Comunicazioni interrotte
1. Ombre
I sit alone in this winter clarity which clouds my mind
Alone in the wind and the rain, you left me
“Steve...”
Si sveglia con un dolore massacrante alla testa e non è sicuro che sia una semplice emicrania. Non è neanche sicuro di poter avere un'emicrania, e sicuramente non ne ha più avuta una da quando gli hanno iniettato il siero. Si raddrizza a sedere sul letto, premendosi le tempie coi palmi ad attutire quella sensazione estranea. Gli è difficile determinare se sia sveglio o meno: non c'è differenza tra le immagini che gli scorrono davanti adesso e quelle che hanno popolato i suoi sogni agitati.
La battaglia continua a riproporgli i suoi echi, cruenta e brutale come poche altre a cui ha partecipato. Sente ancora il sangue scuro e viscoso di quegli esseri che gli imbratta i vestiti, appiccicandoglieli addosso. Sente i loro artigli che gli lacerano le carni, e il loro fiato fetido a un palmo dal volto mentre le loro fauci sbavanti schioccano nell'aria, ansiose di squarciargli la giugulare. Ha passato almeno due ore sotto la doccia a scrostare quegli umori nauseabondi dai capelli e dalla pelle, segnata da nuove ferite che non si merita di far medicare.
Poi, Thanos che avanza verso di lui con la sua mole colossale, gli occhi piccoli e sprezzanti incastonati nel volto rozzo che lo scrutano come avrebbero fatto con un moscerino molesto. E l'ha scacciato esattamente nello stesso modo, con un gesto quasi annoiato della mano guantata che l'ha scagliato bocconi con la faccia nel fango. È stato come se una scure si fosse abbattuta sulla sua testa, spaccandola in due e calandogli un velo nero davanti agli occhi. Si tasta con cautela la tempia, ma non trova alcun segno dell'impatto. Solo quel dolore martellante che sembra provenire dall'interno, quasi a volergli frantumare il cranio1.
Infine, sente di nuovo il primo rintocco funebre che ha segnato la loro sconfitta: quel debole, incredulo appello rivolto a lui e perso nell'aria soffocante della giungla è diventato il sottofondo costante dei suoi pensieri. Gli basta interromperne il flusso per un attimo per sentirlo risuonare vivido nelle orecchie, per percepire la cenere sotto ai polpastrelli insanguinati.
Rimane a lungo seduto nella penombra, con gli occhi chiusi e una mano a sorreggergli la fronte.
Non ha voglia di alzarsi.
Note:
1Il mal di testa di Steve è un riferimento a una fan-theory secondo la quale, durante la colluttazione con Thanos, Steve è effettivamente rimasto ucciso dal colpo che gli viene inferto, per poi essere riportato in vita quando Thanos utilizza la Gemma del Tempo per ricomporre Visione.
Note Dell'Autrice:
Salve a tutti!
Non paga di torturare quella povera anima di Tony, sono passata a Steve <3
Dunque, la storia si articolerà in 7/8 capitoli di varia lunghezza, dei quali questo funge da "introduzione"; nei prossimi giorni pubblicherò il successivo, sorprendentemente già pronto.
L'intera storia è accompagnata dalla (allegrissima) canzone Thistle And Weeds dei Mumford&Sons, di cui piazzerò uno stralcio all'inizio di ogni capitolo.
Questa storia fa parte della serie Schegge, ed è blandamente collegata ad alcune sue storie (specialmente Speaking Terms), ma non è necessario leggerle per riuscire a seguirla. Segnalerò comunque gli eventuali riferimenti :)
Un grazie enorme ad _Atlas_, shilyss e T612 che hanno sopportato e supportato i miei deliri su questo progetto, sorbendosi le mie crisi mistiche durante la stesura <3
Buona lettura e a presto!
-Light-
Disclaimer:
Non concedo, in nessuna circostanza, né l'autorizzazione a ripubblicare le mie storie altrove, anche se creditate e anche con link all'originale su EFP, né quella a rielaborarne passaggi, concetti o trarne ispirazione in qualsivoglia modo senza mio consenso esplicito.
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