Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ferefe84    15/07/2009    0 recensioni
Spesso nella vita vengono prese delle decisioni che riteniamo le più adatte a noi, ma se un giorno la consapevolezza che ciò che ci sembrava più giusto non è più poi così giusto, e se a questo punto decidessimo di cambiare totalemnte le nostre vite cosa accadrebbe? Tre ragazze hanno deciso di percorrere un'altra strada...la seguiranno o torneranno sui loro passi? Inizia l'avventura.
Genere: Romantico, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

°°§°La seguente Fanfiction è tratta da una storia vera°§°°

 

 

 

 

 

 

 

 

-Allora cosa preferisci? Una sorpresa oppure vuoi scegliere?-

tolgo il libro che mi ero appoggiata sulla faccia nel vano tentativo di nascondere gli occhi da quella fastidiosa luce del sole che penetra dalle finestre della mia camera e guardo, leggermente assonnata, la mia migliore amica che regge con una mano una cartelletta e, con l’altra, una penna che picchietta leggermente contro il mento in attesa di una mia risposta…

-Di cosa stai parlando?-le chiedo annoiata

-ma come di cosa?!-ribatte scandalizzata…-del tuo addio al nubilato!!! Di cosa sennò?!-

-Isa! Per favore…ne abbiamo già parlato non voglio fare nessun addio al nubilato-mi lamento dandole le spalle e tornando a stendermi sul letto…

-ma perché no?...Gin avanti domani sera Daniele uscirà con i suoi amici a festeggiare…tu non puoi startene a casa…hai tutto il matrimonio per deprimerti su un divano con un bicchierino in mano!-

mi volto verso di lei lentamente

-una prospettiva migliore del mio matrimonio no? comunque non ho intenzione di deprimermi con un “bicchierino in mano”…mi conosci, sai che odio questo tipo di feste, celebrazioni o come diavolo si chiamano-

-e ti sposi?-

-fanculo…lo sai come la penso…non volevo sposarmi-

-ma ti sposi dopodomani-

-si-

-perché lo ami-

-no-

-che vuol dire no?-

sospiro chiudendo un attimo gli occhi…

-la parola amore non rientra nel mio vocabolario…però sto bene con lui, è da tanto che stiamo insieme e poi…bè niente- dico sviando il discorso

-niente?...Gin se non sei sicura forse non dovresti…-

-no- la fermo subito con un gesto deciso della mano -ho deciso di sposarmi punto-

-ma…-

-niente ma il discorso è chiuso-

-allora…niente addio al nubilato?-

la guardo sbuffando

-no-

-ok…ah ti sei provata poi il velo per vedere se adesso va bene?-

-no-

-Gin mancano 2 giorni al matrimonio anzi meno! Sono le 5 del pomeriggio e domani è il tuo ultimo giorno da single…non c’è più tempo per sistemare l’abito se ci sono dei problemi! Poi cazzo ti è arrivato settimana scorsa…- incalza spazientita

-non ho avuto tempo-

-però ne hai per addormentarti con un libro in faccia?-

-se sei venuta per farmi la predica puoi anche andartene-

le dico prima di darle nuovamente le spalle e tirarmi il lenzuolo sopra la testa…quando sento la porta chiudersi e i suoi passi allontanarsi mi lascio sfuggire un sospiro…sono effettivamente preoccupata, sono di pessimo umore e l’ultima cosa che vorrei in questo momento è pensare che tra meno di un giorno e mezzo dovrò sottopormi a lunghe ed estenuanti ore di trucco e parrucco prima di fare la mia trionfale entrata in una chiesa piena di gente…chiudo gli occhi scuotendo leggermente la testa…meglio che non ci penso…prima che prendo decisioni avventate…

 

 

-Ginevra! Avanti alzati!-

mi stiracchio leggermente prima di aprire a fatica gli occhi…

-mmmh…che ore sono mamma?- domando sbadigliando

-le 11! Muoviti!-

-le 11? Ma se c’è il sole…- noto stranita…

mamma si gira verso di me con in mano le mie scarpe…

-le 11 del mattino…ieri ti sei addormentata e non c’è stato verso di svegliarti…hai dormito un sacco…sicura di star bene?-

-sicura…lascia li le scarpe-le dico alzandomi dal letto e cercando qualcosa da mettermi

-perché? Esci?-mi chiede posando le scarpe

-si…-

-dove vai?-

-in giro-

-ah…cosa ti faccio da mangiare per pranzo?-

-niente-

-niente?...perché?-

-non rientro…torno nel pomeriggio o al massimo stasera-

-Gin sei pazza? Devi provarti l’abito da sposa, hai la prova trucco…-

-vedrò di andarci nel pomeriggio alla prova trucco e per il vestito…bè tanto lo devo mettere domani no?-

-cosa? No signorina! Ma non hai un po’ di buon senso? stai per sposarti non per fare una passeggiata in mezzo al bosco!...stai per diventare una donna a tutti gli effetti almeno un po’ di sale in zucca mettitelo! Oggi non esci e rimani a provare tutto quello che devi provare! E non voglio sentire discussioni-

-scordatelo…-le dico fredda prendendo le chiavi della macchina e la borsa

-Ginevra non provare ad andartene!-

-ciao mamma-scendo le scale in fretta…

-Ginevra…-

-papà anche tu no per favore…esco ciao-

 

Esco di casa e salgo in macchina…fa un caldo allucinante…abbasso i finestrini e metto in moto, guidare mi rilassa…soprattutto se nel mentre ascolto musica…imbocco l’autostrada diretta verso un posto a me caro…ho bisogno di riflettere e soprattutto di calmarmi…l’autostrada è deserta e in pochi minuti arrivo a destinazione, parcheggio e corro verso la mia adorata panchina…ho sempre amato l’acqua, guardarla mi rilassa incredibilmente…il lago poi è particolarmente calmo oggi, c’è un sole caldo e un leggero venticello…mi siedo sulla panchina e chiudo gli occhi lasciando che i raggi mi colpiscano il viso…il rumore calmo dell’acqua, le ochette che starnazzano, gli uccelli che litigano per un pezzo di pane e le foglie che si scontrano quasi con delicatezza accompagnano i miei pensieri…non sono per niente sicura di questo matrimonio…qualche anno fa se mi avessero detto”Gin ti sposerai!” mi sarei messa a ridere, eppure oggi sono qui a nemmeno un giorno dal mio matrimonio con mille dubbi e rimpianti.

 

Dov’è finita la Ginevra che qualche anno fa giurava e spergiurava che mai e poi mai si sarebbe sposata?…sono triste…triste per come sto reagendo a questo matrimonio, per aver trattato male una mia amica...perché non voglio assolutamente sposarmi.

 

Ecco l’ho detto non voglio sposarmi. Non credo nel matrimonio…non credo nell’amore eterno…ma allora cosa diavolo sto facendo?

Mi alzo di scatto e salgo sul piccolo molo, mi appoggio alla ringhiera con i gomiti lasciandomi scappare un leggero sorriso quando vedo il salvagente che mi riporta alla memoria una battuta divertente di mio padre…lascio che il mio sguardo vaghi sulle acque più o meno profonde del lago nella speranza che qualcosa mi dia il coraggio di andare avanti in questa impresa in cui mi sono più o meno volontariamente imbarcata.

 

Se solo avessi avuto la forza di dire “no…non voglio sposarti…al massimo conviviamo”…ma non ce l’ho fatta…d'altronde come avrei potuto…lui inginocchiato per terra nel mio salotto con un anello in mano come nei migliori film d’amore e tutti, e dico tutti, i miei parenti in giro a guardarmi entusiasti…i miei genitori poi…con quello sguardo orgoglioso…

 

Sobbalzo spaventata portando una mano nella tasca dei pantaloni…il cellulare sta vibrando…lo estraggo guardando il mittente: Daniele.

 

Sbuffo indecisa poi rifiuto la chiamata.

Questa è un’altra cosa che odio di lui, il suo innato ed irritante potere di distruggere un momento di pace anche quando non è fisicamente presente. E’ una sua qualità che mi rende oltremodo nervosa ed irritabile…per non parlare di quell’aria annoiata e spaesata che si stampa in faccia quando magari gli parlo del mio lavoro dopo una giornata stressante…ma come ci sono arrivata a questo punto?...io che volevo un uomo che riuscisse a capirmi e a controllare il mio carattere esuberante e schizzinoso sono finita nelle braccia di un ragazzo che di queste qualità proprio non ha mai sentito nemmeno parlare…

Con un gesto veloce della mano scaccio una lacrima dettata dal nervosismo e dalla rabbia…

-Signorina mi scusi…-

mi volto verso un ragazzo moro con degli strani occhiali da sole

-Si?- domando guardandolo con un leggero sorriso di cortesia

-scusi se la disturbo ma potrebbe fare una foto a me e alla mi ragazza…sa siamo di passaggio e vorremmo una foto ricordo…-mi chiede porgendomi una macchina fotografica che prendo con un sorriso…ma queste cose non succedono solo nei film?...lascio loro il tempo di mettersi in posa e poi scatto la foto…una coppia molto carina…restituisco la macchina e mi accorgo che il sole sta tramontando…guardo l’orologio e mi rendo conto che sono le 18.30…prendo il cellulare e noto 14 chiamate non risposte…tutte da mia mamma e da Daniele…compongo in fretta il numero di casa mentre mi avvio verso la macchina…

-Pronto?...dove sei finita?-mi chiede arrabbiata

-in giro adesso torno…-

-adesso torni?! Hai idea di quanto sia preoccupata?!...mi ha chiamato Helena ha detto che non ti sei presentata alla prova trucco e che domani dovrà sperare di azzeccare tutto senza prima aver fatto una prova…mi spieghi cosa cazzo stai facendo? Ti devi sposare domani santo cielo!!- mi urla con tono isterico

-lo so mamma…ti prego calmati…sono solo…nervosa per domani- le dico mentendo per l’ennesima volta

-vedi di fartelo passare allora…e muoviti a tornare a casa-

-no…mangio fuori rientro più tardi-

-fa come ti pare- mi risponde chiudendo la chiamata

Sbuffo rimettendomi alla guida mentre chiamo Camy con il cellulare

-Pronto?- mi risponde con un tono depresso

-ehi…che ti è successo?-

-non mi guarda…non c’è niente da fare le ho provate tutte non gli interesso-

-mi dispiace…ne troverai un altro migliore-

-si ma Claudio mi piaceva davvero tanto-

-lo so…-

-non è giusto…-

-ti va se ne parliamo a quattrocchi?-le propongo guardando l’orologio

-si…ehi aspetta e l’addio al nubilato?-

-se qualcun altro mi chiede ancora qualcosa per quanto riguarda il mio addio al nubilato gli sparo!!-

-ah ok…hai già mangiato?-

-no…facciamo al Mc tra mezzora?-

-parto! A dopo bacio!-

-ciao- chiudo la chiamata e torno a concentrarmi sulla strada mentre alzo il volume della radio al massimo…è già sera…manca meno di un giorno…fa paura dirlo così…però dai magari è il ragazzo giusto per me…e poi sono solo questi giorni di tensione che mi fanno reagire così…tra qualche settimana avrò già dimenticato tutto e sarò felicemente sposata…

 

Con questi pensieri parcheggio al Mc Donalds leggermente più sollevata, scendo dall’auto ed entro cercando la mia amica…

-Gin…sono qui-

la vedo che agita una mano seduta in un tavolo nascosto…meglio almeno stiamo più tranquille

-ciao…-le dico sedendomi

-ciao…come va?-

-uno schifo-

-ehi su con la vita domani è il grande giorno…-

-ecco ora potrei vomitare-

-eddai!...Daniele è un gran bel ragazzo-

-fosse solo quello il problema…-

-…- rimane in silenzio mentre io gioco con una patatina

-per qualsiasi cosa io ci sono- alzo lo sguardo su di lei e le sorrido riconoscente

-grazie-

-figurati-

Restiamo in silenzio fino alla fine della cena perse nei nostri problemi…

-io andrei a questo punto…- dichiaro interrompendo il silenzio –domani sarà una lunga giornata-

-si…è vero…allora ci vediamo domani, cerca di dormire stanotte-

-si al massimo prendo qualcosa per riposare-

-fai la brava- mi dice scherzosamente

-come sempre!!- urlo prima di avviarmi verso la macchina e tornare a casa

 

Quando arrivo trovo mamma ad aspettarmi, sembra molto più calma di prima…abbraccio papà e senza dire nulla vado nella mia camera

-vai già a dormire? Sono solo le 9- mi volto verso la porta dove è ferma la mamma

-si sono stanca…-

-Gin a tutti vengono dei dubbi prima del matrimonio è normale, ma non per questo bisogna arrendersi subito…altrimenti nessuno si sposerebbe più-

-sarebbe un bel guaio…non avrei più lavoro se nessuno si sposasse più!- le dico sorridendo

-anche questo è vero…però Gin ti prego non chiuderti in te stessa-

-basta con le prediche mamma-

-non è una predica ma un consiglio…comunque ha chiamato Daniele…era molto preoccupato-

-mi dispiace…-

-ok…allora…ti lascio riposare…-mi dice sospirando

-si grazie-

-sicura di non voler fare una festa?-

-sicura- rispondo stendendomi sul letto

-ok allora riposa pure…-conclude uscendo dalla stanza

 

Mi volto verso la sveglia…segna le 21.15…faccio scorrere lo sguardo su tutta la mia camera soffermandomi poi su un pacco di fotocopie poggiate sulla scrivania…la causa di fallimento aziendale che sto seguendo…non ricordo se ho già scritto il verbale…mi alzo dal letto e comincio a riguardare velocemente le varie pratiche alla ricerca di quello che mi interessa, domani devo ricordarmi di fare una telefonata a Cristina per sapere se sono arrivati i fogli che avevo richiesto all’azienda in questione…sollevo la testa di scatto e mi soffermo sul mio armadio dove è appeso il mio abito da sposa…non posso chiamare Cristina, domani mi sposo!!…poche ore e sarò una “moglie”e anziché pensare alla mia futura e “meravigliosa” vita coniugale sto pensando di chiamare Cristina per avere le pratiche di un’azienda in fallimento…di colpo mi passa per la testa un’immagine…io che faccio da mangiare, che pulisco casa, che lavoro, che porto un caffè a mio marito mentre guarda la partita di calcio, che accudisco i bambini, che stiro le mutande e i calzini del mio consorte…torno a guardare l’abito da sposa e mi rendo improvvisamente conto di una verità che ormai già conoscevo da tempo ma che razionalmente ho sempre cercato di allontanare il più possibile…io non ho voglia di indossare quell’abito.

 

Mi sollevo di scatto dalla sedia…mi volto verso la sveglia, le 22.30…prendo il cellulare dalla borsa e chiamo la Isa…forse farò una cazzata ma non posso permettermi di fare quello che potrebbe essere l’errore più grande della mia vita.

-Pronto?...-

-sono io- dico affannata

-che succede?- mi chiede con tono preoccupato…

-sei arrabbiata con me?-

-no…più che altro sono preoccupata per te…-

-allora aiutami- la interrompo quasi implorandola

 

 

-Gin…- mamma è appena entrata nella mia camera, si blocca di colpo guardandosi attorno –cosa stai facendo?...cosa sono quelle valigie?- 2 valigie arancioni sono buttate malamente sul letto piene di abiti

-sono…per il viaggio di nozze-

-il viaggio?...Gin partirai tra 2 giorni-

-lo so ma ero nervosa non riuscivo a dormire e ho fatto le valigie…mamma ti prego, niente domande…quando ti stavi per sposare non hai mai fatto qualcosa di…strano?!- provo incerta mentre chiudo la seconda valigia

-si bè…ok…ero venuta per dirti che è arrivata la Isa…dovevate vedervi?-

-si…cioè no…in realtà ho deciso ora che mi sarebbe piaciuto fare una festicciola…adesso andiamo a prendere anche la Camy così ci inventiamo qualcosa…-

-oh va bene brave!-mi dice sollevata…-ma adesso queste valigie qui non vanno bene c’è già abbastanza casino qui…-

-ah si…bè le porto dalla Isa…a te va bene?-chiedo guardando la mia amica che sfoggia un’espressione tranquilla e serena

-si non c’è problema…però andiamo altrimenti non combiniamo più nulla!- dice prendendo una valigia e portandola via

-ok allora io vado mamma non aspettarmi sveglia!-

-tranquilla! Non fare troppo tardi però!-

-ok ciao mamma-le do un bacio poi prendo la seconda valigia e la porto in macchina

-andiamo Isa?-le chiedo salendo

-si prima che mi penta…-mette in moto ed esce dalla via…

Tiro un sospiro di sollievo…

-sei un’ottima bugiarda…-mi complimento con lei

-non mi piace per niente quello che ho appena fatto…-

-Isa! Non posso rovinarmi la vita così!-

-si ma scappare non è la soluzione ai tuoi problemi! Solo i codardi fuggono-

-forse…ma ora è l’unica cosa che mi può aiutare-

-si intanto però domani la lettera la consegno io!-

-ah giusto la lettera…tieni- le porgo una busta

-spero che non mi sbranino viva…-

-e tu che centri?...sono io che sono scappata!-

-si ma io ti ho aiutato!!!-

sorrido –sicura di non voler venire con me?- le domando

-certa!...in questo momento con il lavoro non posso proprio partire…ti raggiungo tra un paio di settimane…se la tua famiglia non mi uccide prima naturalmente-

-non possono prendersela con te…è tutta colpa mia, sono io che sto fuggendo non tu – la rassicuro mentre prendo il cellulare e chiamo la Camy

-chi chiami?-

-Camilla…-

-le chiedi di venire con te?-

-si…è in un momento no anche lei…Pronto Camy?-dico appena mi risponde al telefono

-Gin che succede?-

-fai le valige e fatti trovare in aeroporto tra 30 minuti al massimo-

-cosa?-

-non sto scherzando-

-…sei sicura?- mi chiede incerta

-mai stata più sicura-

-allora arrivo-

 

 

-Buonasera, vorrei due biglietti sola andata per…l’America- dico rivolgendo un sorriso alla Hostess di terra dell’aeroporto

-America dove di preciso?- mi chiede spiccia guardando il terminale

-…ehm…non importa una città qualsiasi…il volo che parte prima…-

-allora Washington, parte alle 24.00 e ci sono state 4 disdette, ha detto 2 biglietti giusto?-

-si perfetto-

-bene, pochi minuti e chiameranno il volo- mi informa porgendomi i biglietti

-la ringrazio-

Mi siedo in attesa che Camy arrivi…guardo di sfuggita l’orologio, le 23.15…sono nervosa ho il terrore di vedere mia madre e mio padre o peggio Daniele entrare come delle furie in aeroporto e farmi una scenata, che tra l’altro meriterei per come mi sto comportando…

Sbuffo sempre più tesa e getto un’occhiata ai biglietti…Washington…non ci sono mai stata…io lavoro ad Hartford oppure a New York…a Washington ci sarei dovuta andare per una causa qualche anno fa ma alla fine è saltato tutto…non conosco nemmeno un albergo dove poter alloggiare almeno per qualche giorno…

-Gin!-

mi volto verso la persona che ha appena chiamato il mio nome con il cuore in gola…

-Camy…che spavento!...dai carica le valigie che stanno chiamando adesso il volo- le dico alzandomi e cominciando ad avviarmi…

-Gin aspetta!-

-cosa?- le chiedo voltandomi verso i lei…

-ne sei assolutamente certa?...hai idea del casino che verrà fuori? Dei dispiaceri che causerai alla tua famiglia?- mi dice seria

abbasso la testa prendendo un respiro…

-non lo amo-

annuisce appena con la testa

-e perché sei andata avanti fino adesso con questa storia…perché sei arrivata fino alla sera prima del tuo matrimonio?-

-per non deludere i miei genitori- le rispondo sincera guardandola negli occhi

Lei mi guarda di rimando seria e pensierosa studiando la mia espressione…

-hanno chiamato il nostro volo credo sia meglio andare se non vogliamo chiamare Harry Potter per farci dare un passaggio sulla sua scopa!!- dichiara aprendosi in un sorriso di scherno nei miei confronti prima di sorpassarmi e consegnare le valige

 

Saliamo sull’aereo e cerchiamo i nostri posti, per fortuna sono vicini al finestrino.

Mi siedo e allaccio la cintura mentre Camy cerca di sistemare il suo bagaglio a mano

-allora dove andiamo?- mi chiede dopo essersi sistemata

-non hai guardato il biglietto?-

-mh no…non ho avuto tempo…allora?-

-Washington-

-Washington?...ci sei mai stata?-

-no-

-ah…e in quale albergo alloggeremo?-

-non ne ho idea-

-come scusa?-

-non ne ho idea- ripeto disinteressata mentre sfoglio un volantino

-COME SCUSA?-ribatte alzando la voce e strappandomi il volantino dalle mani

-non ne ho idea! E abbassa la voce grazie-

-abbassa la voce?!...ma ti rendi conto che stiamo andando in una città che non conosci senza sapere dove dormiremo?!-

-un ponte ti va bene?-le chiedo con un sorriso angelico

-stai scherzando?-

-Camy ho fatto tutto di corsa! Eddai sei sempre stata tu quella che rompeva perché voleva andare in giro di qua e di là senza meta…-le dico sbuffando

-si ma io sono sempre rimasta nell’ambito della provincia di Milano non ho mai chiesto “dai Gin portami in Uruguay!”-

-è un’esperienza diversa…prendila come un’avventura-le dico cercando di convincerla

-un’avventura?!...-

-Camy! Ho appena fatto in modo che domani Daniele si ritroverà da solo sull’altare a fare la figura del coglione umiliato e sottomesso, nel giro di qualche ora la mia famiglia si cancellerà per sempre dalla faccia quell’espressione di orgoglio e felicità che hanno in questo ultimo periodo per rimpiazzarla con una che dice “non sei più mia figlia”...tra qualche ora avrò più di 15 mila euro da rimborsare per essere fuggita dal mio matrimonio…per favore evita prediche inutili, quando arriveremo cercheremo una soluzione…e poi tu hai dei problemi con Claudio che sembrano irrisolvibili…goditi questa vacanza e basta…senza discussioni, vivi alla giornata-

-va bene…-sospira chiudendo gli occhi e posizionandosi meglio sulla poltrona mentre io guardo fuori dal finestrino il cielo scuro della notte interrotto da qualche rada stella…

-tra quanto arriveremo?- mi chiede senza aprire gli occhi

-6 ore circa-

-e quanto c’è di fuso?-

-6 ore...-

-quindi per che ora arriviamo?-

-mezzanotte-

-ah-

mi lascio scappare un sorrisetto alla sua esclamazione…scuoto appena la testa e mi appoggio allo schienale senza staccare lo sguardo dall’ambiente esterno…metto le cuffiette nelle orecchie facendo partire la musica…l’ultima cosa che sento prima di perdermi nelle note della canzone è il rumore dei motori dell’aereo che vengono messi in moto pronti alla partenza.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ferefe84