita, si rese conto che la fiala era già vuota. Il liquido era entrato in circolo, Kaminari cominciò a tremare, in preda alle convulsioni. Dopo pochi, orribili istanti di delirio, Denki si abbandonò totalmente sulla sedia. Non respirava più.
- No… no…
Kyoka gli alzò il viso e gli aprì una palpebra, ma l’iride non reagì alla flebile luce della lanterna. Perché non dava segni di vita? Quella droga non era veleno. Forse era troppo indebolito per sopportare uno stress del genere? Era veramente…?
- Non te lo permetto.
Gli schiuse leggermente le labbra e vi poggiò le proprie. Sentì immediatamente il sapore del suo sangue, mentre emetteva forti respiri ad intervalli regolari. Interruppe la rianimazione per avvicinargli l’orecchio al petto, ma non c’era ancora battito. Allora giunsero le lacrime, solcarono le guance di Jiro e bagnarono il torace di Kaminari, mescolandosi al sangue delle sue ferite. La ragazza cacciò un urlo di disperazione e lo abbracciò, singhiozzando.
- Non puoi farmi questo… mi hai sentito, idiota?
I suoi jack si mossero da soli e si collegarono al petto del ragazzo.
- Non ti ho ancora perdonato per aver scheggiato il mio lettore…
Il suo battito venne riprodotto all’interno del corpo di Kaminari. Voleva fargli sentire il suo cuore, fargli sentire che lei fosse ancora viva, quindi lui non poteva morire, non doveva… ma Denki non rispondeva all’appello.


                                                                                                                                         Prossimo Capitolo: It's Nothing to Die, It's Frightful not to Live 
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