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Autore: MissRosalie42    08/12/2018    1 recensioni
Skam Italia.
Un capitolo dopo ogni clip, raccontate da un punto di vista diverso da quello di Martino.
Inizia con la clip
7.3, raccontata dal punto di vista di Elia
7.4, Niccolò
7.5, Luca
7.6, Giovanni
8.1, Niccolò
8.2, Sana
8.3, Niccolò
8.4, Eva
8.5, Filippo
9.1, Maddalena
9.2, Mamma Rametta
9.3, Giovanni
9.4, Mamma Rametta
9.5, Elia [alternativo]
9.5 + 10.1, Niccolò
10.2, Silvia
10.3, Mamma Rametta
10.4, Giovanni
10.5, Elia.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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8.5 - Tu non sei di Milano
7 dicembre
Filippo


Rise scuotendo la testa. "Brava la mia Rose" disse tra sè, ma Carlo lo sentì.
"Che dici?" chiese, cercando di sbirciare sul suo telefono. Era una cosa che odiava tantissimo. Filippo non sopportava che si invadesse la sua privacy, però Carlo stava sempre a sbirciare tra i suoi appunti quando erano in aula, oppure sul telefono, a volte persino nel portafoglio, come se potesse trovarci prove schiaccianti di un tradimento. Una parola impropria, tra l'altro, perché non stavano davvero insieme. Uscivano da quasi un mese, ma Filippo aveva messo in chiaro che non voleva niente di serio. Voleva solo concentrarsi sui suoi esami e scopare ogni tanto. Con Carlo, però, le cose erano un po' sfuggite di mano, e avevano iniziato a vedersi regolarmente. Peccato che ogni tanto gli facesse venire voglia di strangolarlo.
"Niente, sono solo contento per un mio amico" disse, infilandosi il cellulare in tasca. Martino gli aveva appena detto che lui e Niccolò erano a Milano per una fuga romantica. Forse, dopotutto, Marti era stato fortunato ed era riuscito a trovare al primo colpo un ragazzo che lo amasse sul serio, nonostante l'inizio un po' incasinato. Ne era sinceramente contento, perché quel ragazzino gli dava troppo l'idea di un cucciolo da proteggere, nonostante quando gli aveva parlato di questa sua improbabile amicizia con Martino, sua sorella Ele gli avesse detto che dietro quegli occhioni innocenti si nascondeva un tipo un po' stronzetto. Non aveva approfondito l'argomento, però, così Filippo si era fatto un'idea tutta sua.
"Un amico? Che amico?" domandò Carlo, con un'aria decisamente troppo seria.
"Un amico e basta" rispose.
"E questo amico e basta, è gay anche lui?"
Ecco, questo era uno di quei momenti in cui gli veniva voglia di bloccarlo non solo sui social network ma anche nella vita reale. Peccato che avessero troppe lezioni in comune.
"Tu e io non stiamo insieme" gli ricordò.
"Lo so. Vabbè, comunque adesso devo andare. Ti passo a prendere stasera per andare da Mirko."
Ci risiamo, pensò Filo. Mirko era un amico di Carlo che aveva un band. Mirko era antipatico, la band inascoltabile. Quella sera avrebbero suonato in un club.
"Ti ho già detto che non vengo."
"Ti devi vedere con questo tuo amico?"
"Devo evitare la band di Mirko" rispose lapidario.

Quella notte, ovviamente, si ritrovò nel club con le mani sulle orecchie. "Che musica di merda, ma non si fanno schifo da soli?" pensò, a voce alta.
"COSA?" urlò Carlo da sopra il frastuono.
"NIENTE" rispose Filo, mandando giù l'ultimo sorso di cocktail. Presto gliene sarebbe servito un altro.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca e trovò una serie di chiamate di Martino.
Gli scrisse velocemente, poi dopo la risposta di Marti si gettò addosso il cappotto.
"TORNO SUBITO" strillò, cominciando già a richiamarlo.
"CHI CHIAMI?" 
"MIA SORELLA, CAZZO!"
Uscì nervoso dal locale, ma quando Martino rispose alla telefonata con voce rotta, si calmò subito. "Ehy, piano, piano. Sono qui. Tranquillo. Spiegami che succede."

Dopo la telefonata non tornò dentro, ma rimase fuori con il telefono in mano in attesa di altre chiamate di Marti o di un messaggio. 
C'era una sacco di altra gente con ancora in mano i bicchieri, che era scappata dalla tortura sonora e se ne stava fuori a chiacchierare in gruppi. Lui rimase un po' in disparte finché dopo un po' lo raggiunse Carlo.
"Torna dentro" disse a Filippo, come se glielo stesse ordinando.
"Aspetto una telefonata" rispose lui, senza neanche guardarlo in faccia.
"Non capisco perché non fai mai quello che ti dico"
"Non lo farei neppure se stessimo insieme"
"Sei un pezzo di merda"
"Sono sempre stato chiaro con te" e stavolta lo guardò negli occhi. "Mi avevi detto che neppure tu volevi una storia seria."
"E non la voglio, ma se dobbiamo comunque uscire insieme, anche solo per scopare a fine serata, pretendo certe cose"
"Vaffanculo. Tu e io abbiamo chiuso."
"Ma vaffanculo tu."
Filippo non si prese nemmeno la briga di guardare la sua uscita di scena, ma poteva immaginare l'espressione incazzata.
Si tastò le tasche dei jeans per assicurarsi di avere chiavi e portafoglio, poi si avviò lentamente a casa. Dopo pochi passi il cellulare che stringeva ancora in mano suonò. Era un messaggio di Martino.
-Tra poche ore arrivano i suoi genitori e Maddalena
-Vuoi che ci scriviamo nel frattempo o pensi di riuscire a dormire?
-Ti prego parliamo

Che serata di merda, pensò. E non sapeva neanche se si stava riferendo alla propria, a quella di Martino o a entrambe.

Fine.
   
 
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