Titolo: Cuore di ghiaccio [la bimba vecchia]
Autrice:
xla
Note:
Perdonate la mancata betatura. E’ la troppa rabbia e la
delusione che hanno
preso il sopravvento. Per la mia bis-nonna Lina.
Cuore
di ghiaccio [la bimba vecchia]
parte
unica
Vorrei
tanto riuscire a dire qualcosa di sensato, ma la stanchezza fa davvero
dei
brutti scherzi. Non credo, tuttavia, che c'entri qualcosa le tre ore di
sonno
che mi sono potuta permettere.
E dopo quattro anni si ricomincia tutto da capo: le lacrime, le visite
di
parenti comparsi dal nulla che non finiscono mai, gli sbalzi d'umore.
Qua ogni
tanto scappa qualcuno. Se la da a gambe, ma che bravo.
Che culo.
Non bastavano le due perdite, oh no. Ma d'altronde il pensiero
consolante è che
ce lo siamo sempre aspettato da un momento all'altro. E' nata vecchia.
Ora è bella e sorride. Lei non sorrideva, mai. Non che fosse
cattiva; era già
vecchia da bambina.
Il rimorso si sta mangiando mia madre, solo che lei ancora non lo sa,
ma la
mangerà tra poco, durante la notte - quando se ne
renderà davvero conto.
E' a scoppio ritardato, lei. Ed io starò sul mio letto, a
sentire i suoi
singhiozzi, le sue scuse per non esserla mai andata a trovare. A quel
punto mi
verrà una voglia tale di alzarmi e dire che tanto non
sarebbe cambiato nulla
che farà quasi male, ed allora lei mi darà del
cuore di ghiaccio, della stronza,
della bastarda... perché non piango. Lo so. Lo so
già come andrà. Così come so
gli urli isterici di mia nonna, perché non le ho detto nulla.
Ma, con tutta la mia buona pazienza ed educazione; cosa cazzo devo
dire?
Ehi, è morta la mia bis-nonna Lina, era riservata e
capricciosa e rispettosa e
chiusa in se stessa. Non la vedevo da più di quattro anni.
Stava in casa sua
con una badante che si occupava di lei (ed ora chi si
occuperà della badante?)
e non muoveva un passo da solo Cristo lo sa. Sì, era tanto
buona lei; mi
portava al parco il pomeriggio, quando ero piccola perché
mia madre era a
lavoro.
Lo devo dire? E' questo quello che devo dire. Anzi, no, dovrei dire che
mi dispiace
che non ci sia più, che mi ha cresciuto lei, che era la mia
bis-nonna (cazzo,
nessuno conosce i propri bis, sei fortunata. Cazzo, sei senza cuore). Mi
dispiace
che non ci sia più.
Non lo so. Forse ci sono troppi 'mi dispiace'.
L'unica sua eredità è la freddezza e la
rigidità nelle dimostrazioni d'affetto.
Bello.
So che è stata una delle tre persone davvero felici quando
seppero che io
esistevo, in qualche modo, dentro la pancia di mia madre, ma a quanto
pare alla
fine non voleva più bene a nessuno perché nessuno
le disse niente
quattro anni fa. Permalosa. Con la figlia possessiva e viziosa.
Non riconosceva più nessuno, ma qualcosa mi dice che se mai
mi fossi fatta viva
(risata) lei mi avrebbe guardato come una persona che le ricordava solo
vagamente una bambina che perdeva sempre le scarpe al parco e che non
faceva
che salire sugli alberi. Fastidioso relitto di una bambina
che ora è una
ragazza.
Lei stravedeva solo per la figlia e per il nipote del suo altro figlio,
morto
giovane.
Natalia e Francesco; le uniche figure che riconosceva e che invocava
sempre.
E' la seconda volta che mi sveglio con questa notizia nelle orecchie. Buongiorno.
(Povero Marco, quante persone che conosce deve
ancora seppellire? Qui
cadiamo come nulla.).
L'unica cosa che mi viene da pensare è che forse voglio
davvero vedere una sola
bara. La mia - e neanche quella.
E che forse è passato troppo tempo e mi sono totalmente
dimenticata di
lei.
~
Fine