Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: _kookieo    30/11/2018    1 recensioni
Jimin ha rispettato la promessa fatta a quel ragazzo misterioso incontrato alla stazione. Gli ha rivolto poche parole, ma sufficienti a cambiargli la vita e per questo Jimin vorrebbe incontrarlo di nuovo e ringraziarlo. Non sa però nulla su di lui, tranne che si chiama Yoongi. Ormai sono passati quasi due anni, quanto ancora dovrà aspettare?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

REWIND

 

Il ritmico e lento girare in tondo del cucchiaino nella tazzina scandiva, come un orologio, i respiri di Yoongi. Aveva preso a fissare quel movimento ipnotico per calmarsi e decelerare i battiti del suo cuore e finalmente ci stava riuscendo. Il girotondo si fermò e lui prese la tazza che gli veniva porta quasi con rammarico.

“Allora” disse il ragazzo di fronte a lui accomodandosi finalmente sul largo divano beige “raccontami tutto e ricorda che non c’è motivo di agitarsi”

Quante volte era già accaduta questa scena? Yoongi aveva ormai perso il conto, e tale idea gli fece salire la nausea. Sono davvero patetico, pensò solamente, senza dirlo ad alta voce. Sapeva che non gli avrebbe fatto piacere. Lo vedeva dal suo sguardo come ogni volta si intristisse al sentirlo parlare in quel modo. Decise quindi di saltare la parte dei convenevoli auto denigratori e andare invece subito al punto:

“È successo qualcosa”

“Si questo l’ho capitoo. Bevi un po’ dell’infuso che ti ho preparato e poi inizia dal principio. Ci ho messo dentro della menta, per aiutare il respiro” terminò la frase con un occhiolino di incoraggiamento e a Yoongi non dispiacque obbedire. Il liquido caldo gli scorse giù per la gola e l’effetto della menta, che gli inondò i polmoni con la sua fragranza, fu quasi immediato.

“Grazie. Mi sento già meglio”

L’altro rispose con un sorriso soddisfatto e accavallò poi le gambe, sistemandosi meglio contro lo schienale morbido.

“Sapevo ti avrebbe aiutato. Quando sei pronto puoi iniziare, io sono qui che ti ascolto”

A Yoongi occorsero altri tre sorsi prima di riuscire a mettere via la tazzina e sentirsi pronto ad affrontare la questione per cui era venuto, ma sapeva che a lui non avrebbe dato fastidio. L’ultima cosa che gli mancava era la pazienza, e Yoongi sapeva bene che sarebbe rimasto lì con lui per tutta la notte anche solo a semplicemente guardarlo se glielo avesse chiesto.

Non era semplice capire da dove partire. La sua venuta in questa casa non era infrequente, ma, come spesso succedeva, nemmeno programmata. La gola gli si era serrata all’improvviso e aveva dovuto mollare tutto per precipitarsi con il primo taxi qui, da lui, che sapeva avrebbe come sempre trovato il modo di rimettere tutto in prospettiva. Non aveva però avuto tempo di preparare un discorso o riordinare le idee, per cui adesso non poté far altro che sperare di trovare le parole giuste e risultare il più chiaro possibile.

C’erano tanti problemi che affliggevano Yoongi, da sempre, ma era partito alla volta di Seul credendo che la sua permanenza lì glieli avrebbe, almeno parzialmente, risolti. Non si era aspettato che essi potessero aumentare e con una tale intensità. Era troppo, troppo tutto insieme e per la prima volta nella sua vita, malgrado fosse sempre stato capace di reagire a tutto, Yoongi sentì di essere sul punto di spezzarsi. Di essere trascinato via da quell’uragano di emozioni che si trovava ora a dover affrontare e che portava il nome di Jimin. Il suono di quelle cinque lettere uscì morbido dalle sue labbra e all’altro ragazzo sembrò di udire una carezza. Quel nome, così come la persona che ne rispondeva, doveva essere molto caro a Yoongi: il tono da lui usato, così soffice e protettivo, non lasciava spazio a dubbi.

 “Quando mi hai detto che il contest era stato… anticipato” Yoongi si allungò un attimo verso il basso tavolino ai suoi piedi per bere ancora un altro goccio di tisana “io ero con lui, con Jimin. Ho fatto del mio meglio per rimanere calmo ma…”

Ma non era durato molto. Tornato a casa si era messo a lavorare freneticamente, cercando di non farsi prendere dal panico ed ottimizzare quel poco tempo che gli rimaneva. Ad interrompere bruscamente la sua concentrazione c’era però sempre il piccolo “si” pronunciato il sabato sera precedente e per quanti sforzi Yoongi facesse per togliergli voce esso continuava a riaffiorare in continuazione, disturbando le sue prove e accrescendo la sua agitazione.

“Più questa serata si avvicinava più ho iniziato a sentirmi messo alle strette, e tu lo sai cosa succede quando mi sento messo alle strette”

Il ragazzo annuì, ma non disse nulla.

“Il panico è tornato, più forte che mai. Io… io non volevo scrivergli quel messaggio” appoggiò i gomiti sulle ginocchia ossute e si portò le mani tra i capelli “io volevo andare, volevo tanto andare. Ma come me lo sarei poi giustificato? Se tutto… se tutto andasse male di nuovo non so se sarei in grado di perdonarmi questa distrazione. E non so soprattutto come potrei reagire verso di lui. Lui non c’entra niente, non voglio ritrovarmi ad incolparlo, ma io non so… non so davvero cosa succederebbe se-” si interruppe brevemente solo per riprendere fiato e prevenire un altro attacco “l’agitazione per il contest, l’ansia per la mia performance, la fatica per le ore di prove, tutto questo io sapevo sarebbe arrivato. Ma Jimin… cosa devo fare con lui? È quello che mi chiedo da giorni, quello che mi ha portato a scrivere quel dannato messaggio questo pomeriggio. L’idea di starmi prendendo del tempo che non mi sarei altrimenti mai concesso, la paura che da questo dipenda il mio futuro… la testa ha iniziato a girarmi e ho pensato che il modo migliore per riprendermi fosse disdire l’appuntamento, rimandarlo a un momento migliore. Ma poi tutto è precipitato di nuovo”.

Più la lancetta dei secondi scorreva, più Yoongi avrebbe voluto andasse indietro. Indietro, indietro, indietro. Ma indietro di quanto non era convinto neppure lui stesso. Dopo aver scritto a Jimin si era accorto subito che il sollievo che avrebbe dovuto provare stava tardando ad arrivare. E più non arrivava più il nodo alla gola cresceva. Più il nodo alla gola cresceva più faceva fatica a concentrarsi. Le ore si erano trascinate, nell’attesa di una sensazione di liberazione che non solo non era presente, ma sembrava aver deciso di lasciare spazio al suo opposto. Yoongi si sentiva intrappolato, conteso tra due desideri incompatibili, ma che lo attiravano in egual maniera. Confessò tutto questo all’altro con le lacrime agli occhi:

“Il motivo per cui questa sera ho avuto bisogno di venire qui è perché… ho temuto davvero di soffocare. Non riuscivo a lavorare bene perché continuavo a pensare a Jimin, al fatto che se fossi andato alla fine avrei sacrificato solo un paio di ore mentre invece così, con la convinzione di avergli fatti un torto nella testa, stavo mandando all’aria un’intera giornata. Ho iniziato ad agitarmi al pensiero di lunedì mentre nello stesso momento ho sentito le viscere contorcersi all’idea che Jimin possa essersi davvero offeso e non voglia più avere a che fare con me, e ho continuato a fare avanti indietro tra questi pensieri finché ho capito che se fossi rimasto solo avrei avuto una vera crisi. Crisi che non potevo nè posso permettermi così come non posso… così come non posso permettermi Jimin” chiuse gli occhi per frenare le lacrime “Però non riesco a farci niente, voglio stare con lui, passare il tempo insieme… perché stasera non sono andato?! Forse adesso è troppo tardi, mi odia e non posso più rimediare… oh hyung ti prego, dimmi cosa devo fare”

Guardandolo attentamente da dietro gli occhi castani, il ragazzo reputò che Yoongi avesse parlato a sufficienza e fosse ora giunto il momento per lui di intervenire. Come sempre, le sue parole risultarono dolci, ma ferme.

“Yoongiah, è tutto molto più semplice di quanto non sembri. Tu a questo ragazzo ci tieni, allo stesso modo in cui – come è giusto che sia – tieni anche a vincere il contest di lunedì. Perché mai dici che sono due desideri inconciliabili? Dov’è che vanno a pestarsi i piedi a vicenda? Ora, io capisco il tuo problema immediato, trovare il modo di frequentare Jimin senza togliere energie o tempo alla tua preparazione. Sottolineo però “immediato”. È una difficoltà assolutamente transitoria, il contest è tra meno di una settimana, quanto può essere difficile trovare un compromesso per un lasso di tempo così breve? Lavori senza sosta sulla traccia da mesi, chi meglio di me può assicurarti che non saranno di certo quelle tre ore serali e compromettere tutti i tuoi sforzi? Ti dirò di più: tu hai bisognodi vedere questa persona, di uscire un po’, di occuparti anche della tua anima oltre che del tuo futuro. Il troppo lavoro non ha mai portato nulla di positivo, come puoi sperare di essere davvero produttivo con una mente affaticata? Che non ha avuto un momento per riprendersi?”

“Però sono gli ultimi giorni, ho davvero bisogno di rimanere concentrato”

“Lo so, e infatti proprio per questo non ti sto dicendo di far baldoria tutte le sere. Invitalo un’altra volta questa settimana, per qualcosa di tranquillo! Ti accorgerai che non ti odia – da come me lo hai descritto non mi sembra davvero probabile – uscire ti distrarrà, ti sentirai più rilassato e ripartirai con ancora più energia. Tutti gli altri problemi, annessi e connessi, saranno affrontati da martedì in poi” incrociò le braccia con fare risoluto “anche se ci tengo a sottolineare che continuo davvero a non vedere un solo motivo valido per cui tu debba farti problemi al pensiero di trascorrere del tempo con lui anche in futuro”.

Yoongi sembrò interdetto e l’altro lo guardò con affetto:

“Segui i miei consigli, ti faranno tornare tranquillo. Quando mai il tuo Jinnie-hyung ha fallito in questo?”

“Lo so” rispose iniziando a ragionare su quanto il più grande gli aveva appena detto. Per il momento, Jin aveva ragione. C’erano delle cose che non sapeva e che avrebbero potuto complicare tutto, ma, è vero, doveva pensare all’immediato e nell’immediato le urgenze erano due: l’importantissimo contest di lunedì e uscire almeno un’altra volta con Jimin per togliergli qualsiasi dubbio – nel caso ne avesse – circa la sua volontà di frequentarlo.

Una volta accomodatosi nella camera degli ospiti – era tardi ormai per tornare a casa – Yoongi prese la sua decisione. Digitò velocemente il testo del messaggio e lo inviò senza pensarci su, con il cuore che gli andava a mille e che smise di battere solo al dindella suoneria per poi riprendere ancora più veloce per la gioia della risposta.

 

[[22:17

Io:

Oi Jiminah.

Domani a cena?

Fammi sapere se sei libero.

Scusami di nuovo per questa sera.

Yoongi

 

 

Jiminah:

Libero come il vento!

Non devi scusarti!

Sette e mezza va bene? :D]]

 

 

 

Note dell’autrice:Ed eccoci quiii con questo nuovo, breve capitolo! Un flashback su quella serata in cui sapevamo così poco di cosa avesse fatto Yoongi. Questo capitolo è un po’ un unicum nella storia, nel senso che è l’unico in cui possiamo vedere le cose dal punto di vista di Yoongi e immergerci un po’ nel suo mondo. Dal prossimo si torna sui soliti binari e a ridare voce all’altro passerottino.

 

Forse non tutto di ciò che accade e viene detto qui è ancora troppo chiaro e questa parte non va sicuramente a rispondere a tutte le nostre domande, però! Però possiamo acquisire qualche informazione in più sul nostro enigmatico Yoongi e cercare di mettere insieme un po’ di pezzi per capire cosa gli frulla in testa. Scopriamo anche l’identità del ragazzo misterioso: Jin! Ancora non si sa che ruolo giochi nella vita di Yoongs, ma credo sia chiaro che sia qualcuno di cui lui si fida molto.

 

Disclaimer! Se a tratti le frasi di Yoongi sono sconnesse, sgrammaticate quasi… beh, tutto intenzionale! (Lo specifico per sicurezza ahah) Il ragazzo come si vede è molto confuso, agitato, ha tanto – troppo – che si tiene dentro e buttare fuori tutto di getto significa anche mandare un po’ a quel paese la sintassi. 

 

Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi ha dato un po’ di filo da torcere e come al solito non so se sia uscito come speravo per cui se avete tempo vi sarei grata se lasciaste un feedback per farmi sapere cosa ne pensate ♥♥

 

È tutto, grazie tantissimo per aver letto fin qui, ci vediamo sul prossimo capitolo!

Baci, Elle ♥

 

PS: Mi sono accorta che in questa fanfiction un sacco di capitoli terminano con una chiamata/messaggio, è un trend che ora smetterà, promesso ^^”

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: _kookieo