Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: fiona3    27/11/2018    0 recensioni
Non è infrequente comprendere di tenere davvero a qualcuno proprio quando cominci a perderlo. Ti ripeti per anni che non c'è fretta, finché non compare la situazione che rischia di portartelo via per sempre. E ti senti sprofondare...
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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6. Look

Era consapevole del fatto che avrebbe dovuto dirglielo: lei aveva diritto di saperlo, no?

Si era sentito avvolgere da dietro ed ebbe l’impressione che una corrente elettrica lo attraversasse. Ripensò a Skypiea, a quando l’aveva vista irrigidirsi e poi crollare. La collera e il dolore.

No, non l’avrebbe mai rivelato. A che scopo poi? Era una situazione a dir poco assurda. Non era mai successo niente tra di loro, a malapena si parlavano ma, per qualche insensato motivo, lui aveva preso a considerarla sua. E lui si considerava suo. Solo quando quell’idillio era stato incrinato aveva cominciato a comprendere che, in realtà, era tutto avvenuto solo nella sua testa.

Stava sforzandosi per mantenere il controllo, nonostante il suo caldo respiro sull’orecchio. Era una bellissima tortura. Avrebbe voluto restare in quella posizione all’infinito e al contempo voleva scappare da quell’umiliazione crescente.

Chi gli aveva concesso il diritto di pensare che Robin sarebbe rimasta sempre lì, ad aspettarlo realizzare il suo sogno e quello di Rufy? Come poteva ipotizzare che una donna come lei, con tutto ciò che poteva ottenere dalla vita, avrebbe atteso che lui fosse pronto a intraprendere una vita sentimentale? Pensava forse che lei vivesse con l’unico obiettivo di venire accettata da lui? Ma a pensarci bene, come poteva anche solo immaginare che una donna simile potesse interessarsi ad uno come lui? Non aveva mai dato segnali di alcun tipo: dopo Enies Lobby, era stato praticamente sempre lui ad avvicinarla in quei pomeriggi infiniti sul ponte, nonostante non trovasse mai poi niente da dirle.

Il profumo di Robin gli aveva ormai impregnato le narici. Non sentiva altro. Riusciva ad ubriacarlo all’istante. Forse aveva attribuito al sakè delle colpe ingiuste.

La consapevolezza della sua completa idiozia gli era piombata addosso come un macigno, come una secchiata d’acqua marmata, all’improvviso, al primo sguardo che quei due si erano scambiati. Da quel momento, lei non aveva più avuto momenti di solitudine: persino quando leggeva qualcosa, quello era lì per sbandierare la sua opinione. E lui non aveva più avuto occasioni per gustare la serenità che le infondeva la sua vicinanza, quando poteva gettarle occhiate furtive ed individuare ogni volta un nuovo dettaglio. Lui non aveva quel tipo di opinioni. Lui non poteva intrattenerla.

In fin dei conti, Sanji non aveva tutti i torti a chiamarlo “alga senza cervello”: se davvero ne avesse posseduto uno, avrebbe fatto di tutto per evitare di arrivare a quel punto, fin dai primi segnali d’allarme.

Ora, però, perché Robin si stava comportando così? Lo prendeva in giro? Aveva detto che provava interesse per qualcuno e poi si era bloccata.

Fu in quel momento che avvertì le sue labbra carnose e leggermente umide poggiarsi sul suo collo e indugiarvi. Con difficoltà ricacciò dentro un sospiro ma, d’istinto, abbassò la palpebra e piegò la testa dal lato opposto, per farle spazio. Cercò di comprendere cosa fare e, soprattutto, se mandare alle ortiche anche gli ultimi barlumi di orgoglio rimastigli.

Robin si staccò e cominciò a lasciargli leggeri, dolci baci, risalendo fino all’orecchio, con una lentezza disarmante. Aveva intrufolato le mani sotto la sua veste, tracciando delicatamente dei cerchi sul suo petto. Lo stomaco si strinse fino a fargli male e un calore immenso cominciò a risalire dalle viscere. Non aveva immaginato mai di potersi sentire così.

Da giorni ormai agognava una sua attenzione e ora lei gliela stava concedendo in un modo che non avrebbe mai osato sperare.

Fanculo l’orgoglio.

Non riusciva a resisterle.

  
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