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Autore: NIKELMANN    26/11/2018    1 recensioni
Questa storia parla di Davies, Moffat e Chibnall alle prese con la stesura di "The thirteen -plus one- doctors", ipotetico speciale di Doctor Who per il quindicennale del revival della serie. Tutti e tre i personaggi protagonisti non sono realistici, ma sono rappresentazioni di come li vede il fandom, sono tutte bravissime e talentuose persone, nella realtà, qui... ehm
Inoltre saranno presenti altre figure, come Strevens, che non conosco affatto, perciò me le sono immaginate di sana pianta. Per finire sarò crudele con molte figure che amo (come fare battute sul peso di Colin Baker, che è adorabile ed è il mio dottore vivente preferito), ma è unicamente a scopo comico.
Genere: Comico, Parodia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 – Plots of Giants
Ogni storia, per quanto grande, deve partire da un’idea di fondo, un piccolo embrione incubato, nutrito e cresciuto un poco alla volta, finché non diventa in grado di reggersi sulle proprie gambe e, in alcuni casi, troneggiare sopra la terra come un maestoso gigante.
«Signori» esordì Davies «dobbiamo decidere attorno a cosa ruoterà questa storia.»
 
 
Chibnall schioccò le dita:
«Potrebbe essere una storia sui nativi americani!»
Gli altri due lo fissarono perplessi
«No, sul serio, pensateci, è importante! L’anno prossimo mandiamo la puntata il 18 dicembre, così saranno 130 anni dalla morte di Toro Seduto»
Gli altri due lo fissarono decisamente perplessi
«Sentite, è molto importante! Se»
«Chris, scusami» lo interruppe Moffat «andresti per caso a prenderci un caffè?»
«Cosa?»
«Eh, sei l’ultimo arrivato, a qualcuno tocca. Grazie, sei gentilissimo. Grazie, grazie.»
Chibnall uscì dalla stanza, per poi ripensarci un secondo:
«Ehm, come lo volete il caf»
Moffat gli chiuse la porta in faccia:
«Sorprendici!» gli urlò dalla distanza «Russell, non possiamo lavorare con quello! Vuole parlare degli indiani?! Ma è scemo?!»
«Steve, guarda che ti sento ancora. Gradirei se li chiamassi “nativi americani”!»
«Lo so, Moffat, ma sei stato tu a dargli la posizione! E poi non è affatto male! Hai visto Broadchurch? C’era David Tennant!»
«Sì, Russell, lo so che c’era Tennant. Non gli ho dato io la posizione, ho solo suggerito che gliela dessero.» per poi aggiungere sottovoce «Così mi ricorderanno per sempre, mwahahah!»
«Cos’hai detto, Steve?»
«Ho chiesto se hai già un’idea tua» Moffat si girò verso Davies mostrando un sorriso genuino. Già allora sapevo che non era che una farsa.
 
 
Davies si mise le mani in tasca e cominciò a passeggiare sul posto:
«Beh, io credo che ci converrebbe mettere l’accento su un personaggio particolare. Chi sono i companion, adesso?»
«Allora, abbiamo Miguel, portoricano asessuale che vuole fare l’insegnante d’asilo, ma è stato molestato da piccolo, Sadif, ragazza iraniana segretamente malata di leucemia e Ryan, ragazzo di Sheffield con disabilità fisiche»
Russel annuì inespressivo
«Ah, è uno youtuber»
«Oh, mio dio! Poverino! Diamo spessore a lui! Potremmo metterlo sotto i riflettori per far capire allo spettatore quanto soffra come spirito creativo, su una piattaforma che cambia continuamente algoritmo mettendo in difficoltà la sua stessa capacità di sopravvivere con le proprie forze mentre...»
«Russell?»
«...le grandi compagnie affondano i loro spietati artigli su queste piattaforme, come rappresentazione delle lobby dominanti, che potrebbero essere alieni, tipo umanoidi con teste di serpente che comunicano fischiando tra loro e...»
«Russell?»
«...quando Ryan se ne accorge chiama il Dottore che viene a salvarlo, ma era tutto un piano dei serpentiani che vogliono rubare il TARDIS per covare le proprie uova in un loop temporale e invadere tutto l’universo, in una metafora di come le grandi aziende schiaccino i piccoli creator...»
«RUSSEEEELL!!!»
«Eh?»
«È uno vlogger»
«Ah. Ma dirlo prima?! Chissene allora. Ragazzo, cancella tutto»
Selezionai gli appunti presi per il signor Davies e premetti canc.
«No, aspetta a cancellare» mi disse Moffat.
Premetti ctrl e Z, riapparvero gli appunti. Moffat si fece cadere con leggerezza sulla sedia.


«Dimmi di più di questi serpentiani, “The Davies”»
Davies lo guardò interdetto
«Ehm… buh. Sono alieni che c’hanno tipo… il corpo da umani e… la testa da serpente»
«E se fosse un grande ritorno del Mara?!»
«De che?!»
«Del Mara?» Russell rimase inespressivo «Serpentone psichico?» Moffat continuò ad aggiungere dettagli sperando che Russell comprendesse «Controlla Tegan? Anni 80? Quinto dottore?»
«Uh, bello quello, l'ho messo in Time Crash!!! Col sedano!»
Moffat allargò le narici e fece per rispondere con un’espressione di puro odio, ma venne interrotto da Chibnall che aprì a fatica la porta. Mi venne in mente che, come galoppino, avrei dovuto aprirgli la porta, ma ero molto occupato nel documentare la cosa e prendere appunti per gli autori. Chibnall aveva diversi bicchieri di carta disposti su un vassoio che reggeva con una sola mano, mentre tentava di abbassare la maniglia con la mano libera e spingere la porta con il bacino. Moffat, riprendendo a parlare, prese un bicchiere, ma questo sbilanciò il vassoio, rovesciando parte di un caffè addosso a Chibnall che cominciò a fare versi ansimanti per il dolore, che vennero ignorati dagli altri.
«Comunque devi solo sapere che ci sono questi uomini serpente, ok? E potrebbero far vibrare la lingua per emettere onde wi-fi e infiltrarsi nei computer delle persone, tipo che hanno capito che sia la cosa migliore, per via del boom tecnologico… e vogliono caricare il Mara su Internet!»
Russell si sporse sulla sedia, pendendo dalle labbra di Moffat, mentre sulla faccia di Chibnall si stava allargando un sorrisone.
«Allora questo coinvolge tutti i companion, no? E chiamano tutti insieme il Dottore, ma lo fa anche la UNIT e così i dottori arrivano tutti e»
«E puntano tutti insieme il sonico sul computer e sconfiggono il serpentone!» Chibnall finì la frase con voce entusiasta.
Moffat si congelò sul posto.
Per rafforzare il concetto, Chibnall cominciò a fare il rumore dei cacciaviti con la bocca, mimando il Dottore che lo punta verso il basso.
Moffat girò lentamente la testa a guardarlo. Senza perdere il contatto visivo con Chibnall si avvicinò a me, afferrò il laptop su cui stavo scrivendo e lo scagliò violentemente contro la parete, rompendolo in un’esplosione di scintille, facendo sussultare tutti nella stanza.
 
 
«Ma Steve, che cosa» Davies cercò di calmarlo
«No, Russell! Sarebbe stata una trama bellissima e Chibnall l’ha rovinata! Rovinata!»
«Ma non dobbiamo farla finire per forza»
«Ho detto. Che è. Rovinata. Fate portare un laptop nuovo.»
Chiamai il magazzino e chiesi quanto necessario. La mia voce al telefono era l’unico suono a permeare l’ambiente, oltre al battito dei nostri cuori, ancora accelerato. Quando, pochi minuti dopo, arrivò il nuovo computer, fu Chibnall a spezzare il silenzio:
«Ragazzi, io avrei un’altra idea, in realtà.»
Moffat lo guardò come uno squalo guarda una foca che gli ha rovesciato la birra. Davies, alle spalle di Moffat, si passò rapidamente la mano sotto alla gola, mimando il gesto di tagliare, per intimargli il silenzio.
«E se i Dottori si ritrovassero in un luna park intergalattico? Tipo che uno finisce sulle montagne russe, uno al circo, uno alle bancarelle»
Le sopracciglia di Moffat si alzarono, mentre era chiaro che Davies era ancora preoccupato che saltasse alla gola di Chibnall
«Pensate alla scena in cui si ritrovano, camminando dentro al labirinto di specchi!»
A quelle parole, Moffat si alzò in piedi e Davies lo imitò, pronto a placcarlo, ma accadde qualcosa di incredibile: Moffat sorrise. Non un ghigno malefico, non un mostrare i denti o una risata sarcastica, ma un vero, genuino sorriso!
«Questa è una grande idea! Bravo, Chris! È proprio quello che voglio vedere far fare a Doctor Who!»
Chibnall sorrise, facendo piccoli cenni con la testa, annuendo orgoglioso. Davies, ora che il pericolo sembrava sparito, espresse la propria opinione:
«Beh, sì. Con il giusto contesto potrebbe funzionare. Cioè, come immagine funziona! Magari ci potrebbero essere degli uomini con la testa di scoiattolo che ci lavorano!»
«E le persone che si perdono nel Luna Park diventano parte delle attrazioni!» aggiunse Moffat
«E il 21 dicembre è la giornata internazionale per la difesa del Clown!!!» Chibnall rilanciò saltellando sulla sedia. Quello fece tornare il silenzio.
Moffat si immobilizzò e il suo volto si spense gradualmente, diventando completamente inespressivo. Lentamente, senza smettere di fissare Chibnall, si incamminò verso di me.
 
 
Sospirai e cominciai a chiamare per un terzo laptop.
   
 
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