Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    04/12/2018    2 recensioni
Immaginatevi se le dodici fatiche di Asterix le compissero i Dalton.
Cosa accadrebbe? Ci riuscirebbero?
Ed Evelyn? sarà di aiuto ai fratelli in queste dodici fatiche, o Joe la considererà la solita palla al piede? (da cui, si sa, non riesce a staccarsi alla fine)
ATTENZIONE: OOC - AU - CROSSOVER - WHAT IF?
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Dal prossimo capitolo ricominciamo anche con le prove.
Buona lettura!
 
Quando si divisero, Evelyn era diventata dello stesso colore della bandana di Luke e lui si sentì improvvisamente stupido e manipolatore.
Come tutti i cowboy onesti cercava di riportare la pace acciuffando i malfattori, come faceva con i Dalton, ma, allo stesso, era un essere umano.
Con quel bacio aveva aiutato la ragazza a dimostrare a Joe che sapeva eseguire i piani.
Eppure, in fondo, non gli era dispiaciuto del tutto.
Provava un profondo rispetto per Evelyn e per la sua diversità dai fratelli, nonostante fosse cresciuta con loro.
Sospirò e le sorrise, facendole anche l’occhiolino “Ora va” le diede il telegrafo “sai cosa fare”
Evelyn deglutì ed uscì dalla tenda, sentendo un enorme senso di smarrimento dentro di sé.
Tempo addietro le era capitato di baciare Joe per dimostrargli che, se una donna non era d’accordo, lui non doveva insistere; adesso aveva baciato Luke a causa di Joe.
Era già la seconda volta che tradiva Jack.
Perché sentiva che qualcosa non andava?
O meglio, che cosa non andava?
Non andava bene che lei si comportasse come una donna da saloon o non andava bene il fatto che Joe la tenesse costantemente sotto controllo?
Non sapeva darsi una risposta.
Sempre con il telegrafo in mano, tornò alla tenda dei fratelli e si chiuse dentro.
Joe, per l’appunto, la stava aspettando.
“Ce ne hai messo di tempo, pulce!” borbottò Joe “che stavi facendo?”
“Perdonami” rispose lei mostrando il telegrafo “volevi questo, no?”
A Joe si illuminarono gli occhi “Brava la mia pulce!” fece per prenderlo ma Evelyn, con uno scatto felino, alzò il braccio e fece sì che Joe non ci arrivasse “Ma che…?”
“Primo” cominciò lei “non sono la tua pulce, altrimenti tu saresti il mio putto…” a quelle parole, Joe iniziò a scaldarsi “Secondo, in questo piano voglio esserci dentro fino alla fine, mica ho intenzione di fermarmi qui”
Joe scosse la testa “Scordatelo!” rispose “sei solo una palla al piede come Averell, manderai a monte tutto”
“Ah sì?” domandò lei in tono di sfida “molto bene” si alzò e posò il telegrafo portatile a terra, alzando poi un piede: era pronta a distruggerlo.
“Scommettiamo che non ti servirà più tra due secondi?”
“Ma sei impazzita!?” disse Joe, cercando di tenere la voce più bassa possibile e facendo muovere gli altri fratelli nel sonno “che ti passa per la testa!?”
“Sicuramente non la segatura, cosa che non posso dire della tua di testa”
Joe digrignò i denti “Non so da dove ti sia uscita questa presa di posizione ma ti prego, non romperlo!”
Evelyn lo fulminò con lo sguardo e riabbassò il piede.
“Hai finito?” domandò Joe, sperando che Evelyn non facesse altre uscite folli.
Ma, purtroppo per lui, lei scosse la testa “Ti sei divertito a spiarmi?”
“Spiarti?” domandò Joe con tono e sguardo innocenti “perché me lo chiedi?”
Mentiva, ed anche in maniera spudorata.
Ad Evelyn diede enormemente fastidio, tanto che alzò di nuovo il piede “Ti do altri due secondi e poi io…”
“Ok, ok! Fermati, hai vinto!” la bloccò lui, esasperato “Ti spiavo perché non sapevo se fidarmi o meno di te”
Evelyn sgranò gli occhi sbalordita.
Per un istante credette di esplodere con un urlo di rabbia in stile Joe ma poi, al limite della sopportazione, alzò la mano, si udì un sonorissimo “SLAP”, Joe si ritrovò steso a terra e gli altri fratelli si svegliarono con un sussulto.
“Eh? Chi? Cosa?” Averell, ancora mezzo addormentato, si guardava attorno senza capire “è già ora di colazione?”
Nessuno badò a lui.
I gemelli osservavano in silenzio la scena degli altri due che discutevano.
Jack teneva le braccia incrociate, lo sguardo corrucciato e perso nel vuoto.
“Sono tua sorella, razza di putto da fontana, nano da giardino, attrazione da circo!” sibilò Evelyn infischiandosene degli altri, ormai svegli “mi fido di te, mi sono sempre fidata! E tu, invece, che mi dici? Che non ti fidi di me? Che non sai se farlo o meno?!” Joe si stava massaggiando la guancia offesa, la stessa che Evelyn gli aveva già colpito in una precedente occasione per svegliarlo dall’incanto delle sacerdotesse.
Aveva superato il limite ed era scoppiata.
Guardò gli altri fratelli, Averell ancora non capiva ma sembrava terrorizzato della reazione di Evelyn.
Nessuno l’aveva mai vista così infuriata, neanche Jack.
Quest’ultimo, per quanto stupito dalla ragazza, era comunque l’unico a sembrare arrabbiato…e non per essere stato svegliato malamente dal litigio di Joe ed Evelyn.
A quel punto, lei capì che Joe non era l’unico che la stava osservando mentre era nella tenda con Luke.
Probabilmente lui aveva svegliato Jack per fargli vedere ciò lei stava facendo.
Non capiva, però, il perché.
Era per fargli vedere che lei eseguiva miracolosamente un piano di Joe? Oppure voleva semplicemente farla litigare con Jack per avere lui il pieno potere?
C’erano tante altre motivazioni, ma nessuna aveva una risposta diversa dal “Sì”.
Evelyn si morse il labbro e decise che era meglio parlare, lì e subito.
Se non lo faceva se ne sarebbe pentita e la storia si sarebbe protratta troppo avanti.
“Volete la verità?” domandò rivolta agli altri tre “Joe mi ha chiesto di recuperare questo affare…” mostrò loro il telegrafo portatile di Luke “…e mi ha anche riferito di usare tutti i mezzi possibili per averlo, comprese le mie doti femminili, dicendo che se non facevo così avrebbe riferito a te, Jack, grandissime idiozie su di me e Luke”
Jack alzò di poco lo sguardo, restando serio.
“Ma…” continuò Evelyn deglutendo “vuoi sapere una cosa?” respirò a fondo, quello che stava per dire avrebbe dato il colpo di grazia “quando stavamo andando in città, per il mio processo, sono stata nella cella di Joe per fargli compagnia e lui mi ha confessato di essere innamorato di me”
Joe divenne rosso paonazzo...stavolta dalla vergogna.
Non riusciva neanche ad infuriarsi e sbraitare, era troppo scioccato dalla reazione di Evelyn e dalle sue parole.
Sapeva che non erano dette con cattiveria, lei non era in grado di essere cattiva, ma facevano comunque male.
“Gli ho detto che un sentimento come l’amore deve essere reciproco e che io non provavo lo stesso…per dimostrarglielo, l’ho baciato ma non mi piaceva, lui non è te…” deglutì “io ti amo, Jack” confessò “ho fatto tutto questo per te, per voi e sì, ho baciato Luke sotto ordine di Joe… e non mi è piaciuto per niente”
Detta questa frase, ammise a se stessa di aver mentito.
Un pochino le era piaciuto, forse perché Luke la trattava come una donna, perché la prendeva in considerazione se c’era da agire e perché l’aiutava sempre a proteggere i fratelli se ce n’era bisogno.
Ma questo non lo avrebbe mai detto, aveva già oltrepassato la soglia massima.
Prese il telegrafo e lo mise in funzione.
“Che stai facendo?” domandò William, che era l’unico abbastanza lucido per parlare.
“Finisco il mio lavoro…” una volta finito, posò il telegrafo sulla coperta di Joe e si rivolse a quest’ultimo “domani avrai qualcosa di utile, vicino alla statua a destra dell’ingresso in città” spiegò “se mi cercate sono qua fuori” prese la sua coperta ed uscì, lasciandosi alle spalle un silenzio tombale.
Si andò a sedere accanto al fuoco, ridotto ad una fiamma flebile.
Faceva freddo, ma era talmente tesa e agitata da non sentirlo.
Non seppe cosa stesse accadendo nella tenda dei fratelli, li sentiva solo parlare e distingueva a malapena la voce di William.
Infatti, poco dopo, questi uscì dalla tenda e andò a sedersi accanto a lei munito di coperta.
Le sorrise dolcemente e le mise un braccio intorno alle spalle.
Poco dopo uscì anche Averell che, piagnucolando, strinse entrambi quasi a soffocarli e si sedette anche lui vicino ad Evelyn.
Jack, invece, uscì parecchi minuti dopo e andò silenziosamente a fare una passeggiata lì vicino.
Quando Evelyn e gli altri si addormentarono, lui non era ancora tornato.
  
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