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Autore: Ms Mary Santiago    26/11/2018    5 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – ISCRIZIONI CHIUSE]
“L’uomo acuto apprezza il mistero, l’uomo sciocco ignora il mistero, l’uomo saggio indaga il mistero.”
Questo sta scritto sull’ingresso dell’Ufficio Misteri, lì dove le porte dell’ascensore si aprono e permettono l’accesso al più riservato degli uffici ministeriali.
Cosa facciano all’interno gli Indicibili è coperto dal più vincolante dei giuramenti e coloro che lavorano nel resto del Ministero della Magia possono solo ipotizzare a quali “diavolerie” lavorino i loro colleghi.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Capitolo 8

 

 

 

 

 

- Quindi Hestia dice che c’è un infiltrato? –

Non avrebbe dovuto parlarne con nessuno, ma Alistair lo conosceva fin troppo bene per lasciarsi sfuggire quell’improvviso turbamento che l’aveva colto dopo la scoperta del cadavere dello specializzando.

Tuttavia la prudenza imponeva che non ne parlassero a voce troppo alta.

Accennò con il capo in direzione della porta d’ingresso alle camere, lì dove i suoi allievi si erano ritirati un’ora prima quando gli Auror al seguito di Moody avevano cominciato a perlustrare tutta la Residenza alla ricerca di prove che potessero condurre all’identità del colpevole.

- Giusto, perché allarmarli? Dopotutto c’è stato solo un omicidio, cosa sarà mai, normale amministrazione per chi si occupa della Stanza della morte no? –

- Non è divertente, Al. –

- Sto cercando di sdrammatizzare -, replicò il rosso passandosi una mano sul volto con uno sbuffo, - ma non riesco a credere che uno dei presenti sia coinvolto in qualche modo. –

- Nemmeno io, ma se mi avessero detto che qualcuno stanotte sarebbe morto non ci avrei creduto mai e poi mai. –

- Già. Siamo almeno concordi nel non sospettare l’uno dell’altro? –

- Ovviamente o non te l’avrei nemmeno detto. –

- E ad Annabelle l’hai detto? –

Scosse il capo.

- Santo Godric, Will! Perché? –

- Moody pensa che chiunque sia il colpevole appartenga alla Stanza delle Profezie … e lei apparteneva all’ultimo gruppo addestrato da Rookwood. –

- La conosciamo da tredici anni, Will, tredici anni. Pensi davvero che potrebbe essere collusa con i Mangiamorte? –

Detta così sembrava assurdo anche alle sue orecchie, ma francamente non aveva la minima idea di cosa pensare.

- Non lo so. Tu sei assolutamente certo che non lo sia, tanto da giocartici la vita? –

Alistair tentennò, poi scosse il capo con espressione sconfitta.

- Non lo so. –

 

 

 

 

 

- Cosa stai facendo? –

Maia sussultò quando vide Jackson fare capolino da dietro di lei e sbirciare la lista che stava allestendo.

- Non dovresti essere qui. –

- Nemmeno tu se è per questo, gli Auror dicono che dobbiamo rimanere nei nostri appartamenti fino a domattina. –

- Avevo bisogno di pensare -, ammise tamburellando contro la scrivania alla quale era seduta, - qual è invece la tua scusa? –

- Non avevo sonno e non volevo disturbare Dennis. –

- Non pensavo riuscisse ad addormentarsi. –

L’aveva sempre considerato una persona emotiva ragion per cui aveva creduto che dopo un omicidio sarebbe stato troppo scosso da riuscire a dormire.

- Infatti non c’è riuscito, o almeno non da solo. Tremava in continuazione, era un frusciare di coperte molto fastidioso, così ci ho pensato io. –

Aggrottò la fronte.

- Gli hai dato una botta in testa o l’hai soffocato con il cuscino? –

Jackson scoppiò a ridere, le iridi chiare che scintillavano divertite.

- Come sei melodrammatica, gli ho solo dato un po’ della mia scorta di pozione soporifera. Domani sarà più rilassato. –

- Vorrei esserlo anche io, ma dubito che un po’ di sonno basterà. –

Il ragazzo osservò il rotolo di pergamena che aveva coperto con curiosità.

- Mi dici cosa stavi scrivendo? –

- Solo se prometti che non mi darai della pazza paranoica. –

- Croce sul cuore. –

Voltò il rotolo, mostrandogli una lunga lista di nomi sia di specializzandi che d’istruttori. Alcuni erano sbarrati e altri sottolineati, altri invece erano rimasti intonsi.

Vide che tra gli sbarrati c’era sia il nome della stessa Maia che il suo e quello di Alistair e William. Anche Dennis e Lawrence avevano avuto la medesima sorte in compagnia di Isobel e di Van.

- Una lista di sospettati? –

- Già. Ho escluso tutti coloro che ho visto in sala quando Eltanin ha urlato, era impossibile che fossero in due posti diversi allo stesso tempo no? –

- In teoria … e poi non riesco a immaginare nessuno di loro come assassino a sangue freddo. –

- Nemmeno io, ma non dormirò tranquilla finchè non saprò chi ha ucciso quel ragazzo. –

Probabilmente nessuno, escluso chi faceva uso di pozioni soporifere, ci sarebbe riuscito per un bel pezzo.

 

 

 

 

 

- Mi dici cosa ci facevi davvero lì fuori? –

Eltanin incrociò le gambe sul copriletto del baldacchino e osservò Asher, che se ne stava seduto nella medesima posizione ma sul futon nell’angolo, riflettendo bene sulle parole con cui avrebbe spiegato quella bizzarra sensazione che l’aveva assalita fin dalla mattina.

- Avevo l’impressione che stesse per succedere qualcosa, ma non sapevo bene né dove né quando né tantomeno di cosa si trattasse. Era una sensazione strana, di ansia, come se mi aspettassi chissà cosa da un momento all’altro. –

- Una cosa tipo occhio interiore? –

- Forse, ma non ne sono sicura. –

- Molti di coloro che hanno la Vista non se ne rendono conto per anni, sono pochi quelli abbastanza precoci da manifestare i sintomi durante l’adolescenza. –

- I Cooman sono molto dotati da questo punto di vista. –

Asher aggrottò la fronte, riportando alla mente l’albero genealogico dei Burke. Per quanto si ricordava doveva esserci stato almeno un legame di parentela con quella famiglia nel corso dei secoli e delle varie unioni matrimoniali.

- Chi? –

- Una prozia di mio padre, Manto Cooman, aveva la Vista. Il che era uno strano scherzo del destino visto che era totalmente cieca fin dalla nascita, ma a parte lei non credo ci siano stati altri casi di Veggenti. –

- Queste cose spesso saltano tre generazioni. –

Eltanin inarcò un sopracciglio, sporgendosi per guardarlo meglio negli occhi.

- Cosa stai cercando di dire, Asher? –

- Nulla di certo, ma non credi che sia possibile che tu abbia ereditato la Vista dalla tua prozia? –

Lasciò in sospeso la domanda, incerta su come replicare.

Era possibile? Certo.

Quante possibilità c’erano che fosse così? Pochissime.

Era effettivamente così? Non ne aveva idea.

 

 

 

 

 

- Perché non vuoi dirmi dove sei andato a cacciarti a metà festa? –

Geordie lanciò un’occhiata di sbieco all’amico e collega e rilanciò con un altro quesito spinoso. – Non ti fidi di me, Van? –

- Certo che mi fido, ero solo curioso. Trovo davvero offensivo che tu abbia pensato che io potessi sospettare di te -, replicò indignato, - e tu invece sospetti forse di me? –

- No, per svariate ragioni: la prima è che tutto quel sangue ti avrebbe imbrattato vestiti e capelli e sarebbe stata un’onta insopportabile per te, la seconda è che hai fatto il cascamorto con praticamente ogni ragazza presente alla festa e non hai mai lasciato la sala nemmeno per un minuto. –

- Tutto qui? –

- No, c’è anche il fatto che ti conosco bene: sai essere un rompipalle molesto, ma non sei un assassino. –

- Non so bene se sentirmi offeso oppure onorato dal fatto di essere considerato fuori da ogni dubbio innocente. –

- Probabilmente entrambe le cose -, replicò pensieroso, - ma tornando alla tua domanda … ero sulla terrazza con una ragazza. –

- Cosa?! Questo è ancora più inaspettato del cadavere nel cortile … e lei chi è?

- Non te lo dirò mai. –

- Oh andiamo -, lo pregò con espressione da cucciolo bastonato, - prometto che non lo dirò a nessuno. –

- Punto primo non ti credo e, punto secondo, non so se a lei interesso o se ho frainteso tutto. –

- Nessuna donna va su una terrazza da sola con un uomo che non le piace, lo sanno tutti che lì sopra ne succedono di tutti i colori durante le feste. –

Non sapeva chi fossero quei tutti, ma di certo lui non aveva mai ipotizzato che vi accadessero cose scabrose ed era più che certo che dopo quella rivelazione avrebbe cominciato a guardare le terrazze con occhi diversi.

- Va bene, magari anche lei è interessata, ma non ti dirò comunque chi é. –

- Fammi indovinare, è una specializzanda vero? –

- Considerando che l’unica altra donna è Annabelle, e che lei è lesbica, direi proprio di sì. –

- Allora riformulo … è una delle tue specializzande? –

- Non te lo dirò mai, Van. –

- Tanto lo scoprirò comunque – replicò, incrociando le braccia e lanciandogli uno sguardo di sfida.

- Sì, tanti auguri con la ricerca, ora se vuoi scusarmi me ne vado a dormire. –

- Da solo? –

Consapevole di essere arrossito, Geordie sbottò: - Van! –

 

 

 

 

 

   
 
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