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Autore: _Trixie_    13/12/2018    4 recensioni
Calendario Swanqueen dell'Avvento 2018 (sì, di nuovo, mi dispiace).
Sempre Emma e Regina alle prese con il Natale e la sua magia.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ok, how about this?
The best part of any first-kiss is the lead-up to it.
The moment right before the lips touch. It’s like a big drumroll.
So, how about, tonight, we just stick with the drumroll?
- How I met your mother, s01e03
 
 
 
 
XIII
Equilibrio
 
 
Dicembre 2023
 
«Come puoi fare questo alla tua stessa madre?» lesse Henry dal proprio cellulare, ad alta voce e per beneficio di Violet, seduta accanto a lui sul divano della loro nuova casa.
Il ragazzino, che ormai ragazzino non lo era più, aveva chiesto a Violet di andare a convivere il Natale precedente, dopo la riflessione suscitata dalle parole di Emma. Erano giovani, Henry e Violet, e avevano ancora molto da imparare e molte esperienze da fare, ma, osservando le sue mamme, il ragazzino si era convinto che anche l’eccesiva cautela poteva essere deleteria. La convivenza era un passo importante, a parere tanto di Henry quanto di Violet, ma entrambi ritenevano di essere pronti.
Così, come loro nuova e prima casa, avevano scelto un loft simile a quello dei nonni di Henry, solo di qualche metro cubo più piccolo. I ragazzi non avevano voluto accettare aiuti da nessuna delle loro famiglie e, in ogni caso, amavano quel piccolo angolino di Storybrooke, con i fumetti di Henry ordinatamente sistemati su una libreria in salotto e i libri di Violet, che nel Mondo Senza Magia si era scoperta un’appassionata di romanzi storici, sulla libreria accanto.
«Emma, vero?» fece Violet, indovinando il mittente del messaggio a Henry.
Il ragazzino annuì. «Se cambi idea, tesoro, sai dove trovarci. Sarà molto diverso senza di te. Con amore, mamma».
«Regina» fece Violet.
«E tutto perché mi rifiuto di fare l’albero di Natale al numero 108 di Mifflin Street» sospirò Henry, alzando gli occhi al cielo.
«Ma è una tradizione che portate avanti da anni. È normale che ti vogliano con loro».
Il ragazzino sbuffò. «No. Voglio dire, sì, certo, la tradizione e tutto il resto, ma la realtà è che non vogliono rimanere sole nella stessa stanza. Sai, quella strana cosa che è successa lo scorso anno..?»
Violet si strinse nelle spalle. «Forse avevano davvero discusso».
Henry la guardò di traverso. «No. Fidati, era completamente diverso. Le vediamo discutere ogni singolo giorno per ogni singola cosa di questo mondo. Mi stupisco trovino ancora motivi per cui discutere! Quella non è stata una discussione».
Violet scosse la testa, divertita, e Henry la strinse a sé con un braccio, dandole un bacio tra i capelli.
«E poi ora è questa, casa mia, no? Saremo sempre una famiglia, naturalmente, ma è ora che inizi a fare il mio albero di Natale».
Violet cercò la mano di Henry e la strinse. «L’hai fatto di proposito, non è vero? A lasciarle sole, intendo. Sai che avresti potuto semplicemente fare l’albero in entrambe le case?»
«Sì, certo, ma loro a tutta questa storia hanno creduto».
 
 
***
 
 
Dopo aver preso un respiro profondo, Emma suonò al numero 108 di Mifflin Street. Aveva una scatola di lampadine tra le mani, per risarcire Regina del danno che aveva provocato l’anno precedente e per evitare di rimanere nuovamente senza nel caso avessero deciso di esplodere una seconda volta.
«Signorina Swan» l’accolse il sindaco, aprendo la porta.
Emma la guardò di traverso. «Non chiamarmi così. Non quando ancora non hai ragione per avercela con me».
Regina chiuse la porta alle spalle dello sceriffo. «C’è sempre una ragione per avercela con te».
Emma strinse le labbra in una linea sottile e guardò il sindaco con aria di rimprovero. La padrona di casa sospirò. «D’accordo. Em-ma».
E forse non era stata una buona idea, quella correggere Regina, non quando il suo nome pronunciato dal sindaco faceva rabbrividire Emma. Lo sceriffo sperò solo che Regina lo attribuisse al freddo di dicembre.
 
 
***
 
 
Iniziarono a decorare l’albero in silenzio, dopo che Regina ebbe offerto una cioccolata ad Emma.
«Emma, sii più delicata con il filo delle lampadine o finirai con il romperlo» disse poi, distrattamente, inavvertitamente, Regina.
E le guance di Emma arrossirono violentemente, i suoi occhi verdi cercarono quelli di Regina, la quale sembrava ostinata a fingere che quelle parole non le avessero ricordato il Natale precedente e quel temporaneo blackout al numero 108 di Mifflin Street.
Da quel momento, infatti, Emma e Regina erano state particolarmente accorte e per un intero anno erano riuscite a evitare di rimanere sole l’una con l’altra, preferendo luoghi pubblici e molto, molto affollati. Era stata una decisione presa di comune accordo, ma tacitamente, come se il pericolo rappresentato dal rimanere sola con l’altra fosse così palese a entrambe che il solo parlarne sarebbe stato futile.
Emma deglutì. «Non è che ci è andata poi così male, lo scorso anno, quando sono bruciate» disse, stringendosi nelle spalle, fingendo un tono noncurante nonostante il cuore le stesse esplodendo nel petto.
Il commento attirò l’attenzione di Regina, che la guardò con gli occhi sgranati e aprì la bocca per ribattere. La richiuse, incapace di trovare le parole, poi scosse la testa, sorridendo a Emma.
«Oh, signorina Swan».
 
 
***
 
 
Quell’anno, nessuna lampadina esplose e non ci furono blackout, al numero 108 di Mifflin Street. Emma, dopo aver sistemato le ultime cose, si sedette sul divano accanto a Regina per ammirare il loro lavoro.
«Non ce la siamo cavata male, senza Henry, non credi?»
Regina annuì. «La mia metà è decorata meglio della tua».
«Non è assolutamente vero!» protestò Emma.
«Oh, non ti preoccupare, basterà tenerla dalla parte del muro» rispose il sindaco appoggiando una mano sul ginocchio di Emma, come a volerla consolare.
I muscoli di Emma si irrigidirono, Regina ritrasse la mano di scatto e si schiarì la gola. «Forse è meglio se-»
«Abbiamo evitato la questione per un anno, Regina» le fece notare Emma. «Direi che è un record di per sé, meglio non strafare».
Il sindaco sospirò. «Possiamo pensare sia stata un… incidente».
«Un incidente?» domandò Emma, divertita. «Siamo a Storybrooke, Regina. Nemmeno l’aver distrutto un’insegna storica con il mio Maggiolino la prima sera in cui ti ho vista è stato un incidente».
«Oh, signorina Swan, il mio aspetto ti aveva sconvolta così tanto?»
Emma sorrise, scosse la testa. «Vedi? E poi parli di incidente? Stai flirtando. E io non me ne lamento».
«Non sto flirtando, Emma».
Lo sceriffo le lanciò un’occhiata eloquente, Regina fece schioccare la lingua. «D’accordo, forse c’è la remota possibilità che non sia stato un incidente, quello dello scorso anno».
«E nemmeno quello dell’insegna» aggiunse Emma.
«Ma-»
«Odio i ma, soprattutto se detti con quel tono grave».
«Ma non credo sia una buona idea» continuò Regina. «Questo» aggiunse, indicando prima sé stessa e poi Emma, «non è una buona idea. Non dopo le colpe di cui mi sono macchiata nei tuoi confronti, non dopo tutto quello che è successo, non con il rischio di mettere Henry di mezzo e non ora che abbiamo trovato il nostro… equilibrio».
Emma rimase in silenzio per qualche secondo. «Ci sono volte in cui spero che tu abbia torto, solo per il gusto di rinfacciartelo. Ma mai, mai ho desiderato che tu avessi torto come in questo momento. E non per rinfacciartelo, solo perché…»
«Perché vorresti che lo cose fossero diverse?»
«Già» fece Emma. «Continuerai a flirtare con me e entrambe fingeremo che non ci sia nulla, tra noi?»
«Sei tu a flirtare con me, Emma».
«Bugiarda. Io non flirto».
Regina la guardò di traverso e Emma incrociò le braccia al petto, divertita. Sotto lo sguardo persistente del sindaco, lo sceriffo infine cedette. «Ok, va bene, forse, di tanto in tanto, mi capita di flirtare con te!»
«Non è che ti capita, Emma. Lo fai di proposito».
«Non è rilevate in ogni caso, no? Non cambierà nulla, giusto? Ed ha funzionato fino ad ora, perché dovrebbe smettere di funzionare?» domandò lo sceriffo.
Regina la guardò, cercando di capire se Emma stesse cercando di convincere più lei o sé stessa. «Già, perché dovrebbe smettere di funzionare?»  
 
 
 
 
NdA
Buona Santa Lucia a chi la festeggia <3 E a tutti gli altri sappiate che condividerei volentieri le mie caramelle con voi (almeno quelle che non mi piacciono u.u).
Grazie mille e spero che il capitolo vi sia piaciuto,
a presto,
T. <3
 
 
   
 
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