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Autore: Neko    16/12/2018    2 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 36

 

 

David fu il primo a svegliarsi quella mattina e fu sorpreso di non trovare Killian nel letto. Sapeva che voleva navigare ancora un po’prima di riposarsi e si preoccupò sul fatto che l’uomo, alla fine, avesse semplicemente continuato nel suo piano iniziale, trascurando il sonno.

David non l’avrebbe mai ammesso, ma si preoccupava della salute dell’uomo e non solo perché era il marito di sua figlia, ma anche perché ormai, quel pirata di cui non si fidava minimamente, era diventato il suo più grande amico.

Andò nella cucina delle nave e con un fornellino da campeggio e una piccola caffettiera, preparò un caffè per lui e per il pirata.

Si recò su ponte, ma rimase sorpreso di non trovarlo al timone e ancora di più quando vide che l’ancora era stata gettata.

Guardò di  nuovo dove c’era il timone, essendo su un piano rialzato, e gli sembrò di scorgere qualcosa muoversi.

Pensò che l’uomo si fosse addormentato sul legno duro e scomodo della nave.

Si sorprese a quanto vide.

Killian e sua figlia, dormivano pacificamente l’uno abbracciato all’altro.

David si domandò come ci fossero finiti a dormire in quel modo, ma fu contenta di vedere che sua figlia aveva superato la sua paura di essere anche solo sfiorata dal l’uomo che amava.

Era indeciso se svegliarli o lasciarli così ancora un po’. Decise per la seconda e quel caffè destinato a Killian, andò a sua moglie.

Snow si stiracchiò nel letto quando sentì la porta aprirsi.  Pensò che si trattasse di Emma, ma sorrise quando vide il suo maritino, con una tazza di caffè e una brioche in mano.

“Colazione a letto? Se ci fosse stata Emma sarebbe stato un po’ strano, non credi?” chiese la donna.

“Se ci fosse stata Emma, non te l’avrei portata!” rispose lui.

“A proposito, dove è finita? Ieri sera era molto agitata e…” disse Snow sedendosi di scatto, ricordandosi le condizioni di sua figlia.

“Non ti preoccupare. Emma sta bene. Dorme!”

Snow guardò David stranita e quest’ultimo sorrise.

“L’ho trovata addormentata abbracciata a Killian sul ponte!”

Snow saltò dal letto, tanto che fece versare il caffè sulla maglietta di David dalla felicità.

“Dici davvero? È fantastico!” disse Snow, abbracciando il marito e dirigendosi sul ponte per controllare che fosse tutto reale, lasciando David da solo a guardare la maglietta. Scosse la testa e divertito disse “Sembra proprio che questo caffè non fosse destinato a essere bevuto da nessuno.

Snow quasi travolse Regina che stava uscendo dalla sua cabina e il sindaco, vedendola correre, la seguì pensando ad un’emergenza, dato che non aveva visto lo sguardo felice della figliastra.

Snow si fermò e sentì Regina alle spalle chiederle “Che sta succedendo?”

“Guarda tu stessa!” disse Snow, indicando sua figlia e genero.

Regina sorrise “A quanto pare il pirata aveva ragione. Bastava solcare i mari a caso per far risolvere la situazione. Però ora è meglio andarcene, se si svegliano e ci vedono fissarli, potrebbero essere imbarazzati!”
“è un po’ tardi Regina, non credi? È un po’ difficile non sentire i vostri passi su una nave vecchia che ha praticamente un’asse che scricchiola e l’altra pure!” disse Killia sollevandosi un po’, senza svegliare Emma.

“Come è successo?” chiese Snow.

“Cosa importa, è successo. È questo quello che conta!” disse Regina.

“è tutto merito di Emma!” disse Killian, prima di sentire sua moglie muoversi per cercare il suo calore. “Forse è meglio portarla a dormire in un letto un po’ più comodo!”

Emma fece una smorfia “Con tutte ste chiacchiere è impossibile dormire!” disse la donna, per poi aprire gli occhi e mettersi seduta.

“Buongiorno love!” disse Killian, abbracciando la moglie da dietro.

“Giorno!” rispose Emma, baciandolo.

Snow li guardava felice, mentre Regina si voltò dall’altra parte e quando sentì dal rumore che il bacio era diventato più passionale, disse “La vostra camera è libera se avete piani di proseguire!”

Emma e Killian risero e si misero in piedi.

“No, al momento ho fame, ma di cibo!” disse Emma, prima di recarsi al piano di sotto, non lasciando mai andare la mano di Killian che la seguì con felicità.

Fecero colazione e prepararono anche quella per le bambine, poi dirigendosi nella loro camerette, le svegliarono dolcemente. Emma diede un bacio sulla fronte di Alice e Killian accarezzò i capelli di Chloe.

“Buongiorno signorine, sarebbe ora di alzarsi! C’è una nuova avventura che ci aspetta!” disse Killian.

Chloe si alzò senza fatica, diversamente da Alice, che volle salire sulle gambe della madre e poggiando la testa sul suo petto, chiuse di nuovo gli occhi, mentre Emma la coccolava un po’.

Emma la portò in cucina in quel modo, mentre Killian, dato che Chloe non aveva avuto problemi ad alzarsi, svegliò anche Roni, cosa che cercò in lui, le stesse coccole che voleva Alice.

Regina sorrise quando entrando nella stanza, con l’intento di svegliare Roni, la trovò in braccio a Killian.

“Credo che gli manchi Robin!” disse Killian sorridendo.

“Si, credo anche io. Grazie Killian per darle il conforto che cerca!” disse Regina sorridendo grata all’uomo, per poi accarezzare la testa alla figlia.

“Figurati, l’ho vista crescere è una sorta di figlia pure lei!” disse poi mettendola a sedere, facendo attenzione che fosse ben conscia di dove si trovasse, per evitare che cadesse dalla sedia.

Mentre le piccole mangiavano, gli adulti si recarono nuovamente sul ponte, dove David diede una mano a Killian a sollevare l’ancora.

Regina intanto si rivolse ad Emma “Hai superato le tue paura anche con la magia?”, ma non aspettò che ella rispondesse, lo vide dal suo cambio di espressione, che doveva ancora affrontare quel lato della sua paura.

“Credo che non sia un problema, so come arrivare nel paese delle meraviglie!” disse Killian, sorprendendo tutti.

“Come?” chiese Snow.

“Dal mare si possono raggiungere vari reami e perché il paese delle meraviglia dovrebbe essere diverso, se abbiamo i mezzi giusti?” chiese Killian.

“E quali sarebbero questi mezzi giusti?” chiese Regina.

Killian sorrise “La protagonista della storia!”

“Alice?” chiese Emma confusa, poi comprese “Tu parli della nostra Alice?”

Killian alzò le spalle.

“Anche tua madre si chiamava Alice, ti risulta che sia mai andare in quel regno?” chiese Emma.

“Non che io sappia e di certo non tutte le  donne che portano questo nome ci finiscono, ma Alice è nostra figlia. Ognuno di noi è veramente un personaggio delle fiabe, uno dei più conosciuti intendo, perché non dovrebbe esserlo anche nostra figlia?”

“Henry non è un personaggio delle fiabe!” gli ricordò Emma.

“Lui è addirittura l’autore, direi che ha un ruolo importate, oltre al fatto di aver riunito la salvatrice con i suoi genitori!”

“Allora cosa mi dici di Roni?” chiese Regina.

“è una salvatrice. Non sarà conosciuta nel mondo reale come te, me e i Charmings, ma cavolo i salvatori hanno un ruolo molto importante nel nostro mondo. Quindi mi risulta difficile pensare che Alice sia solo  una bambina anonima con grandi poteri. Anche lei avrà un suo ruolo fondamentale nel nostro pazzo mondo!”

“Lo sapevo che non dovevo chiamarla Alice!” disse Emma portandosi una mano sulla fronte “E come pensi che possa aiutarci a giungere a destinazione?”

“Semplice, ho fatto scegliere a lei la rotta e se guardi con attenzione love, potrai scorgere una terra in lontananza, tra quella nebbia mattutina!” disse il pirata.

“E tu credi davvero che una bambina abbia potuto trovare la strada per il reame, indicando una indicazione a caso?” chiese Regina.

“Stiamo parlando di mia figlia,  ha la navigazione nel sangue. Scherzi a parte, perché non provare. Magari il mio intuito è giusto!” disse Killian alzando le spalle.

“Io sono d’accordo. Proviamoci, male che vada ci facciamo un pic-nin sulla spiaggia!” disse David appoggiando Killian.

 

Verso l’ora di pranzo la Jolly roger, venne ormeggiata vicino alla costa e Killian fece calare una scialuppa, per portare tutti loro a terra.

Le bambine, appena messo piede a terra, cominciarono a correre felici, perché quell’isola era bellissima.

Aveva spiagge fatte con sabbia rosata e finito il litorale, dell’erba fitta e morbida si estendeva fino a dove i loro occhi potevano giungere e molti fiori e piante, andavano a completare il tutto. Non c’era molto altro, solo una piccola boscaglia, ma a prima vista il gruppo poteva affermare che l’isola fosse grande solo pochi chilometri.

“è troppo piccola perché possa essere il paese delle meraviglie!” Disse Regina “L’ho detto che per giungere in quella terra serve  un portale creato da Emma o uno specchio magico. E non abbiamo nessuno dei due al momento!”

Emma guardò a terra, poi sollevò le mano per guardarsele, prima di stringere i pugni saldamenti.

Killian ha voluto provare e in assenza di altre idee, perché non avremmo dovuto tentare? Ma dato che siamo qui, facciamo questo pic nic. Permetterà alle bambine di svagarsi un po’ e anche noi!” disse Snow, prendendo dalla scialuppa un cestino con un sacco di manicaretti al suo interno.

Venne stesa una coperta a terra e il pranzo ebbe inizio. Quando tutti ebbero finito di mangiare, I due uomini si misero a sonnecchiare sotto qualche palma, mentre le tre donne, chiacchieravano tra di loro e tenevano d’occhio le bambine.

Bastò però un attimo di distrazione, che tutte e tre le piccole, scomparvero dalla loro visuale.

Emma si alzò in piedi immediatamente “Dove sono le bambine?”

“Erano qui fino a un momento fa!” disse Regina guardandosi intorno “Roni, dove sei?” urlò la donna, richiamando l’attenzione di David e Killian che le raggiunsero.

“Cosa succede?” chiese il secondo.

“Le bambine, sono sparite!” disse Emma, prima di cominciare a correre, mentre Regina provava con un incantesimo di locazione, che però non funzionò.

“Perché non funziona Regina?” chiese Snow spaventata.

“Non lo so, ci deve essere qualcosa che interferisce con la mia magia!”

“Vorrà dire che le cercheremo nella vecchia maniera!” disse Killian, prima di correre e raggiungere la moglie, che stava guardando nella boscaglia.

“Questo posto non è tanto grande, dove possono essere finite?” chiese Emma “Deve esserci qualcosa su questa isola, qualcosa che…” disse la donna,  prima che Killian l’afferrasse per le spalle “Swan, le troveremo!”

“Mamma!” urlò Roni in lontananza.

“Visto?” disse Killian, sorridendo alla moglie per poi avvicinarsi a Roni e guardandosi intorno alla ricerca di sua figlia e di Chloe.

Regina raggiunse Roni e la rimproverò per essersi allontanata, ma non ci mise molto a notare l’assenza delle altre due bambine.

Roni, dove sono Chloe e Alice?” chiese Regina, mentre venne raggiunta da Charming e da Emma.

“Stavamo rincorrendo un coniglietto bianco, quando si è infilato in una tana. Alice ha voluto prenderlo a tutti i costi e…una buca si è aperta sotto di lei, inghiottendola!” disse spaventata la bambina.

“Coniglio bianco? Buca?” disse Regina, per essere sicura di aver sentito bene, poi rivolgendosi agli altri disse “Vi ricorda qualcosa? Credo che il nostro caro pirata avesse ragione!”

“Non mi importa se ho ragione ho meno. Ritroviamo mia figlia!” disse Killian per poi chiedere a Roni di condure tutti loro sul posto dove avevano trovato la buca.

Chloe corse incontro loro, quando li vide.

La buca era grande tanto da permettere a una persona adulta di entrarci, ma era ben chiaro che il fondo non fosse visibile.

“è caduta lì dentro? Una bambina non può essere…” cominciò David interrotto subito dalla figlia. “No, non pensare nemmeno quello che stai per dire!” disse Emma. Si tratta della storia di Alice no? Quindi mia figlia sta bene e ho intenzione di raggiungerla immediatamente!” disse, per poi buttarsi dentro la buca senza indugio e senza aspettare nemmeno che Killian dicesse qualcosa.

“Accidenti Swan, sempre avventata!” disse l’uomo ad altra voce, per poi seguirla immediatamente.

“Ma nessuno pensa che sia meglio ideare un piano prima di buttarsi dentro a un buco tanto profondo da non vedere il fondo?” chiese Regina.

“Dove è il tuo spirito di avventura Regina?” chiese Snow, per poi seguire la figlia e il genero.

David alzò le spalle e si buttò dentro anche lui.

“Tu che fai? Non vieni?” chiese Chloe sorridendo alla donna, prima di saltare.

“Andiamo mamma?” chiese Roni, afferrandole la mano.

Regina annuì poco convinta, ma doveva raggiungere gli altri e si lanciò con la figlia, sperando di non trovare l’atterraggio morbido a causa dei corpi dei suoi amici.

Regina strinse a sé Roni, sentendo lo stomaco risalire in superficie attraverso le vie respiratorie.

Voleva usare la magia per rallentare la salita, ma come poco prima, questi non ebbero alcun affetto. Strinse maggiormente Roni e chiuse gli occhi, sperando in Emma o qualcosa che fermasse la loro corsa verso una pessima fine. Ad un tratto si accorse di non sentire più il vento sul viso e fu in quel momento che capì di essersi fermata.

Aprì gli occhi e si guardò intorno. Erano tutti presenti ed Emma stringeva la piccola Alice, che conoscendo la storia, non aveva sentito la necessità di mangiare e bere niente di quello che c’era sul famoso tavolino presente in quella piccola stanzetta dove si trovavano tutti  e soprattutto non sentì l’esigenza di attraversare la porta che li avrebbe condotti finalmente nel regno del paese delle meraviglie.

Regina si alzò in piedi e disse “Sono contenta di vedere che qualcosa è veramente come ne parlano i libri. Visto che le nostre storie sono alquanto diverse rispetto alle originali, non sapevo cosa aspettarmi!” disse la donna.

“Che facciamo allora? Tornare su è impossibile!” disse Snow.

“Che senso avrebbe tornare su, se dobbiamo andare in questo regno. Mi sembra ovvio cosa faremo. Passeremo attraverso quella porta!” disse killian, afferrando la bottiglietta con sopra scritto “Drink me”. Ne bevve un sorso, prima di passarlo agli altri e in men che non si dica, tutti si rimpicciolirono e varcarono la soglia del paese delle meraviglie.

 

  
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