Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: lmpaoli94    24/11/2018    1 recensioni
La Terra viveva in pace da un sacco di anni.
Ma le principesse sirene avevano deciso di rimanere lo stesso sulla terraferma perché era diventata la loro nuova casa.
Ma cosa sarebbe successo se un’ombra oscura e minacciosa li avesse convinte a tornare in azione?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lucia, Hanon e Rina stavano sistemando la loro abitazione.
«Accidenti. Ma com’è possibile che la polvere si annidi nei posti più impensabili?» si lamentò Hanon.
«Per farti faticare di più, mia cara Hanon» replicò Rina.
«Ah ah ah simpatica. Invece di fare la spiritosa, perché non vieni a darmi una mano.»
«Non vedi che sto sistemando la mia camera? Fatti aiutare da Lucia.»
«Se solo sapessi dove si fosse cacciata…»
Lucia era impegnata a mettere apposto i suoi libri scolastici.
La scuola era appena finita.
Dinanzi a lei si presentava tutta una stagione per rilassarsi e stare con le sue migliori amiche.
«Eccoti qui, finalmente» fece Hanon con il fiatone.
«Che succede?»
«Non è che per caso vorresti aiutarmi a spostare alcuni mobili per pulire il muro? Da sola non ce la faccio, come puoi ben vedere.»
«Arrivo subito.»
Hanon notò che Lucia stava tenendo una foto in mano.
«Che cos’hai in mano?»
«È una foto di Kaito…»
«Ti manca tanto, non è vero?»
«Da quando è partito per l’Europa, non riesco a non pensare a lui.»
Lucia non era mai stata così triste.
Pensare a colui che aveva sempre amato e non potergli stare vicino, la faceva soffrire molto.
«Vedrai che tra qualche settimana sarà di ritorno» la rassicurò Hanon.
«Ma se ciò non dovesse essere? Se mi dimentica e rimane in Europa? Non voglio nemmeno pensarci.»
«Infatti non ci devi pensare, Lucia» replicò Rina entrando nella sua stanza «Sai meglio di noi cosa lega te e Kaito… Un amore indistruttibile.»
«Hai ragione, Rina. Che sciocca che sono» rispose Lucia asciugandosi le lacrime.
«Adesso vieni con noi di là. Rimanere qui sola non può farti bene.»
«Sì, almeno noi potremmo distrarti» fece Hanon.
«Grazie, ragazze. Sono molto contenta di avere delle amiche come voi» disse Lucia prima di abbracciarle.
 
 
Un altro giorno senza Kaito era appena passato.
Lucia si stava per mettere sotto le coperte e dormire sommessamente.
“Kaito… chissà cosa stai facendo… perché non mi chiami? Spero che tu possa pensare a me.”
Ma i suoi pensieri furono interrotti da un rumore proveniente dal cielo.
Una piccola meteora si stava per schiantare nelle vicinanze.
«Ma cosa…»
Incuriosita, Lucia uscì subito di casa con addosso le prime cose che aveva trovato nel suo armadio.
«Lucia, ma dove stai andando?» gli domandò Hanon.
Ma la ragazza non rispose.
Era troppo presa da quel meteorite.
Esso atterrò non molto lontano da casa sua, evitando così di fare ingenti danni.
Il territorio fu inizialmente ricoperto da una spessa nuvola nera.
Ma appena si dissolse, qualcosa attirò l’attenzione di Lucia.
Dentro la meteora, ella vide qualcosa illuminarsi.
Era completamente rosso.
Sembrava quasi una pietra preziosa.
Senza aver paura di scottarsi le mani, Lucia prese la misteriosa pietra.
“Ma questo è un rubino…”
Una volta presa in mano, egli notò che nel rubino c’era raffigurato una piccola creatura che Lucia non riuscì ad identificare.
«Lucia! Stai bene?» gli urlò Rina per attirare la sua attenzione.
«Sto bene, ragazze. Non vi preoccupate» li rassicurò subito Lucia.
«Ma che cos’hai in mano?» gli domandò Hanon.
«Questa? Sembra quasi che sia un rubino… Ma non è un rubino come tutti gli altri…»
«Che intendi dire?»
«Voi due non vedete niente di anomalo? Tipo una creatura misteriosa?»
Rina e Hanon osservarono attentamente la pietra che aveva trovato Lucia, ma non c’era niente di misterioso.
«Non so cosa hai visto Lucia, ma questa sembra un rubino come tutti gli altri» gli fece Hanon.
«Tranne per il fatto che era contenuto in questa meteora… Secondo me Lucia ha ragione… Questo rubino ha qualcosa di strano» disse invece Rina.
«Propongo di farlo vedere a Madame Taki. Sono sicura che lei può dirci di più.»
«Mi sembra una buona idea… Ma adesso allontaniamoci da qui. Non vorrei che questo luogo dove è atterrato il meteorite diventasse pericoloso…»
«Ma Rina, cosa ci può essere di pericoloso?» domandò Hanon senza capire.
«Non lo so, ma il mio istinto dice che è meglio allontanarsi.»
«Come vuoi tu.»
Appena le ragazze si furono allontanate, il meteorite si sbriciolò improvvisamente senza che se ne accorgessero.
Che cosa poteva nascondere di così misterioso?
Perché conteneva una pietra preziosa?
Domande che non avevano nessuna risposta.
 
 
Madame Taki analizzò la pietra trovata da Lucia.
«Non vedo niente di strano, ragazze.»
«Ne sei sicura? Guarda attentamente» insistette Lucia.
«Lucia cara, tu cosa avresti visto?»
«Non ne sono molto sicura, ma mi pare di avere visto una specie di gattino che mi fissava con occhi rossi come questa pietra…»
«Davvero interessante…»
«Madame Taki, essendo Lucia l’unica che può vedere questa cosa, non è che forse sta diventando pazza?»
«Hanon! Ma cosa dici?!»
«MI preoccupo solo per te, Lucia. Da quando hai trovato quella pietra, sembri non essere tu.»
«È qui che ti sbagli, Hanon. Io sono sempre la stessa» protestò Lucia.
«Speriamo…»
«Mi dispiace ragazze, ma non riesco a vedere nessun animale raffigurato.»
«Vedi? Te lo dicevo che stavi impazzendo. Qui sei l’unica ad aver visto qualcosa.»
Lucia guardava Hanon con sguardo serio e truce.
«Hanon, chi ti dice che questo animaletto di cui parla Lucia può vederlo solo lei?»
«Cosa?»
«Non so, ma secondo me questa pietra voleva essere trovata da te, Lucia.»
«Ma perché? Cosa potrebbe significare?»
«Sei una principessa sirena, non ricordi? E cosa può significare non lo sappiamo ancora… Ma lo scopriremo presto.»
«Anche noi siamo principesse sirene, Rina» protestò Hanon.
«Quella pietra è un segno che appartiene solo a lei. E solo lei può vedere cosa è contenuto.»
«Non capisco…»
«Vedrai che con il tempo capirai» rispose Rina.
«Comunque, se per te non è un problema, che ne dici di lasciarmela ancora ad analizzare, Lucia?»
«Certo, Madame Taki. Nessun problema» replicò la bionda porgendogli la pietra.
 
 
Dopo tutto il giorno passato a farsi mille domande su quella pietra, le ragazze riposavano nei loro letti.
Ma nel bel mezzo della notte, il rubino misterioso cominciò ad illuminarsi improvvisamente.
L’animale che solo Lucia aveva visto, cominciò a prendere forma.
Una volta entrato nella stanza di Lucia, egli la svegliò.
«Ciao, Lucia.»
Nel vedere quella figura, Lucia urlò dallo spavento.
«Ma tu chi sei?! Cosa vuoi da me?»
«Abbassa la voce» gli fece l’animale «vuoi farti sentire da tutti?»
«Ma tu… assomiglia a quell’animale raffigurato nel rubino. Non dirmi che hai preso forma…»
«Esatto. Mi presento: sono Carbuncle rubino. E solo il tuo custode.»
«Il mio… custode?»
«Non devi aver paura, Lucia. Non ti farò del male» lo rassicurò l’animale.
«Ma… cosa vuoi da me?»
«Una terribile minaccia si sta per abbattere su di te e su questo pianeta… Dobbiamo contrastarla al più presto prima che sia troppo tardi. Ma prima, dobbiamo recuperare tutte le altre pietre preziose.»
Lucia era molto confusa.
Non sapeva cosa dire.
«Una minaccia sul pianeta? Altre pietre preziose? Ma cosa stai blaterando?»
«Guarda lassù in cielo.»
Girandosi per vedere fuori dalla finestra, con sguardo sbigottito, Lucia scrutò una nuova meteora che stava per precipitare sulla Terra.
«Vai a chiamare le tue amiche.»
«Perché? Cosa centrano le mie amiche?»
«Adesso tocca ad una di loro trovare la pietra preziosa custodita in quella meteora… Vai. Non c’è tempo da perdere.»
Lucia avrebbe volentieri non ascoltato quella misteriosa creatura.
Ma qualcosa gli diceva che non stava mentendo.
Qualcosa gli diceva che doveva tornare in azione contro le forze oscure.
Lucia, Hanon e Rina stavano sistemando la loro abitazione.
«Accidenti. Ma com’è possibile che la polvere si annidi nei posti più impensabili?» si lamentò Hanon.
«Per farti faticare di più, mia cara Hanon» replicò Rina.
«Ah ah ah simpatica. Invece di fare la spiritosa, perché non vieni a darmi una mano.»
«Non vedi che sto sistemando la mia camera? Fatti aiutare da Lucia.»
«Se solo sapessi dove si fosse cacciata…»
Lucia era impegnata a mettere apposto i suoi libri scolastici.
La scuola era appena finita.
Dinanzi a lei si presentava tutta una stagione per rilassarsi e stare con le sue migliori amiche.
«Eccoti qui, finalmente» fece Hanon con il fiatone.
«Che succede?»
«Non è che per caso vorresti aiutarmi a spostare alcuni mobili per pulire il muro? Da sola non ce la faccio, come puoi ben vedere.»
«Arrivo subito.»
Hanon notò che Lucia stava tenendo una foto in mano.
«Che cos’hai in mano?»
«È una foto di Kaito…»
«Ti manca tanto, non è vero?»
«Da quando è partito per l’Europa, non riesco a non pensare a lui.»
Lucia non era mai stata così triste.
Pensare a colui che aveva sempre amato e non potergli stare vicino, la faceva soffrire molto.
«Vedrai che tra qualche settimana sarà di ritorno» la rassicurò Hanon.
«Ma se ciò non dovesse essere? Se mi dimentica e rimane in Europa? Non voglio nemmeno pensarci.»
«Infatti non ci devi pensare, Lucia» replicò Rina entrando nella sua stanza «Sai meglio di noi cosa lega te e Kaito… Un amore indistruttibile.»
«Hai ragione, Rina. Che sciocca che sono» rispose Lucia asciugandosi le lacrime.
«Adesso vieni con noi di là. Rimanere qui sola non può farti bene.»
«Sì, almeno noi potremmo distrarti» fece Hanon.
«Grazie, ragazze. Sono molto contenta di avere delle amiche come voi» disse Lucia prima di abbracciarle.
 
 
Un altro giorno senza Kaito era appena passato.
Lucia si stava per mettere sotto le coperte e dormire sommessamente.
“Kaito… chissà cosa stai facendo… perché non mi chiami? Spero che tu possa pensare a me.”
Ma i suoi pensieri furono interrotti da un rumore proveniente dal cielo.
Una piccola meteora si stava per schiantare nelle vicinanze.
«Ma cosa…»
Incuriosita, Lucia uscì subito di casa con addosso le prime cose che aveva trovato nel suo armadio.
«Lucia, ma dove stai andando?» gli domandò Hanon.
Ma la ragazza non rispose.
Era troppo presa da quel meteorite.
Esso atterrò non molto lontano da casa sua, evitando così di fare ingenti danni.
Il territorio fu inizialmente ricoperto da una spessa nuvola nera.
Ma appena si dissolse, qualcosa attirò l’attenzione di Lucia.
Dentro la meteora, ella vide qualcosa illuminarsi.
Era completamente rosso.
Sembrava quasi una pietra preziosa.
Senza aver paura di scottarsi le mani, Lucia prese la misteriosa pietra.
“Ma questo è un rubino…”
Una volta presa in mano, egli notò che nel rubino c’era raffigurato una piccola creatura che Lucia non riuscì ad identificare.
«Lucia! Stai bene?» gli urlò Rina per attirare la sua attenzione.
«Sto bene, ragazze. Non vi preoccupate» li rassicurò subito Lucia.
«Ma che cos’hai in mano?» gli domandò Hanon.
«Questa? Sembra quasi che sia un rubino… Ma non è un rubino come tutti gli altri…»
«Che intendi dire?»
«Voi due non vedete niente di anomalo? Tipo una creatura misteriosa?»
Rina e Hanon osservarono attentamente la pietra che aveva trovato Lucia, ma non c’era niente di misterioso.
«Non so cosa hai visto Lucia, ma questa sembra un rubino come tutti gli altri» gli fece Hanon.
«Tranne per il fatto che era contenuto in questa meteora… Secondo me Lucia ha ragione… Questo rubino ha qualcosa di strano» disse invece Rina.
«Propongo di farlo vedere a Madame Taki. Sono sicura che lei può dirci di più.»
«Mi sembra una buona idea… Ma adesso allontaniamoci da qui. Non vorrei che questo luogo dove è atterrato il meteorite diventasse pericoloso…»
«Ma Rina, cosa ci può essere di pericoloso?» domandò Hanon senza capire.
«Non lo so, ma il mio istinto dice che è meglio allontanarsi.»
«Come vuoi tu.»
Appena le ragazze si furono allontanate, il meteorite si sbriciolò improvvisamente senza che se ne accorgessero.
Che cosa poteva nascondere di così misterioso?
Perché conteneva una pietra preziosa?
Domande che non avevano nessuna risposta.
 
 
Madame Taki analizzò la pietra trovata da Lucia.
«Non vedo niente di strano, ragazze.»
«Ne sei sicura? Guarda attentamente» insistette Lucia.
«Lucia cara, tu cosa avresti visto?»
«Non ne sono molto sicura, ma mi pare di avere visto una specie di gattino che mi fissava con occhi rossi come questa pietra…»
«Davvero interessante…»
«Madame Taki, essendo Lucia l’unica che può vedere questa cosa, non è che forse sta diventando pazza?»
«Hanon! Ma cosa dici?!»
«MI preoccupo solo per te, Lucia. Da quando hai trovato quella pietra, sembri non essere tu.»
«È qui che ti sbagli, Hanon. Io sono sempre la stessa» protestò Lucia.
«Speriamo…»
«Mi dispiace ragazze, ma non riesco a vedere nessun animale raffigurato.»
«Vedi? Te lo dicevo che stavi impazzendo. Qui sei l’unica ad aver visto qualcosa.»
Lucia guardava Hanon con sguardo serio e truce.
«Hanon, chi ti dice che questo animaletto di cui parla Lucia può vederlo solo lei?»
«Cosa?»
«Non so, ma secondo me questa pietra voleva essere trovata da te, Lucia.»
«Ma perché? Cosa potrebbe significare?»
«Sei una principessa sirena, non ricordi? E cosa può significare non lo sappiamo ancora… Ma lo scopriremo presto.»
«Anche noi siamo principesse sirene, Rina» protestò Hanon.
«Quella pietra è un segno che appartiene solo a lei. E solo lei può vedere cosa è contenuto.»
«Non capisco…»
«Vedrai che con il tempo capirai» rispose Rina.
«Comunque, se per te non è un problema, che ne dici di lasciarmela ancora ad analizzare, Lucia?»
«Certo, Madame Taki. Nessun problema» replicò la bionda porgendogli la pietra.
 
 
Dopo tutto il giorno passato a farsi mille domande su quella pietra, le ragazze riposavano nei loro letti.
Ma nel bel mezzo della notte, il rubino misterioso cominciò ad illuminarsi improvvisamente.
L’animale che solo Lucia aveva visto, cominciò a prendere forma.
Una volta entrato nella stanza di Lucia, egli la svegliò.
«Ciao, Lucia.»
Nel vedere quella figura, Lucia urlò dallo spavento.
«Ma tu chi sei?! Cosa vuoi da me?»
«Abbassa la voce» gli fece l’animale «vuoi farti sentire da tutti?»
«Ma tu… assomiglia a quell’animale raffigurato nel rubino. Non dirmi che hai preso forma…»
«Esatto. Mi presento: sono Carbuncle rubino. E solo il tuo custode.»
«Il mio… custode?»
«Non devi aver paura, Lucia. Non ti farò del male» lo rassicurò l’animale.
«Ma… cosa vuoi da me?»
«Una terribile minaccia si sta per abbattere su di te e su questo pianeta… Dobbiamo contrastarla al più presto prima che sia troppo tardi. Ma prima, dobbiamo recuperare tutte le altre pietre preziose.»
Lucia era molto confusa.
Non sapeva cosa dire.
«Una minaccia sul pianeta? Altre pietre preziose? Ma cosa stai blaterando?»
«Guarda lassù in cielo.»
Girandosi per vedere fuori dalla finestra, con sguardo sbigottito, Lucia scrutò una nuova meteora che stava per precipitare sulla Terra.
«Vai a chiamare le tue amiche.»
«Perché? Cosa centrano le mie amiche?»
«Adesso tocca ad una di loro trovare la pietra preziosa custodita in quella meteora… Vai. Non c’è tempo da perdere.»
Lucia avrebbe volentieri non ascoltato quella misteriosa creatura.
Ma qualcosa gli diceva che non stava mentendo.
Qualcosa gli diceva che doveva tornare in azione contro le forze oscure.
   
 
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