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Autore: Neko    11/12/2018    2 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 35

 

Emma non si unì alla cena con gli altri. Preferì starsene in disparte rannicchiata nel letto dei suoi genitori, in quanto non avrebbe dormito con Killian, nel buio più totale.

Sentiva le urla felici delle bambine e il chiacchiericcio degli altri, durante la cena, ma lei non provava questo desiderio di unirsi a loro. Si vergognava di questa sua debolezza, che a causa di questa sua nuova paura, non potevano continuare il loro viaggio per il salvataggio del mondo.

Odiava quando si trovava in queste situazioni di stallo e odiava ancora di più quando coinvolte c’erano altre persone.

Strinse i pugni più che poteva e prese una decisione. Si mise a sedere sul letto a gambe incrociate e poggiando le mani sulle gambe prese dei respiri profondi e si concentrò aprendo e chiudendo i palmi delle mani ripetutamente.

Cercò la magia dentro di sé e appena ne sentì un pizzico, si bloccò e le sue mani presero a tremare.

Ci provò e riprovò, ma il risultato fu pressochè lo stesso, solo che ora il tremore era più forte e un attacco di panico la colse. Aveva preso infatti a iperventilare e la testa cominciava ad annebbiarsi. Riuscì a riprendere un po’ padronanza di sé stessa, quando si sentì scuotere per le spalle e cercò di concentrarsi per capire chi fosse.

Mam-ma!” disse leggermente.

“Va tutto bene Emma, sono qui. Rilassati e respira per me ok?” disse Snow, afferrandole la mano, che la salvatrice strinse forte come per avere un appiglio alla realtà, mentre cercava di respirare normalmente e cacciare via quel senso di stordimento che respirare con velocità, le aveva portato.

“Cosa succede?” chiese David, raggiungendo le due donne nella stanza, quando aveva sentito Snow urlare il nome di Emma.

Non era stato piacevole per la donna, trovare sua figlia in quello stato di agitazione.

“Ha avuto un attacco di panico, non so quale sia stata la causa!” disse Snow, mentre accarezzava i capelli della figlia.

“Ho…ho provato a… usare…la magia!” disse Emma tra un respiro e l’altro.

Regina e Killian si guardarono preoccupati, poi il secondo se ne andò.

Killian!” sussurrò Emma, quando lo vide andare via, poi le lacrime cominciarono a scendere copiose e Snow non potè più resistere nell’abbracciare sua figlia. Fece uscire tutti dalla stanza e si concentrò su di lei.

“Calmati Emma, Sssssh, va tutto bene!” disse Snow, accarezzando la schiena della figlia.

Killian deve odiarmi!” disse Emma fra i singhiozzi.

“Non devi pensare a una cosa del genere. Killian ti adora e tu lo sai!” disse la donna con convinzione.

“Come può amarmi se non faccio altro che allontanarlo. Non riesco a stare vicino a lui senza sentirmi male. Se è vero che l’amore è più forte di tutto, perché allora il nostro amore non mi consente di superare questo problema. Cosa c’è di sbagliato in me?” disse Emma, guardando la madre con  gli occhi rossi.

“Non c’è niente di sbagliato in te Emma, anzi sei una persona normalissima, che è rimasta traumatizzata da una brutta esperienza. Avresti qualcosa che non va se non venissi scalfita da niente. Non saresti umana e tu sei la persona più perfetta che mai potrebbe esistere al mondo!” disse Snow, afferrandole il viso con dolcezza.

“Lo dici solo perché sei mia madre. Io penso la stessa cosa di Henry e Alice!” disse Emma accennando un sorriso.

“Solo perché ogni madre vede il proprio bambino perfetto, non significa che non dico la verità. Stai solo attraversando un momento difficile, ma sono sicura che lo passerai. Hai solo bisogno di tempo e di riposo adesso!” disse Snow, facendola sdraiare e coprendola poi con la coperta. Le diede un bacio sulla fronte e le augurò la buona notte.

Killian sentiva la necessità di bere qualcosa, ma era tardi per le bambine ed era ora di metterle a letto. Regina si era proposto di farlo lei, ma il pirata non voleva rischiare di perdere contatti pure con la figlia, sebbene fosse stato solo  per quella sera.

Alice in genere obbiettava quando bisognava andare a dormire, dicendo che non era stanca o che ormai fosse grande, ma quella sera non lo fece. Quando suo padre la chiamò, insieme a Chloe  risposero alla sua chiamata. Alice gli prese la mano e andarono nella loro cameretta, dove era stato aggiunto un altro lettino per la nuova arrivata. Killian rimboccò le coperte a tutte e due, ma quando si alzò per andarsene, Alice lo trattenne “La mamma starà bene vero? E anche tu? Sei tanto triste papà!”

Killian accennò un piccolo sorriso e le diede un bacio sulla testa “Hai ragione piccola, sono triste perché il papà non sa come aiutare la mamma!”

“Mi avete sempre detto che il bacio del vero amore, può risolvere qualsiasi cosa. Non puoi baciarla?” chiese la piccola.

“No, piccolo Swan, non è così semplice questa volta. Il re cattivo ha fatto qualcosa alla mamma che non mi permette di starle vicino!” cercò di spiegare il pirata.

“Io sono sicura che si risolverà tutto e anche questa brutta avventura, diventerà un giorno qualcosa su cui riderci sopra!” intervenne Chloe.

Killian alzò le sopracciglia, poi sorrise “Hai ragione Chloe. Non dobbiamo perdere la speranza, tutto si sistemerà. A suo tempo, ma tutto andrà bene!”

“Io sono convinta che accadrà anche presto! Emma non è il tipo che si arrende e nemmeno tu!” disse nuovamente la bambina.

Chloe ha ragione!” disse questa volta Alice.

“E poi Emma non deve essere triste, altrimenti anche la sorellina di Alice lo sarà!” disse Chloe sorprendendo Killian.

“Non dirmi che anche tu pensi che Emma sia incinta?” chiese il pirata.

“Me la detto lei! Io non ho ragione per mettere in dubbio la cosa!” disse Chloe alzando le spalle.

“Se fosse di due, tre mesi, ti darei ragione, ma tecnicamente dall’ultima volta che…bhe da quando la sorellina hs cominciato ad abitare nella pancia della mamma, qualcosa si dovrebbe già vedere…se non molto. Sono passati diversi mesi da quando è spuntata questa ipotetica sorellina Chloe!” disse, per poi rivolgersi ad Alice “Quando aspettava te piccolo Swan, la mamma aveva un bel pancione su cui io potevo appoggiarmi e parlarti, quindi no, Emma ed io non aspettiamo un altro bambino!” disse Killian alle bambine.

Alice mise il broncio e incrociò le braccia.

“Non fare così, non è ancora il momento, ma un giorno potresti davvero avere una sorellina o fratellino e se non biologico, anche adottato. Perché no?”

Alice si mise a sedere sul letto e domandò “Adottiamo Chloe?”

Killian sorrise “Io e la mamma non ne abbiamo ancora parlato, ma ammetto che mi è sfiorata l’idea!”

Alice e Chloe si guardarono, poi tappandosi la bocca con la mano, cercarono di trattenere le risate.

Killian si stupì “Lo trovate divertente?”

Alice scosse la testa e sia lei che Chloe uscirono dai loro letti per abbracciarlo.

“Ora basta con le smancerie e a nanna su!” disse il pirata, rimboccando nuovamente le  bambine e sorridendo a Regina che stava mettendo a dormire Roni, prima di uscire.

Si recò verso la cucina  dove David lo aspettava seduto al tavolo, con un bicchierino di rum appena versato.

Killian si sedette, ma non afferrò la sua bevanda preferita.

David ne bevve un sorso e si sorprese quando Killian non seguì il suo esempio.

“Pensavo avessi bisogno di  bere un po’!” disse il principe.

“Credimi amico, dopo aver visto Emma in quelle condizioni, era proprio quello di cui avevo bisogno!” rispose Killian.

“Ma?” domandò David curioso.

“Le bambine!” Killian sorrise “Le bambine sono fantastiche, hanno una capacità di dimostrare una totale fiducia in noi che per loro è inimmaginabile che qualcosa possa andare storto. Per loro le cose si risolveranno anche questa volta  e voglio seguire il loro esempio e…e avere fiducia!”

“Mi piace questo tuo modo di parlare, Killian. Un brindisi?” chiese David alzando il suo bicchiere e Killian, alzando il suo, rispose “Certo amico!”

 

La sera calò e tutti andarono a riposare, tutti tranne Killian, che prima di gettare l’ancora per fermare la nave, in modo da non perdere la rotta, decise di proseguire ancora per un po’.

Dopo circa un’oretta, sentì uno strano rumore. Cercò di capire da dove provenisse e si allontanò dal timone. Ad un tratto però si fermò quando senti una voce chiamarlo.

Killian!”

Non fece in tempo a girarsi che ebbe l’ordine di non farlo.

“Non girarti per favore!”

“D’accordo love.  Come mai non dormi? È tardi e dovresti riposare!” disse Killian, rispettando il desiderio di Emma a non girarsi. Si domandò perché, poi sentì la donna che amava, catapultarsi contro di lui e abbracciarlo da dietro. Quel gesto lo sorprese, ma sentì subito la lotta di Emma nel cercare di non lasciarlo.

Le sue mani erano giunte sul suo petto e si stringevano saldamente come per impedirsi di scappare e sentì chiaramente il suo corpo tremare.

Il pirata stette fermo, non sapendo esattamente cosa, se girarsi e abbracciarla lui stesso o aspettare che fosse Emma a dirgli di farlo.

Il tremore  era ancora forte e lui decise almeno di afferrarle le mani. La sentì irrigidirsi nuovamente, ma lui non la lasciò andare. Non questa volta e disse “Puoi farcela love. Lo so. Io credo in te. Le bambine credono in te, i tuoi genitori, Regina…dovresti crederci anche tu!”

Emma continuava a tremare, ma continuava a non lasciarlo andare. Cercava in tutti i modi di vincere questo suo meccanismo di difesa che il suo cervello aveva creato, ma  nessuno dei due avrebbe mai pensato che potesse essere così difficile.

Passarono i minuti e lentamente il corpo di Emma si fece più stabile, fino a fermarsi completamente. Non lasciò però andare Killian, troppa paura che i suoi muscoli avessero smesso di tremare, perché troppo tempo in quella posizione, si fossero atrofizzati.

Ma Killian non sentendola più tremare, si girò e l’abbracciò, baciandole più volte la testa, mentre la donna posò il capo sul suo petto.

“Non sai quanto mi è mancato stringerti Swan!” disse Killian, sentendo il suo cuore scoppiare di gioia.

“Mi dispiace!” disse la donna, stringendolo di più.

“Vacci piano o soffocherai il  tuo bel maritino!” disse l’uomo, per poi alzarle il viso e baciarla sul naso “Non dispiacerti di nulla. Non è colpa tua e la cosa più importante è che sia tutto finito!”

Emma scosse la testa “No, non è finita. Devo ancora riuscire ad affrontare questa paura. Non riesco ad usare la magia!”

“Ci riuscirai, una cosa per volta!” disse Killian incoraggiandola, per poi sorridere quando la vide sbadigliare. “Forse è ora di andare a dormire, love!”

“Si, però non possiamo stare insieme!” disse Emma, staccandosi dal suo pirata.

Killian rimase a bocca aperta, confuso. Emma sorrise “Mio padre sta dormendo nel nostro letto ricordi?”

“Io non ho problemi a buttarlo giù dal letto e cacciarlo via!” disse Killian scherzando.

“Io invece non voglio svegliarlo dopo avermi ceduto il suo posto accanto a mia madre!”  disse Emma.

“Io ho un’idea. Dormiamo sul ponte e guardiamo poi il sorgere del sole insieme. Non sarebbe la prima volta!” disse Killian.

Emma sorrise e si allontanò dall’uomo per recarsi sotto coperta “Prendo le coperte, tu aspettami qui!”

E come facevano spesso prima della nascita di Alice, i due si addormentarono sotto un cielo di stelle che vegliava sul loro sonno.

 

  
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