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Autore: Silyia_Shio    28/11/2018    0 recensioni
Alcune persone nascono con un innato senso della programmazione, sanno esattamente che passi compiere per raggiungere i loro obiettivi e Bakugo Katsuki è una di queste, in pochi mesi otterrà la laurea magistrale in ingegneria genetica e potrà svolgere il dottorato a cui ambisce da quando ha scoperto l'esistenza dei geni.
Anche Kirishima Eijiro aveva un piano, ma è stato costretto a reinventare la propria vita in cerca di una stabilità.
E poi c'è il tempo che si disinteressa delle persone e dei loro piani o dei loro tentativi di stare a galla. Il tempo in pochi mesi così come in poche ore può rimescolare le vite come vuole.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Di menta e sorrisi
 
 
La condensa sul metallo delle lattine si stava insinuando attraverso le cellule della pelle dei palmi creando un piacevole brivido che gli risaliva lungo gli avambracci.
Alzò una lattina contro la guancia, faceva un caldo eccessivo per quella giornata di metà febbraio. Forse non avrebbe dovuto insistere nel far indossare alla madre quel maglione borgogna che sembrava più una trapunta.
Tornò verso il gazebo che in primavera si ricopriva di un candido lenzuolo di glicine.
La madre sedeva sulla sedia a rotelle nere che insieme, prima che la sua salute iniziasse a peggiorare, avevano rallegrato con un cuscino magenta, uno scialle con delle rose rosse e un vecchio peluche a forma di drago con cui Kirishima dormiva da bambino.
Non era più una carrozzina da ospedale.
Ma neanche sua madre, così raccolta che quasi spariva tra quegli oggetti, non era più la donna che fino a pochi anni fa lo batteva a braccio di ferro.
"Ecco qua, mamma. Thè verde senza zuccheri." disse adagiandole la bevanda tra le dita sottili.
"Grazie tesoro.", il sorriso con cui accompagnò quelle parole però era lo stesso di sempre.
Le si sedette accanto con una carezza alla spalle e aprì la propria lattina; il profumo della bevanda alla menta lo avvolse all'istante e con il primo sorso si rivide in campagna dai nonni nascosto dietro a un cespuglio di menta che cercava di non ridere per non farsi scoprire dalla madre.
"Sembra di essere dai nonni, vero? Il sole sul viso, l'aria fresca e il profumo di menta."
Kirishima sorrise, non si sorprese che anche a sua mamma fosse venuta in mente la stessa sensazione, da che aveva memoria erano sempre stati loro due, lei e la sua mamma, col suo sorriso dolce e le sue braccia forti, che metaforicamente e non avevano sorretto le loro vite.

Allungò le braccia sopra la propria testa rilassando le spalle, si era accorto che da quando la madre era diventata più debole si irrigidiva standole accanto, aveva paura.
Di non fare abbastanza.
Di sbagliare.
Di non fornirle ciò di cui aveva bisogno.
Più di tutto aveva paura di vederla sparire, come se voltandosi a cercare il suo sguardo affettuoso non lo trovasse più.
Espirò profondamente riabbassando le mani sulle proprie ginocchia.
Ma per fortuna sua mamma era ancora lì.
Ancora potevano chiacchierare a lungo non sentendo lo scorrere del tempo.
Ancora le sue dita gli arruffavano i capelli e le sue braccia, con i muscoli ancora percepibili sotto la stoffa degli abiti, si cingevano intorno alle sue spalle.
Sentì il tocco di sua mamma sul ginocchio e con un battito di ciglia scacciò quei pensieri intrusivi che gli rovinavano i bei pomeriggi al parco insieme.
“Sembra non voglia farsi vivo neanche oggi.”
Kirishima sentì gli angoli della bocca tirarsi in un sorriso imbarazzato.
Quante volte la madre aveva visto formarsi quel sorrisetto mentre il suo bambino, ora altissimo e piazzatissimo, ma pur sempre il suo bambino, poggiava lo sguardo sul ragazzo di cui si era infatuato.
La prima volta l’aveva notato dopo una recita scolastica, il suo piccolo le stava accanto mentre lei chiacchierava con le altre madri e, quando lo aveva cercato con lo sguardo per controllare che fosse ancora al suo fianco, aveva visto quel sorriso involontario, l’aveva subito riconosciuto il sorriso delle cotte, ma solo seguendo il suo sguardo aveva realizzato chi lo avesse causato: un bambino.
Quella volta non si era arrovellata più di tanto.
Le volte seguenti si era solo preoccupata che il suo bambino non soffrisse e che si sentisse libero di parlare con lei di quei ragazzi che lo facevano sorridere e arrossire.
Questa volta sperava il suo bambino trovasse i suoi sentimenti ricambiati e non calpestati o derisi.
“Già.” Rispose Kirishima grattandosi il collo dove iniziava a sentire la pelle ribollire, aveva sempre condiviso le sue cotte con sua mamma, ma questa volta aveva deciso di nasconderle la nottata che un mese prima aveva trascorso con quel ragazzo dopo un cocktail di troppo che l'aveva reso eccessivamente intraprendente.
"Peccato, aveva un sorriso dolce. Per quanto l'abbia visto sorridere solo a sua sorella e per il resto rimanere con un'aria corrucciata.” disse con una risata ancora energica. “Un motivo in più per portarmi più spesso al parco.”, aggiunse continuando la risata.
Il profumo di menta della bibita gli tornò alle narici e, mentre rispondeva alla risata della madre, anche il profumo di erbe del ragazzo con cui aveva passato la notte gli ritornò alla mente.




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N.d.A.
Ben ritrovati!
Come primissimo appunto voglio ringraziare i numerosi lettori, la cara Engel che lascia dei commenti molto attenti e chiunque abbia deciso di inserire questa storia tra le seguite o le preferite, grazie infinite, non mi aspettavo così tanto affetto.
Passando alle scuse: mi scuso per il ritardo nell'aggiornamento.
Per quando riguarda le note vere sul capitolo: eccoci al primo capitolo pensato dal POV di Kirishima; non è stato facile per me trovare la sua voce, caratterialmente somiglio di più a Bakugo, per quanto gli anni mi abbiano smussata, spero ciò nonostante di non essere andata troppo nell' OOC contando che, per come ho strutturato la storia, mi concentrerò sul lato insicuro di Eijirou. Che ne dite, siete riusciti a rivederci Kirishima?

Ringrazio subito chiunque spenderà un po' del suo tempo leggendo le mie parole.
Alla prossima!
   
 
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